4 Murdocco Vitaliano A.A. 2004/2005
addormentato sotto quel tappeto di stelle. Ma
non tutto dura per sempre: arrivati in quella casa
tutto era sparito; il mistero che avevo respirato in
quella stanza si trasformò in grande delusione.
Perché svanì tutto? Dove erano finite le
costellazioni e quegli strani simboli che resero il
trasferimento ad una nuova vita più dolce? E
dove avrei potuto rivederli? “Sono segni
massonici…la Massoneria!”, dicevano i miei
genitori. Masso… che cosa? Mah, non
comprendevo di cosa parlavano ma in cuor mio
qualcosa mi ha legato sempre a questa parola, a
tutto ciò che gli sta dietro: gli anni futuri, infatti,
avrebbero visto diversi avvenimenti, frasi, diverse
situazioni, farmi sfiorare l’argomento. Oggi è il
momento per capirne di più: e cosa più di una
tesi di laurea può incitarmi nella ricerca?
Sicuramente domani saprò qualcosa in più
sull’argomento ma non tutto quello che vorrei:
5 Murdocco Vitaliano A.A. 2004/2005
ma in cuor mio desidero solamente conoscere
l’architetto di un sogno spezzato a nove anni,
voglio sapere perché “quelle stelle erano messe lì,
così vicine da poterle toccare…”.
E’ stato questo momento, riaffioratomi
ultimamente, ad incoraggiarmi e convincermi
sempre più di aver scelto un ottimo argomento di
tesi seppur difficile ed impegnativo. Non importa!
La voglia di conoscere, la “mia curiosità
femminile”, l’interesse per il mistero mi
aiuteranno in quest’indagine che non ha il fine di
svelare chissà quali enigmi ma aggiungere un
tassello alla mia cultura personale…e, perché no,
alla vostra.
Vitaliano Antonio Giovanni Murdocco
6 Murdocco Vitaliano A.A. 2004/2005
INTRODUZIONE
Ero seduto sulla poltrona pronto ad intraprendere
l’ultima avventura universitaria; caffé, sigarette
computer ed una sfilza di libri che, anche per la loro
consistenza cartacea, mi suscitarono timore ed un’ansia
da fallimento. Non mi era mai capitato qualcosa del
genere. Pensai che in un modo o nell’altro dovevo
iniziare o altrimenti abbandonare il progetto. Ormai
avevo pianificato tutto, però: niente uscite, niente
amici, niente ragazza, niente di niente (ovviamente,
fino a che non avrei ingranato!!). Così, spinto
dall’orgoglio, presi il primo testo che avevo davanti e
cominciai a sfogliarlo. Sin dalle prime pagine rinasceva
il desiderio di approfondire quanto più possibile la
ricerca. Così, pagine dopo pagine, libri dopo libri, con
il tempo scandito dai mozziconi di sigarette nel
posacenere, la mia conoscenza si gonfiava di nuovo
sapere, di termini fino ad allora mai sentiti, di figure
mai immaginate. Sentivo travolgermi dall’onda del
sapere e felicemente mi lasciai trascinare. Ogni giorno
mi svegliavo con il richiamo dell’ultima parola letta il
7 Murdocco Vitaliano A.A. 2004/2005
giorno prima, ogni giorno fogli con appunti,
annotazioni, note, mi sommergevano ed io sentivo la
voglia di continuare.
Oggi, cosa comunica la Massoneria? Con quali
modalità, con quali mezzi? Questo è il punto centrale
del lavoro che ho scelto di intraprendere. Mi dicevo di
aver scelto un ottimo argomento, originale,
interessante: ne sono sempre più convinto. E,
nonostante i limiti e le difficoltà incontrate, credo di
aver realizzato un buon lavoro o, per lo meno, di essere
riuscito ad aprire un varco, una piccolissima fessura nel
muro della riservatezza massonica; non so quale
paesaggio ci sarà al di là, ma…volete seguirmi?
Il primo capitolo si presenta come un documentario
sulla Massoneria. E’ un excursus storico e filosofico
sull’Istituzione col fine di far conoscere, per grandi
linee, l’origine della frammassoneria, definire come si
è diffusa in tutto il mondo, quali princìpi segue e quali
scopi insegue, quali sono le sue caratteristiche. In
questo capitolo si celano, poi, alcune personali
considerazioni che non si basano su conoscenze
specifiche e valide ma nascono da una privata analisi
critica.
Il secondo capitolo si rivela un’ampia sezione dedicata
al Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, la più
importante comunione massonica in Italia: era
8 Murdocco Vitaliano A.A. 2004/2005
improponibile parlare di una associazione di respiro
internazionale e con radici millenarie senza strizzare
l’occhio alla sua “filiale italiana”. E poi, la
comunicazione di cui parliamo si riferisce
principalmente a questa Obbedienza.
