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astratte e simboliche, tende ad essere un’istituzione anacronistica, che non sa cogliere le
sfide poste da una società in continuo divenire, a complessità crescente e che richiede
alle persone notevole flessibilità e capacità di adeguare le proprie conoscenze, nonché di
adottare atteggiamenti appropriati a situazioni sempre nuove.
La scuola dovrebbe quindi riconsiderare il suo ruolo, mirando a diventare agente di
promozione del cambiamento, della cultura, della consapevolezza e della responsabilità
sociale ed ambientale sia per gli allievi, ma anche per tutto il territorio in cui essa è
inserita. La condizione di isolamento della scuola attuale, generalmente rilevata, non
può contribuire in modo lungimirante alla formazione del cittadino di domani: un
insegnamento di tipo meramente cognitivo può fornire un bagaglio anche notevole di
conoscenze di tipo formale, astratto e simbolico, ma non è assolutamente in grado di
formare un persona attiva, responsabile e consapevole, in grado di far fronte alle sfide
poste dalle attuali e future società complesse.
Si evidenzia con sempre più grande urgenza la necessità di aprire - anche solo in
senso figurato - le aule ai problemi locali, di portare le aule al di fuori delle mura
scolastiche, di creare un’aula didattica decentrata
2
che faccia dell’ambiente naturale e
dell’ambiente sociale i suoi elementi fondamentali. Inoltre, si sollecita la costruzione di
un Sistema Formativo Integrato, un sistema formativo che faccia dell’integrazione degli
attori presenti nel territorio il suo tratto distintivo forte.
Com’è possibile creare un Sistema Formativo Integrato e perché è auspicabile? Esso
presuppone un lungo lavoro di preparazione, di ricerca di contatti e collaborazioni tra le
agenzie educative del territorio, ma non solo, ad esempio anche tra associazioni
culturali ed ambientaliste, Centri di Educazione Ambientale e Laboratori Territoriali e,
non ultimo, l’amministrazione comunale. La finalità è quella di creare una rete di
rapporti dialogici, paritari, una “rete” di relazioni miranti a costruire un clima di fiducia
e rapporti di collaborazione e partnership. La scuola - oltre ad essere l’istituzione
deputata all’educazione delle generazioni future - dovrebbe rendersi attore importante,
attivo, indispensabile per la comunità di riferimento, rendendosi fautrice e agente di
cambiamento sociale, di promozione di stili di vita più equilibrati, e non per ultimo,
centro vivace di cultura. Una scuola integrata nel contesto socio-culturale di
2
F. FRABBONI, Emergenza educazione. La scuola in una società globalizzata, UTET, Torino
2003, p. 145.
77
appartenenza può infatti rivelarsi in grado di promuovere la percezione e la
consapevolezza negli allievi di essere parte di un tessuto sociale di relazioni, di cui essi
sono parte fondamentale e costitutiva, e anche di capire che insieme si può agire per
promuovere il cambiamento culturale e per migliorare la propria qualità di vita, il
proprio ambiente.
Una scuola che sente come propri i problemi del territorio può stimolare negli allievi
un forte senso di appartenenza, di attaccamento e di responsabilità. E soprattutto, con
Orr, può far comprendere la diversità tra l’abitare in un luogo e il vivere un luogo:
“abitare in un luogo” si riduce al mero risiedere della persona negli spazi in cui vive e a
utilizzare le risorse che esso gli offre; “abitare un luogo” richiede invece un rinnovato e
marcato senso di civismo, un nuovo concetto di cittadinanza, un profondo e sentito
senso del luogo, un forte sentimento di appartenenza al luogo, verso il quale si è
profondamente attaccati; pur, nello stesso tempo, impegnandosi per la salvaguardia del
pianeta.
Per abitare un luogo, quindi, bisogna riuscire a recuperare “quella capacità di
anteporre il bene comune alla semplice ricerca di vantaggi personali su cui si fonda
appunto l’idea di cittadinanza”
3
. Questo è sicuramente un compito educativo importante
che il mondo scolastico deve porsi, senza però prescindere da uno sforzo congiunto in
tale direzione: è assolutamente irrealistico infatti ritenere che la scuola possa, da sola,
essere fautrice di cambiamento personale e sociale! Il Sistema Formativo Integrato può
allora, proprio in quest’ottica, essere un agente molto forte di cambiamento degli
atteggiamenti, dei comportamenti e del modo di conoscere ed imparare degli allievi e
dei cittadini in generale.
