7
qualsivoglia dei mezzi di cui al primo punto è stato utilizzato; il reclutamento, trasporto,
trasferimento, l'ospitare o accogliere un bambino ai fini dello sfruttamento sono considerati
"tratta di persone" anche se non comportano l'utilizzo di nessuno dei mezzi di cui al primo
punto del presente articolo; "Bambino" indica qualsiasi persona al di sotto di anni 18. “
Il fenomeno del trafficking si fonda su condotte che sono incompatibili con la dignità della
persona umana e costituisce una violazione “dei diritti umani fondamentali, quali il diritto alla
vita, il diritto alla dignità e alla sicurezza, il diritto a condizioni lavorative giuste o favorevoli,
il diritto alla salute e il diritto all’ eguaglianza.” (Annan)3
Il traffico “con tutte le limitazioni” che ne derivano ai diritti e alla libertà dell’individuo si
presenta come una delle forme più degradanti di schiavitù che può essere imposta ad un
essere umano. (Parlamento Europeo, 1989)
Questi bambini sono sfruttati, vivono in condizioni di malnutrizione, inesistenti condizioni
igieniche e spesso sono vittime di violenza di tutti quei soggetti che sono coinvolti nel
traffico. Spesso non hanno documenti d’identità, perciò non hanno uno stato giuridico e se
cercano di fuggire dalle condizioni in cui sono obbligati a vivere, vengono raccolti dalla
polizia locale che spesso collabora o comunque tollera questi traffici. E’ da rilevare come
l’attività criminale s’inserisce nelle situazioni caratterizzate da crisi sociali e politiche nonché
di grande povertà, dove le persone risultano più indifese ed esposte ad essere vittime di queste
attività illecite. I minori più esposti alla tratta sono gli orfani o i minori la cui madre è stata
essa stessa la vittima di questi traffici.
In diverse parti dell’ Asia e dell’ Africa dove la povertà è allarmante e dove l’economia è in
continuo cambiamento, lo stato sociale è assente e non vi è alcuna protezione per il cittadino
di fronte ai soprusi. E’ evidente che il passaggio della detenzione di potere alle milizie locali
avvantaggia lo sviluppo di schiavitù di questo tipo.
Il fenomeno, è una chiara violazione dei diritti umani
4
inteso come una delle peggiori forme
di sfruttamento del lavoro minorile, di cui la violenza è una caratteristica principale.
L’ ODCCP
5
sottolinea come il fenomeno è inteso come il “reclutamento, il trasporto, il dare
asilo o ricevere persone allo scopo di sfruttarle mediante l’intimidazione o l’uso della
3
Annan K. Messaggio del Segretario Generale delle Nazioni Unite in occasione della giornata internazionale per
l’abolizione della schiavitù, dicembre 1999
4
Convenzione OIL n° 82
8
violenza o altre forme di forza, come sequestro, inganno, frode, abuso di potere o di una
posizione di vulnerabilità, oppure dando o ricevendo denaro o favori per ottenere il consenso
di una persona che detiene il controllo di un’altra persona”. La nuova schiavitù non è una
questione del passato ma è una realtà aberrante che continua ad esistere. Oggi più che mai si
presenta dinamica e mutevole.
La schiavitù rappresenta un business in espansione diverso da quello del passato.
Caratteristica peculiare della moderna schiavitù è il trattamento “usa e getta” a cui sono
sottoposti gli schiavi e la loro totale sottomissione.
Un esempio tratto da Bales
6
mostra come nell’Amazzonia alle ragazzine undicenni vengano
offerti lavoro ingannevoli negli uffici. Le ragazze una volta trasferite nelle località di
destinazione, vengono picchiate, violentate e costrette a prostituirsi. All’intermediario, colui
cioè che le ha reclutate, viene pagata una somma per ogni persona. Le “reclute” diventano
schiavi per il diritto inappellabile del sopruso. La polizia locale stessa collabora con queste
organizzazioni criminali, anzi a volte riceve denaro per controllare e far passare inosservata la
situazione.