Come comunica la Massoneria? A noi profani, con
quali mezzi ed in che modalità l’Istituzione c’informa?
Nel terzo capitolo ho cercato di dare delle risposte
iniziali, approfondite nei successivi capitoli, a questi
quesiti, a questi interrogativi su cui si concentra
l’intero lavoro.
Il quarto capitolo è dedicato alla comunicazione della
Massoneria per mezzo stampa: si approfondirà lo
studio sulle riviste del GOI, Hiram ed Erasmo Notizie,
e sui prodotti cartacei attraverso cui l’associazione
tutta, e nello specifico il GOI, comunica la sua Verità a
noi profani.
L’arte è l’oggetto del quinto capitolo: essa è un
linguaggio ed ogni sua forma è una lingua. In tal modo
la identifica la Massoneria, usufruendone, da sempre,
per comunicare, attraverso il simbolismo, la sua
filosofia.
Nel sesto capitolo concentreremo l’attenzione sul
rapporto esistente tra la Massoneria ed Internet: perché
e come l’Istituzione usufruisce della Rete per
9 Murdocco Vitaliano A.A. 2004/2005
informare la società. Attenzione maggiore verrà data ai
siti web del Grande Oriente d’Italia.
L’ultima sezione, il settimo capitolo, tratterà
sull’utilizzo comunicativo dei media visivi – cinema e
televisione – e della radio da parte della Massoneria, e
del GOI nello specifico.
Bè, non vi resta che girare pagina ed iniziare la lettura.
10 Murdocco Vitaliano A.A. 2004/2005
CAPITOLO UNO
LA MASSONERIA
Sviluppare una tesi sulla Massoneria, o anche
solamente parlare di questa Istituzione, non è cosa
facile, anche se oggi la sua apertura verso una società
sempre più informata ha svelato molti misteri costruiti
intorno, parecchi dei quali si sono rivelati pessime
leggende. La mia intenzione è di dare un aiuto in più a
quest’associazione – è necessario? – esponendo nel
miglior modo possibile ed esaustivo le tecniche ed i
mezzi attraverso cui comunica se stessa al mondo
profano. Al termine di questo viaggio spero di riuscire
a rendere l’Istituzione massonica, nel mio piccolo,
meno inafferrabile e lontana da noi profani e di rendere
più chiaro i suoi fini, i suoi traguardi, il suo messaggio.
In ogni caso è bene iniziare, questa nostra, chiarendo,
anche se sinteticamente, i lettori inesperti – tra questi,
fino a poco tempo fa, un posto mi era riservato - su
cosa è la Massoneria, com’è nata, qual è la sua
filosofia, su cosa si fonda il pensiero massonico.
11 Murdocco Vitaliano A.A. 2004/2005
Iniziamo questo viaggio partendo dalla definizione di
Massoneria enunciata dal noto filosofo tedesco, e
massone, Johann Gottlieb Fichte, nella sua Filosofia
della Massoneria: “Essa è l'unica istituzione umana
che non si risolva in una qualsiasi utilità. Suo scopo è
la ricerca del suo stesso scopo: la ricerca pura in sé e
per sé.”. Ed ancora: “In questo modo essa non eleva
alcuna barriera tra sé e qualsiasi istituzione umana,
giacché chiunque può farne parte senza rinunciare al
proprio io, sicuro di trarne beneficio per la propria
educazione intellettuale e morale.”.
1
La prima volta
che ho letto queste parole ho sentito la necessità e
l’obbligo di disintossicare la mente e la coscienza da
quei pregiudizi, da quelle concezioni negative che
aleggiano intorno alla Massoneria, scaturite da
chiacchiere, disinformazione, pettegolezzi, congetture
o addirittura create ad artificio da poteri costituiti, per
ostruirne la diffusione. Solo così sarà meno complicato
comprendere la sua filosofia. E’ bene, comunque, che
ognuno nella sua quotidianità soffochi sempre i
preconcetti per guardare e vivere la vita sul tracciato
della Verità: non a caso la ricerca di quest’ideale è uno
dei principi fondamentali della Massoneria
2
.
Certamente non si vuole ammettere – ed io per i miei
1
J.G.Fichte, Filosofia della Massoneria, Bastogi, Foggia, 1995
2
Tratto da Storia della Massoneria nel sito www.grandeoriente.it
12 Murdocco Vitaliano A.A. 2004/2005
limiti non potrei proprio - che gli adepti di questa
compagnia siano perfetti nella parola, nel pensiero e
nelle azioni: sono sempre uomini. Ma devono
assolutamente seguire i principi morali per i quali
hanno giurato: assumere un comportamento rispettoso
sia verso i fratelli sia verso i profani; frequentare la
Loggia, adempiendo prima i doveri verso la famiglia o
quant’altro; essere caritatevoli, nel limite delle
possibilità;
3
e tanto altro ancora. Questo sistema
morale è uno dei pilastri su cui formare il massone.
