Per il lavoro di tesi ho sviluppato un sistema di acquisizione,
visualizzazione e elaborazione di segnali elettromiografici.
L'interfaccia è stata progettata per permettere una facile
interazione: visualizzazione, elaborazione ed analisi dei dati sono
tutti a portata di mouse tramite semplici comandi. Percorsi guidati
(wizard) seguono l'utente durante la fase di preparazione
dell'acquisizione dei segnali elettromiografici, rendendo facili
operazioni quali la selezione dei muscoli, la durata e la frequenza
dell'acquisizione, i guadagni di amplificazione e il corretto
posizionamento degli elettrodi.
Il lavoro è stato articolato in due fasi successive:
ξ Progettazione e realizzazione di un sistema di acquisizione di
segnali biomedici (ECG,EEG,EMG)
ξ Progettazione e realizzazione di un sistema di elaborazione e
di analisi di un tracciato EMG
La progettazione e realizzazione del un software di elaborazione e
di analisi del segnale elettromiografico hanno richiesto lo studio
approfondito del segnale, della sua sorgente biologica e delle varie
patologie.
Per comprendere meglio le problematiche relative l’acquisizione dei
segnali biomedici è stato inoltre necessario approfondire anche la
conoscenza delle procedure di utilizzo del MATlab con particolare
interesse per l’applicativo Data Acquisition Toolbox, che consente di
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pilotare l’hardware di acquisizione, immagazzinare e gestire i dati
acquisiti. Per la realizzazione di una interfaccia interattiva, poi, ho
utilizzato un altro dei toolbox a disposizione con il Software Matlab
l’applicativo GUIDE che consente la costruzione di interfacce
grafiche.
I software di acquisizione e di elaborazione sono stati realizzati sulla
base dell’hardware e dei materiali messi a disposizione durante
l’attività di tirocinio.
L’obiettivo finale è stato quello di acquisire conoscenze di base
sulla progettazione e sulla realizzazione di un sistema di
acquisizione/elaborazione, utilizzando risorse di tipo elettronico ed
informatico. L’attività svolta ha condotto allo sviluppo di un prodotto
finito per l’acquisizione, l’elaborazione e l’analisi di segnali
elettromiografici.
Il software in questione è stato infine testato su segnali reali al fine
di verificarne il corretto funzionamento.
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Il Sistema Neuromuscolare
Capitolo 1
Il Sistema
Neuromuscolare
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Il Sistema Neuromuscolare
La forza e la velocità, due parametri prodotti dal muscolo
scheletrico, sono alla base di qualsiasi movimento che l’uomo
compie. Apparentemente questi due parametri sembrano molto
dissimili tra loro ma in realtà, essendo prodotti dallo stesso sistema,
la dinamica della contrazione muscolare è la stessa: è la
dimensione del carico esterno a determinare con quale velocità e
forza deve essere spostato il carico.
Il sistema che produce forza e velocità è definito sistema
neuromuscolare. Esso è composto dal sistema nervoso, definito
anche sistema neurale, e dalla parte muscolare o sistema miogeno.
La contrazione volontaria del muscolo ha origine in un’area ben
definita del cervello, detta non a caso area motoria. L’impulso
nervoso poi, attraverso il motoneurone posto nel midollo spinale,
raggiunge il muscolo attraverso una sinapsi che si realizza con
l’unità motoria.
L’impulso raggiunge la sua unità funzionale (placca motrice) e
attiva il muscolo, per la precisione le fibre innervate, generando
quelle traslazioni di filamenti proteici (actina e miosina) che sono
alla basse della contrazione stessa. Quando la fibra muscolare viene
raggiunta da uno stimolo nervoso infatti, i filamenti di actina e
miosina che fanno parte di unità a se stanti all’interno delle fibre
muscolari dette sarcomeri, reagiscono formando il cosiddetto
“cross-bridge” o ponte actomiosinico, per mezzo del quale i due
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Il Sistema Neuromuscolare
filamenti scorrono uno sull’altro accorciando i sarcomeri e quindi il
muscolo. La contrazione muscolare poi, per mezzo dei tendini,
viene trasmessa alle ossa e determina tutti quei movimenti
volontari e non che permettono all’individuo di svolgere funzioni di
vitale importanza quali la locomozione e il mantenimento della
corretta postura.
