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di rilevazioni effettuate in diversi anni, per capirne l’andamento e le
prospettive, e per evidenziare come a seconda dell’andamento di questi la
natura della domanda e il ciclo di vita del mercato si evolvano.
Nel capitolo 3 si procederà all’analisi specifica del caso Renault-Dacia
Logan, partendo dai motivi e dagli obiettivi strategici che hanno spinto il
management Renault a puntare su questa tipologia di automobile, per
proseguire con uno studio delle tecniche attraverso le quali Renault è riuscita
a contenere i costi di produzione per poter proporre il modello a un prezzo
quanto più prossimo a quei 5000 euro, stimati in sede progettuale come
soglia strategica per poter essere competitivi anche nei mercati extraeuropei.
Verrà effettuata una ricerca per capire quali siano attualmente le concorrenti
più prossime per Logan, visto che comunque in Italia e in Europa occidentale
Logan non ha concorrenti dirette con le stesse caratteristiche.
Il lavoro si conclude con il capitolo 4, riservato alle considerazioni finali.
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2. Il mercato dell’auto all’inizio del terzo millennio
In tutto il mondo circolano più di 850 milioni di veicoli, di cui 255 milioni negli
Stati Uniti, 18 milioni nel Canada, 74 milioni in Giappone e 228 milioni in
Europa occidentale. Per quanto riguarda solamente le automobili in
circolazione, l’Europa Occidentale, con 194 milioni di vetture, supera gli Stati
Uniti, con 137 milioni, ai quali tuttavia si dovrebbero aggiungere i 65 milioni di
“light truck”, grossi SUV o pick-up usati negli Stati Uniti sempre più in
sostituzione della classica autovettura, convenzionalmente classificati come
“veicoli commerciali leggeri”.
Dei rimanenti 275 milioni di vetture, 119 milioni è il numero complessivo delle
auto che circolano in Russia, Cina, Brasile, India, Corea, e Messico (OICA
Statistics, 2004).
Il numero di veicoli prodotti in tutto il mondo, nel 2003, ammonta a circa
60.620.000 unità (OICA Statistics, 2004), di cui 42.6 milioni auto: una quota
che supera del 2.8 % il valore del 2002 e di oltre il 7.6% quello del 1999: lo
sviluppo del mercato automobilistico è avvenuto a un tasso di sviluppo quasi
doppio rispetto all’indice di crescita della popolazione terrestre degli ultimi 50
anni.
Il continente che partecipa maggiormente alla produzione globale con quasi
22 milioni di unità è quello asiatico e la nazione più produttiva, con 12 milioni
sono gli Stati Uniti. Nel 2003 in Giappone sono stati prodotti più di 10 milioni
di veicoli e più di 16 milioni sono le vetture costruite nell’Europa Unita, di cui
5,5 milioni in Germania, 3,6 in Francia e 3 in Spagna.
La produzione della Cina è cresciuta di 8 volte nel corso degli anni Novanta
e nel periodo 1999-2003 è aumentata di quasi il 60%: nel 2003 la produzione
ammontava a più di 4.4 milioni di veicoli.
Considerando solo la produzione di automobili il Giappone è lo stato che
produce di più, con 8.47 milioni di vetture, a seguire Germania (4.9 milioni),
mentre si riduce la quota degli Stati Uniti (4.5 milioni).
La Cina contribuisce con oltre 2 milioni di automobili prodotte: dal 1999 al
2003 l’incremento è stato del 72 % (l’incremento medio mondiale è stato del
4.7 %, mentre è del 28 % nel continente asiatico, escludendo il Giappone).
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Marginali le quote relative alla produzione di Sud America, Europa dell’est ed
Africa (figura 1).
Figura 1 Produzione di veicoli nel 2003 per aree geografiche
W Europe
36%
NAFTA
16%
S America
4%
Japan
21%
Asia-Pacific*
16%
E Europe
6%
Other
1%
Fonte: nostra elaborazione su dati OICA STATISTICS
I costruttori che nel 2003 hanno fatto registrare le vendite maggiori sono
risultati General Motors (Opel-Vauxhall) con circa 8.160.000 veicoli, Ford
(Jaguar-Volvo) con 6.5 milioni, Toyota con 6.2. Nelle prime 10 posizioni
anche il gruppo Volkswagen, DaimlerChrysler, PSA (Peugeot-Citroën),
Nissan, Honda, Hyunday-Kia, e Renault-Dacia-Samsung.
Rispetto al 1999, VW ha scavalcato DaimlerChrysler, Fiat ha perso 5
posizioni (da quinta a undicesima assoluta), Hyunday è passata
dall’undicesima1 alla nona, PSA, Nissan e Honda hanno migliorato di una
posizione ciascuna: l’incremento maggiore è stato registrato da Toyota
(+12.46%), flessione per GM (-3%) e Ford (-1.1%) (OICA Statistics, 2004).
Per quanto riguarda solamente la produzione di automobili, escludendo i
veicoli commerciali leggeri, categoria in cui rientrano anche i “light truck” la
Toyota è leader del mercato con circa 5.370.000 vetture, seguita dal gruppo
VW con oltre 4.8 milioni, GM con 4.6. Nel “world ranking 2003” figurano poi
Ford, PSA, Honda, Nissan, Hyunday-Kia, gruppo Renault e DaimlerChrysler.