Oggi l’etica del denaro è la giustificazione più usata per difendere il reclutamento degli
schiavi.
Come afferma Bales
7
“Oggi i criteri per rendere schiava un altro essere umano non hanno
nulla a che fare con il colore, la tribù o la religione, essi riguardano la precarietà, la debolezza
e lo stato di bisogno”.
Il segretario di Stato degli Stati Uniti Colin Powell
8
, ha dichiarato:
“ (…)bambini di appena 11 anni vengono costretti ad arruolarsi nella milizia e a servire
come soldati bambini, o a lavorare forzatamente per i combattenti. I trafficanti trasformano
le speranze di una vita migliore di poveri uomini e donne in un incubo reale di degradazione
e di disperazione, un incubo che si conclude troppo spesso con la malattia e la morte.
5
Ufficio Nazioni Unite per il Controllo della Droga e la Prevenzione del Crimine
6
K. Bales “ I nuovi schiavi”, ed. Mondadori, 2001
7
Kevin Bales “I nuovi schiavi” Mondadori, 2001
8
In occasione della Presentazione del Rapporto Annuale sul traffico di Esseri Umani per il 2003, Washington,
Powell ha affermato che vi è un aumento del livello di attenzione e di preoccupazione nei confronti di questa
"pratica orripilante". Viene anche indicato come in riferimento alla Legge per la Protezione delle Vittime del
Traffico di Esseri Umani, i Paesi che non compiranno gli sforzi richiesti per
raggiungere lo standard minimo richiesto, corrono il rischio di vedersi applicare delle sanzioni economiche.
“Quei Paesi potranno evitare le sanzioni lavorando insieme a noi ed agendo tempestivamente per migliorare la
loro linea politica e le loro procedure.” Da http://www.usembassy.it/file2003_06/alia/A3061103ir.htm
9
Questo traffico non solo distrugge vite umane, ma sovverte anche l’ autorità dei governi,
rappresenta una minaccia per la salute pubblica ed è direttamente collegato ad altre attività
criminali. (…) Il traffico di esseri umani è anch’esso una forma di terrorismo.”
Il traffico è gestito da grandi organizzazioni, come dalla piccola criminalità, e inizialmente da
singoli criminali specializzati in determinati servizi illeciti, con l’obiettivo di reinvestire i
proventi di queste attività. Le organizzazioni sono collegate tra di loro secondo specifiche
funzioni di transito e di arrivo.
La tratta è un fenomeno criminale legato alla malavita organizzata transnazionale
9
con reti
estese in molti paesi e spesso coinvolta in altre attività criminali come il traffico di droga e di
armi. I capitali che provengono da questi traffici vengono riutilizzati, da un lato per finanziare
il traffico stesso, dall’ altro per corrompere burocrati, diplomatici e personale addetto alle
funzioni di vigilanza, nonché riciclati all’interno di importanti affari o investimenti legali,
avvalendosi a volte di professionisti e di avanzate tecnologie.
Nell’ultimo decennio, in Europa, il numero di bambini vittime del traffico è cresciuto
costantemente, fino a riguardare neonati, il cui prezzo stabilito dalle organizzazioni criminali
varia dai 7 mila ai 15mila euro.
Il traffico di bambini è un crimine del diritto internazionale: esso rappresenta una grossa
violazione dei diritti dei bambini e come una delle forme peggiori di lavoro minorile.
Nel panorama nazionale, il comitato di coordinamento delle donne parlamentari ha promosso
a tal proposito, una nuova definizione della tratta e dello sfruttamento dei minori
considerandoli “crimini contro l’umanità”.
