V
Se la deregulation in Europa ha avuto vari effetti negativi dal punto di
vista macroeconomico, ha comunque portato una serie di vantaggi dal punto di
vista dei consumatori. Infatti, la nascita dei nuovi vettori low-cost, che hanno
riprogettato la pesante struttura di costi utilizzata da sempre dalle compagnie
aeree, è riuscita a far nascere un nuovo bisogno per un segmento di mercato che
fino ad allora aveva sempre visto alcune mete internazionali lontanissime, a
causa delle elevatissime tariffe che il trasporto aereo offriva fino a quel momento;
un segmento che non utilizzava l’aereo, evitando viaggi eccessivamente lunghi o
utilizzando auto e treno per quelli più accessibili. Una strategia di marketing
indifferenziato, dunque, che, riducendo il servizio al puro trasporto, permette di
abbattere quegli inutili costi dovuti ai servizi che a molti consumatori non
interessano, considerando la brevità dei viaggi (pasti a bordo, posti pre-
assegnati, spazio tra i sedili, biglietti e documenti cartacei, classe business, ecc.),
senza mai trascurare la sicurezza, l’affidabilità e la puntualità. In questo senso,
queste compagnie, dette anche “no-frills”, eliminano i “servizi superflui” che
venivano offerti in precedenza, a vantaggio di prezzi bassi, e di un servizio
decisamente più efficiente, sfruttando al massimo la capacità operativa e
ottenendo un elevatissima produttività dagli aerei e dal personale. Una
leadership di costo che permette alle nuove entrate di raggiungere un vantaggio
competitivo nei confronti dei concorrenti meno efficienti. Rispetto a una
compagnia tradizionale il vantaggio di costo su una stessa rotta può variare dal
40% al 60%, ragion per cui si riescono a praticare tariffe bassissime (dal 20% al
90% più basse delle compagnie full-cost) e molto spesso, come nel caso di
Ryanair, offerte limitate per voli gratis. Prezzi bassissimi, quindi, spesso quanto il
prezzo di un taxi, come pubblicizza la tedesca Hapag-Lloyd; insomma, si è
riusciti a rendere servizio di massa quello che prima era considerato un servizio
“elitario”. Grazie a questa strategia il modello low-cost riesce ad attirare un
elevato numero di passeggeri, puntando sui volumi di vendita: la quota di
mercato delle low-cost in Europa oggi è del 19% circa,ma è in continua crescita,
e si prevede che nel 2010 arriverà ad un terzo del mercato.
VI
Un tale fenomeno causa un’elevata concorrenza, guerre di prezzi che
portano le compagnie a ridurli sempre di più ottimizzando il proprio servizio e
rendendolo più efficiente, in un’ottica tutta orientata al consumatore, alle sue
esigenze e mettendo il cliente in condizioni di trarre il massimo beneficio dal
servizio, sempre in considerazione del fatto che qualsiasi cosa che non riguardi il
semplice trasporto debba essere pagata .
Tutto questo processo si è sviluppato in uno scenario ambientale
tutt’altro che favorevole per le compagnie aeree: infatti, gli eventi terroristici (11
settembre a New York, Madrid, Bali, ecc.), la recessione economica in molti Stati
d’Europa, la guerra in Iraq, e il caro petrolio hanno frenato in un certo senso la
crescita della domanda, e, nel caso del caro petrolio, hanno pesato sulle voci di
costo delle compagnie, soprattutto sulle low-cost, dove il carburante rappresenta
il 25% dei costi totali, a differenza delle full-cost, dove incide per il 15%.
Ovviamente, per le compagnie già esistenti sul mercato tutto questo
scenario si presentava assolutamente ostico, portando alcune di esse al
fallimento, (vedi Sabena e Swissair), e molte altre in gravi crisi finanziarie
(Alitalia, Lufthansa, Iberia, Sas, Air France, ecc.), per cui si necessitava di nuove
strategie per reagire alle minacce, sicuramente rivedendo la rigida struttura di
costi, ma evitando di rivoluzionare il proprio business verso il low-cost, cosa che
alcune hanno infruttuosamente tentato di fare. C’era bisogno, quindi, di una
riconcezione del proprio business, puntando sulla differenziazione del servizio,
ma acquisendo alcune innovazioni lanciate dalle low-cost (prenotazioni on-line,
biglietti telematici, flotta più omogenea, etc.).
