Obiettivo e struttura della tesi
Lo scopo di questa tesi è quello di studiare la domotica, la sua situazione a livello di mercato, le
principali difficoltà che sta attualmente attraversando ed i possibili sviluppi futuri.
In particolare, è stata posta l’attenzione alla fase della “progettazione della domotica” (ovvero
come si progetta un sistema domotico, chi è coinvolto in questo processo, gli strumenti
progettuali impiegati ecc…) di cui sono stati analizzati vari aspetti e problematiche.
L’analisi di questi problemi ha reso possibile la proposta di una potenziale soluzione che, in
teoria, potrebbe risolvere molte delle difficoltà che al momento stanno rallentando lo sviluppo
della domotica, con particolare riferimento allo scenario italiano.
La soluzione ideata risiede nello sviluppo di una nuova applicazione domotica ad un prodotto
software già esistente ed attualmente in commercio, di cui è stato realizzato un prototipo
dimostrativo.
Il prodotto preso in questione è stato un “configuratore grafico”, un programma informatico
dedicato alla gestione dell’industria del mobile, al momento utilizzato da tutti gli attori della
medesima filiera come strumento base sul quale incentrare la propria attività.
La tesi è strutturata in sette capitoli:
Nel primo capitolo si fornisce una prima semplice descrizione di cos’è la domotica e quali sono i
suoi obiettivi.
Nel secondo capitolo viene descritta la situazione del mercato in Italia, riportando fonti e dati di
alcune ricerche effettuate negli ultimi anni. Inoltre verranno indicati i fattori che hanno rallentato
lo sviluppo della domotica e verranno citate le prospettive future.
Nel capitolo numero tre verrà effettuata una descrizione della tecnologia impiegata nella
domotica, ed in particolare lo standard tecnologico.
Nel quarto capitolo verranno analizzate le problematiche relative allo “standard”. Verranno cioè
individuati i vantaggi derivanti dalla diffusione di un unico standard tecnologico per tutti gli
apparati domotici, e suggerite alcune modalità attraverso le quali vincere la “guerra per lo
standard”.
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Nel capitolo cinque verranno individuati i motivi e le modalità, che portano le imprese a
collaborare all’interno del mercato della domotica. L’analisi verterà sul modello organizzativo a
“rete integrata” focalizzandosi sul business network.
Nel sesto capitolo verrà introdotta ed analizzata la “progettazione della domotica” riportando lo
scenario, le problematiche e le iniziative intraprese da aziende ed università attualmente in corso.
Verrà inoltre indicato il bisogno di progettare, inteso come necessità di stabilire delle regole di
comportamento condivise tra gli addetti operanti nel settore della domotica. Infine verranno
illustrati gli attori progettuali.
Nel capitolo numero sette verrà presentata una potenziale soluzione per progettare la domotica,
ricostruendo tutto l’iter del ragionamento, analizzando in particolare gli strumenti suggeriti da
utilizzare per la sua implementazione. Si descriverà la nuova applicazione domotica che ne è
derivata e quali saranno i vantaggi della sua realizzazione.
Nell’ultimo capitolo saranno descritti il prototipo realizzato, i risultati ottenuti, le potenziali
evoluzioni e future linee di ricerca.
IV
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INTRODUZIONE ALLA DOMOTICA
Gli ultimi decenni del secolo scorso hanno cambiato, anche talvolta sostanzialmente, il nostro
modo di vivere e di pensare l’ambiente domestico. Un cambiamento dovuto alla necessità
comune di migliorare l’accessibilità dell’ambiente, l’abitabilità, il comfort, la sicurezza e la
qualità della nostra vita.
Per questo sono entrati a far parte delle nostre case elettrodomestici sempre più sofisticati e
all’avanguardia, dotati di “intelligenza”. Con questo non dobbiamo pensare solo al Personal
Computer, ormai diffuso dappertutto, ma anche a tv color sempre più complessi, lettori DVD e
DIVX, stereo superaccessoriati, forni a microonde, piani cottura, lavastoviglie e lavatrici dove la
componente elettronica ha il sopravvento su quella meccanica.