- le origini, i princìpi, le caratteristiche della
Massoneria
La Massoneria è definita come un Ordine di natura
iniziatica – utilizza riti e simboli per accedere a quel
mondo filosofico chiuso ai profani, vale a dire ai non
iniziati – il cui scopo, a noi conosciuto, è il
perfezionamento dei propri membri tramite ritualità
note solo ad essa, finalizzate al perfezionamento delle
coscienze umane.
4
Diverse sono le leggende e le teorie sulla nascita della
Massoneria: chi la fa risalire a seimila anni fa in un
luogo sconosciuto, chi la identifica con l’apparizione
3
G. Di Bernardo, Filosofia della Massoneria, Marsilio, Venezia, 1994
4
G. Di Bernardo, Filosofia della Massoneria, Marsilio, Venezia, 1994
13 Murdocco Vitaliano A.A. 2004/2005
dell’uomo sulla terra, chi ancora riassume la sua genesi
con la data del 1717.
5
Tutte queste diverse opinioni
rendono ancora più enigmatica e sfuocata l’immagine
che abbiamo dell’antica fratellanza: quindi, la genesi
della Massoneria non è molto chiara. Secondo Giuliano
Di Bernardo - uno dei massimi esperti della
congregazione, massone egli stesso - il termine
Massoneria, o Libera Muratoria, risale dal francese
antico. Più tardi i Normanni introdussero tale vocabolo
in Inghilterra dove fu trasformato in Freemason, da cui
l’italiano Frammassoneria.
6
La Costituzione di Anderson del 1723, manifesto della
Massoneria moderna e di cui si parlerà
successivamente, individua in Adamo il creatore
dell’associazione. Egli insegnò l’Arte Muratoria al
figlio Caino da cui passò a tutti i suoi discendenti.
Quindi l’Arte fu diffusa in tutta Europa fino a che,
giunta in Gran Bretagna, si perse. Fu Carlo Martello,
invadendo l’Inghilterra, a recuperare la tradizione delle
corporazioni: anche per questo la Gran Bretagna è
riconosciuta nel mondo come la “Madre della
Massoneria moderna”.
7
Storicamente, la Massoneria moderna ebbe vita dalla
trasformazione della Massoneria operativa in
5
A. Corona, Dal bisturi alla squadra. La Massoneria italiana senza cappuccio, Bompiani, Milano, 1987
6
G. Di Bernardo, Filosofia della Massoneria, Marsilio, Venezia, 1994
7
Le informazioni storiche sono tratte da G. Di Bernardo, Filosofia della Massoneria, Marsilio, Venezia, 1994
14 Murdocco Vitaliano A.A. 2004/2005
Massoneria speculativa e segnala come giorno “santo”
il 24 giugno 1717, festa di San Giovanni Battista; in
quella giornata quattro Logge di liberi muratori - i
Freemasons – si riunirono a Londra creando la Grande
Loggia d’Inghilterra.
8
Così nacque una nuova forma
d’associazione, che scelse di abbandonare i compiti
pratici e costruttivi delle corporazioni per dedicarsi alla
filantropia ed al perfezionamento dell’animo umano. In
realtà, la Massoneria operativa ha sempre avuto una
sua sfaccettatura speculativa e spirituale.
9
Descriviamo,
nel dettaglio, come è nata la prima Massoneria, quella
operativa. Essa ha avuto origine, nel secolo XVII, dalle
associazioni di mestiere, principalmente dalle
corporazioni di muratori ed architetti. Gli adepti di tali
confraternite si dividevano in appartenente, lavorante e
maestro: il loro “covo”, costruito vicino l’edificio in
costruzione, era una capanna detta loggia. I
Freemasons si industriavano principalmente per
insegnare e migliorare l’arte muratoria; in più,
tendevano ad una formazione morale e religiosa.
10
Grazie all’iniziale libertà concessa da Chiesa ed
istituzioni, i fratelli riuscirono quasi subito a spostarsi
nei vari centri corporativi europei ottenendo
accoglienze ed aiuti. Un obbligo importante nella
8
G. Bartolini, Enigma Massoneria, Bastogi, Foggia, 1998
9
Guenon, A proposito dei costruttori del Medio Evo, tratto dal testo Studi sulla Massoneria pubblicato sul sito
www.granloggia.it
10
G. Bartolini, Enigma Massoneria, Bastogi, Foggia, 1998
15 Murdocco Vitaliano A.A. 2004/2005
Massoneria era ed è proprio il mutuo soccorso, da
intendersi, in realtà, come un diritto-dovere: ogni
fratello va aiutato, moralmente e materialmente, in
qualsiasi parte del mondo e per qualunque necessità. È,
questa, una qualità-caratterizzante della Massoneria.
