INTRODUZIONE
II
una risorsa chiave – rinnovabile ed autogenerante – per il controllo/coordinamento di risorse
eterogenee e per la creazione di valore.
Il passato, il presente, il futuro: articolare il lavoro su questi tre momenti ha lo scopo di
presentare, il più chiaramente possibile, l’evoluzione che stiamo attraversando, in termini di rapporti
sociali e fra imprese.
Il passato vedeva le telecomunicazioni come uno strumento, un elemento infrastrutturale
limitato, poiché lo spazio ed il tempo ne erano ancora i “padroni”. Con la consapevolezza, nata negli
anni Ottanta, che le informazioni sono qualcosa di più di semplici notizie e che la loro valenza poteva
essere aumentata significativamente attraverso la condivisione, le telecomunicazioni vengono ad
assumere un nuovo ruolo: divengono la base dell’interattività, il “fattore competitivo” più importante
nella società dell’informazione, sia nei rapporti fra imprese che fra singoli.
Il presente, quindi, accoglie le autostrade dell’informazione come fattore di sviluppo e di
trasformazione delle relazioni economico-sociali: la convergenza fra informatica e telecomunicazioni
modifica i modi di fare business, le organizzazioni aziendali, la comunicazione. L’incremento delle
potenzialità e la diffusione delle Information and Communication Technology (Ict) ha contribuito a
produrre una disponibilità di informazione praticamente illimitata e la struttura a rete che ormai tende
a raccogliere in sé tutto il mondo sfrutta tali disponibilità alla ricerca della massima efficienza. La
competizione, almeno così fino a come è sempre stata concepita, non esiste più: cambiano i punti di
forza e di debolezza delle imprese, cambiano gli elementi di successo, ma soprattutto cambia la
concezione stessa della competizione. La logica del network non può “andare d’accordo” con la guerra
competitiva, ma ha dentro di sé il “gene” della collaborazione, del coordinamento e delle alleanze. La
struttura aziendale si modifica di conseguenza: accordi di collaborazione, reti interne ed esterne
all’impresa, mentalità globale sono le nuove regole organizzative. Internet, con le sue implicazioni ed i
suoi indotti, è la dimostrazione maggiore della nuova economia. Il business è in rete, anzi, oserei dire,
è la rete, con i suoi nuovi ritmi e spazi.
Il futuro sembra, così, non avere altra scelta che seguire il sentiero appena tracciato dalle
nuove tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni e dedicare tutti i proprio sforzi ed attenzioni
al mondo Internet. Il “business on-line” è la conseguenza inevitabile del processo di trasformazione
INTRODUZIONE
III
portato avanti dalla società dell’informazione: la rete diventerà la sede di tutto, degli affari, delle
relazioni, dei divertimenti, dell’istruzione, dell’economia e della società in genere. Almeno questa è la
previsione che si può fare oggi, di fronte ai dati sconvolgenti che arrivano dal commercio elettronico:
se Internet è riuscita a cambiare tutte le regole dell’economia, ad eliminare ogni sorta di gerarchia e di
potere, a “democratizzare” gli affari, non è assurdo pensare che saprà trasformare ogni aspetto della
nostra vita.
Il problema maggiore, e per ora sembra ancora irrisolto, riguarda le capacità umane, la rapidità
di adeguamento a tutte queste rivoluzioni. Dal punto di vista economico, ma non solo, la gestione delle
novità si dimostra sempre piena di ostacoli, di natura culturale, tecnologica, di risorse. Dato, però, che
questa rivoluzione in particolare riguarda le informazioni, la conoscenza e non gli strumenti in sé, a
differenza, ad esempio, della rivoluzione industriale, i cambiamenti richiesti sono più profondi, più da
ragionare e, quindi, forse, più difficili da accettare. La sfida della Società dell’informazione è
principalmente questa: riuscire a far capire che le nuove tecnologie informatiche non sono un tentativo
di eliminare la “superiorità” dell’uomo, ma solo di accrescerla. Finché tutti non si renderanno conto
che l’information technology fornisce strumenti, o, per meglio dire, “alleati” e che quindi accettarne le
trasformazioni è un passo avanti e non indietro, l’Information Society avrà fallito nel suo scopo.
Capitolo 1 IL PASSATO. LE TELECOMUNICAZIONI: UN SETTORE A SÉ STANTE
1
1
IL PASSATO.
