nel processo di integrazione europea e ciò pone loro dei vincoli non solo di tipo
economico e politico ma anche specificatamente riguardo al rispetto dei diritti umani
e alla tutela delle minoranze e dei gruppi etnici più svantaggiati.
Questa tesi è organizzata in tre capitoli; il primo capitolo andrà a fornire un
inquadramento generale dell’argomento oggetto di questo lavoro accennando ai
passi principali della storia dei Rom, dal loro arrivo in Europa ed in particolare in
Repubblica Ceca alla loro situazione attuale.
Nel secondo capitolo si analizzeranno invece i principali problemi economici che
devono affrontare le comunità Rom in Repubblica Ceca; in particolare si cercherà di
quantificare il loro grado di povertà e si esamineranno una ad una le quattro variabili
considerate le principali determinanti di queste condizioni di vita precarie: il livello
d’istruzione, la disoccupazione, le condizioni di salute e degli alloggi.
Nel terzo ed ultimo capitolo si prenderanno in considerazione gli organi, le
organizzazioni e i progetti operativi in materia di minoranze e si illustreranno le
iniziative attuali e le prospettive future su cui essi stanno puntando per cercare di
risolvere i problemi riguardanti i Rom che sono stati rilevati nell’analisi effettuata
nel secondo capitolo.
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Capitolo I
LE MINORANZE E LA COMUNITÀ ROM
Introduzione
Scopo del primo capitolo è quello di dare un inquadramento generale
dell’argomento oggetto di questo elaborato.
Nel primo paragrafo si cercherà di chiarire l’esatto significato di alcuni concetti
chiave di questo lavoro, quali quelli di minoranza e di gruppo etnico e quelli di Rom
e zingari.
Nel secondo paragrafo ci si occuperà invece dei principali fatti storici che hanno
interessato la comunità Rom in linea generale, partendo dalle loro origini e dal loro
tragitto verso l’Europa, fino ad arrivare alla loro situazione attuale nel nostro
continente.
Nel terzo paragrafo, infine, si passerà ad analizzare più specificatamente la posizione
della comunità Rom in Repubblica Ceca, analizzando anche in questo caso il loro
cammino, dall’arrivo in territorio ceco, ai passi fondamentali susseguitesi nella
storia, fino ad arrivare alla realtà dei giorni nostri.
1.1 ALCUNI CONCETTI FONDAMENTALI
1.1.1 Minoranza e gruppo etnico
Il concetto di “minoranza” è sempre stato molto dibattuto nelle più svariate questioni
politiche e sociali che si sono susseguite nel corso della storia ed è stato utilizzato
con diversi significati a seconda dell’inclinazione delle politiche predominanti in
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quel periodo. Ad esempio, negli anni ’20 e ’30, nell’epoca della Società delle
Nazioni, in un parere della Corte permanente di giustizia internazionale, la
minoranza venne definita come una collettività di persone che vivono in un dato
paese o località e che sono unite da identità di razza, religione, lingua e tradizione in
un sentimento di solidarietà allo scopo di preservare l’identità stessa; in tale
accezione l’importanza venne data ai gruppi minoritari complessivamente intesi.
L’approccio cambiò radicalmente invece dopo la seconda guerra mondiale, con la
successione delle Nazioni Unite alla Società delle Nazioni; qui a prevalere fu invece
un orientamento di tipo individualistico nel quale si riteneva che la tutela
dell’individuo portasse con sé anche la tutela del gruppo minoritario nel suo
insieme, in quanto comunque formato da individui. Passò invece in secondo piano la
vera e propria tutela delle minoranze, tant’è vero che la Carta delle Nazioni Unite
del 1945 e la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948 non ne fanno
menzione esplicita.
Successivamente, l’atteggiamento cambiò nuovamente nella direzione di una
maggior consapevolezza della necessità di trattare direttamente il problema delle
minoranze e negli anni ’70 il prof. Capotorti propose una definizione che si
riavvicinava a quella data dalla Società delle Nazioni e che è ancor oggi utilizzata ed
attuale; questa fa riferimento alla minoranza come ad un gruppo numericamente
inferiore rispetto al resto della popolazione di uno Stato, in posizione non dominante
e i cui membri, pur essendo cittadini dello Stato, possiedono caratteristiche etniche,
religiose o linguistiche che differiscono da quelle del resto della popolazione e
mostrano, quantomeno implicitamente, un senso di solidarietà inteso a preservare le
loro culture, tradizioni, religioni e lingue (Piergigli 1996).
Tuttora non si è arrivati ad una definizione del concetto di minoranza che sia
universalmente accettata ma nel corso di questo lavoro il termine sarà utilizzato con
riferimento ai Rom per indicare la loro condizione di diversità rispetto alla
maggioranza della popolazione, non solo per un’inferiorità di tipo prettamente
numerico, ma anche per la posizione svantaggiata o comunque non dominante
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causata da differenze linguistiche, etniche, culturali, religiose e di nazionalità che
essi ricoprono.