11
Nel Medioevo, nelle associazioni di mestiere entrarono
rappresentanti religiosi e nobili che aiutavano le
corporazioni e le proteggevano.
12
Questa nuova figura
di associato assumeva il corrispettivo di accettato
(accepted masons) ed otteneva gli stessi diritti e doveri
degli altri: da ciò si evidenzia un’altra caratteristica
rilevante della dottrina massonica, l’uguaglianza. In
questo modo, nel secolo XVII, inizia quel processo di
trasformazione da associazione operativa in
speculativa: il suo sguardo si volge alla filosofia,
all’alchimia, alla cultura, alla nobiltà dell’anima, ad
elementi speculativi che diventano i capisaldi della
nuova Massoneria.
13
Pur rimanendo intatti i riti, i
simboli, la segretezza e la disciplina, la metamorfosi
avviene: i caratteri professionali delle Logge lasciano il
posto agli interessi ed agli studi filantropici e culturali.
La nuova frammassoneria, comunque, si limita alla
11
D. P. Arrigo, Fratelli d’Italia, Rubbettino, Soveria Mannelli, 1998
12
Tratto dal sito www.granloggia.it
13
G. Di Bernardo, Filosofia della Massoneria, Marsilio, Venezia, 1994
16 Murdocco Vitaliano A.A. 2004/2005
pura e semplice speculazione, cioè ad una “teoria
senza realizzazione”.
14
Quali sono state le cause di tale cambiamento? Perché
la Massoneria ha abbandonato la costruzione materiale
dei Templi per volgersi ad una costruzione ideale? Una
prima ragione va individuata nella parabola
discendente, avvenuta tra il XV e XVI secolo, delle
corporazioni dei muratori e del fine principale, la
costruzione di cattedrali; un secondo motivo riguarda
l’aumento del numero degli accettati che supera quello
degli operai.
15
Altri studiosi, invece, propongono
essenzialmente due ipotesi: la prima vuole che una
Massoneria speculativa sia sempre esistita nella
massoneria operativa.
16
La seconda ipotesi individua la
causa nell'esperienza alchemica, introdotta nel rituale
massonico dai nuovi adepti.
17
In questa nuova
dimensione, la Massoneria diffonde i suoi ideali in
tutto il mondo ed in modo capillare. La Gran Loggia di
Londra resta, in ogni caso, la comunione di riferimento
per le Obbedienze mondiali tanto che, assumendo il
nome di Gran Loggia Unita d’Inghilterra, le è stato
riconosciuto il titolo di Gran Loggia Madre del
14
J.G.Fichte, Filosofia della Massoneria, Bastogi, Foggia, 1995
15
R. Gervaso, I fratelli maledetti. Storia della Massoneria, Bompiani, Milano, 1996
16
Guenon, A proposito dei costruttori del Medio Evo, tratto dal testo Studi sulla Massoneria pubblicato sul sito
www.granloggia.it
17
G. Di Bernardo, Filosofia della Massoneria, Marsilio, Venezia, 1994
17 Murdocco Vitaliano A.A. 2004/2005
mondo.
18
Oggi come ieri, è compito di questa Gran
Loggia rendere valide le Obbedienze sparse nel mondo.
Ciò comporta una distinzione tra massoni riconosciuti
da Londra e quelli non riconosciuti: di conseguenza,
esistono diversi filoni massonici.
In questo breve excursus storico una sezione rilevante
lo occupano i fini, gli scopi per i quali la stessa
Massoneria esiste. “La Massoneria è un sistema di
morale che cerca di insegnare agli uomini come vivere
una vita retta. Noi lavoriamo per le stesse cose per le
quali, in sostanza, lavora la gente di buona volontà e
la nostra ambizione struggente è di aiutare il genere
umano ad elevarsi a livello più alto, in cui la
fratellanza dell'uomo sotto l'amore di Dio non sia una
mera frase altisonante ma sia una realtà. Noi
promuoviamo la pace, la carità, che sono le cose più
belle e più preziose della vita.”
19
.
Va detto, innanzi tutto, che la Massoneria poggia sul
trinomio di Libertà-Uguaglianza-Fratellanza,
20
princìpi
attraverso i quali la sua filosofia è conosciuta dal
mondo profano. Questi sono gli scopi cui deve tendere
il fratello massone, sin dall’inizio del suo cammino, e
per mezzo dei quali aiuterà gli iniziati a formarsi. Solo
così sarà possibile la costruzione del Tempio, il luogo
18
G. Bartolini, Enigma Massoneria, Bastogi, Foggia, 1998
19
M. W. EDGAR L. SHEPLEY, Già Gran Maestro della Gran Loggia delle Filippine,in un articolo tratto dal sito
www.zenit.com
20
Informazione tratta dal sito www.grandeoriente.it