LE TELECOMUNICAZIONI: UN SETTORE A SÉ STANTE
La storia delle telecomunicazioni iniziò con Mercurio, evolvendosi poi con il piccione, la
posta, l’alfabeto Morse, il telegrafo, il telefono, il fax e, finalmente, la messaggistica elettronica che
consente di comunicare senza limiti di spazio, di tempo, di luogo.
Oggi come oggi il termine telecomunicazioni è entrato a far parte del linguaggio comune,
comprendendo tutto ciò che riguarda lo scambio di informazioni a distanza.
Qual è, però, la “vera” definizione di telecomunicazioni?
Secondo la nuova Enciclopedia Universale Garzanti (ed 1998), le telecomunicazioni sono
sistemi per la trasmissione e la ricezione a distanza di segnali elettrici corrispondenti a informazioni
sonore, visive. in codice ecc. che si avvalgono di diversi sistemi secondo il tipo di messaggio da
trasmettere (telefonia, telegrafia, televisione..) e il tipo di mezzo impiegato per la trasmissione (filo,
onde elettromagnetiche, fibre ottiche..). La possibilità di trasmettere in grande quantità segnali di ogni
tipo ( ο multimedialità) che possono essere scelti in tempo reale dall’utente ( ο interattività) ha
grandemente accresciuto il ruolo sociale, economico e politico delle telecomunicazioni e l’importanza
del loro controllo.
Secondo l’Annesso relativo alle telecomunicazioni che accompagna il GATS
2
, invece, le
telecomunicazioni comprendono la trasmissione e la ricezione di segnali tramite qualsiasi mezzo
elettromagnetico, ad esclusione dei servizi di radiodiffusione e televisione via cavo.
Quest’ultima definizione è quella cui si fa riferimento nell’ambito di questa tesi, poiché le
tecnologie televisive e radiofoniche sono quelle che meno delle altre hanno influenzato lo sviluppo
informatico all’interno delle imprese, se non di riflesso, come componenti del processo di
2
General Agreement on Trade in Services
Capitolo 1 IL PASSATO. LE TELECOMUNICAZIONI: UN SETTORE A SÉ STANTE
2
convergenza”
3
in atto da qualche anno nel settore. Questi temi saranno solo sfiorati, quindi, durante la
trattazione.
1.1 UN PO’ DI STORIA
La predisposizione di sistemi di comunicazione delle informazioni a distanza è indispensabile
per ogni società organizzata, allo scopo di soddisfare sia i bisogni individuali, sia le esigenze dei
pubblici poteri. Comunicazioni a distanza sono dunque state organizzate sin dai tempi più antichi e
con sistemi inizialmente rudimentali, quindi via via più evoluti, sia dai governi che dai privati per
trasmettere informazioni la cui conoscenza era utile soprattutto per effettuare scelte nell’ambito di
attività economiche, commerciali, militari.
Per motivi di rapidità e di sicurezza dell’informazione è preferibile, ove possibile, impiegare
sistemi che consentono l’invio dell’informazione senza che debba spostarsi il suo supporto. Sino alla
prima metà del XIX sec., tuttavia, i mezzi del genere erano scarsi, di natura esclusivamente
meccanico-visiva e comportavano un’estrema complessità per ottenere la trasmissione di flussi di
informazioni assai ridotti.
Un radicale miglioramento si ebbe solo verso la prima metà dell’Ottocento con l’invenzione
del telegrafo elettrico: esso segna la nascita della moderna era delle telecomunicazioni. La spinta
all’espansione dei servizi telegrafici si rivelò subito assai forte e, nonostante le iniziali difficoltà
tecniche
4
, ben presto i fili del telefono attraversarono mari ed oceani: entro i primi anni del Ventesimo
secolo tutti i continenti erano stati collegati mediante cavi sottomarini e la cooperazione internazionale
nel settore era stata assicurata da un’apposita Convenzione, stipulata a Parigi nel 1884.
