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CAPITOLO 1
IL PRODOTTO - FESTIVAL
1.1 IL TURISMO CULTURALE
Il turismo culturale risulta essere un concetto problematico, perché è formato da due elementi,
“turismo” e “cultura” che sono a loro volta difficili da definire ed inoltre non è un concetto
statico, essendo i caratteri che lo distinguono mutabili nel tempo.
Nell’accezione comune, il turismo culturale è costituito dal movimento turistico, al di fuori
della propria area di residenza, finalizzato alla visita e fruizione di beni culturali, intesi come
monumenti, chiese, musei, castelli, siti storici ed archeologici, ecc., motivato da un interesse
negli aspetti legati alla storia, all’arte, alla scienza, alle tradizioni e agli stili di vita di una
località.
In Italia la legge n. 84 del 1990 allarga il concetto di bene culturale a “rilevante testimonianza
della storia della civiltà e della cultura”, “elemento costitutivo dell’identità della Nazione”,
suggerendo così una nuova angolatura per l’analisi del fenomeno.
In questa prospettiva, oggetto del turismo culturale possono essere considerate tutte le forme
nelle quali si esprime la vita di un popolo, dunque non solo opere d’arte e architettoniche, ma
anche tradizioni, folklore, musica, gastronomia, artigianato, ecc.
Nella percezione dei turisti, del resto, l’attrattiva culturale di un’area dipende dall’insieme
degli elementi socio-culturali che la caratterizzano.
I modelli attuali di consumo turistico si muovono così sempre più intensamente su di un
continuum fra elementi culturali “in senso stretto” e servizi “complementari”
d’intrattenimento, legati alle tradizioni del popolo ospitante, premiando i sistemi d’offerta
capaci di organizzare e di proporre un mix di elementi di attrattiva.
Le dimensioni statistiche ed economiche di cui si dispone sono assai poco indicative
dell’importanza del settore, che tuttavia si stima abbia un fatturato di 15 miliardi di Euro pari
a circa il 21,3% dei consumi turistici totali.1
Fino ad ora, una definizione universalmente accettata di turismo culturale non è comunque
ancora emersa, ma quella elaborata dalla European Association for Tourism (ATLAS) sembra
essere la più concisa e allo stesso tempo esauriente. Essa si compone di una duplice
1
In www.fondazionecarige.it/rivista/2002/2-2002/art4.asp
6
definizione, che considera il turismo culturale dal punto di vista tecnico e da quello
concettuale.
1) Turismo culturale in senso tecnico: “tutti i movimenti di persone verso specifiche attrazioni
culturali, come siti d’interesse storico e archeologico, manifestazioni culturali e artistiche, al
di fuori dell’abituale luogo di residenza”.
La definizione in tale senso si riferisce dunque alla descrizione del tipo di attrazioni visitate
dai turisti culturali.
Un’esauriente suddivisione dei siti e delle attrazioni è stata invece realizzata dall’European
Center for Traditional and Regional Cultures (ERTAC).2 Essa include:
- siti archeologici e musei;
- architettura: rovine, edifici famosi, intere città;
- arte, scultura, artigianato, gallerie d’arte, festivals ed eventi culturali;
- musica e danza: classica, folkloristica, contemporanea;
- recitazione: teatro, cinema;
- studi linguistici e letterari: tour ed eventi correlati;
- eventi religiosi, pellegrinaggi;
- culture primitive e culture secondarie.
2) Turismo culturale in senso concettuale: “lo spostamento di persone da un luogo abituale di
residenza verso attrazioni culturali, con l’intenzione di procurarsi nuove informazioni ed
esperienze, per soddisfare i propri bisogni culturali”.
Tale approccio è definito concettuale poiché va ad indagare sulle motivazioni che spingono il
turista ad intraprendere un viaggio culturale. Si tratta perciò di una definizione fondata sulla
motivazione individuale e soggettiva del turista.
Per specificare meglio le tipologie di turismo culturale in ambito concettuale può essere utile
individuare il grado di motivazione culturale, in base alle seguenti caratteristiche:3
- il turista culturalmente motivato sceglie una destinazione sulla base delle opportunità
che essa offre. Egli è motivato del desiderio di imparare ed è generalmente uno storico
o un archeologo qualificato;
- il turista culturalmente ispirato visita dei siti storici o dei centri culturali famosi a
livello internazionale, mentre è difficile che sia interessato a visitare i centri minori;
2
In RICHARDS G., Cultural Tourism in Europe, Wallingford, CAB International, 1996.
3
In ECONOMIC INTELLIGENCE UNIT, The Market for Cultural Tourism in Europe, in «Travel & Tourism
Analyst» n.6, 1993.