Proviamo, ora, a chiederci come la scuola può affrontare le problematiche poste da
Agenda 21. Nel corso del lavoro abbiamo avuto modo di presentare nei suoi termini
generali il programma d’azione ONU emerso dalla Conferenza di Rio nel 1992 e
abbiamo evidenziato, in particolar modo, i ruoli di strategica importanza che esso
attribuisce alle autorità locali e al sistema educativo e formativo.
3
E. BARDULLA, Pedagogia, ambiente, società sostenibile, cit., p. 166. Per la distinzione
abitare un luogo vs abitare in un luogo ci siamo riferiti al pensiero di Orr, presentato dallo
stesso Bardulla.
78
1. Agenda 21, infatti, nel suo cap. 28, ritiene che sia possibile orientarsi verso uno
sviluppo sostenibile globale in special modo grazie all’impegno dei governi locali; essi
hanno la possibilità di intervenire direttamente sui problemi locali (traffico, povertà,
stato dell’ambiente, economia, ecc.) e di sviluppare una visione futura più equa ed
equilibrata, se decidono di rivolgere maggior attenzione a tutti gli attori sociali,
attivando strumenti e processi che permettano ai cittadini di partecipare attivamente alla
costruzione della loro società (v. infra § 2.1).
2. Nel cap. 36 di Agenda 21 viene attribuito un grande rilievo al ruolo dell’educazione
per orientare le persone verso una maggior consapevolezza nelle questioni ambientali e
dello sviluppo. Viene auspicato, abbiamo visto, un riorientamento dell’educazione nella
direzione dello sviluppo sostenibile (v. infra § 1.4).
La scuola, dunque, può essenzialmente cogliere una duplice sfida da Agenda 21:
- Agenda 21 Locale: collaborare con l’amministrazione comunale e con tutti gli
stakeholders locali partecipanti al processo di Agenda 21 Locale per
promuovere una visione condivisa di sviluppo e definire una politica
scolastica ecosostenibile.
- Agenda 21: lavorare su una sostenibilità interna all’istituto; stimolare una
presa di coscienza negli allievi riguardo ai problemi dello sviluppo e
dell’ambiente, proporre progetti di Educazione Ambientale per promuovere la
partecipazione, la responsabilità, la consapevolezza ambientale e sociale; può,
infine, nel limite del possibile, ridefinire i contenuti da trasmettere o proporne
alcuni normalmente non presenti nei programmi scolastici.
Entrambe possono rivelarsi, secondo noi, opportunità di incredibile portata per tutta la
comunità scolastica, se mirano a promuovere un ruolo attivo e di primo piano degli
allievi; se le attività sono ideate in un’ottica complessa, non semplicistica, grazie ad
un’attenta progettazione partecipata con intenti intenzionalmente pedagogici; se si
dispone di molteplici collaborazioni (esperti, formatori, educatori professionali) e di
un’adeguata formazione iniziale e continua degli insegnanti, ma anche di tutti gli attori
coinvolti, compresi il dirigente scolastico e il personale ausiliario.
79
Entrambe, ancora, possono rivelarsi opportunità di grande portata anche per la
comunità locale e per la qualità della vita se la scuola diventa soggetto istituzionale
aperto al dialogo, che intesse relazioni di intesa, collaborazione e partnership con gli
altri attori sociali; se la scuola decide che bisogna affrontare in modo congiunto i
problemi del territorio, il degrado ambientale e lavorare per migliorare le condizioni del
territorio.
Agenda 21 può dunque rivelarsi un’occasione per il mondo scolastico di diventare
soggetto istituzionale importante e attivo per il territorio in cui è inserita e aprire forme
di dialogo e rapporti di partnership con gli altri attori sociali rilevanti. In questo modo
può uscire dalla condizione di isolamento, rilevata da innumerevoli studiosi, considerata
controproducente per un’efficace e comprensiva educazione degli allievi.
Com’è possibile, infatti, formare un cittadino di domani attivo, responsabile,
consapevole se si riduce la formazione ad una trasmissione di contenuti? E se non si dà
la possibilità di prendersi cura del proprio ambiente e di capire l’importanza del proprio
ruolo per la collettività? Se non si educa al cambiamento, alla complessità? Aprendo
canali comunicativi con gli altri soggetti istituzionali, la scuola può diventare in grado
(con il tempo, con notevoli sforzi e con una adeguata formazione degli insegnanti) di
contribuire alla risoluzione di problemi locali, nonché di promuovere negli allievi la
consapevolezza di essere inseriti in una rete di relazioni che anch’essi contribuiscono a
vivificare.
