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1.2 Anatomia del seno.
Le mammelle sono ghiandole esocrine, cioè a secrezione esterna, con una struttura
tubulo-alveolare, simile agli acini d'uva, pari e simmetriche, situate nella regione anteriore
del torace tra la terza e la sesta costola. La mammella è composta da tante piccole
vescicole, denominate acini mammari, correlate ad un sottile canale, cioè il tubo
escretore. Gli acini e i tubuli sono riuniti in gruppi, i lobuli, a loro volta raggruppati a
formare i lobi, normalmente in numero di 15/20. I tubuli escretori, in numero pari a
quello dei lobi, confluiscono in canali più grossi, i dotti galattofori o lattiferi, che
sboccano all'apice del capezzolo attraverso i pori lattiferi, che sono 10o15.
La forma esterna della mammella, cioè la prominenza del seno, viene determinata
non solo dal complesso dei lobi, ma anche dallo sviluppo del tessuto adiposo, in quantità
variabile a seconda della costituzione fisica individuale, posto intorno e tra gli acini che
formano la ghiandola. Il tessuto adiposo funge da isolante a da protezione agli urti di
questa delicata parte.1
Le mammelle hanno la forma di rilievi emisferici e conici, sormontati da una zona
più o meno circolare pigmentata, cioè l'areola, con al centro il capezzolo. Non esiste una
forma ideale per il seno e neppure una misura ottimale, ma ci sono tipologie ben distinte
caratterizzate da molti fattori come la costituzione, l'età o il portamento. Spesso il seno è
asimmetrico e uno dei due è più voluminoso dell'altro; anche queste sono caratteristiche
squisitamente costituzionali molto comuni: circa l'ottanta per cento delle donne ha un
seno più grosso o posto leggermente più in alto o in basso dell'altro. Generalmente
l'asimmetria si manifesta durante l'adolescenza nel periodo dello sviluppo, ma non deve
preoccupare né a livello estetico né sotto il profilo della salute tranne nei casi in cui il
difetto è molto evidente.
Il seno non possiede una muscolatura propria, ma poggia sul muscolo grande
pettorale al quale è saldato attraverso i legamenti sospensori. Unici muscoli presenti nel
seno sono quelli piccolissimi situati attorno ai dotti lattiferi per espellere il latte e altri nel
capezzolo che hanno il compito di ergerlo.
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Il capezzolo, formato da tessuto erettile, è costituto dall'estremità dei dotti
galattofori e da tessuto connettivo, dove si trovano fibre muscolari lisce, disposte sia a
raggiera sia in modo circolare, che si estendono nell'areola fino a formare il muscolo
areolo-mammillare. Generalmente il capezzolo ha una forma cilindrica o conica, è alto
circa 1/1,5 cm., ma questa dimensione è molto variabile tra una donna è un'altra ed è
ricoperto da cute rugosa. I capezzoli variano molto da donna a donna sia nella forma che
nella dimensione e nella tipologia; alcune donne hanno capezzoli cilindrici, altre conici,
altre molto frastagliati, altre rientranti e altre sporgenti.
L'areola, cioè la zona che contorna il capezzolo ha una dimensione variabile, è
costituita da una cute pigmentata, sottile, con piccole sporgenze sparse in modo
irregolare determinate dalle ghiandole sebacee, talvolta provviste di pelo e chiamate
ghiandole areolari del Morgagni. Ci sono anche altre ghiandole lattifere accessorie, cioè i
tubercoli di Montgomery, che aumentano di volume durante la gravidanza e
l'allattamento. Il colore del capezzolo e dell'areola varia da donna a donna e cambia in
situazioni particolari come la gravidanza: in questa situazione l'areola diviene più grande,
più scura e, passato questo periodo, non ritorna più completamente come prima.
