Vista la crescente importanza che i media stanno rivestendo nelle odierne competizioni
elettorali, è lecito pensare che la comprensione del loro uso giochi un ruolo fondamentale nello
spiegare le innovazioni relative alle campagne politiche. L’impressione è che i media stiano
trasformando la politica in un fenomeno competitivo che si avvicina sempre di più alla
competizione sportiva, una competizione che però si avvale di tecniche volte alla
spettacolarizzazione e che hanno come effetto quello di presentare i candidati alla stregua di
prodotti commerciali.
Questo è la motivazione per cui il primo capitolo si propone di presentare i diversi studi che
hanno avuto come oggetto l’effetto esercitato dai mass media sul pubblico. In una prima parte si
cercherà di descrivere l’evoluzione delle ricerche che hanno analizzato specificamente la
comunicazione politica e le relative influenze che questa ha sull’elettorato. Lo scopo è quello di
comprendere la portata di tali effetti e quali siano le variabili che contribuiscono ad influenzare
la scelta di voto.
Il capitolo prosegue spostandosi dalla parte del pubblico/elettorato presentando lo sviluppo delle
teorie psicologiche che descrivono i processi di ricezione dei messaggi politici. La combinazione
di queste due parti servirà a fornire un quadro entro cui analizzare delle case histories di
campagne elettorali caratterizzate da quel ruolo particolare della popolarità dei candidati a cui si
è accennato.
Il secondo capitolo si occuperà di presentare il contesto in cui è avvenuta la candidatura di
Schwarzenegger a governatore della California; verranno alla luce alcuni elementi che, prima
ancora dell’inizio della campagna, hanno fatto capire come quella del recall sarebbe stata
un’elezione anomala. Si vedrà come la situazione si presentasse propizia all’attore secondo
diversi aspetti: parte dei vantaggi proveniva dalle modalità di candidatura e dai gruppi di
riferimento che Schwarzenegger poteva vantare e che sono stati usati come una sorta di
testimonial. Parte derivava dal clamore che la candidatura di un tale personaggio comporta,
soprattutto a livello di attenzione prestata dai media. L’aspetto di partenza maggiormente
analizzato sarà quello economico il quale ha caratterizzato l’intera campagna permettendo a
Schwarzenegger di pianificare una strategia con la quale i rivali potevano difficilmente
competere.
Entreremo poi, nel terzo capitolo, nell’analisi della campagne elettorale vera e propria. La
questione verterà su quegli aspetti legati allo status di celebrità di cui Schwarzenegger godeva e
su come il suo staff sia riuscito sapientemente a sfruttarli; vedremo quindi come questi aspetti
abbiano influenzato lo svolgimento della campagna. I punti di interesse principali sono tre: in
primo luogo si analizzeranno le strategie messe in atto dallo stesso Schwarzenegger,
concentrandosi sulle caratteristiche che le differenziano da quelle dei rivali e, più in generale, da
quelle tradizionali. Infatti, la presentazione della sua immagine di politico e la relazione tra
questa e l’uso dei media fatto da Schwarzenegger presentano dei tratti assolutamente originali
che sono collegabili al suo status di celebrità.
In secondo luogo si sposterà l’attenzione sull’industria dei media cercando di capire se questa
abbia affrontato l’elezione in modo anomalo a causa della particolarità della candidatura di
Schwarzenegger. Il punto da chiarire riguarda i vantaggi che un approccio particolare può avere
apportato sia ai media stessi sia all’attore.
Il capitolo, infine, si chiuderà riprendendo le teorie psicologiche illustrate nella parte finale del
primo capitolo; queste teorie verranno applicate alle strategie ed agli elementi che hanno
caratterizzato la campagna del recall. Lo scopo sarà quello di capire se l’elettorato ha vissuto la
campagna in modo diverso del normale conseguentemente allo status di outsider di
Schwarzenegger. Cercheremo di capire se le strategie comunicative di Schwarzenegger, ed il
contesto particolare in cui è avvenuta l’elezione, abbiano influito in quei processi psicologici che
l’elettore mette in atto per raggiungere una scelta di voto.
In altre parole, la campagna elettorale di Schwarzenegger in California costituirà la case history
principale sulla quale verranno tratte delle conclusioni a proposito del ruolo che la popolarità
(non politica) di un candidato può avere nel determinare l’esito di un’elezione.
