3
22 Gennaio 1972: Regno Unito, Irlanda, Danimarca e Norvegia firmano i Trattati di Adesione alla
Comunità. In Norvegia un Referendum popolare respinge il Trattato.
1 Gennaio 1973 la Comunità passa da sei a nove Membri
22 Luglio 1975: viene istituita la Corte dei Conti
28 Maggio 1979: la Grecia firma il Trattato di Adesione
7-10 Luglio 1979 : prima elezione diretta a Suffragio universale del Parlamento Europeo da parte
dei cittadini dei nove Stati Membri. Il primo Presidente eletto sarà la Sig.ra Simone Weil
1 Gennaio 1981: la Comunità passa da nove a dieci Membri
14 Febbraio 1984: il Parlamento Europeo in seduta plenaria approva il progetto di Trattato che
istituisce l'Unione Europea
1 Gennaio 1985: la Groenlandia, che era entrata a far parte della Comunità perché parte della
Danimarca, lascia la Comunità e resta associata come territorio d'oltre mare
12 Giugno 1985: Spagna e Portogallo firmano i Trattati di adesione alla Comunità
14 Giugno 1985: la Commissione trasmette al Consiglio dei Ministri il suo Libro bianco sul
completamento del Mercato interno
16-17 Dicembre 1985: adozione dell'Atto Unico Europeo (AUE) da parte dei Ministri degli Esteri
dei dieci Stati Membri
1 Gennaio 1986: la Comunità passa a dodici Membri
17 Febbraio 1986: firma dell'AUE. Italia Danimarca e Grecia firmeranno il 28 dello stesso mese
1 Luglio 1987: entrata in vigore dell'atto Unico Europeo firmato a Lussemburgo e all’ Aia
24 Ottobre 1988: istituzione del Tribunale di primo grado
7 Febbraio 1992: firma a Maastricht del Trattato sull'Unione Europea. L'Italia lo ratifica con legge 3
Novembre 1992 n. 454, entra in vigore il 1° Novembre 1993.Il Trattato ha cambiato la
denominazione della Comunità Economica Europea in “Comunità Europea”.Ha introdotto nuove
forme di cooperazione tra i Governi degli Stati membri ad esempio nel settore della Difesa e in
quello della “Giustizia e Affari Interni”.Aggiungendo questa Cooperazione Intergovernativa al
Sistema già esistente delle “Comunità”, il Trattato ha creato una nuova struttura a tre “pilastri”, che
è sia Politica che Economica : si tratta dell’ Unione Europea (UE).
1 Novembre 1993; entra il vigore il Trattato di Maastricht
1 Gennaio 1994 : l’Unione passa da 12 a 15 Membri con l’ingresso di Austria, Finlandia e Svezia.
29 Marzo 1996: si apre a Torino la Conferenza Intergovernativa finalizzata alla revisione del
Trattato di Maastricht
4
2 Ottobre 1997: firma del Trattato di Amsterdam, entra in vigore il 1° Maggio 1999. Tale Trattato si
compone di 15 Articoli, con annessi 13 Protocolli, 51 Dichiarazioni Comuni e 8 Dichiarazioni.
L'Italia lo ratifica con legge 16 Giugno 1998 n. 209.Ha modificato e introdotto una nuova
numerazione dei Trattati UE e CE, attraverso una numerazione progressiva.
1 Maggio 1999: entra in vigore il Trattato di Amsterdam
14 Febbraio 2000: si apre a Nizza la Conferenza Intergovernativa finalizzata alla revisione del
Trattato di Amsterdam
26 Febbraio 2001: firma del Trattato di Nizza, entra in vigore il 1° Febbraio 2003.Si è occupato
principalmente delle Riforme Istituzionali necessarie per garantire il buon funzionamento delle
Istituzioni, una volta effettuato l’allargamento per diventare l’Unione a 25. . Entrerà in vigore una
volta che i 15 Stati Membri l'avranno ratificato in base alle rispettive Procedure Costituzionali.