Un altro termine per il quale è bene chiarire il significato è quello di “gruppo
etnico”; esso è solitamente utilizzato in riferimento ad una collettività identificata
secondo criteri di tipo etnico, cioè in funzione di alcuni elementi comuni quali la
lingua, la religione, la tribù, la nazionalità, la razza, o una combinazione di tali
elementi. Un gruppo etnico è quindi una cultura o sottocultura formata da persone
le quali sono chiaramente distinte da altre in base a caratteristiche di razza,
nazionalità, lingua o religione. Solitamente i suoi componenti condividono un
sentimento comune di identità ed anche questa caratteristica fa sì che questo
concetto possa essere sovrapposto a quello di minoranza nella maggior parte dei
casi; infatti anche nel caso della comunità Rom, questa può essere indistintamente
identificata sia come gruppo etnico che come minoranza; è importante però tenere
presente che i due termini assumono talvolta significati diversi e in alcuni contesti e
circostanze essi si possono riferire a gruppi di soggetti diversi. La caratteristica che
differenzia i termini minoranza e gruppo etnico è essenzialmente data dal fatto che
come gruppo etnico può essere classificato anche il gruppo che forma la
maggioranza della popolazione in un dato paese. Prendendo ad esempio il caso della
Repubblica Ceca, possiamo dire che sia i cechi che i Rom sono gruppi etnici distinti
che convivono nello stesso paese ma solo i Rom possono essere classificati come
minoranza, in opposizione alla maggioranza ceca della popolazione.
Molto spesso la distinzione di un gruppo etnico rispetto ad un altro si fa più visibile
quando esso si muove dal proprio luogo d’origine ad un altro; accade spesso, infatti,
che alcuni gruppi etnici vengano identificati in funzione delle relazioni che
stabiliscono con altri gruppi o con lo Stato e che la creazione di un’etnia sia proprio
la conseguenza del mutamento nella posizione di un gruppo umano all’interno di un
quadro sociale più ampio.
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1.1.2 Rom e zingari
Il termine Rom significa letteralmente “uomo” o “persona” e si riferisce ad un’etnia
che si trova oggi in numerosi paesi sparsi in tutto il mondo ma che non è originaria e
che non forma la maggioranza della popolazione in nessuno di questi; nonostante le
comunità Rom costituiscano per i paesi che le ospitano una parte esigua delle loro
popolazioni, l’importanza di tale etnia non è da sottovalutare e il superamento dei
problemi che la riguardano è oggi una delle sfide che queste nazioni si trovano ad
affrontare per poter ambire ad uno sviluppo completo e senza impedimenti. Per
questa ragione, in seguito si analizzerà più approfonditamente la questione cercando
di fornire un quadro più esaustivo sulle loro radici storiche e sulla loro posizione
attuale.
Rom è anche il termine attraverso il quale solitamente gli stessi membri di tale etnia
si autodefiniscono; esso viene scritto solitamente con l’iniziale maiuscola, ad
indicare il rispetto e il riconoscimento di una cultura ben precisa. Dopo il Congresso
di Praga del 2000, durante il quale venne decisa l’adozione di un vero e proprio
alfabeto rom, i Rom sono in certi casi chiamati Rrom.
Il termine rom, scritto con la erre minuscola, è anche utilizzato in modo più ampio
come aggettivo, per riferirsi a tutto ciò che a che fare con tale cultura. (Piasere,
2004).
Un sinonimo di Rom è la parola italiana “zingaro”, la quale si riferisce ad un popolo
nomade presente in ogni paese e la cui etimologia deriva dalla falsa credenza che
essi provenissero dall’Egitto (gitano).
Per più ragioni è oggi però preferibile utilizzare il termine Rom; innanzitutto, dal
Seicento la parola zingaro ha assunto una connotazione negativa e quindi utilizzarla
attualmente potrebbe creare malintesi. Inoltre, il termine zingaro è di solito utilizzato
per identificare più di una comunità e si riferisce oltre che a quella dei Rom, anche a
quella dei Sinti o dei Kalé. Infine, il fatto che la figura dello zingaro sia
frequentemente accostata a quella del nomade, conduce ad una conclusione poco
veritiera in quanto, nonostante questi gruppi fossero originariamente nomadi, nel
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corso degli anni gran parte di essi si è stabilizzata divenendo oggi sedentaria
cosicché il nomadismo non è più una caratteristica che gli appartiene.
Nel corso di questo lavoro, potrebbe essere utilizzato in ogni caso il termine zingaro
per comodità di esposizione e per non rischiare di cadere in continue ripetizioni; va
comunque chiarito che tale uso non è effettuato con accezione offensiva.
Il termine gagé è invece utilizzato dagli stessi Rom per indicare le persone facenti
parti di ogni cultura diversa dalla loro; essi sono quindi “gli altri”, i “non-Rom”.
Questa figura è utilizzata dai Rom per evidenziare la contrapposizione tra la loro
etnia e le altre e per palesare un fortissimo pregiudizio reciproco rispetto
all’impossibilità di un incontro reale (Piasere,2004).
1.2 LA STORIA DELLA COMUNITÀ ROM IN GENERALE
1.2.1 Il cammino dall’India all’Europa
Le origini dei Rom sono state per secoli motivo di mistero e controversie e ancora
oggi le ragioni della loro migrazione verso l’Europa e le tappe del loro percorso non
sono precisamente conosciute; grazie alla documentazione disponibile e agli studi
effettuati sulle somiglianze con la lingua, le loro caratteristiche fisiche e il colore
della loro pelle, la loro religione e i loro costumi, è oggi opinione condivisa che essi
siano arrivati dall’India settentrionale all’incirca tra il nono e il quattordicesimo
secolo.
Alcune testimonianze storiche suggeriscono che i primi 12.000 Rom partirono
dall’India nel 950 d.C. staccandosi dal gruppo di tribù denominato Dom, che ancora
oggi sopravvive in India; essi giunsero inizialmente in Persia e nel Caucaso e
passando poi attraverso l’Impero Bizantino raggiunsero infine la parte meridionale
dell’Europa nel 1300 circa per distribuirsi quindi in gran parte dei paesi europei.
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