7
- il turista culturalmente attratto si reca in vacanza al mare o in montagna e durante il
soggiorno è attratto dalla visita ad un museo, ad un sito storico, ad un’esibizione o ad
un evento culturale.
Oggi come oggi tra le tipologie turistiche quella del turismo culturale è in costante crescita.
Sulla base di stime del World Tourism Organization (WTO), il turismo culturale rappresenta
attualmente il 37% dei viaggi turistici e contribuisce per il 15% al suo aumento annuale.4
Ai tradizionali viaggiatori europei, principali consumatori di questa tipologia d’offerta, si
sono aggiunti i popoli con un background storico-culturale di formazione più recente, da
sempre affascinati da un patrimonio storico che non possiedono.
Tutte le inchieste sul turismo mettono inoltre in evidenza la comparsa di curious travellers,
ovvero turisti che privilegiano la ricerca di esperienze personali, le cose naturali a quelle
artificiali, la diversità all’omogeneità.
L’aumento dei consumi culturali riflette dunque alcuni significativi cambiamenti che stanno
avvenendo nella società occidentale: la diminuzione delle distanze, l’allungamento dell’età
media, la crescente domanda verso una moltiplicazione dei soggiorni brevi, lo sviluppo
dell’individualizzazione e soprattutto la crescita del livello medio di istruzione, che incide in
maniera diretta sull’orientamento culturale delle scelte.
Gli interessi, che sembrano risvegliarsi soprattutto in occasione di viaggi e vacanze, oggi si
rivolgono prevalentemente agli aspetti “pittoreschi” offerti dalla vita delle comunità locali, in
cui s’intravedono le tracce di uno stile di vita che sta scomparendo, ma che rimane nella
memoria delle persone insieme ad immagini tradizionali.
Le attività turistiche, in questi casi, tendono a valorizzare le feste tradizionali, le sagre e le
rappresentazioni folkloristiche, riconosciute da sempre come momenti d’intenso contatto con
le “radici” della cultura locale.
1.2 GLI EVENTI “SPECIALI”
La diffusione del turismo ha portato ad una straordinaria proliferazione di forme diverse e
minori dello stesso, tra le quali gli eventi.
Al giorno d’oggi, infatti, nell’ambito di un sistema turistico, assume particolare importanza
l’allestimento di eventi capaci di attirare flussi di persone che si spostano dal luogo abituale di
4
In www.urlo.net/giornale/attualita/stampaturismo.htm
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residenza per partecipare ad essi. Le diverse manifestazioni organizzate sono in grado di
costituire un’attrattiva talmente forte da indurre il turista a scegliere, come sua meta di
vacanza, la località dove esse si terranno.
Secondo la dottrina, gli eventi presentano alcune caratteristiche comuni:
- sono completamente organizzati dall’uomo,
- hanno uno o più scopi,
- hanno una durata limitata nel tempo,
- comportano un notevole impegno di risorse umane, tecniche ed economiche.
Possono essere individuati quattro principali segmenti di eventi turistici:5
- i congressi,
- le manifestazioni fieristiche,
- i raduni sportivi, politici e religiosi,
- gli eventi speciali, fra i quali si distinguono:
o manifestazioni sportive internazionali (Olimpiadi, campionati mondiali delle
diverse tipologie di sport, ecc.),
o mostre d’arte,
o festival del cinema e del teatro,
o grandi eventi concertistici, festivals.
Il denominatore comune dei suddetti segmenti è la motivazione alla base del viaggio, ossia la
volontà, l’esigenza di partecipare o assistere ad un particolare evento.
La differenza sostanziale tra tali segmenti sta nel fatto che per quanto riguarda i primi due,
appartenenti al turismo d’affari, la partecipazione è legata essenzialmente ad esigenze
lavorative e quindi è presente una forte componente costrittiva, mentre negli ultimi due essa
nasce da interessi personali, è legata allo svago e al divertimento e vi è libertà di scelta.
E’ proprio in quest’ultimo raggruppamento che si collocano i cosiddetti “eventi speciali”, i
quali provocano trasferimenti dal luogo abituale di residenza per assistere a spettacoli
musicali (festivals compresi), teatrali, cinematografici, ma non solo.
Il termine evento speciale è usato per descrivere eventi a tema che non avvengono di
frequente.6 Essi fanno parte di programmi regolari con scadenze precise, si possono svolgere
nella stessa località (ad es. il Festival di Edimburgo, il Festival di Sanremo, ecc.) o spostarsi
in luoghi diversi di volta in volta (ad es. i Giochi Olimpici). Gli eventi speciali possono avere
5
In RISPOLI M. e TAMMA M., Le imprese alberghiere nell’industria dei viaggi e del turismo, Cedam, 1996.
6
In LAW C.M., Urban tourism. Attracting Visitors to Large Cities, London, Mansell, 1996.