23 Luglio 2002: scadenza del Trattato CECA
1 Maggio 2004 : l’ Unione Europea passa da quindici a venticinque Membri
29 Ottobre 2004: firma del Trattato che istituisce una Costituzione per l'Europa.Mira a sostituire con
un Testo Unico, tutti i Trattati esistenti ed è frutto del lavoro svolto dalla Convenzione sul futuro
dell’Europa e di una Conferenza Intergovernativa (CIG).La Costituzione è stata adottata dai Capi di
Stato e di Governo al Consiglio Europeo di Bruxelles del 17 e 18 Giugno 2004 e quindi firmata a
Roma il 29 Ottobre 2004. Ora necessita della ratifica di ciascun Stato Membro, in conformità alle
rispettive Disposizioni Costituzionali (con procedura parlamentare e/o referendum).
Entrerà in vigore soltanto dopo essere stata ratificata da tutti i 25 Stati Membri.
5
1.3 Istituzioni, Organi e Agenzie dell’Unione Europea
Istituzioni
Il Consiglio Europeo
Il Consiglio dell’ Unione
Il Parlamento
La Commissione
Organi e Agenzie
La Corte di Giustizia
La Corte dei Conti
Banca Centrale Europea
Banca Europea per gli investimenti
1.4 Informazioni generali sugli Ordinamenti Giuridici e l’Organizzazione della Giustizia
I Sistemi giudiziari degli Stati Membri presentano una grande diversità, derivata dalle diverse
tradizioni nazionali nel settore della Giustizia.
In linea generale, possiamo distinguere, in ciascun Stato Membro, due categorie di Giurisdizioni :
a) quelle che puniscono i pregiudizi arrecati alle persone, ai beni e alla società (omicidi, furti,
vandalismo etc.). Queste Giurisdizioni possono infliggere delle sanzioni penali e sono dette
appunto penali
b) quelle che derimono controversie tra privati o tra imprese (un divorzio, un problema di
licenziamento etc) e sono dette Giurisdizioni civili. Altre Giurisdizioni, amministrative e
tributarie, possono pronunciarsi su altri tipi di controversie tra privati o imprese e le Autorità
pubbliche.
In ciascun Stato Membro, vi sono diverse autorità che possono adottare Norme Giuridiche.Tali
Norme, trovano espressione in strumenti diversi denominati Fonti del diritto. Infatti, tali strumenti
sono all’origine o, se si preferisce, alla Fonte del Diritto applicabile nello Stato interessato.
La maggior parte delle Fonti del Diritto sono Testi, Documenti come Trattati Internazionali, Leggi,
Decreti, Regolamenti, Sentenze etc.
Esistono però anche altre Fonti del Diritto, per esempio i Principi Generali del Diritto, la
Consuetudine e la Giurisprudenza Giudiziaria. A partire dall’ istituzione delle Comunità Europee,
anche il Diritto Comunitario è una Fonte del Diritto all’interno di ciascun Stato Membro.
6
PARTE SECONDA
2.1 Introduzione
Sulla base dei dati grezzi rilevati (vedi Appendice ), verranno studiati Indici, Relazioni e Modelli
atti a spiegare il fenomeno della Criminalità nel contesto socioeconomico e culturale delle variabili
esplicative ad esso collegate.
Le tappe metodologiche della ricerca, sono le seguenti:
1) Armonizzazione e omogeneizzazione dei Dati Base
2) Analisi descrittiva dei Dati
3) Ricerca delle Relazioni
4) Ricerca di un Modello rappresentativo
5) Previsioni della Criminalità
2.2 Sintesi descrittiva delle variabili più rappresentative dei Paesi dell’ UE
Con la presente Analisi si vogliono evidenziare gli elementi e i comportamenti quantitativi dei
fenomeni dei vari Paesi UE con lo scopo di avere un quadro complessivo utile alla ricerca del
Modello comportamentale delle variabili connesse alla Criminalità e poterne quindi spiegare e
interpretare la logica sottostante.