Per fare un esempio, l’ultima “diavoleria tecnologica”, che sta penetrando nelle nostre abitazioni,
è il “Digitale Terrestre”: tramite un decoder allacciato alla tv sta radicalmente cambiando la
funzione del televisore: non ci limiteremo più a guardarlo, come abbiamo fatto sinora, ma
potremo dialogare ed effettuare delle operazioni, come acquistare un prodotto in visione, con chi
sta al di la dello schermo, semplicemente seduti sul nostro divano in salotto.
Il grande passo, che però solo negli ultimi anni si sta cercando di compiere, è quello di
interconnettere tutti questi dispositivi insieme. Si sta cercando di formare cosi un’unica rete
grazie alla quale sia possibile gestire ogni apparecchiatura con facilità ed in modo standard, e che
dia, inoltre, la possibilità di far dialogare tra loro i componenti, per dar vita ad una serie di nuovi
servizi che stanno cambiando, sempre più, il nostro vivere quotidiano.
La casa si sta avviando verso nuove frontiere di sviluppo e di automazione e la Domotica nasce
proprio per venire in contro e soddisfare queste esigenze.
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1.1 Cosa è la domotica
Il temine Domotica deriva dall’importazione di un neologismo francese “domotique” a sua volta
contrazione della parola greca “domos” più “informatique” e rappresenta la disciplina che si
occupa dell’integrazione dei dispositivi elettronici, degli elettrodomestici, dei sistemi di
comunicazione e di controllo che si trovano nelle nostre abitazioni. Le origini risalgono intorno
agli anni ‘70 quando si vennero a sviluppare i primi concetti di automatismi legati alla gestione di
impianti di allarme o altre funzionalità come l’accensione, lo spegnimento e la temporizzazione
delle luci.
La continua evoluzione delle tecnologie e lo studio più approfondito delle esigenze dei
consumatori permettono di concepire questa disciplina lontano dall’idea della semplice
informatica applicata alla casa.
Domotica vuol dire interazione fra la casa e l’uomo, vuol dire ricerca di una migliore accessibilità
e fruibilità dell’abitazione, vuol dire anche creare nuovi mezzi per condividere gli ambienti
domestici con gli altri membri della famiglia e dare la possibilità, a chi non ce l’ha, di
guadagnarsi l’indipendenza nella vita di tutti i giorni.
Dunque la domotica è quella disciplina che studia l’integrazione di tutte le tecnologie presenti in
ambito domestico, per migliorare la qualità e la fruizione della casa da parte dell’utente, il tutto
unito ad una concezione architettonica della casa sempre più “futuristica”.
La domotica unisce i concetti di utilità, benessere e facilità d’uso, a quelli di estetica, gusto e
funzionalità.
La domotica rende “intelligente” lo spazio nel quale viviamo tutti i giorni, in primis la nostra
casa o il nostro luogo di lavoro, che diventa così un organismo cosciente, il quale ha come scopo
principale quello di aiutarci e di migliorare la qualità della nostra vita.
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BIBLIOGRAFIA
– Iacopo Iacopini, “Nuove tecnologie per l’accesso a edifici intelligenti”, A.A. 2002/2003,
Università degli Studi di Pisa
– Angelo Tescione, “Relazione Interorganizzative e problematiche connesse allo sviluppo
di uno standard nel business della domotica: il caso Bticino”, A.A 2001/2002, Seconda
Università degli Studi di Napoli
WEB
– www.domotica.it
– www.domoticaamica.it
– www.casatecnica.net
– www.smau.it
– www.casa-futura.it
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IL MERCATO DELLA DOMOTICA
2.1 Scenario
Diverse ricerche sono state condotte, in questi ultimi anni, sul mercato della domotica in Italia.
