Introduzione
II
Inserimento di un gassificatore dei fanghi nell’impianto di depurazione delle acque reflue di Ravenna
Lo scopo della mia tesi consiste nell’effettuare uno studio di fattibilità tecnico-economica,
dell’inserimento di un gassificatore, come stadio finale della linea fanghi del depuratore di
acque reflue di Ravenna. Tale tesi, è stata condotta in collaborazione diretta con HERA (la
società che gestisce l’impianto di depurazione di Ravenna ) e con la ditta SYNGEN di
Piacenza che ha progettato e brevettato l’impianto di gassificazione.
Per uno studio di questo tipo, è stato necessario effettuare un’analisi preliminare di tutte le
fasi costituenti l’intero impianto di depurazione, dal tratto fognario entrante, al deposito
finale dei fanghi in discarica, con particolare attenzione alla linea fanghi; è anche
importante sottolineare che l’impianto di depurazione è ciclico e quindi, l’inserimento di una
qualunque fase al suo interno, va a modificare l’assetto globale, creando molto spesso
delle problematiche annidate di cui ne vanno studiati a fondo gli effetti.
La gassificazione dei fanghi si inserisce poi in un contesto molto ampio che riguarda le
problematiche, attualmente ancora in via di sviluppo, sull’utilizzo di forme di energia
rinnovabili, come alternativa a quelle non rinnovabili, e che tocca anche nel profondo le
tematiche sulle emissioni inquinanti che tanto tormentano e tormenteranno le politiche
economico-sociali dei governi nel futuro.
Nella mia tesi, viene innanzitutto descritto dettagliatamente, il depuratore delle acque
reflue di Ravenna, descrivendone: le potenzialità, le caratteristiche tecniche, le attività, i
controlli e gli schemi di trattamento. Segue una trattazione della teoria della gassificazione
delle biomasse ed un confronto tra le varie tecnologie esistenti, in modo da avere le basi
per comprendere tutti i vantaggi dell’impianto di gassificazione prodotto dalla SYNGEN ;
una particolare attenzione è dedicata alle tecniche di purificazione del gas di sintesi prima
dell’utilizzazione, considerate il primo stadio di trattamento delle emissioni in atmosfera.
Introduzione
III
Inserimento di un gassificatore dei fanghi nell’impianto di depurazione delle acque reflue di Ravenna
Successivamente è fornita una descrizione dei principi e delle tecnologie relative agli
essiccatoi. Infatti, l’inserimento di un essiccatoio, deriva dalla necessità di avere un
combustibile nel campo della combustione autosostenuta, affinché possa mantenersi il
processo endotermico di gassificazione.
L’impianto della SYNGEN, appositamente progettato per questa taglia di depuratori, è
descritto nei particolari tecnici. Vengono riportati inoltre, i dati di una campagna di prove
sperimentali, condotte direttamente su un prototipo, per la validazione di un modello in
grado di governare lo scaling-up del sistema di gassificazione.
Infine, si affronta lo studio di fattibilità tecnico-economica, dei possibili scenari tecnologici,
comparandoli in diverse ipotesi gestionali, per offrire al decisore, un portafoglio di soluzioni
entro cui individuare il percorso tecnico-gestionale ottimale.
1. Impianto di depurazione di Ravenna
1
Inserimento di un gassificatore dei fanghi nell’impianto di depurazione delle acque reflue di Ravenna
CAPITOLO 1
IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI RAVENNA
1.1 CENNI SULLA DEPURAZIONE DELLE ACQUE
Gli insediamenti urbani necessitano di un sistema di depurazione della materia organica
prodotta, cioè dei cosiddetti scarichi civili. Cosa si intende con il termine depurazione?