1.1 Fisiologia dei muscoli
I muscoli sono organi dotati di proprietà contrattile, sono cioè
capaci di diminuire la loro lunghezza sotto l'influenza di uno stimolo,
che giunge loro attraverso le vie nervose, e quindi di determinare
un movimento più o meno complesso. Tutte le funzioni fisiche del
nostro corpo implicano un’attività muscolare. Tali funzioni
comprendono i movimenti scheletrici, la contrazione del cuore, la
contrazione dei vasi sanguigni, la peristalsi intestinale, e molte
altre. Circa il 40-50% del peso totale dell'uomo (30-40% nella
donna) è dovuto alla presenza del muscolo scheletrico, tessuto
deputato ad almeno tre fondamentali funzioni.
Movimento: volontario o automatico di parti del corpo e/o dell'intero
organismo.
Postura: mantenimento della posizione del corpo nello spazio.
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Il Sistema Neuromuscolare
Produzione di calore: necessario al mantenimento stabile della
temperatura corporea.
Vi sono tre diversi tipi di muscolatura responsabili di queste
attività:
- la muscolatura scheletrica permette all’organismo di muovere
parti di organi rispetto ad altre e di effettuare spostamenti nello
spazio (locomozione) e serve al trasporto dei gas respiratori.
- la muscolatura cardiaca serve per la circolazione sanguigna,
mentre
- la muscolatura liscia provvede alla motilità di determinati organi
interni e dei vasi ematici. Questi tipi di tessuto muscolare si
distinguono per numerose caratteristiche funzionali di notevole
importanza.
In ogni organismo vivente la locomozione, ovvero la capacità di
movimento, si basa o sull’iterazione tra proteine contrattili che
richiedono il consumo di ATP, come miosine, con altre proteine, ad
esempio l’actina, oppure sulla polimerizzazione e sulla
depolimerizzazione di astina e di tubolina.
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Il Sistema Neuromuscolare
Figura 1 – Struttura e funzione dei muscoli
La funzione della contrazione in un muscolo è resa possibile dalla
contrazione di ciascuno degli elementi che lo compongono. La più
piccola unità di contrazione è, all’interno della singola fibra
muscolare, il sarcomero, che contraendosi determina la contrazione
di tutte le miofibrille della cellula. Le miofibrille, a loro volta, sono
responsabili della contrazione della fibra muscolare, che segue la
cosiddetta “legge del tutto o nulla”: cioè si contrae in modo
completo oppure non si contrae affatto. Nell’insieme, tutte le fibre
che si contraggono determinano la contrazione del muscolo,
osservabile direttamente. La possibilità di contrarre uno stesso
muscolo con intensità diverse dipende dal fatto che le diverse fibre
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Il Sistema Neuromuscolare
che lo compongono sono raggruppate in unità motorie; in altri
termini, le fibre di una stessa unità sono innervate dalle
terminazioni provenienti da uno stesso motoneurone e, quindi,
rispondono contemporaneamente e allo stesso modo soltanto agli
stimoli provenienti da questo. In una contrazione poco intensa, solo
determinate fibre muscolari vengono sollecitate.
L’intensità della contrazione aumenta all’aumentare della velocità
degli impulsi nervosi inviati attraverso le placche motrici. Quando
gli stimoli nervosi giungono a grande velocità e per un periodo di
tempo prolungato, si verifica lo stato di tetania, ovvero di massima
contrazione, che può essere anche causato da particolari patologie
(come l’infezione da Clostridium tetani).
Il tessuto muscolare può essere suddiviso in tessuto muscolare
striato e liscio sulla base del comportamento mostrato dai suoi
componenti cellulari nei confronti della luce passante.
La maggiore o minore “trasparenza” riflette l’organizzazione
spaziale degli elementi contrattili, presenti nella cellula in esame.
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Il Sistema Neuromuscolare
Figura 2 a,b – Schema tra neurone e fibre muscolari
Il tessuto muscolare striato è caratterizzato dalla presenza di bande
trasversali chiare e scure. Esistono due tipi di tessuto muscolare
striato: scheletrico e cardiaco.
Il tessuto muscolare striato scheletrico è volontario, cioè è
condizionato e regolato dagli impulsi nervosi, che pervengono
attraverso i nervi al muscolo e presiede ai movimenti dell’organismo
nell’ambiente. Questo tessuto è innervato da neuroni
(motoneuroni), il cui soma (vedi par. successivo) è alloggiato nel
SNC.
Il tessuto muscolare striato cardiaco si contrae invece
autonomamente, cioè non solo al di fuori di qualsiasi stimolo
volontario, ma anche di ogni stimolazione proveniente dal sistema
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Il Sistema Neuromuscolare
nervoso vegetativo che lo innerva e che esercita la sola funzione di
regolarne la frequenza delle contrazioni.