Meno rapido ma altrettanto importante fu, nella seconda metà dell’Ottocento, lo sviluppo del
telefono. Esso subì, per di più, ben presto, la concorrenza delle telecomunicazioni via etere, che
sfruttano la radiazione dell’energia sotto forma di onde radio e mutarono così il modo di trasmettere
3
cfr cap. 1.3 pag.4
4
Per problemi dovuti a differenti standard tecnici all’interno dei Paesi, dato che l’attività economica sottostante
allo sviluppo dei telegrafi fu all’inizio regolata da monopoli nazionali
Capitolo 1 IL PASSATO. LE TELECOMUNICAZIONI: UN SETTORE A SÉ STANTE
3
informazioni. Il primo brevetto in questo campo di Marconi nel 1896 fu via via superato da altri
utilizzi delle onde radio per la telefonia, la telegrafia e radiocomunicazione.
Facendo un balzo fino alla fine degli anni Sessanta, lo sfruttamento dello spazio con il
conseguente avvento dei satelliti geostazionari, ha portato ad una temporanea supremazia delle
telecomunicazioni via etere in termini di qualità, versatilità e costi. I sistemi satellitari sono infatti in
grado di assicurare una vastissima copertura geografica e di fornire un’ampia gamma di servizi.
Nel corso dell’ultimo decennio nuovi sviluppi tecnologici hanno influito sulle
telecomunicazioni, tanto da portare ad una riconfigurazione del loro assetto. Sotto il profilo dei messi
trasmissivi si sono affermate le fibre ottiche, che utilizzano la propagazione dei raggi infrarossi
all’interno di fibre di vetro convertendo gli impulsi elettronici in impulsi luminosi
5
. Sotto l’aspetto
delle tecniche di trasmissione si è imposta la tecnica digitale. ossia lo svolgimento di funzioni di
telecomunicazione in forma numerica
6
.
5
Data la frequenza nettamente più alta della luce nella gamma infrarossa, è così possibile convogliare una
quantità di informazioni praticamente illimitata, con un deterioramento del segnale contenuto entro limiti
ragionevoli.
6
Con una tecnica di campionamento vengono rilevate solo le coordinate, corrispondenti a numeri, della curva di
frequenza, con un conseguente miglioramento dell’efficienza e dell’affidabilità del segnale trasmesso.
Capitolo 1 IL PASSATO. LE TELECOMUNICAZIONI: UN SETTORE A SÉ STANTE
4
1.2 DALLA COMUNICAZIONE ALL’INFORMAZIONE
Ognuno di noi, in ogni momento della giornata, si scontra con una necessità che sta alla base
di ogni decisione, futile o importante che sia: il possesso di informazioni adeguate.
La maggior parte delle informazioni che raccogliamo ed usiamo - soprattutto nel mondo
moderno dei media - è il prodotto degli sforzi di qualcun altro. Alcune informazioni sono “primitive”,
ci vengono, cioè, direttamente dai nostri sensi (ad es. il suono della sveglia al mattino, il calore dei
fornelli..). Al di là di queste, però, quando navighiamo in Internet, quando leggiamo un giornale noi
stiamo solo raccogliendo informazioni: infatti qualcun altro prima di noi le ha immagazzinate perché
noi potessimo usufruirne al momento opportuno, portando così a termine la comunicazione fra noi e
loro. Ecco perché la comunicazione è alla base dell’informazione.
Noi siamo completamente dipendenti dalle nostre interazioni con gli altri: senza di esse non
avremmo mai avuto nemmeno il linguaggio. Nessuno di noi, però, avrebbe mai potuto immaginare che
fattore di straordinaria evoluzione sarebbe diventata questa necessità, capace di innescare la miccia di
nuove e continue trasformazioni nel campo delle comunicazioni.
Il ruolo delle persone e dei Governi è quindi essenziale nel formare la domanda di nuove
tecnologie: nessuno può più permettersi il lusso di non attribuire sufficiente attenzione alla funzione
dell’informazione, all’importanza di un’informazione ricca e sicura e della capacità di acquisire e
sfruttare l’informazione stessa. I canali e gli strumenti informativi possono, infatti, essere utilizzati per
qualunque scopo: privato, sociale, politico, di divertimento...Con l’andare del tempo, la natura, il
valore e le possibili applicazioni dell’informazione cambiano
La richiesta di nuove e sempre migliori informazioni genera una cosiddetta “distruzione
creativa”
7
ossia la formazione di nuove strutture industriali che richiedono nuove organizzazioni,
nuove relazioni internazionali con nuovi metodi di coordinazione ed integrazione, nuovi stili di lavoro
e di vita.