Il lavoro partirà dall’esposizione delle varie fasi che hanno
caratterizzato i processi di deregolamentazione, prima negli Stati Uniti e
successivamente, in base all’esempio americano, in Europa. Si descriveranno le
cause e le spinte che hanno portato le autorità ad optare per un regime liberistico
nel settore. Successivamente si analizzeranno i modelli di concorrenza per capire
come agiscono all’interno del settore le varie forze concorrenziali e come queste
incidono sulle strategie delle compagnie. E, infine, come la deregulation, a livello
europeo, abbia sconvolto il mercato, cambiando il modo di competere delle
VII
compagnie, con un duplice effetto: da un lato la nascita delle tante piccole
compagnie low-cost: la ridefinizione del business, le strategie competitive, le
scelte di marketing e i segmenti di clientela; dall’altro le strategie di reazione
delle compagnie full-cost alle minacce presentatesi nel macroambiente e
nell’ambiente competitivo.
1
CAPITOLO 1
DEREGULATION DEL TRASPORTO AEREO
1.1 Primo approccio negli Stati Uniti
1.1.1 Promulgazione del Civil Aeronautics Act
Fin dalle origini il settore trasporto aereo statunitense è stato
fortemente regolamentato, con forti restrizioni alla libertà di operare per i vettori
presenti sul mercato, in tutto il mondo. Negli Stati Uniti, dopo una breve fase in
cui ci fu libero mercato, nel 1938 venne promulgato il Civil Aeronautics Act
(C.A.A.), che poneva freni al mercato, basandosi sulla convinzione che una
concorrenza libera è una pubblica minaccia. Questa, infatti, avrebbe causato, in
primo luogo, guerre di prezzi che sarebbero andate contro la sicurezza degli
aeromobili e, quindi, contro l’interesse pubblico, in secondo luogo, essendo un
servizio di pubblica utilità, il trasporto aereo non poteva essere lasciato in mano ai
privati, aveva bisogno di una rigida regolamentazione per poter offrire un servizio
capillare in grado di raggiungere tutte le zone geografiche del paese; in terzo
luogo, poiché era un settore in via di sviluppo, si pensava fosse strategico
l’intervento dello Stato
1
.
Quindi, fu affidata l’ applicazione del CAA al Civil Aeronautics Board
(C.A.B.), che aveva il compito di controllare lo sviluppo del trasporto aereo negli
Stati Uniti. I suoi compiti riguardavano: il controllo dell’entrata di nuove imprese
nel settore, o l’ingresso in nuovi mercati da parte di quelle già operanti; il
controllo dell’uscita dal settore; la gestione delle tariffe; la promozione dello
sviluppo del settore attraverso sussidi; e il controllo della struttura del settore,
concedendo nuove rotte e approvando o negando acquisizioni e fusioni. Un ente a
carattere fortemente dirigistico, dunque, che se da un lato offriva un rigido
1
PELLICELLI A.C., Le compagnie aeree – Economia e gestione del trasporto aereo, Giuffrè,
1996
2
sostegno alle compagnie presenti sul mercato, con scarse probabilità di fallimenti,
dall’altro manteneva prezzi eccessivamente alti, non concedendo ad alcuni
segmenti di mercato di usufruire del servizio, e limitando l’efficienza del sistema,
poiché le compagnie non guardavano più ai propri costi operativi, che,
elevatissimi, venivano scaricati sui consumatori.