A differenza di altri luoghi dove la domotica sta vivendo un forte sviluppo, specialmente negli
Usa, nel nostro paese la maggioranza della popolazione non conosce nemmeno il significato del
suo termine
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.
Tutte le analisi svolte circa il suo mercato in ambito nazionale fotografano una crescita molto
lenta della richiesta di automazione domestica da parte degli utenti. Difatti, negli ultimi anni, la
domotica sta vegetando in una fase stazionaria: dall’inizio del nuovo millennio non vi sono state
rilevanti variazioni del suo stato dell’arte.
Ma le previsioni sono ottimistiche.
L’evoluzione e la comparsa sempre più frequente di “mode tecnologiche” diffuse nella
popolazione (la prima fu il cellulare diversi anni fa, poi internet ad alta velocità, meglio noto
come ADSL, ed ora il digitale terrestre) stanno dando delle “scosse” anche alla situazione della
domotica, permettendo cosi la formazione delle giuste premesse, principalmente nei consumatori,
per il suo futuro e decisivo sviluppo sulla scena italiana.
Se prendiamo in considerazione diverse ricerche effettuate a poco tempo di distanza possiamo
notare come è variato il suo mercato.
Nell’edizione dello Smau 2002 è stata presentata un’analisi promossa da Smau Comufficio e
condotta dall’Università Cattolica di Milano.
All’interno di grandi centri commerciali del Nord Italia sono stati intervistati 400 individui, che
hanno dichiarato di disporre già di un computer. Il 77% degli intervistati ha dimostrato di
conoscere gli elettrodomestici intelligenti e l’86% i sistemi di sicurezza e gestione della casa. Il
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In base a una ricerca compiuta da Allaxia nel 2004, l’80% della popolazione italiana ignora il significato del
termine “domotica”.
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campione ha manifestato un certo interesse per la domotica, infatti il 19% si è detto molto
interessato e il 30% abbastanza interessato. L’utilizzatore ideale sarebbe da cercare tra i giovani,
in quanto più orientati alle tecnologie, e tra i singles, che supplirebbero così l’assenza di
conviventi che possano aiutare nella gestione degli apparati domestici. Tutto questo secondo il
parere degli intervistati più giovani. Contemporaneamente il campione al di sopra dei 50 anni di
età, invece, ha indicato come utilizzatori ideali gli anziani e i disabili. D’altra parte, valutando
l’innalzamento dell’età media e il numero sempre maggiore di persone anziane che vivono
autonomamente, possiamo capire che la domotica può favorire lo svilupparsi delle migliori
condizioni di autosufficienza anche per questa fascia di popolazione, garantendo la possibilità di
usufruire di assistenza medica a distanza (telecontrollo e teleintervento). L’introduzione dei
comandi vocali rappresenta, oltre che uno sfizio per i più pigri, un valido se non insostituibile
aiuto per anziani, malati e portatori di handicap, mentre la connessione dell’impianto domestico
con l’esterno (Internet) permette di monitorare eventuali parametri vitali dando la possibilità di
intervenire rapidamente in situazioni di emergenza (il servizio di telemedicina).
Anzi, alcuni esperti del settore individuano proprio nelle applicazioni per persone anziane ed
affette da malattie od handicap le soluzioni domotiche più promettenti per il futuro: accanto a
queste vengono indicate quelle rivolte più all’utilità delle persone (controllo energetico,
telesorveglianza) che quelle legate al comfort, al divertimento, al piacere. In base a queste
previsioni sembrerebbe che le interfacce studiate appositamente per persone diversamente dotate
o semplicemente più user friendly ed attuatori sostitutivi sopravvivranno a forni intelligenti
capaci di autoprogrammarsi in base alle ricette scaricate da Internet. Alcuni studi di settore hanno
stimato un possibile giro di affari, in Italia, nell’ordine di 500 milioni di Euro l’anno.