7
Donald M. Lamberton, “Beyond Competition- the future of Telecommunications” , Paper prepared for the
tenth biennial International Conference of International Telecommunications and Society – Elsevier, 1995
Capitolo 1 IL PASSATO. LE TELECOMUNICAZIONI: UN SETTORE A SÉ STANTE
5
Le telecomunicazioni hanno avuto l’enorme merito di trasformare le informazioni da semplice
risorsa lavorativa ad un vero e proprio ambiente di lavoro.
1.3 LA STRUTTURA DEL SETTORE:
IL NETWORK
Un’informazione ricca ed in tempo reale è diventata uno degli aspetti più importanti nel
mondo economico, soprattutto da quando la competizione è diventata così acerrima che non si può più
combattere agendo solo sulle famose 4 P del marketing (prezzo, prodotto, punto vendita, pubblicità),
ma è essenziale il time-to-market ridotto, che si “nutre” di informazioni.
Alla fine degli anni ‘70, la convergenza delle tecnologie dell’informazione e delle
telecomunicazioni, con la conseguente disponibilità di un gran numero di nuovi servizi, ha attratto la
logica del libero mercato; per di più lo sviluppo tecnologico ha sensibilmente ridotto la dimensione
minima di investimenti necessari per intraprendere attività nel settore dei servizi di telecomunicazione,
stimolando un gran numero di nuovi operatori.. Sono state introdotte nuove leggi che favoriscono la
competizione nell’infrastruttura del settore, attraverso una liberalizzazione dell’offerta da parte di
nuovi e vecchi protagonisti del mercato, agevolata anche dagli sviluppi tecnologici che hanno
abbassato le barriere all’entrata.
La competizione nel mondo delle telecomunicazioni e delle attività di informazione è, quindi,
intrecciata con le traiettorie tecnologiche, coi cambiamenti nelle soluzioni istituzionali, con gli
investimenti nelle capacità di gestire le informazioni, con lo spostamento della domanda verso beni
d’informazione e verso i servizi.
Al tempo stesso, i maggiori utenti hanno sviluppato in via autonoma reti private di
telecomunicazioni, riservate al soddisfacimento dei propri bisogni di comunicazione e sottratte
all’accesso da parte del pubblico
Non c’è dubbio che le telecomunicazioni si stanno muovendo inesorabilmente verso la
competizione, la deregolamentazione e l’ampliamento della gamma d’offerta. Esistono, però, colli di
Capitolo 1 IL PASSATO. LE TELECOMUNICAZIONI: UN SETTORE A SÉ STANTE
6
bottiglia di tipo psicologico, legislativo, finanziario che ne limitano lo sviluppo omogeneo in tutti i
Paesi.
La condizione di svantaggio dei Paesi in via di sviluppo nella società internazionale appare
particolarmente critica nel settore delle telecomunicazioni; in tali Paesi, infatti, le infrastrutture sono
carenti od obsolete e mancano le risorse finanziarie e le conoscenze tecniche necessarie per avviare il
loro sviluppo, mentre sarebbe necessario disporre di una gamma sempre più vasta di servizi
specializzati per attrarre gli investitori stranieri e l’utenza d’affari internazionale. Peraltro, nonostante
l’importanza delle telecomunicazioni per lo sviluppo economico, i Governi dei Paesi del terzo mondo
si sono mostrati riluttanti ad accettare interventi pubblici nelle infrastrutture e nei servizi.
Per superare queste barriere è necessario il network dei networks, che unisce tutti
elettronicamente. Il concetto stesso di struttura industriale racchiude l’idea di integrazione, di
intreccio, di rete.
Non c’è dubbio che tutti gli operatori delle telecomunicazioni concordano sul bisogno di
sviluppare une rete per sostenere gli attuali e futuri servizi di data communication. I fornitori dei
servizi di telecomunicazione hanno sempre limitato la loro offerta in base alla prossimità al mercato.
Questo diventa illogico di fronte allo sviluppo di un Information superhighway (Carlson R.,“The
information superhighway” – MacMillan 1996).
Una prima forma di interconnessione all’interno del settore è data dal proliferare di accordi di
collaborazione fra gli attori esistenti nel sistema. Le alleanze fra gli operatori della tv via cavo, dei
telefoni, dei servizi di informazione si basano su una risorsa che è forse la più forte dal punto di vista
competitivo: la sinergia. Attraverso le alleanze, la formazione dell’ “autostrada delle comunicazioni” è
favorita e facilitata nel modo più efficiente possibile.