Particolarmente importante è la cute che ricopre il seno per la sua funzione di
contenimento e di sostegno. Bisogna idratare e curare bene la pelle in questa zona del
corpo, perché è soggetta a molte tensioni e può facilmente rilassarsi. Basti pensare alla
gravidanza e all'aumento del volume del seno oppure a come può cambiare la grandezza
del petto in seguito a una dieta dimagrante per capire quanto sia importante mantenere
integra l'elasticità cutanea il più a lungo possibile.
Non esistono correlazioni tra le dimensioni del seno di una donna e le qualità
personali o di carattere. Esistono seni pieni e sodi soprattutto quando i muscoli pettorali
sono ben sviluppati. Le donne con torace espanso tendono ad avere seni più sodi di
quelle che hanno un torace contratto.
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1.3 Lo sviluppo del seno
Nell'embrione umano di circa quattro settimane di vita sono già presenti i primi
abbozzi della ghiandola mammaria in forma di due creste che ne percorrono lungo i lati
la parte anteriore. In seguito le creste formano delle protuberanze emisferiche e
simmetriche, che corrispondono alle future ghiandole, che si atrofizzano tutte ad
eccezione di quelle situate nella zona toracica, perché alla nascita queste costituiranno il
capezzolo el'areola.
Durante la pubertà l'ipotalamo inizia la produzione di alcuni ormoni che danno il via
allo sviluppo del seno e delle ovaie. Il primo segnale di pubertà è proprio la crescita del
seno. Nella prima fase di sviluppo si verifica l'innalzamento dei capezzoli, senza aumento
del tessuto ghiandolare e pigmentazione dell'areola. Da sei a dodici mesi dopo, aumenta
il tessuto ghiandolare, si sviluppano i dotti escretori, aumenta l'adiposità del
sottocutaneo, avviene l'allargamento dell'areola e la sua pigmentazione. Lentamente e
gradualmente le mammelle cambiano fino ad assumere la forma definitiva che
corrisponde al momento in cui la fanciulla entra nell'età adulta, la situazione ormonale si
normalizza e iniziano i cicli mestruali.
I mutamenti tipici di quest'età non riguardano solo lo sviluppo del seno e l'inizio
dell'età feconda, ma interessano anche il profilo psicologico. Spesso la giovane è
impreparata ad affrontare il momento e si ritrova improvvisamente con un corpo da
adulta e le idee, i desideri e le abitudini di una ragazzina. Succede, talvolta, che la fanciulla
nasconda il seno, diventato evidente in modo per lei imbarazzante, tenendo curvate le
spalle. Questo atteggiamento, oltre che a testimoniare l'espressione di insicurezza,
diventa un atteggiamento dannoso per la schiena e il seno , che può essere compromesso
nel naturale sviluppo. Altra reazione riscontrabile potrebbe essere che la ragazzina si
senta troppo osservata da sguardi estranei e si senta turbata dai commenti che coglie
specialmente dai rappresentanti dell'altro sesso. Questo turbamento può creare angosce,
difficoltà e timori nell'instaurare rapporti con gli uomini che si trascinano, a volte, anche
in età adulta.
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Per poter vivere meglio il periodo difficile del cambiamento, cioè la pubertà, è utile
conoscere bene il nostro corpo ed essere consapevoli dei mutamenti che inevitabilmente
avverranno in noi. Essere coscienti di questo, aiuta certo ad accettare i mutamenti del
corpo, la sua bellezza diversa e a creare una certa sicurezza.
Le mestruazioni sono sovente accompagnate o precedute da una serie di disturbi e
fastidi talvolta anche molto dolorosi, che caratterizzano la "sindrome premestruale". A
livello emozionale si manifestano ansia, nervosismo, disturbi del sonno e cambiamenti di
umore frequenti e repentini, accompagnati da segnali fisici quali vertigine, nausea,
emicrania e ritenzione idrica Il seno appare turgido e un senso di tensione e, a volta di
dolore spesso si associa a questo momento particolare. Tutti i sintomi in genere
scompaiono all'arrivo del flusso, ma per trovare giovamento nei giorni che precedono il
ciclo è utile seguire una dieta povera di sale e ricca di vitamina A e bere parecchia acqua
oligominerale durante la giornata.