2.2 Orientamento dei consumatori
L’orientamento dei consumatori appare effettivamente piuttosto positivo. Bisogna però fare i
conti con la propensione alla spesa. E anche qui secondo i risultati di altre ricerche presentati allo
Smau, seppure con le dovute cautele, sembra che il consumatore sarebbe disposto a spendere in
più, rispetto al semplice acquisto dei prodotti, nella misura del 10%. Dato ritenuto piuttosto
interessante, ma non ancora in linea con gli attuali limiti.
Ma i consumatori intervistati nell’ambito della ricerca dell’Università Cattolica hanno espresso
anche delle riserve, principalmente a riguardo dell’affidabilità dei sistemi. “E se si blocca tutto?”
è infatti risultata una domanda piuttosto frequente. Da qui nascono le richieste di tecnologie user
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friendly, di servizi di consulenza nella prevendita e di un’efficiente assistenza postvendita. E
proprio in considerazione di queste necessità l’86% del campione ha individuato nell’installatore
specializzato il referente preferito per l’acquisto di sistemi automatizzati. E fino ad ora, le
maggiori esperienze di domotica le hanno avute proprio i fornitori dell’area della progettazione e
integrazione di impianti.
Allo scopo di definire la dimensione del mercato dell’home automation sono stati presi in
considerazione, oltre ai sistemi di home automation, i sistemi di sicurezza e i teleservizi in
quanto aree in via di integrazione con la domotica intesa in senso stretto (ovvero l’impianto fisico
dei dispositivi all’interno dell’abitazione).
.
Tali sistemi sono generalmente costituiti da una centralina a cui sono collegati vari tipi di sensori
che rilevano la presenza di persone, oppure di fumo, di acqua, ecc. In caso di allarme, la
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centralina oltre a intraprendere opportune azioni, attiva l’intervento dei vigili del fuoco, della
polizia, ecc.
Teleservizi
L’utente di un sistema di automazione domestica può delegare tutta una serie di controlli ed
operazioni ad aziende che, in collegamento col sistema installato, possono assicurare un servizio
di controllo dell’abitazione e della gestione di eventuali emergenze a persone e cose.
I più importanti teleservizi al momento disponibili sono la telesorveglianza, il telecontrollo e la
teleassistenza. Al momento questi teleservizi vengono offerti da società specializzate per tipo di
servizio, con apparecchiature proprie, diverse per tipo di servizio offerto.
Nel convegno di fine 2002 organizzato da Confservizi Cispel sull’ICT, la ricerca presentata ha
messo in evidenza il grande sforzo delle aziende di utilities pubbliche di reingegnerizzazione dei
propri sistemi informativi e di riorganizzazione aziendale e con un’attenzione sempre maggiore
alla fornitura dei servizi avanzati alla clientela: elettricità, gas, acqua, culturali, medicali,
ecc…nell’ambito di un sempre maggior utilizzo delle tecnologie ICT in un mercato che si avvia
ad una liberalizzazione generale. Dal dibattito e dai dati risulta che l’Italia debba scontare ancora
una infrastrutturazione telematica (digital divide) a macchia di leopardo con aree avanzate ed aree
“depresse tecnologicamente”, e che sarà necessario uno sforzo congiunto tra imprese e istituzioni
per colmare questo gap.
Nel convegno organizzato da Anie nel 2003 con Allaxia sono stati diramati interessanti dati
secondo i quali, nel 2002, il mercato complessivo dei sistemi e componenti elettrici/elettronici per
gli edifici residenziali ha assunto una dimensione pari a 7310 milioni di euro comprensivi delle
installazioni e manutenzioni pari a 4950 milioni di euro per la parte relativa propriamente ai
sistemi di controllo e comunicazione, raggiungendo insieme la cifra di 12260 milioni totali. Le
proiezioni al 2005 per la prima stima si attestano con crescita del 3% e si prevede uno sviluppo
maggiore anche per l’entrata di nuovi servizi: per il 2005 potrà essere del 5,2% e per il 2008 del
6,8% sul dato precedente.