7
Grafico 2.1
Modelli e relazioni della Criminalità nel contesto socioeconomico dei Paesi UE
Frequenza Paesi per forma istituzionale
0246810121416
(Frequenza: N. di Paesi)
Repubblica Federale
Monarch. Feder. Costit.
Repubblica
Monarchia Costituzionale
Repubblica Presidenziale
Repubblica Parlamentare
F
o
r
m
a
I
s
t
i
t
u
z
.
l
e
Grafico 2.2 Grafico 2.3
Modelli e relazioni della Criminalità
nel contesto socioeconomico dei Paesi UE
Frequenza Paesi per forma istituzionale
01234567
Frequenza: N. di Paesi
Repubblica Federale
Monarch. Feder. Costit.
Repubblica
Monarchia Costituzionale
Repubblica Presidenziale
Repubblica Parlamentare
F
o
r
m
a
I
s
t
i
t
u
z
.
l
e
Solo Paesi UE a 15
Modelli e relazioni della Criminalità
nel contesto socioeconomico dei Paesi UE
Frequenza Paesi per forma istituzionale
0246810
Frequenza: N. di Paesi
Repubblica
F
o
r
m
a
I
s
t
i
t
u
z
.
l
e
Solo i 10 Paesi extra UE a 15
I grafici a barre, evidenziano che nei Paesi dell’ UE a 15, vi è una certa eterogeneità nella Forma
Istituzionale (vedi grafico 2.2.), a differenza dell’omogeneità dei 10 Paesi in nuova entrata (vedi
grafico 2.3), dove la Forma Istituzionale è unicamente la Repubblica
8
Grafico 2.4
Modelli e relazioni della Criminalità
nel contesto socioeconomico dei Paesi UE
Frequenza dei Paesi per dimensione demograf ica
4
.
0
0
0
8
.
0
0
0
1
2
.
0
0
0
1
6
.
0
0
0
2
0
.
0
0
0
2
4
.
0
0
0
2
8
.
0
0
0
3
2
.
0
0
0
3
6
.
0
0
0
4
0
.
0
0
0
4
4
.
0
0
0
4
8
.
0
0
0
5
2
.
0
0
0
5
6
.
0
0
0
6
0
.
0
0
0
Popolazione residente attuale (Migliaia)
0
1
2
3
4
5
6
7
N
.
P
a
e
s
i
DE - FR - UK - IT
Il grafico 2.4 rileva che la maggior parte dei Paesi dell’ UE hanno una dimensione demografica
compresa entro i dodici milioni di abitanti.
Infatti, la geografia demografica evidenzia che ci sono molti Paesi con bassa popolazione e pochi
Paesi (Francia, Germania, Italia, Regno Unito), con concentrata in essi circa il 50 % della
popolazione totale.
Grafico 2.5
Modelli e relazioni della Criminalità
nel contesto socioeconomico dei Paesi UE
Frequenza dei Paesi per densità demograf ica
0 50 100 150 200 250 300 350 400 1.000 1.500
Densità Demograf ica (Ab/Kmq)
0
1
2
3
4
5
6
7
8
N
.
P
a
e
s
i
PAESI BASSI
BELGIO
MA LTA
In generale, la densità demografica dei 10 Paesi di nuova entrata, è nel complesso di poco inferiore
a quella dei Paesi dell’ UE a 15.
Il grafico 2.5 evidenzia che : Paesi Bassi, Belgio e Malta, hanno una considerevole densità
demografica.
Malta in particolare presenta una densità dieci volte superiore di quella della maggior parte dei Paesi
analizzati, tipica delle grandi metropoli e quindi più soggetta alle varie forme di Criminalità.
9
Il Sistema Giuridico di Malta, prima dell’entrata nell’UE, ha richiesto una revisione soprattutto per
le Norme Giuridiche che regolavano il riciclaggio del denaro, le frodi, i furti, le truffe, il mercato del
lavoro e le pari opportunità.