I cambiamenti che interessano il seno si manifestano già durante le prime settimane di
gestazione: le mammelle si inturgidiscono, l'areola si scurisce, intorno appare una
pigmentazione irregolare, i tubercoli di Montgomery diventano più sporgenti e si
manifestano un senso di tensione e di pesantezza. Il capezzolo è particolarmente
sensibile, anche uno stimolo o uno sfioramento minimo lo fanno allungare e irrigidire. Il
seno aumenta di volume, la cute si tende e i vasi sanguigni sottocutanei diventano
visibili.
Possono formarsi, dal quinto mese in poi, le smagliature, cioè quelle strie rossastre
causate dalla lacerazione delle fibre elastiche del derma. La ghiandola mammaria si
ingrandisce, la vascolarizzazione linfatica e sanguigna aumentano e si accumula tessuto
adiposo intorno ai lobuli. Verso il quarto mese dal capezzolo fuoriesce un liquido sieroso
e opalescente chiamato colostro.
Importanti sono le cure da riservare al seno in questo periodo, che insieme
all'alimentazione permettono alla futura mamma di mantenersi bella e di evitare o
diminuire la possibilità di danni, specialmente alla cute.
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Durante l’allattamento la mammella raggiunge il massimo dell'attività funzionale.
Inizialmente produce il colostro, in seguito un liquido giallastro, proteico, denso e ricco
di anticorpi che aiuta il neonato nel passaggio dalla nutrizione placentare a quella
intestinale. Verso il terzo o quarto giorno dopo il parto avviene la montata lattea.
Il seno appesantito deve essere contenuto in un reggiseno che gli consenta di
mantenere una posizione il più possibile naturale.
L'alimentazione in questo periodo deve essere sana e ricca di sostanze nutritive
come durante la gravidanza; bisogna assumere liquidi in quantità sufficiente per garantire
il flusso di latte. Se al seno si dedicano attenzione e cura prima del parto e durante
l'allattamento, non bisogna temere di sciuparne la bellezza con la maternità. Questo
periodo probabilmente coincide col momento di massimo splendore femminile: i seni
acerbi dell'adolescente si trasformano in un petto pieno e rotondo che ha raggiunto la
sua maturità. Certamente queste forme non sono meno conformi all'ideale di bellezza
femminile.
La menopausa è un periodo piuttosto difficile per la donna a causa delle modificazioni
fisiche che avvengono e per la componente psicologica che spesso le accompagna. I
disturbi tipici, come la vampate di calore, sudorazione, irritabilità, instabilità emotiva
sono associati a livello psicologico con la sensazione frustrante di essere arrivate alla fine
della vita femminile in un grande numero di donne. Sono poche quelle che accettano la
menopausa come un periodo naturale ed inevitabile della vita, ma non per questo si
sentono finite. Oggi la donna intorno ai 50 anni è forse più attiva di prima, ha
certamente maturato più esperienza e non deve mettersi da parte vivendo questo
momento con poca volontà, con un atteggiamento negativo. A questa età il fascino è di
natura diversa di quello dei 20 anni, si basa infatti sulla capacità di interessare gli altri
grazie a ciò che si è e non per quello che appare.
L'attività ovarica cessa, mancano quindi gli stimoli ormonali e si verifica l'atrofia della
ghiandola mammaria e l'aumento del tessuto adiposo. In menopausa il seno tende ad
aumentare di volume, la cute si rilassa e si manifesta perdita di tono.
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Bisogna intensificare le cure aiutando il corpo con l'alimentazione, la ginnastica, i
trattamenti cosmetici e il seno, se non è stato trascurato negli anni precedenti, potrà
rimanere bello.
In questo particolare momento bisogna prestare molta attenzione alla salute del
seno eseguendo i controlli medici, gli eventuali esami specifici e l'autopalpazione
quotidiana. In menopausa, a causa della cessata attività ormonale, aumenta il rischio per
alcune patologie