Un’indagine svolta su 90 compagnie di telecomunicazione elenca le principali motivazioni che
spingono a creare alleanze in vista di un network integrato nel settore, e non solo.
Capitolo 1 IL PASSATO. LE TELECOMUNICAZIONI: UN SETTORE A SÉ STANTE
7
Figura I
MOTIVAZIONI PER LA FORMAZIONE DI ALLEANZE
21%
20%
16%
8%
6%
2%
2%
28%spartizione del rischio finanziario
scambio info tecniche /know-how
velocità sul mercato
marke t in g
diversificazione del business
creazione del core business
riduzione barriere legali
altro
fonte: Carlson R.,“The information superhighway” – MacMillan 1996
Il 28% degli intervistati ha evidenziato l’importanza di condividere il rischio finanziario,
altissimo in un mondo di continui cambiamenti come quello dell’informazione. La spartizione del
rischio finanziario include fattori quali l’aumento delle entrate, la riduzione dei costi di sviluppo,
l’incremento della profittabilità degli investimenti, la suddivisione dei compensi. Il successivo 21%
degli intervistati ha scelto lo scambio di informazioni tecniche e di know-how. Questi fattori
riguardano l’accesso a nuove tecnologie e capacità personali, l’aumento della capacità (in termini di
dimensioni e di possibilità) della funzione di Ricerca e Sviluppo, l’incremento di potere tecnologico e
di prodotto e la creazione di una sorta di “diritto di esclusiva” sulle conoscenze del partner. Il 20%
delle risposte riguardava la velocità di risposta al mercato, ossia la riduzione del time-to-market, la
facilitazione dell’accesso al mercato ed il risparmio sul tempo di sviluppo. Questioni di marketing
sono state trovate rilevanti dal 16% delle imprese, ossia l’interesse per l’accesso al sistema di
distribuzione del partner, per una migliore posizione nel target d’offerta, per il sostegno dato dalla
reputazione del partner ed infine per l’eventuale inserimento in un nuovo mercato. Le alleanze sono
poi viste come una riduzione dei costi d’entrata, un più veloce adattamento ai veloci cambiamenti
tecnologici e legislativi, un migliore incontro delle richieste della domanda.
Capitolo 1 IL PASSATO. LE TELECOMUNICAZIONI: UN SETTORE A SÉ STANTE
8
In conclusione, le alleanze si sono dimostrate fonte di un fortissimo vantaggio competitivo e
importanti strumenti di business all’interno del nuovo network integrato che si è poi venuto a creare.
La definizione di accordi di collaborazione e la costituzione di consorzi internazionali di
imprese, essendo indispensabili per assicurare il conseguimento delle appropriate economie di scala e
scopo nella produzione
8
, nonché l’erogazione di servizi a livello ottimale, hanno infatti portato
all’edificazione di una rete altamente interconnessa. Le industrie di telecomunicazione, di
entertainement e di informazione si stanno così fondendo, anche a causa della convergenza delle
tecnologie e della domanda dei consumatori, che vogliono “tutto in uno”.
Per evitare l’inefficiente proliferare di network specializzati, l’evoluzione tecnologica e le
alleanze hanno portato ad un modo più razionale di fornire un maggior numero di servizi e di integrarli
tutti nello stesso network. Competere sulle innovazioni tecnologiche, per definizione, non può portare
ad un’integrazione, ad un network universale; una vasta integrazione dei servizi, però, costringerà gli
operatori a rimpiazzare le vecchie tecnologie per sfruttare innovazioni quali, ad es., le fibre ottiche
(che migliorarono sensibilmente la qualità delle telecomunicazioni negli anni ‘80), la comunicazione
senza fili, l’elettronica digitale, fornendo così un servizio migliore. Questo è lo scopo del network dei
networks: bilanciamento fra cooperazione e competizione.
Perché questa “bella favola” si realizzi, è necessario che il network ed i suoi utenti crescano
insieme: solo così può nascere un mercato. Gli strumenti di comunicazione devono diventare parte
della rete umana di contatti e relazioni, che stanno alla base della vita comunitaria.