Grafico 2.6
Modelli e relazioni della Criminalità nel contesto socioeconomico dei Paesi UE
Frequenza dei Paesi in relazione al proprio
indice di rinnovamento demograf ico
14 15 16 17 18 19 20 21
Indice di rinnovamento demograf ico
(% della popolazione in età 0-14 anni sul totale popolazione)
0
1
2
3
4
5
6
7
N
.
d
i
P
a
e
s
i
IRLANDA
CIPRO
GERMANIA
SLOVENIA
GRECIA
SPAGNA
ITALIA
Dal grafico 2.6 si intravede un rinnovamento demografico molto basso.
I Paesi con un indice più basso : Germania, Slovenia, Grecia, Spagna e Italia, hanno inoltre un
notevole peso in fatto di demografia totale. Solo due Paesi : Irlanda e Cipro, hanno un buon indice
ma, a livello demografico purtroppo scarsa rilevanza.
La Commissione Europea ha affrontato questo problema come conseguenza dell’invecchiamento
della popolazione, con un vertice informale svoltosi il 4 Novembre 2005, presieduto da Tony Blair ,
stabilendo quali strade seguire negli anni futuri per migliorare in modo radicale la situazione attuale.
10
Grafico 2.7
Modelli e relazioni della Criminalità
nel contesto socioeconomico dei Paesi UE
Frequenza dei Paesi in relazione al loro Indice di Vecchiaia
40 60 80 100 120 140
Indice di Vecchiaia
(Pop.ne di età 65+ anni) / (Pop.ne di età 0-14 anni)*100
0
2
4
6
8
10
N
.
d
i
P
a
e
s
i
GRECIA
SPAGNA
PORTOGALLO
LETTONIA
SLOVENIA
ITALIA
GERMANIA
CIPRO
IRLANDA
DANIMARCA
POLONIA
LUSSEMBURGO
PAESI BASSI
MALTA
SLOVACCHIA
Paesi giovani Paesi vecchi
Il grafico 2.7 risulta essere molto significativo, considerando che i “Paesi vecchi” sono rappresentati
in maggioranza dai Paesi dell’UE a 15.
Il fenomeno del progressivo invecchiamento della popolazione, produrrà effetti rilevanti sul piano
economico, sociale e sanitario dei Paesi interessati.
Per questo, la Commissione Europea ha ribadito che accanto ad interventi di carattere politico,
andrebbero verificate le Norme che regolano il Mercato del Lavoro, favorendo una maggior
occupazione degli anziani, aumentandone le conoscenze professionali e inoltre, una parte
considerevole delle risorse economiche disponibili andrebbero investite per una formazione di
carattere continuativo, lungo tutto il percorso della vita professionale del lavoratore.
Per quanto riguarda i Paesi dell’UE a 10, le norme che regolano il Mercato del Lavoro, devono
essere radicalmente modificate, valutando il nuovo contesto socioeconomico nel quale andranno a
confrontarsi.
11
Grafico 2.8
Modelli e relazioni della Criminalità nel contesto socioeconomico dei Paesi UE
Indice di Vecchiaia medio per Gruppi di Paesi
Medie e Intervalli di Conf . (al 95%)
A (Solo Paesi UE a 15) B (Solo i 10 Paesi extra UE a 15)
INGRESSO IN UE
70
80
90
100
110
120
V
a
l
o
r
e
m
e
d
i
o
d
e
l
l
'
I
n
d
i
c
e
d
i
V
e
c
c
h
i
a
i
a
Nota :
i 15 Paesi già in UE sono molto più
vecchi dei nuovi 10 Paesi non ancora in UE
Tabella 2.1
Indice di Vecchiaia medio per gruppi di Paesi
Medie ed Intervalli di Conf. (al 95%)
INGR.
IN UE
INDICE DI
VECCHIAIA
(Medie)
N. DI
PAESI
INDICE DI
VECCHIAIA
(Dev. Std.)
A 95,7 15 21,6
B 85,1 10 16,1
TUTTI 91,5 25 20,0