Il dibattito che ne è scaturito ha posto poi l’attenzione sui diversi temi tra cui la difficoltà di
comprensione da parte dell’utente finale della disciplina domotica, la rigidità delle proposte
immobiliari, la possibilità di proporre soluzioni diversificate agli stili di vita in modo semplice e a
prezzi accessibili, ecc…
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2.3 Possibili sviluppi futuri
Per affrontare in modo sistematico il progetto di casa intelligente occorre avere ben chiaro quali
sono i requisiti del sistema uomo-ambiente domestico che devono essere tenuti in considerazione.
Come abbiamo visto, la domotica cerca di risolvere una serie di bisogni espressi dall’utente
proponendo un sistema di soluzioni tecniche più o meno integrato che cerca di sfruttare al meglio
le sinergie ottenibili. Quando questa integrazione di funzioni e servizi ha successo, nel senso che
soddisfa i requisiti espressi dall’utente, possiamo dire di aver raggiunto con successo l’obiettivo.
Chiunque si sia trovato nella necessità di affrontare un progetto sa quanto sia importante definire
chiaramente l’obiettivo in termini di requisiti richiesti al sistema; il successo di un progetto di
casa intelligente parte quindi da una chiara conoscenza e condivisione degli obiettivi da
soddisfare.
L’utilità di una corretta individuazione, in fase progettuale, dei requisiti che il sistema è tenuto a
soddisfare sarà anche la condizione che porterà alla realizzazione di soluzioni più vicine alle reali
necessità, di volta in volta individuabili: in questo modo alcune applicazioni risulteranno tagliate
fuori dal mercato, che così sarà pronto a ricevere quelle più mature. Questo porterà alla creazione
di un segmento di mercato più solido e quindi all’abbattimento dei costi per quelle applicazioni
che andranno maggiormente incontro alle reali necessità. L’abbattimento dei costi favorirà, a sua
volta, l’allargamento del mercato.
Lo sviluppo di Internet a velocità maggiori, inoltre, potrebbe dare un grande impulso allo
sviluppo della domotica.
Negli Stati Uniti, per esempio, si sta sviluppando una vivace offerta di reti telematiche per la
casa.
Ma gli sviluppi maggiori del networking domestico potrebbero venire da soluzioni basate
sull’uso della rete elettrica e delle onde radio. Perché solo con mezzi di questo tipo sarà possibile
collegare i mille dispositivi domestici che, in futuro, avranno dentro un browser Internet
“embedded”. Ciascuno di questi prenderebbe il posto di una presa multifunzione negli impianti
domotici, rendendo possibile il controllo della casa.
La diffusione di connessioni permanenti a basso costo aprirà nuove frontiere per il telelavoro,
diffonderà l’utilizzo di servizi multimediali e di intrattenimento, favorirà l’home banking e l’e-
commerce.
Chi invece, e per ora si tratta della maggioranza, dispone di un impianto elettrico di concezione
classica, potrà comunque utilizzare soluzioni wireless o sistemi di modulazione su linea elettrica
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e telefonica nati allo scopo di sfruttare le preesistenti infrastrutture, e quindi di non “bucare
nessun muro per far passare cavi e fili….”
Accanto a queste nuove opportunità tecnologiche, lo sviluppo dell’home automation è
influenzato dall’evoluzione in atto della società.
La donna che lavora, il diffondersi dei “singles”, l’aumento della vita media, lo sviluppo della
seconda casa, la maggiore permanenza fuori dall’abitazione, il crescere della criminalità e la
ricerca di una migliore qualità della vita sono i fattori sui quali prestare attenzione.
Alcuni ritengono che l’avvento di queste tecnologie non sia altro che un altro passo che ci porterà
verso modelli e stili di vita sempre più artificiosi, mentre altri paragonano, entusiasti, quanto sta
per accadere alla trascorsa rivoluzione industriale. Questa prospettiva può, da un certo punto di
vista, evocare il verificarsi di inquietanti situazioni limitative per la libertà personale, rischi per
intrusioni indesiderate nei dispositivi che governeranno le abitazioni domotiche, alienazione ed
eccessiva dipendenza dalle tecnologie.