L’evoluzione dell’integrazione si è sviluppata in tre stadi
9
:
1. do-it-yourself users. Le tecnologie di network-management, o gestione della rete, sono nate solo
nei primi anni Ottanta: la loro esistenza è contingente alla tecnologia digitale, che permette di
raggruppare, modificare, immagazzinare e comunicare informazioni in un nuovo modo. I problemi
principali di gestione della rete consistono in una mancanza di cooperazione, in una duplicazione di
alcune funzioni e in una inefficiente comunicazione all’interno della singola azienda a del network
stesso. L’evoluzione di queste tecniche di management si è indirizzata verso una struttura che
8
Le economie di scala e scopo portano le imprese del settore ad integrarsi verticalmente (lungo la catena del
valore) ed orizzontalmente (fra diverse aree geografiche e servizi aggiuntivi).
Capitolo 1 IL PASSATO. LE TELECOMUNICAZIONI: UN SETTORE A SÉ STANTE
9
permetta di raggiungere un elevato grado di interconnessione non solo fra gli elementi del network
ed il manager, ma addirittura fra vari network. Questa tecnica, però, richiede molti costi di
transazione ed esperienza, non è di facile appropriazione.
2. carried-based-integration. Si tratta dell’espansione del numero di fornitori di servizi di
telecomunicazione (compagnie telefoniche...), che si riuniscono in carrier che offrono tutto. Questo
è il caso dello sviluppo delle alleanze sopracitato.
3. system integrator. Si è arrivati alla vera e propria nascita di gestori di sistema, di compagnie che si
occupano dall’esterno delle funzioni di telecomunicazione (outsourcing della funzione), che
assemblano pacchetti di servizi, di tariffe, personalizzandole sulle richieste del cliente. Essi non
possiedono o costruiscono le varie sottoproduzioni, ma le selezionano dall’offerta vigente in
termini ottimali di prezzo e performance, le legano in un’offerta e le vendono personalizzate.
Questo solleva i clienti dalla responsabilità dell’integrazione per la quale è necessaria esperienza
nel campo. Oggi i system integrators hanno iniziato a creare network individuali di
telecomunicazione, confezionati su misura per i bisogni dell’utente. Gli integratori di sistema
possiedono un vantaggio competitivo nei confronti delle compagnie presenti: non devono costruire
end-to-end network, ma solo ascoltare le necessità del cliente ed esaudirle, proponendogliele su un
piatto d’argento. Essi sono gli elementi centrali del moderno ambiente delle telecomunicazioni.
Si passa così da un network of networks, che è una struttura fisica in cui i vari carrier si
interconnettono, a un system of systems, dove i system integrators permettono un’integrazione
completa. I network non sono solo tecnologia o semplici strumenti attraverso cui noi ci connettiamo:
le reti di telecomunicazione sono diventate oggi il sistema di comunicazione più ampiamente integrato
mai sviluppato, ed i continui miglioramenti tecnici permettono una riduzione sempre maggiore dei
costi nei servizi di telecomunicazione.
Oggi come oggi, il settore delle telecomunicazioni si presenta, quindi, abitato dai seguenti
attori
10
:
9
AA.VV., “Telecommunications – a bridge to the 21
st
century” – North Holland, 1995
10
Pehrsson A., “International strategies in telecommunications - model and applications” – Routledge, 1996
Capitolo 1 IL PASSATO. LE TELECOMUNICAZIONI: UN SETTORE A SÉ STANTE
10
ξ fornitori di componenti ed equipment: aziende produttrici di computer, telefoni, cavi, fibre ottiche,
tutto ciò che fisicamente costituisce l’infrastruttura;
ξ fornitori di sistema: aziende che permettono la creazione del network, come ad esempio AT&T,
Nokia;
ξ operatori di network: provider che offrono servizi di telecomunicazione agli utenti finali;
ξ utenti finali: noi stessi, il mondo economico, politico, finanziario...
Capitolo 1 IL PASSATO. LE TELECOMUNICAZIONI: UN SETTORE A SÉ STANTE
11
1.4 LA (DE)REGOLAMENTAZIONE DEL SETTORE...
La letteratura economica fornisce due principali giustificazioni alla regolamentazione dei
servizi di telecomunicazione.