10
Bisogna considerare come il termine internazionale trafficking
11
non definisce completamente
il fenomeno del traffico di persone in quanto si è riscontrato che donne e minori possono
9
dalla Relazione sul traffico degli esseri umani della Commissione parlamentare antimafia 2000 da
http://www.camera.it/_dati/leg13/lavori/doc/xxiii/049/d010.htm
10
Attualmente l’onorevole Finocchiaro non ha ancora concluso l’iter parlamentare per la definizione di reato di
traffico come riduzione in schiavitù perché sono presenti molte sottovalutazioni politiche. Conferenza mondiale
delle Donne parlamentari per la tutela dell’infanzia (19 ottobre 2004)
11
Il Protocollo Onu per contrastare il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina definisce lo smuggling of
migrants l’attività diretta al favorire l’ingresso o il soggiorno di uno straniero in uno Stato violando le relative
norme sull’immigrazione.
Un individuo può decidere consapevolmente di migrare ricorrendo a varie forme di assistenza. Tra il migrante e i
prestatori del servizio, si instaura un rapporto di natura contrattuale che si conclude al termine della prestazione.
Il trafficking di esseri umani è invece è caratterizzato dal reclutamento, trasporto e permanenza nel paese di
destinazione ricorrendo alla violenza, minaccia e inganno.
Il rapporto tra trafficante e trafficato non è a termine e si basa sul costante assoggettamento della vittima. “Il filo
che separa lo smuggling dal trafficking è molto sottile”, non esiste infatti nessuna garanzia che le persone
immigrate non diventino oggetto di tratta. Dalla Relazione sul traffico degli esseri umani della Commissione
parlamentare antimafia 2000 da http://www.camera.it/_dati/leg13/lavori/doc/xxiii/049/d010.htm
10
essere ridotte in schiavitù con la violenza o l’inganno anche quando arrivano legalmente nel
paese di destinazione.
Secondo la raccomandazione n° 11 del Consiglio d’Europa il traffico è definito come il
“reclutamento da parte di diverse persone fisiche e/o morali e/o l’organizzazione dello
sfruttamento e del trasporto o della migrazione - legale o illegale - di persone anche
consenzienti, in vista del loro sfruttamento, eventualmente sulla base di una qualche forma di
paura”.
Gli specialisti del traffico inoltre distinguono tra traffico “hard”
12
che include la sottrazione o
l’inganno fraudolento del minore e il traffico “soft” caratterizzato dalla decisione presa dal
bambino o dai suoi genitori. Tale distinzione si rivela importante quando bisogna decidere le
modalità con cui affrontare le diverse situazioni.
1.1 Le cause
Questo fenomeno emerge quando sono maggiormente presenti condizioni di povertà. C’è
infatti una proporzione diretta tra il deterioramento dei servizi pubblici e la crescita del
traffico di minori.
Ad ogni modo, le cause che spiegano l’esistenza di questo fenomeno sono diverse e spesso si
sommano tra di loro seguendo la logica della domanda/offerta. I principali fattori che
confluiscono nella descrizione sono dati dalle variabili culturali, economiche, migratorie e da
quelle legate alle carenze istituzionali.
Spesso nei paesi in via di sviluppo, il movimento di bambini è considerato un fenomeno noto
e come possibile esito di benessere per la famiglia e per il bambino stesso.
La povertà e l’assenza di un’istituzione, nonché, i guadagni offerti per la manodopera dei
bambini fa sì che le famiglie costrette a vivere in condizioni di povertà, si vedano costrette a
considerare le richieste. Inoltre spesso vi è una vera negazione dell’esistenza del traffico dalle
autorità e dalla popolazione.
I movimenti degli adulti e l’assenza dei controlli rendono facile nascondere o mescolare i
bambini.
12
Farina P. ( a cura di) , Prostitut(i)te, Conoscere, capire e tutelare le vittime di tratta, Fondazione ISMU e
Regione Lombardia, 2005
11
Il traffico di bambini è anche la diretta conseguenza di una domanda di manodopera sempre a
più basso costo e di una sempre più forte domanda di bambini molto giovani destinati allo
sfruttamento sessuale.