Il grafico seguente permette di valutare le componenti fondamentali del mercato dell’home
automation in Italia per gli anni 2000, 2005 e 2010.
2.4 Fattori che ne favoriscono lo sviluppo
Ci sono alcuni fattori che rendono inevitabile la comparsa sulla scena e la penetrazione sempre
più massiccia dei sistemi domotici: i prodotti tecnologici che usiamo comunemente hanno
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sviluppato forme di “intelligenza” sempre più evolute, anche se l’utilizzatore spesso non se ne
accorge; apparecchi elettronici, dispositivi di controllo e comunicazione, elettrodomestici ed
utensili nascondono al loro interno uno o più microprocessori che ne gestiscono il funzionamento
e sono già potenzialmente in grado di utilizzare opportuni software ed, in alcuni casi, anche
protocolli che li trasformeranno in dispositivi di rete.
L’avvento di Internet, inoltre, dopo avere cambiato alcune nostre abitudini, ha anche diffuso negli
utenti una cultura informatica di base che prima mancava: un fertile terreno in cui possono più
agevolmente radicare concetti un tempo ritenuti astrusi.
Nella figura qui sopra vengono indicati gli utilizzatori WEB in Europa Occidentale in termini di
percentuale rispetto all’intera popolazione. Il termine “utente WEB” si riferisce ad un utente che
negli ultimi tre mesi precedenti la rilevazione abbia acceduto al WEB almeno una volta.
Il fatto di convivere ormai con Internet ed utilizzarla sempre più spesso per il lavoro od il tempo
libero rende naturale accettare l’introduzione di una analoga struttura all’interno di casa nostra,
dove dispositivi di vario tipo potranno colloquiare tra loro, utilizzando probabilmente gli stessi
paradigmi applicati alla rete e divenendo così visibili ai propri utenti dai luoghi di lavoro, di
vacanza, o magari dall’estero.
La gestione automatizzata degli elettrodomestici consente un tangibile risparmio di energia
elettrica (stimato fino al 20-30%) e un più sicuro funzionamento degli stessi carichi. Questa é
diventata ormai una necessità per l’aumento esponenziale dei dispositivi elettrici avutosi negli
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ultimi anni nelle nostre abitazioni e per il conseguente potenziale consumo di picco che può
manifestarsi, a nostra insaputa, provocando oltre a scomodi black-out, di cui tutti noi abbiamo
esperienza, anche dei danni reali all’impianto. Così anche l’integrazione dei sistemi di antifurto
con il controllo delle luci e del riscaldamento/condizionamento, porta all’ottimizzazione delle
risorse energetiche, adattando la temperatura delle camere e l’illuminazione alla effettiva
presenza di persone al loro interno ed al tipo di attività che in quel momento stanno praticando.
2.5 Tipologia di utenza – cambiamento degli stili di vita
Il fattore costi è un limite solo in alcune tipologie di applicazioni: ormai ne esistono molte sul
mercato, sicuramente dalle prestazioni limitate e dalla tecnologia non così spinta, che, proprio
grazie a queste caratteristiche, risultano più facilmente accessibili e dai costi contenuti; tali
soluzioni sono comunque in grado di rispondere alle necessità di ampie fette di mercato.
Se d’altra parte è vero che i costi dei sistemi di automazione domestica non sono proprio alla
portata di tutti, va detto che in caso di nuovi impianti o di ristrutturazioni, con poca spesa in più
rispetto all’impianto tradizionale, si può cablare, o per lo meno predisporre l’abitazione ad un
futuro cablaggio.
A questo va aggiunto un migliore rapporto tra l’utente e la tecnologia dimostrato anche dai
seguenti studi effettuati nel 2001 di cui si riportano in forma grafica i risultati:
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