Rispetto al 1999 significativo il passo in avanti di Toyota, al tempo al terzo
posto (aumento della produzione del 20 %, senza contare che nel ’99 vigeva
1
Nel 1999 Hyundai e Kia erano 2 marchi autonomi
7
ancora l’alleanza con Daihatsu successivamente sciolta), GM ha perso 2
posizioni, hanno migliorato la loro posizione PSA e Nissan, invariata quella
di VW, Ford, Honda e Renault.
Nel 2003, nell’Unione Europea sono state vendute 16,3 milioni di vetture,
quasi 17 milioni negli Stati Uniti e circa 5,8 milioni in Giappone (IMF Auto
Report 2004).
Si intuisce come il mercato dell’automobile sia sbilanciato fortemente nei
confronti dei paesi più ricchi: di fatto Nord America, Giappone ed Europa
occidentale costituiscono i 3 grandi mercati automobilistici per volumi di
produzione e di vendite: nonostante in questi paesi viva non più del 20 %
della popolazione totale, americani, giapponesi ed europei nel corso del 2003
hanno acquistato più del 40% dei circa 60 milioni di veicoli costruiti, optando
per le automobili più costose, più equipaggiate e tecnologicamente evolute.
Figura 2 Andamento delle vendite di veicoli nei 3 grandi mercati (valore in milioni)
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003
W
Europe 15,146 16,29 17,255 17,089 17,089 16,596 16,332
USA 15,498 15,967 17,415 17,812 17,472 17,139 16,967
Japan 6,725 5,879 5,861 5,98 5,907 5,792 5,807
Fonte: nostra elaborazione su dati OICA STATISTICS
Dalla figura 2 si può notare come le vendite di autoveicoli negli Stati Uniti
siano passate dai 15,5 milioni del 1997 ai circa 17 milioni del 2003, con il
picco registrato nel 2000 con più di 17,8 milioni di veicoli venduti: tuttavia a
fronte di un aumento di quasi 13 punti percentuali dal 1997 al 2000, nel
periodo successivo c’è stata una flessione di circa 5 punti.
In Giappone le vendite, nel periodo analizzato, si sono ridotte di quasi 16
punti percentuali, passando da 6.725 milioni a 5.8 milioni di vetture vendute:
a calare tuttavia non è tanto la domanda di automobili, sostanzialmente
invariata nel corso del tempo, bensì la categoria dei veicoli classificati come
commerciali, ma che di fatto ricoprono il ruolo di autovetture domestiche
passata dai 2.23 milioni del 1997 ai 1.34 del 2003. Per spiegare questo calo
perdurante bisogna tenere presente la situazione dell’economia giapponese.
Nell’Unione Europea i mercati automobilistici principali sono quelli di
Germania, Francia, Spagna, Inghilterra e Italia.
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Nello specifico la Germania è la nazione europea che fa registrare il numero
più elevato di auto vendute, più di 3.5 milioni nel solo 2003, seguono
Inghilterra con oltre 2.9 milioni, Italia con circa 2.5 milioni, Francia di poco
sopra i 2.44 milioni e Spagna lontana con 1.7 milioni di vetture. Il volume di
vetture vendute nell’Unione Europea è complessivamente cresciuto di oltre
7.2 punti percentuali dal 1997 al 2003 trainato da Spagna, Inghilterra e
Francia capaci di aumentare rispettivamente del 28.57%, del 16.78% e del
15.26%, mentre nello stesso periodo Germania e Italia hanno perso
nell’ordine l’8.2% e l’1.7% (figura 3).
È ipotizzabile che questo trend altalenante, ma con variazioni per lo più
circoscritte, seguendo la dinamica della congiuntura e a meno di importanti
crisi economiche, si protragga nel tempo, per tutte le nazioni più sviluppate
dell’Europa occidentale, con l’unica eccezione data dal mercato spagnolo,
che ha ancora qualche margine d’espansione.
Nei mercati europei e americani, data la natura del mercato, le oscillazioni
delle vendite sono spiegabili oltre che da fattori legati all’andamento
dell’economia, anche considerando le politiche di incentivi all’acquisto varati
dalle case automobilistiche (in Europa anche dai singoli Stati) e promozioni
legate a proposte finanziarie tali da indurre alla sostituzione dell’auto: queste
politiche, di natura periodica, da un lato permettono un aumento solitamente
repentino delle vendite, dall’altro provocano il fenomeno opposto nel periodo
successivo.
Figura 3 Andamento nelle vendite di automobili nei principali mercati dell'Unione Europea
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003
Germany 3,790,10 4,026,60 4,125,70 3,693,90 3,638,30 3,523,50 3,501,70
France 2,068,20 2,342,10 2,581,90 2,611,10 2,751,00 2,606,00 2,440,70
Spain 1,225,80 1,431,90 1,754,30 1,712,80 1,752,40 1,637,80 1,716,20
UK 2,445,00 2,541,90 2,485,70 2,519,70 2,772,20 2,885,90 2,945,20
Italy 2,553,60 2,549,30 2,546,30 2,714,90 2,709,60 2,639,70 2,509,60
Fonte: nostra elaborazione su dati IMF Auto Report 2004
Per quanto le caratteristiche differenziali della domanda stiano riducendosi
d’importanza, i 3 grandi mercati (Stati Uniti, Giappone ed Europa
occidentale) sono strutturalmente diversificati tra loro: negli Stati Uniti vi è
una richiesta talmente forte di light truck, cioè SUV e pick up di enormi
dimensioni, per certi versi assimilabili a veicoli commerciali e/o da lavoro, da