In molti paesi mancano sanzioni giuridiche per questo fenomeno e laddove esistono, non
vengono applicate.
Questo fenomeno è antico ma la globalizzazione dell’economia mondiale è un agente che ha
contribuito allo sviluppo del fenomeno. Purtroppo i bambini vengono considerati un capitale
economico di base, in quanto i minori possono essere “riusati” molte volte, quante si vuole.
Questo fenomeno sta diventando globale e preoccupa sempre di più la comunità
internazionale e le agenzie dell’ ONU.
Possiamo quindi così individuare i fenomeni che influiscono sul fenomeno:
• Povertà: gli agenti di reclutamento giungono nelle zone rurali e isolate dove la povertà è
talmente alta che ha annullato le possibilità di ricevere un’istruzione o di aver
un’occupazione. Questi agenti ingannano le famiglie promettendo matrimoni od
occupazione e trasportano i bambini in luoghi lontani. Le famiglie spesso pensano di
mandare i bambini in aree dove ci sono maggiori chances per trovare un buon lavoro e
non immaginano che il proprio figlio sarà a rischio di sfruttamento.
• Discriminazione di genere: in molte società le donne e le ragazze sono ancora sottomesse
senza la possibilità di esprimersi e di difendersi dalle violenze. Esistono famiglie che
scelgono di far sposare presto le proprie figlie limitando così drammaticamente le loro
opportunità di vita e aumentando la loro vulnerabilità e possibilità di essere abusate e
sfruttate.
• Guerre, disastri naturali e instabilità politica: le violenze sessuali aumentano quando le
leggi e le norme cadono. La povertà e la disperazione possono costringere donne e
bambini a scambiare prestazioni sessuali per cibo o solo per sopravvivere.
• Cultura: alcune culture e vecchie pratiche, come il matrimonio tra bambini, rendono
possibile lo sfruttamento sessuale dei bambini. Spesso attraverso la caduta di tabù
culturali questo rischio cresce enormemente.
• Hiv/Aids: molto sfruttatori credono che i bambini piccoli non possono aver contratto l’
Hiv. Spesso i bambini vengono infettati dai loro stessi sfruttatori e clienti. I bambini per la
loro condizione di debolezza non riescono a farsi rispettare per aver pratiche di sesso
sicuro e spesso non ne possiedono informazioni corrette.
12
• Leggi e corruzione dei funzionari: spesso, la polizia è in “collusione” con gli
intermediari. Qualche poliziotto d’ufficio lavora come guardiano nei bordelli nel tempo
libero o è coinvolto nel traffico.
• Globalizzazione: il grande movimento di persone è il risultato della globalizzazione che
permette più facilmente ai trafficanti di trasportare i bambini verso destinazioni dove i
pedofili si recano abitualmente. In molti paesi, la globalizzazione ha incrementato la
disoccupazione e ha ridotto sempre più famiglie in povertà.
• Nuove tecnologie: le ultime tecnologie possono aiutare a proteggere i bambini, ma
possono anche essere usate per sfruttarli. Internet, per esempio è un mezzo senza confini
e sottoposto a ben poche regole: testi, immagini, filmati possono attraversare il mondo in
pochi secondi. La pornografia infantile, il turismo sessuale e le relative informazioni sono
facilmente reperibili.
• Problemi familiari: spesso i genitori non riescono a fronteggiare lo stress e le difficoltà
della loro vita e possono diventare psicologicamente e fisicamente abusanti. I divorzi e le
convivenze possono inoltre creare ulteriori situazioni di conflitto per il bambino. Le
famiglie senza casa o costrette a trasferirsi da un posto ad un’ altro, non riescono a
proteggere i propri bambini in modo adeguato e in alcuni casi sono gli stessi bambini a
scappare di fronte a questi contesti.