Essa rappresenta una vera e propria ‘digestione’ delle acque di scarico ad opera di
microrganismi; si parla infatti di impianti di depurazione biologica, un processo naturale
condotto da organismi viventi che, come vedremo più avanti, avviene in altri termini anche
nei nostri fiumi. Questo problema esiste per la piccola borgata in montagna come per il
grande centro della pianura: ovviamente, gli impianti di depurazione non saranno gli
stessi, né avranno le stesse dimensioni. Infatti, la capacità ricettiva di un depuratore civile
viene calcolata in base al carico idraulico, cioè a quanta acqua può arrivare
dall’acquedotto (indicazione diretta del numero di abitanti), tenendo anche conto delle
variazioni di flusso legate alla pioggia. I principali costituenti delle acque di scarico sono
sostanza organica e materiale di scarto di altra origine. Tra gli organismi presenti nelle
acque e quindi nel depuratore possiamo distinguere tra ’buoni’ e ‘cattivi’. I primi sono
indispensabili nel processo di trasformazione della materia organica, sono coloro i quali
lavorano direttamente, ‘digerendo’ la massa organica: costituiscono i cosiddetti ‘fanghi
attivi’. I secondi sono organismi patogeni, come batteri e virus; essi possono essere
presenti anche in grandi quantità nelle acque nere e nel depuratore, per cui sono
necessari un attento controllo ed una disinfezione delle acque in uscita per evitare la
contaminazione del territorio. Alcuni piccoli centri possiedono solamente vasche di
1. Impianto di depurazione di Ravenna
2
Inserimento di un gassificatore dei fanghi nell’impianto di depurazione delle acque reflue di Ravenna
decantazione, mentre aumentando il carico organico sono necessari i depuratori a fanghi
attivi. Vediamo ora come è costituito uno di questi sistemi.
LINEA ACQUE
Le acque nere, raccolte da quella rete di collettori che chiamiamo fognature, giungono
all’impianto di depurazione. All’ingresso, esiste un sistema di separazione, o ‘grigliaggio’,
degli scarti che possono essere presenti nelle acque, come frammenti di plastica, cotton-
fioc ed altro. L’acqua passa quindi in una vasca successiva, in cui vengono sottratte la
sabbia (dissabbiamento) e vengono raccolti gli olii eventualmente presenti. Si passa ad
una vasca di sedimentazione, in cui la parte più densa inizia a separarsi dall’acquosa.
Nella vasca di erazione avviene il vero processo di trasformazione microbica della materia
Ingresso
Dissabbiatore
Vasca di Griglia Sedimentatore
Disoleatore
areazione
Sedimentatore Clorazione
Al fiume
Inspessitore Digestore
LINEA FANGHI
Alla discarica
Letti di
essicamento
1. Impianto di depurazione di Ravenna
3
Inserimento di un gassificatore dei fanghi nell’impianto di depurazione delle acque reflue di Ravenna
organica ad opera dei fanghi attivi. Uno o più sedimentatori finali completano il
trattamento. L’acqua, disinfettata con il cloro, può tornare nel reticolo idrografico. Che fine
fa il materiale solido? Esso viene avviato alla cosiddetta ‘linea fanghi’, al fine di ridurne il
volume, la maleodorazione e la putrescibilità; raccolto dalle vasche di sedimentazione,
viene ulteriormente addensato in appositi vasconi e successivamente sottoposto ad una
digestione (biometanazione). Al termine, viene essicato, con appositi letti di essicazione
e con sistemi di disidratazione meccanica. Il prodotto finale di questa linea di lavorazione è
un fango che deve poi essere smaltito.
1. Impianto di depurazione di Ravenna
4
Inserimento di un gassificatore dei fanghi nell’impianto di depurazione delle acque reflue di Ravenna
1.2 IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI RAVENNA
Descrizione
L’impianto collocato a Ravenna in Via Romea Nord 180/182 è stato attivato nel 1983 con
potenzialità di 60.000 A.E. (abitanti equivalenti) e progressivamente ampliato fino a
180.000 A.E.; attualmente alcuni comparti sono già dimensionati per 240.000 A.E.
(sollevamento, reattori biologici, trattamenti chimico-fisici terziari).