Figura 3 – Filamenti di astina e miosina
Il tessuto muscolare liscio è caratterizzato dall’assenza di striatura
ed è innervato da neuroni del sistema nervoso vegetativo, per cui si
contrae indipendentemente dal controllo volontario.
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Il Sistema Neuromuscolare
1.2 Il Neurone : la cellula nervosa
Il neurone è la cellula nobile del Sistema Nervoso, specificamente
capace di ricevere, memorizzare e trasmettere informazioni. I nervi
sono costituiti da fasci di assoni (neuriti o cilindrassi), ciascuno dei
quali origina da un singolo neurone. Un impulso nervoso è definito
sensitivo od afferente, quando da un recettore periferico si porta al
Sistema Nervoso Centrale (conduzione centripeta) e motorio od
efferente, quando da centri nervosi superiori si porta all'organo
efferente (conduzione centrifuga).
Figura 4 – Descrizione dettagliata dei componenti di un neurone
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Il Sistema Neuromuscolare
Il neurone si compone d'un corpo o soma, dal quale si irradiano
numerosi prolungamenti di lunghezza diversa, detti dendriti ed un
prolungamento unico particolare, l’assone (neurite o cilindrasse).
Da un punto di vista funzionale, i dendriti veicolano l'impulso
nervoso al corpo cellulare, mentre l'assone trasmette l'impulso che
gli proviene dal soma.
Una singola fibra nervosa è costituita da un assone circondato da
due involucri, la guaina mielinica (costituita da strati alternati di
lipidi e proteine) e il neurilemma che costituiscono il risultato
dell'attività delle cellule di Schwann. La zona di confine tra due
cellule di Schwann contigue è detta Nodo di Ranvier. In
corrispondenza di tali nodi gli assoni sono nudi, cioè direttamente
esposti al liquido interstiziale circostante.
Tale situazione particolare riveste una notevole importanza
funzionale per quanto attiene alla conduzione dell'impulso nervoso.
La membrana cellulare controlla un delicato equilibrio elettrico e di
concentrazione degli ioni intra ed extracellulari Na
+
, K
+
, Cl
-
, A
-
(ioni
organici). In condizioni di riposo la membrana è poco permeabile
agli ioni Na
+
, impermeabile agli ioni A
-
, abbastanza permeabile agli
ioni K
+
e opera un meccanismo di trasporto attivo degli ioni Na
+
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Il Sistema Neuromuscolare
(consumo energetico metabolico) dall'interno della cellula verso
l'esterno.
In questa situazione si misura a cavallo della membrana un
potenziale di -70 / -90 mV con l'interno negativo rispetto
all'esterno.
Figura 5 – Potenziale di membrana
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Il Sistema Neuromuscolare
All'arrivo dello stimolo elettrico si ha una depolarizzazione della
membrana e in caso che il potenziale superi i -55 mV circa, si ha la
nascita del potenziale di azione (pda), con l'interno positivo rispetto
all'esterno, che si propaga lungo la fibra interessando le zone
vicine. Lo scatenarsi del pda è dovuto al notevole aumento della
permeabilità della membrana agli ioni Na
+
che entrano in quantità
nella cellula, cambiando segno al potenziale di membrana. Dopo
circa 1 msec la permeabilità agli ioni Na
+
ridiventa bassa e la
membrana si ripolarizza ritornando alla condizione di riposo ed è
quindi con un succedersi di depolarizzazioni e ripolarizzazioni che il
pda si propaga lungo la fibra autosostenendosi.
Nel caso delle fibre nervose amieliniche, ogni porzione del
plasmalemma deve subire il processo di depolarizzazione, perchè il
potenziale di azione possa essere trasmesso lungo tutta la loro
estensione. Invece, nel caso delle fibre nervose mieliniche la guaina
mielinica funge da isolante impedendo, ove sia presente, gli scambi
ionici tra fibra ed ambiente extracellulare. Tuttavia, a livello dei
Nodi di Ranvier il plasmalemma delle fibre, essendo privo della
guaina mielinica, resta a diretto contatto con l'ambiente
extracellulare. Pertanto, solo in corrispondenza di tali nodi gli
scambi ionici possono avere luogo e l'impulso nervoso è trasmesso
lungo le singole fibre da nodo a nodo (conduzione saltatoria),
anziché lungo l'intera fibra come nel caso delle fibre amieliniche.
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