Nel quarto capitolo si cercherà di offrire una panoramica più ampia del fenomeno andando a
presentare altri casi di personaggi caratterizzati da un alto grado di notorietà, proveniente sia dal
modo dello spettacolo sia da altri ambiti, che hanno intrapreso la carriera politica. I casi sono
numerosi e presentano alcune diversificazioni a seconda del campo lavorativo di provenienza e
dal contesto dell’elezione; una particolare attenzione verrà prestata, ad esempio, al caso di
imprenditori che passano all’ambito politico. Questo caso detiene degli aspetti specifici
all’interno del generale fenomeno del riciclo d’immagine. La panoramica includerà un
collegamento con il settore economico-commerciale il quale avrà come obiettivo sia quello di
presentare il riciclo di immagine come un processo più generale, i cui confini vanno quindi oltre
il campo politico, sia quello di evidenziare la continua espansione di tale processo.
Questo testo si propone quindi di definire uno dei continui cambiamenti che prendono forma
dall’interazione fra media e società; consideriamo il riciclo d’immagine come il risultato
dell’evoluzione del ruolo dei media, nella vita di ogni giorno in primis, ma soprattutto
nell’attività politica. I paralleli cambiamenti nel rapporto tra l’individuo e la politica
costituiscono il secondo elemento che costituisce questo processo. Questa descrizione non vuole
essere esaustiva di un fenomeno altamente complesso e legato a numerose variabili ma mira ad
attirare l’attenzione sulla precarietà di una sfera politica troppo condizionata e condizionabile da
fattori esterni, primo fra i quali il crescente potere dei media o, più specificamente,
dell’immagine.
CAPITOLO 1
Il contesto teorico e psicologico del riciclo d’immagine
Strapotere dei media, strategie di persuasione, influenza sulla vita sociale e politica.
Senza dubbio è sempre più difficile inquadrare l’ampio e complesso rapporto che
caratterizza le connessioni tra diverse sfere quali politica, tecnologia e società. Tre sfere in
continuo movimento che si modellano e adattano a vicenda e che creano il contesto in cui
la vita comune si svolge. Si possono trovare svariati studi su politica e società,
innumerevoli tra tecnologia e società, meno numerosi ma in espansione quelli tra
tecnologia e politica. Chiaramente questi ultimi hanno trovato una loro ragione d’esistere
soprattutto nell’ultimo periodo e stanno guadagnandosi un’attenzione sempre maggiore in
considerazione del prepotente ingresso di tecnologia e media nei più svariati aspetti della
vita di ogni giorno. Negli ultimi 60 anni, come vedremo, l’analisi del ruolo dei media sulla
politica e, di riflesso, sullla società ha preso corpo, illustrando le diverse modalità con cui
si presenta.
Per ovvi motivi di importanza, l’indice è spesso puntato sul non chiaro effetto che i
mass media moderni hanno in ambito politico o, più specificamente, sulla scelta di voto.
Negli ultimi sessanta anni, diversi studi hanno descritto ed analizzato le dinamiche sottese
all’interazione media-politica tracciando un quadro che risulta via via sempre più
complesso. Trattandosi di tecnologia risulta evidente come le trasformazioni negli ultimi
anni siano state molte e come si siano riversate sulla sfera politica portando dei
cambiamenti anche nella struttura dell’attività politica stessa.
La personalizzazione della politica, le nuove strategie di comunicazione adottate
durante le campagne elettorali ed il tipo di approccio usato dall’elettorato stanno dando
spazio all’ingresso di alcuni cambiamenti: tra questi si può notare come sia capitato in più
contesti che persone in precedenza estranee alla politica, ma note al pubblico per altri
motivi, propongano la loro candidatura per una carica e come impostino la campagna
elettorale in modo particolare ma, il più delle volte, proficuo. Dopo aver contestualizzato
l’argomento tramite una breve presentazione delle principali teorie relative all’influenza
delle comunicazioni politiche di massa, delle variabili che hanno peso nella scelta di voto e
delle dinamiche psicologiche che si attivano, cercheremo di capire quali particolarità ci
sono in questi casi specifici e come queste vengono adattate creando nuovi tipi di
campagne elettorali .
7. Conclusioni
Va in primo luogo sottolineato come la codifica delle informazioni, i diversi pesi
attribuiti ad informazioni diverse, le inferenze che vengono fatte e la creazione di scripts di
riferimento denotino un uso del ragionamento da parte dell’elettore, seppur all’interno di
un processo di ricerca di scorciatoie cognitive.
Abbiamo visto come l’incrocio di teorie della comunicazione di massa e teorie
psicologiche crei un quadro piuttosto complesso dove analizzare le diverse dinamiche
all’interno di una campagna elettorale.