1.1.2 Emanazione dell’ Airline Deregulation Act
Verso la metà degli anni ’70, gli economisti americani cominciarono a
rendersi conto che la regolamentazione del mercato non aveva più ragione di
esistere, il settore del trasporto aereo aveva bisogno di massimizzare la propria
efficienza, migliorando il servizio e contenendo gli eccessivi costi, il che sarebbe
andato a tutto vantaggio dei consumatori, con prezzi più bassi e qualità più
elevata. L’unica soluzione che si proponeva, essendo falliti alcuni tentativi
normativi di riportare efficienza nel settore, era di lasciare libero sfogo al mercato,
eliminando il rigido controllo
2
. Fu così emanato nel 1978, sotto la Presidenza di
Jimmy Carter, l'Airline Deregulation Act (A.D.A.): questo documento decretava
l’abbattimento delle barriere alla concorrenza e la rimozione dei controlli sulle
tariffe. Le compagnie esistenti del mercato non avrebbero avuto vantaggi da
questo Atto, perché avrebbe sicuramente portato all’ingresso nel mercato di
numerose nuove compagnie, e soprattutto avrebbe portato ad una più agguerrita
lotta tariffaria. Ma, di fronte alla fermezza del Presidente, furono basse le
resistenze dei vecchi vettori, per cui questi ultimi si convinsero subito di dover
sfruttare le opportunità offerte dall’ADA. Nei piani delle autorità il processo
sarebbe dovuto essere graduale, ma cominciò subito un’aggressiva lotta
all’acquisizione delle rotte e di nuovi clienti, che stravolse le previsioni, e portò a
una spietata concorrenza fra i vettori.
2
VALDANI E. - JARACH D., Compagnie aeree e deregulation, EGEA, 1997
3
1.1.3 Effetti della deregulation statunitense: CRS, FFP, Hub and
Spoke
Subito si notarono gli effetti della liberalizzazione, con vari vantaggi:
aumento del numero dei voli offerti e delle città servite, riduzione dei costi e delle
tariffe, miglior utilizzo delle capacità, crescita dell'occupazione nel settore
3
.
Il cambiamento fu rapido: molte aerolinee regionali cominciarono a
operare su scala nazionale, e nacquero numerose nuove compagnie, sviluppando il
nuovo modello low-cost: un nuovo business model in cui l’obiettivo era il
raggiungimento di nuovi e meno ricchi segmenti di clientela, con l’offerta di un
servizio che, privato di quasi tutti gli elementi accessori legati al comfort pre-
imbarco e a bordo del velivolo, permetteva di praticare tariffe bassissime
4
. Una
ridefinizione del business del trasporto aereo mirata ad allargare, o meglio
spostare, la dimensione del cliente, dal consumatore business o, comunque, con
reddito medio-alto, al consumatore per tempo libero, con redditi anche medio-
bassi. Questo modello era già stato sviluppato in precedenza dalla Southwest
Airlines
5
, una compagnia che inizialmente operava in Texas, e che, con strategie
volte a eliminare le inutili spese, riusciva a offrire tariffe più basse all’interno del
proprio network, rispetto alle altre compagnie. Il tutto grazie ad un management
molto innovativo, diretto dal Presidente della compagnia Kelleher, basato
sull’informalità e la collaborazione con tutti i dipendenti, motivo fondamentale di
successo delle nuove compagnie. Quindi, già avviata verso il modello che si
andava diffondendo grazie alla liberalizzazione, la Southwest Airlines riuscì a
sviluppare il proprio business anche al di fuori dei confini del Texas, restando il
fenomeno più rilevante, con dati eccezionali, che si era verificato nel settore aereo
americano. La Southwest Airlines era già sulla buona strada prima della
deregulation, come se avesse previsto l’evolversi del settore, e anche per questo
3
Concorrenza ed efficienza nel settore del trasporto aereo:
http://www.uniss.it/ecopol/trasporto_aereo.htm
4
VALDANI E. - JARACH D., Compagnie aeree e deregulation, EGEA, 1997
5
Per il caso Southwest Airlines si veda: VALDANI E. - JARACH D.,Compagnie aeree e
deregulation, EGEA, 1997