11
In primo luogo, fino agli anni 70 era convinzione diffusa e radicata che, a motivo dell’alta
incidenza delle economie di scala e scopo, l’esercizio delle telecomunicazioni fosse un monopolio
naturale, e dovesse quindi essere svolto da un solo gestore, impresa pubblica o società privata. Benché
questa teoria sia stata contestata da diverse dottrine meramente economiche, sotto il profilo politico-
economico, il monopolio è a lungo apparso il sistema che meglio teneva conto di una serie di esigenze
di varia natura: dall’adozione di standard tecnici uniformi, alla necessità di salvaguardare la sicurezza
nazionale, all’opportunità di acquisire cospicui introiti finanziari derivanti dalla gestione da parte dello
Stato di tali servizi.
In secondo luogo, l’uso dei servizi di telecomunicazione produce due tipi di esternalità
positive: la prima è detta esternalità della chiamata (chi chiama offre un beneficio a chi è chiamato,
che non deve pagare per ottenere i vantaggi della comunicazione), la seconda è detta esternalità della
rete (i nuovi entranti nella rete forniscono benefici agli operatori esistenti, ampliando la gamma di
informazioni disponibili, senza che essi li debbano pagare).
L’argomentazione secondo cui una tendenza verso un monopolio naturale giustifica la
regolamentazione dell’intero settore delle telecomunicazioni è stata confutata dall’efficiente entrata
nel mercato di nuove imprese, che ha permesso di abbassare i costi dell’offerta e di presentare, quindi,
un migliore rapporto prezzo/qualità da offrire al cliente.
Negli ultimi decenni la deregolamentazione ha toccato molti rami del settore delle
telecomunicazioni e la liberalizzazione ha favorito uno sviluppo assai notevole della cooperazione fra
gestori ed imprese.
11
Venturini G., “Servizi di telecomunicazioni e concorrenza - nel diritto internazionale e comunitario” –
Giappichelli Editore, 1996 e Vogelsang I., “Telecommunications competition - the last ten miles” – The MIT
Press, 1996.
Capitolo 1 IL PASSATO. LE TELECOMUNICAZIONI: UN SETTORE A SÉ STANTE
12
Gli attori più dinamici sono certamente quelli statunitensi, che l’ambiente competitivo ha
spinto a diversificarsi nei diversi segmenti del mercato internazionale.
L’infrastruttura della rete di telecomunicazioni in Italia è, per dimensione, la quarta in Europa,
ma sotto il profilo normativo ed organizzativo si trova ancora all’inizio di un periodo di transizione.
La competenza su questo settore è stata, fino al 1993
12
, del Ministero delle Poste e Telecomunicazioni,
che lo gestiva attraverso il principio del monopolio statale, in base al quale lo Stato può affidare in
gestione a terzi i servizi di telecomunicazione. In base a tale principio è stato a lungo mantenuto in
Italia un sistema di oligopolio pubblico, che attribuiva a SIP la competenza di gestire gli impianti
relativi alle reti urbane, settoriali, distrettuali e compartimentali nazionali; a Sirm le telecomunicazioni
marittime; ad ITALCABLE i servizi telefonici con la maggioranza dei Paesi extraeuropei; a
Telespazio l’impianto e l’esercizio dei sistemi di telecomunicazione via satellite; all’Azienda di Stato
per i servizi telefonici (ASST) il traffico europeo; tutte sotto un’unica holding: la STET. Alla fine di
un lungo processo di riforma, nel 1994 la SIP ha incorporato tutte le altre aziende in un’unica società,
denominata Telecom Italia, che è stata poi privatizzata nel 1997.
Da allora il processo di deregolamentazione del settore è andato via via intensificandosi; i
sostenitori della teoria del monopolio naturale sono stati sconfitti dall’evidenza empirica, da un lato, e
dalla forte complessità (in termini di velocità di cambiamento e di innovazioni) del mercato in
questione, dall’altro.
Ecco perché un network completamente integrato è la migliore struttura di offerta: riproduce
le esternalità positive proprie del regime di monopolio, senza possederne i difetti di rigidità e di scarsa
versatilità.
Al momento attuale, il mondo delle telecomunicazioni è stato completamente liberalizzato e la
“lotta per la sopravvivenza” si è dimostrata un grosso beneficio per i consumatori, che da spettatori del
mercato ne sono diventati gli artefici e gli scultori.
12
D.L.1 dicembre 1993, n.487, Trasformazione dell'Amministrazione delle Poste e Telecomunicazioni in ente
pubblico economico e riorganizzazione del Ministero, coordinato con la legge di conversione del 29 gennaio
1994,n.71. "Gazz. Uff." n. 24 del 31 gennaio 1994