La complessità del fenomeno e degli aspetti da considerare è andata aumentando di pari
passo con il progresso tecnologico, i cambiamenti avvenuti nella società e l’evoluzione
delle campagne politiche. Come anticipato all’inizio del capitolo, le interazioni tra questi
diversi settori hanno portato ad avere situazioni sempre nuove che hanno particolarità
specifiche per quanto riguarda non solo l’uso dei media ma l’intera impostazione della
campagna.
In questo testo ci concentreremo sulle condizioni che hanno creato lo spazio per un
deteminato fenomeno: tra queste condizioni troviamo la forte personalizzazione delle
campagne che, soprattutto in certi paesi, è diventata l’asse portante di tuta la
comunicazione; c’è inoltre da considerare l’aspetto economico, dal momento che l’intera
campagna si muove attorno ad i media, risulta evidente che la disponibilità ad acquisire
spazi per la comunicazione diventa non solo necessaria ma obbligata e fondamentale.
Anche i meccanismi messi in atto dall’elettorato giocano un ruolo importante in questo
processo. Queste condizioni generali, sommate ad altre più specifiche che incontreremo
più avanti, hanno dato modo a persone note al grande pubblico ma esterne al mondo
politico di potersi candidare per diversi tipi di cariche istituzionali e di portare avanti delle
campagne elettorali mirate ad evidenziare la loro immagine. Si parla di personalità che
godono di una fama consolidata che può provenire dal settore industriale come da quello
sportivo oppure dello spettacolo e che sono personalmente in grado di affrontare una
campagna dal punto di vista finanziario.
Lo scopo non vuole essere quello di accusare queste persone di aver abusato della loro
popolarità, riducendo il tutto sostenendo che gli elettori abbiano dato loro il voto
semplicemente in quanto persone famose; ne si vuole sostenere che queste persone non
siano in grado di rivestire i ruoli che detengono. Ciò su cui si cercherà di far luce sono le
implicazioni che questi tipi di campagne contengono. Cercheremo di capire su cosa
puntano questi candidati, come si presentano e perchè, il più delle volte, riscuotono un
grande successo. Cercheremo di capire quali fattori li aiutano e quali li svantaggiano;
cercheremo soprattutto di capire che parte ha la loro popolarità nel determinare i risultati
elettorali. E’ ovvio che se quest’ultima risulterà essere un elemento fondamentale nella
vittoria bisognerà valutare se e quanto questo fenomeno possa compromettere il
funzionamento del sistema elettorale, non tanto in termini di correttezza quanto in termini
di allontanamento dalle logiche che dovrebbero regolare il processo dell’elezione di un
candidato ad una carica politica. In altre parole, cercheremo di capire quali ripercussioni
potrebbe avere questa pratica che potremo definire “riciclo d’immagine”.
CAPITOLO 2
La candidatura di Arnold Schwarzenegger a governatore della California
Quando nel film Demolition Man il poliziotto Sylvester Stallone, scongelato
dall’ibernamento nel 2026 per combattere il crimine del futuro, si sveglia e chiede chi sia il
presidente degli Stati Uniti gli viene risposto “Arnold Schwarzenegger”: risate del pubblico.
A distanza di undici anni e con vent’anni di anticipo non è più una battuta divertente.
Dopo essere migrato dall’Austria agli Stati Uniti, dopo essere stato campione del mondo di
body building e dopo essere passato al mondo del cinema diventando uno degli attori
hollywoodiani più pagati al mondo, Schwarzenegger si è fatto eleggere governatore della
California, lo stato più grande e ricco degli Stati Uniti. Le attuali voci sul cambiamento della
legge riguardante la possibilità di candidatura alla presidenza per i non natural born citizen
non gli precludono totalmente la possibilità di diventare veramente un giorno il presidente
degli Stati Uniti d’America.
Il fatto che Schwarzenegger fosse un personaggio molto noto e molto ricco ha reso la
campagna elettorale particolare sia dal punto di vista dell’impostazione generale che ha poi
riguardato anche gli altri candidati, sia da quello dell’attenzione che ha ricevuto, soprattutto
dall’industria dei media; è stata particolare anche dal punto di vista della campagna specifica
da lui portata avanti in quanto la campagna di Schwarzenegger si distacca dalle campagne
ordinarie strutturandosi in modo da sfruttare le particolarità del candidato-attore cercando di
spostare le caratteristiche che lo rendono popolare in campo cinematografico in quello
politico. Non si tratta di una campagna che crea un nuovo personaggio politico, si tratta di
una comunicazione che adatta le caratteristiche che hanno reso popolare un attore all’ambito
politico; l’immagine di Schwarzenegger attore forte, deciso ed impavido, sempre dalla parte
dei buoni, è stata adattata e riciclata per creare l’immagine di un politico determinato e
carismatico che è in grado di prendere le redini di uno stato sottraendolo ai suoi problemi.