L'impianto riceve i reflui provenienti dalla città di Ravenna, dalla zona industriale Bassette,
da alcune zone del forese e della costa; gran parte della fognatura adduce acque miste
(nere + meteoriche).
Sono addotti, inoltre:
1. Impianto di depurazione di Ravenna
5
Inserimento di un gassificatore dei fanghi nell’impianto di depurazione delle acque reflue di Ravenna
mediante una tubazione dedicata: reflui provenienti dall'impianto chimico-fisico-
biologico di via Romea Nord, Km 2,6 che tratta rifiuti liquidi e percolati di
discarica;
a mezzo autobotti, rifiuti liquidi provenienti da attività di espurgo di fosse settiche
e manutenzioni fognarie.
Attraverso altra tubazione dedicata è possibile ricevere direttamente i fanghi prodotti dal
processo di potabilizzazione delle acque che si svolge presso lo stabilimento del NIP di via
Bassette n.3;
L'impianto è dotato di due cogeneratori che possono essere alimentati sia dal gas di rete,
sia dal biogas che si produce nell'ambito della digestione anaerobica e che possono
intervenire come generatori ausiliari in caso di mancanza di tensione, mantenendo attiva
una parte dell'impianto. Esiste inoltre un volume di stoccaggio del biogas di 300 mc. La
quantificazione del biogas prodotto è fatta in maniera indiretta sul calore consumato dalle
caldaie dei digestori e non è quindi possibile conoscerne l’esatto valore. Nell’impianto
sono presenti due trasformatori da 650 KW l’uno. I fanghi biologici disidratati vengono
destinati di norma ad essere inviati in discarica.
Durante il periodo estivo parte degli effluenti trattati viene inviata in fertirrigazione
attraverso il canale Tomba, mentre il corpo idrico normalmente utilizzato per il recapito
finale è il canale Cupa.
Il complesso del depuratore di Ravenna è presidiato per 12 ore al giorno dal lunedì al
sabato; la funzionalità dei sistemi è monitorata 24 ore al giorno da operatori di telecontrollo
e la continuità del servizio è garantita da personale reperibile.
L’impianto viene costantemente monitorato da strumentazione in continuo. I valori
registrati dagli strumenti sono archiviati da un sistema informatico e possono essere
1. Impianto di depurazione di Ravenna
6
Inserimento di un gassificatore dei fanghi nell’impianto di depurazione delle acque reflue di Ravenna
facilmente consultati “on-line” dagli operatori attraverso pagine grafiche. Periodicamente si
svolgono prelievi di fanghi e di acque nelle diverse fasi del processo. Nei fanghi, oltre ai
consueti controlli di concentrazione e di volume, si identifica lo SBI mediante osservazione
della microfauna. Sui reflui in uscita viene applicato il test di tossicità in ottemperanza alle
prescrizioni di legge. I controlli dei parametri chimico-fisici sulle acque in ingresso e in
uscita avviene con campionatori automatici refrigerati, nelle modalità concordate con le
Autorità competenti in applicazione del D.Lgs 152/99 e successive modifiche.
Dati principali sull’impianto
VOLUME TOTALE DELL’IMPIANTO
43250 mc
POTENZIALITA’ DI PROGETTO ATTUALE
180000 AE
POTENZIALITA’ DI PROGETTO FUTURA
240000 AE
POTENZIALITA’ IMPIEGATA ATTUALMENTE
177000 AE
VOLUME TOTALE DEI REFLUI INVIATI ALL’IMPIANTO
16670600 mc
PORTATA MEDIA MENSILE
1466045 mc/mese
ESTENSIONE DEL TERRITORIO SERVITO
265 Km2
ABITANTI RESIDENTI SERVITI
142516
ABITANTI FLUTTUANTI
190000
VOLUME TOTALE DI FANGHI PRODOTTI
UTILIZZANDO LA FILTROPRESSA
~13333 t
VOLUME TOTALE DI FANGHI PRODOTTI
UTILIZZANDO LA NASTROPRESSA
~16000 t