• Reti di emigrazione: le reti di emigrazione sono diventate uno dei più importanti aspetti
per spiegare l’emigrazione. Ci sono molti villaggi dove l’emigrazione è diventata così
istituzionalizzata da trasformarsi in una tendenza tra gli adolescenti, che così si espongono
alla possibilità di essere trafficati.
I fattori che spingono molti bambini e le loro famiglie ad accettare le offerte di lavoro e il
trasferimento proposto sono:
1. fattori di espulsione: ragioni di ordine economico, politico, ambientale e sanitario
inducono le famiglie e i bambini a fuggire dal proprio paese. Tra questi, un esempio è
rappresentato dalla distribuzione squilibrata delle opportunità e delle ricchezze.
2. fattori di attrazione verso i paesi di destinazione quali per esempio la convinzione
dell’esistenza di una domanda di lavoro, il desiderio di riunirsi con i propri familiari
già residenti nell’altro paese;
3. fattori di facilitazione tra i quali la consapevolezza di poter migrare avvalendosi di
organizzazioni criminali che assicurano in parte la scarsa presenza di controllo alle
frontiere.
13
1.2 Le caratteristiche
La schiavitù non è un fenomeno del passato ma continua ad esistere tuttora in tutto il mondo.
Si tratta di un fenomeno in espansione, basato sui profitti, che presenta caratteristiche diverse
da quelle degli anni passati
13
. L’aspetto saliente che differenzia la nuova schiavitù è il totale
controllo che si usa sugli schiavi considerandoli come strumenti usa e getta.
In passato il rapporto di schiavitù era basato sul possesso legale di una persona. Oggi la
schiavitù è illegale e non esiste una “forma di proprietà” di un essere umano.
Il “proprietario” di schiavi quindi non possiede un certificato di proprietà ma ne detiene
ugualmente il totale controllo allo scopo di uno sfruttamento economico.
Il principale obiettivo del traffico è l’arricchimento. I bambini vengono sfruttati con la forza o
con l’inganno o venduti per altri scopi, quale il loro utilizzo in attività illegali.
La tratta è un business molto proficuo, secondo solo al traffico di droga e di armi. Le Nazioni
Unite stimano fra i 7 milioni e i 13 miliardi di dollari
14
il guadagno annuale della criminalità
coinvolta sul commercio di minori.
Le vittime stesse percepiscono l’accaduto con vissuti di vergogna, umiliazione, con il timore
di non essere credute e non rivelano le violenze a cui sono soggette.
Spesso infatti l’ entità dei comportamenti imposti e le implicazioni emotive di questi rendono
ardua la denuncia da parte delle vittime.
Dobbiamo tener presente che il fenomeno del traffico coinvolge soprattutto giovani donne e
minori provenienti da paesi poveri o sconvolti da conflitti armati. Per tali motivazioni i
soggetti coinvolti sono ancora più deboli e svantaggiati, spesso ignari delle loro situazione e
dei loro diritti nonché, per quanto riguarda i minori, ancora più in una condizione di
vulnerabilità.
Il danno arrecato a questi soggetti sarà tanto più grave e irreversibile quanto più la vittima
rimarrà isolata da una rete relazionale. E’ proprio su questo fattore di isolamento che la
criminalità fa il suo punto forte. Non potendo interagire con altri, non conoscendo la lingua
del paese di destinazione e sottomessa a più e più violenze, la vittima finisce spesso ad non
avere più forze fisiche e intellettuali per ribellarsi.
13
K. Bales “ I nuovi schiavi”, ed.Mondadori, 2001
14
Secondo anche le stime dell’ Oil e dell’ OIM, Commissione parlamentare antimafia, Relazione sul traffico
degli esseri umani, 2000
14
1.3 Modalità
Il traffico di minori coinvolge diversi soggetti. La vittima, l’intermediario e lo sfruttatore.