Come anticipato in precedenza, lo scopo che abbiamo in questa sede è quello di
comprendere come e quanto la sua popolarità gli sia stata d’aiuto nell’ingresso in politica;
ingresso che può essere considerato prepotente vista la sua esperienza, o meglio inesperienza,
e la carica che è andato a coprire.
Cercheremo in primo luogo di descrivere quali sono state le condizioni ed il contesto in cui
questo ingresso è avvenuto.
2. Conclusioni
Riassumendo quanto detto, vediamo che ci sono state nell’elezione californiana del recall
diverse particolarità. Parte di queste è dovuta al tipo anomalo di rielezione che ha comportato
tempi e dinamiche nuove; parte sono invece dovute alle caratteristiche di quello che è
diventato il candidato principale, nonchè nuovo governatore. L’ingresso in competizione di
Schwarzenegger ha creato delle situazioni che altrimenti non si sarebbero verificate: in primo
luogo, come già sottolineato, ha alterato l’aspetto economico della campagna; ha imposto la
sua superiorità economica stabilendo gli standard di spesa che poi tutti gli altri candidati
hanno dovuto provare a seguire. Pur essendo, politicamente parlando, l’ultimo arrivato, è
diventato il candidato da rincorrere, quello che ha dettato le regole nella competizione.
In secondo luogo la sorpresa della candidatura, la storia di Schwarzenegger e tutto lo
svolgimento della campagna sono stati oggetto di una grandissima attenzione da parte dei
media. Tramite una sorta di circolo vizioso per cui il pubblico vuole informazioni sui
personaggi più noti appassionandosi alle loro vicende, le quali ne fanno aumentare ancora di
più la notorietà, gli articoli ed i servizi televisivi hanno preferito concentrarsi sulle imprese di
Schwarzenegger piuttosto che cercare di offrire al pubblico una descrizione dei vari
candidati. Vedremo nel prossimo capitolo come sono state proporzionate le informazioni
distribuite dai media.
Mentre questi aspetti andavano delineandosi alcuni candidati si rendevano conto che, pur
essendo essi politici esperti, la candidatura di Schwarzenegger aveva delle marce in più
rispetto alle loro ed a quelle di altri candidati. E’ per questo motivo, di conseguenza, che ad
alcuni di loro è stato chiesto di farsi da parte e di lasciare che l’attore sfruttasse le sue carte.
Quando finora abbiamo parlato di riciclo d’immagine ci siamo riferiti perlopiù alle
dinamiche che si instaurano durante la campagna elettorale e che mirano ad indirizzarla in
modo da evidenziare quegli aspetti del candidato che possono rafforzare la sua immagine
politica basandosi sull’immagine che si era creato precedentemente tramite altre esperienze.
Come risulta da quanto detto però, ci sono altri fattori che concorrono a formare questo
processo e che precedono la realizzazione della campagna vera e propria. In ordine di
importanza sicuramente va nominato il fattore economico che separa il candidato in questione
dagli altri garantendogli una posizione di partenza migliore. Gli altri fattori incontrati, quali la
particolare attenzione prestata dai media, la facilità nel creare cerchie di relazioni con le alte
sfere della politica e la notorietà e riconoscibilità dei gruppi degli eventuali sostenitori sono
serviti a creare un contesto che favoriva la candidatura di Schwarzenegger prima ancora che
questo facesse partire un vero e proprio lavoro strategico. In altre parole, l’operazione di
riciclare un immagine in ambito politico è sicuramente un’operazione che richiede delle
strategie ben precise ma è comunque aiutata ed avvantaggiata dalle dinamiche che il contesto
politico - sociale e le caratteristiche del candidato fanno scaturire al momento del primo
passo, ovvero al momento stesso della candidatura. Come spesso è accaduto, inoltre,
l’ingresso di una personalità esterna alla politica in un’elezione è in parte legittimato da una
situazione di rifiuto e insoddisfazione nei confronti della situazione politica presente.
Nel primo capitolo abbiamo visto come le dinamiche legate all’impostazione di una
campagna ed alla scelta di voto sono spiegate teoricamente, nel prossimo vedremo come
abbiano agito e come abbiano contribuito al riciclo dell’immagine di Schwarzenegger, con
successo.