L’intermediario acquista e vende il bambino ad un’altra persona dalla famiglia stessa
promettendo di istruire il bambino o di trovargli un buon lavoro.
E’ facile convincere i genitori e le ragazzine perché, spesso, influenzati dall’ aspettativa di
una vita in una grande città e dalle migliori condizioni di benessere per le donne in queste
zone.
A volte i bambini vengono rapiti o convinti con l’inganno, altri consegnati direttamente dalle
proprie famiglie in cambio di una remissione di debito o di promesse di apprendimento di un
mestiere. Quando è presente la consapevolezza tra le famiglie e i bambini stessi, i bambini
sentono il dovere di lasciare la propria famiglia per contribuire ad aiutare i propri genitori.
Spesso i genitori conoscono l’esito della scelta per i loro figli ma non hanno altre alternative.
In Thailandia, le ragazze vengono reclutate nelle zone rurali, quelle più povere, con la
promessa di un lavoro. Le ragazze possono essere vendute a un mediatore dai genitori o
“ingaggiate” dallo stesso intermediario, e una volta lasciato il loro posto natio, vengono
ridotte schiave o vendute ai bordelli. I proprietari dei bordelli obbligano le ragazze a lavorare
per coprire il debito che hanno costituito per essere acquistate, maggiorato dagli interessi.
Per occultare e “legittimare” la schiavitù sono utilizzati strumenti abituali di formalizzazione
del rapporto lavoro.
La varie attività che svolgono gli schiavi possono essere coperte da un legale contratto che fa
riferimento ad un’occupazione di copertura ma il più delle vote non viene fatto.
Vengono usati contratti fraudolenti che permettono al datore di lavoro di occultare la
condizione delle persone e che contemporaneamente li intrappolano.
Questi finti contratti sono “specchietti per le allodole”: per la persona bisognosa essi
rappresentano un forte incentivo ad accettare di trasferirsi in un altro paese. Inoltre, spesso
l’agente di reclutamento, esibisce una documentazione apparentemente ufficiale. Una volta
lontani da casa, il contratto verrà utilizzato contro lo stesso lavoratore. I finti contratti servono
per certificare quindi l’assunzione.
Il calcolo del debito e degli interessi viene manipolato e falsato dal proprietario del bordello al
fine di garantirsi sempre più guadagni.
15
I bambini più grandi conoscono il loro villaggio di appartenenza, ma i bambini più piccoli, la
maggioranza dei casi, non sanno il nome della famiglia o da dove provengono. Spesso, i
trafficanti preferiscono bambini piccoli in modo che essi non possano ricordare nulla.
1.4 Le diverse tipologie di schiavitù
E’ evidente che esistono diversi tipi di schiavitù, caratterizzanti il rapporto e la durata di tale
rapporto:
• Schiavitù del “possesso”
15
: un individuo è considerato schiavo perché catturato o venduto.
• Schiavitù da debito: è la forma più utilizzata. Un individuo s’impegna a coprire il debito con
la propria attività. Normalmente l’ammontare del debito lo decide il datore di lavoro e i
proventi non arrivano mai a coprire la cifra del debito, in quanto, il datore sceglie di alzare il
debito a proprio piacimento e secondo i propri interessi.
• Schiavitù contrattualizzata: la schiavitù viene coperta da un apparente contratto di
occupazione regolare. Lo stesso contratto è spesso un inganno con il quale attirare personale e
intrappolarlo. I contratti sono presentati a chi è in condizioni disperate, che non cerca altro che
un lavoro pagato. Il contratto può anche essere stracciato ma per lo più viene impugnato per
occultare la condizione di schiavitù o per servirsene in altri modi, come minaccia.
• Schiavitù da guerra: è presente in varie zone del mondo e rappresenta una vera e propria
cattura e riduzione in schiavitù di civili.
Possiamo classificare le diverse tipologie di schiavitù da debito in sei versioni diverse, anche
in base alla cause che ha prodotto la condizione di assoggettamento:
1. servitù ereditaria: si identificano quei casi in cui i figli entrano in condizione di schiavitù
perché anche i loro genitori lo sono.
Il padrone possiede il controllo su tutti i componenti della famiglia nonostante soltanto i
genitori siano suoi debitori;
2. bambini che devono ripagare un debito dei loro genitori: questo caso si differenzia dal
precedente perché il bambino viene preferito al genitore e lo sostituisce. Una variazione di
questa tipologia di schiavitù si manifesta quando il bambino “vende” se stesso alla servitù in
cambio di un prestito;
3. bambino venduto dai genitori: questi bambini raramente rivedranno la loro famiglia.
Saranno proprietà del loro padrone nel senso più completo del termine;
15
K. Bales “ I nuovi schiavi”, ed.Mondadori, 2001
16
4.la quarta categoria di servitù da debito riguarda quelle situazioni in cui i bambini sono
ceduti al padrone perchè la loro famiglia riversa in condizioni di povertà e diventa
“conveniente” cedere il proprio figlio in quanto sarà una persona in meno da sfamare;
5.ci sono anche casi in cui i bambini rimangono incantati dal sogno di una vita in città dove
in realtà si venderanno loro stessi ad una fabbrica urbana in cui finiranno per essere sfruttati e
maltrattatati;
6. infine, vi è il caso di quei bambini che sono stati rapiti o venduti ai loro padroni con
l’inganno o la promessa di un lavoro.
Ci sono elementi però che sono trasversali ai diversi tipi di schiavitù. Uno fra tutti è l’uso
della violenza. Mediante la violenza si ottiene l’obbedienza. “Gli individui vengono resi
schiavi con la violenza e mantenuti tali contro la loro volontà a fini di sfruttamento” Bales
16
Un secondo elemento comune è la durata del rapporto di schiavitù. Le nuove forme di
schiavitù prevedono periodo brevi. In questo arco di tempo la schiavo perde il controllo sulla
sua vita e sul proprio debito.
1.5 Le fasi
Nel traffico si possono distinguere tre fasi:
• Sradicamento dal paese di provenienza: le vittime sono raggirate con l’illusione di altri
lavori in relazione alla restituzione di un prestito, vendute dalla famiglia o nell’illusione di
trovare un’occupazione.
• Modalità di trasferimento: via terra o via mare, talvolta le vittime sono sottoposte a
minacce, se sono consenzienti è perché sono state ingannate e ignorano il loro destino. In
moti casi le vittime sono sottoposte a violenze. Il traffico avviene soprattutto tramite
trasferimenti in barca e via terra. I primi, sono i più pericolosi perché effettuati in
condizioni difficile e con mezzi di fortuna. Spesso i bambini vengono abbandonati in caso
di malattia o di pericolo e arrivano in condizioni pietose nel paese di destinazione. I meno
fortunati muoiono o scompaiono.
Scopo finale: arrivo a destinazione e inizio dello sfruttamento.
I bambini non sono liberi di prendere decisioni e la disubbidienza viene duramente
punita.
16
K. Bales “ I nuovi schiavi”, ed.Mondadori, 2001
17
Nella rete dei trafficanti si finisce quindi in diversi modi. Il reclutamento delle ragazze
avviene essenzialmente attraverso tre modalità:
1. il rapimento vero e proprio;
2. con l’illusione di un lavoro, o per le ragazze più grandi di un matrimonio: spesso le
ragazze finiscono nel giro del traffico attraverso un presunto fidanzamento. Un ragazzo,
che svolge in realtà la funzione di intermediario, chiede il fidanzamento. Con la
giustificazione di poter aver prospettive di lavoro migliori, viene predisposto il viaggio
con la ragazza in un altro paese.
3. Ci sono anche casi di ragazze intraprendenti, ma sono rari, che decidono di tentare fortuna
all’estero, magari per un breve periodo.
1.6 Demonizzazione dei “miti o pregiudizi”
17
Lo sfruttamento sessuale a scopo economico è l’uso di bambini in attività sessuali in cambio
di denaro o di favori tra clienti, intermediari o altri che traggono profitto dal commercio di
bambini.
Spesso i reclutatori di bambini traggono benefici da falsi miti o stereotipi
18
che vi sono sul
reclutamento di bambini tra cui:
• gli abusi sessuali sui bambini e il loro sfruttamento non sono un problema crescente.
Nella realtà invece la maggior parte dei abusi sessuali dei bambini non ha ricevuto
attenzione dalle autorità governative. Una ricerca effettuata in Sri Lanka
19
, effettuata tra
studenti delle superiori e dell’università, rivela che il 12% delle ragazze e il 23% dei ragazzi
hanno avuto esperienze di abuso da bambini.
Non ci sono adeguati documenti sul numero preciso di bambini che sono sfruttati
sessualmente a scopo economico ma la cifra approssimativa potrebbe essere quella di un
milione di bambini.
• Solo le ragazze sono sfruttate sessualmente: certamente la maggior parte di vittime
abusate è rappresentata da ragazze, ma anche i ragazzi, ne sono vittima. E’ raro che se
ne parli ma i ragazzi sono vulnerabili allo sfruttamento sessuale a scopo commerciale.
Le ragazze sono sfruttate in club, in bordelli e case o alberghi, mentre i ragazzi di
17
Unicef, Profiting from abuse, An investigation into the sexual exploitation of our children, 2001
18
Unicef, Profiting from abuse, An investigation into the sexual exploitation of our children, 2001
19
v. nota 18
18
solito trascorrono il loro tempo in piccoli gruppi in strada, parchi o in spiaggia. Una
ricerca dell’ Università della Pennsylvania ha trovato che tra l’8% e il 16% della
popolazione maschile ha alle spalle una storia di abuso sessuale e i ragazzi con un più
altro rischio di abuso sessuale hanno meno di 13 anni, sono di colore, appartengono ad
uno status socioeconomico basso e non vivono con loro padre. Gli abusi sono
accaduti fuori casa ed è difficile soprattutto per i maschi parlare di quello che è
successo.
• Lo sfruttamento sessuale è un fenomeno recente, per lo più iniziato con il turismo
sessuale. In effetti i media hanno dato un grande attenzione al turismo sessuale, ma lo
sfruttamento sessuale di bambini ha una storia più lunga.
• I bambini che si prostituiscono hanno scelto questa professione. I bambini non
possono scegliere di esser coinvolti nella prostituzione. Essi sono obbligati, costretti
con la forza. Spesso hanno alle spalle una storia di abusi che li ha portati ad aspettarsi
che questo si ripeterà a lungo.
• Lo sfruttamento sessuale è causato dalla povertà. La povertà sicuramente è una
variabile che condiziona lo sfruttamento sessuale, ma è solo una delle ragioni che
portano il coinvolgimento dei bambini in questi traffici. La dissoluzione della
famiglia, la cultura locale, il basso status delle donne e il poco controllo dell’ autorità
contribuiscono allo sfruttamento dei bambini.
• Gli effetti di un abuso sessuale sono chiari ed evidenti. In realtà le evidenze fisiche di
un abuso sessuale sono rare. Molti bambini non raccontano di essere stati abusati. Non
è riscontrabile infatti un comportamento tipico che può provare che un bambino è
stato abusato, ma esiste un range di comportamenti, spesso compresenti, quali
difficoltà di concentrazione, chiusura in se stessi, disturbi del sonno, depressione,
irritabilità, spesso perdita o aumento dell’appetito, comportamenti sessuali
inappropriati con i pari, segni di regressioni ed uso di droghe ed alcool.