Le attività scolastiche promosse nell’ambito di Agenda 21 possono contribuire a
creare un maggiore senso di identità, di appartenenza al luogo e di responsabilità e
possono essere progettate nell’ottica più matura dell’Educazione Ambientale, se si
favorisce un’integrazione di approcci che permettano agli allievi di acquisire
informazioni e conoscenze e di costruire competenze (mente), vivere attivamente
esperienze e realizzare attività orientate al cambiamento, agire direttamente sul contesto
reale (mano), mettere in gioco emozioni come la paura, la rabbia, la sorpresa e la
curiosità (cuore). Mente, mano e cuore, dunque, sono gli elementi costitutivi
indispensabili per un progetto educativo orientato a promuovere negli allievi un ruolo
attivo, responsabile e consapevole e, non ultimo, di un senso di affezione al proprio
ambiente.
80
Agenda 21 - se pensata nell’ottica dell’EA (Educazione Ambientale) - si presenta
come un contesto educativo potenziante in grado di promuovere la cittadinanza attiva,
la responsabilità e la consapevolezza ambientale e sociale; può consentire una presa di
coscienza negli allievi dell’importanza di partecipare alla importanti decisioni locali per
costruire insieme la propria città verso un futuro migliore condiviso. Partecipare sta a
fondamento dell’EA, come abbiamo visto nel capitolo precedente, ma è anche una
sollecitazione fortemente rimarcata dal programma d’azione Agenda 21. Ecco quindi
che le affinità di intenti tra EA e Agenda 21 possono essere identificate nel forte
significato attribuito a due concetti fortemente ricercati: democrazia (partecipazione,
negoziazione delle scelte, cittadini attivi e responsabili) e ambiente (miglioramento del
rapporto uomo-ambiente).
81
4.2 Ipotesi metodologiche per Agenda 21 a scuola
Da quanto emerso dal paragrafo precedente, Agenda 21 pone dunque alla scuola la
necessità di agire su tre piani differenti, ma che richiedono di essere considerati
unitariamente:
ξ piano educativo-metodologico: si introduce un nuovo strumento a più
dimensioni (educativo, informativo, formativo, partecipativo, operativo) per
tradurre in modo integrato, intersettoriale (ambiente, società, economia,
istituzioni) ed interdisciplinare, numerosi concetti e obiettivi dell'educazione
all'ambiente, alla salute, ai consumi, all’interculturalità, ai diritti umani.
L’utilizzo di questo strumento in campo didattico offre diverse opportunità dal
punto di vista esistenziale (identità, percezioni, bisogni, desideri), cognitivo
(cosa e come conosco e apprendo), operativo (progetti, azioni, capacità di
agire), metodologico (tecniche, strumenti e relazioni per analizzare,
progettare, fare);
ξ piano sociale: con l’Agenda 21 Locale il mondo della scuola è partecipe e
soggetto attivo nell’attuazione di impegni e politiche internazionali per lo
sviluppo sostenibile a livello globale, nazionale, regionale e locale.
Contribuisce a promuovere presso gli studenti e gli insegnanti un sapere, una
consapevolezza, una responsabilità, una competenza e una cittadinanza
fortemente radicati nell’ambiente e orientati alla tutela e al miglioramento
dell’ambiente stesso;
ξ piano ambientale: l’Agenda 21 fornisce un’opportunità per conoscere meglio
le relazioni tra esseri umani e ambiente, per analizzare le criticità esistenti
fornendo dati e informazioni utili per altri attori, per migliorare situazioni
critiche e contribuire con nuovi progetti al miglioramento della qualità
ambientale dentro la scuola e sul territorio.
82
Nel precedente paragrafo abbiamo anche specificato che la scuola può avvicinarsi
all’Agenda 21 con due modalità essenziali: 1. ricercando una sostenibilità interna
all’istituto, con l’impegno congiunto di tutti i suoi attori (insegnanti, allievi, dirigenti e
personale); 2. mirando ad inserirsi nel vasto processo cittadino di Agenda 21 Locale,
quindi a contribuire direttamente alla costruzione della sostenibilità del territorio.
In questo paragrafo ci proponiamo di descrivere le caratteristiche principali e le fasi
che permettono alla scuola di indirizzarsi verso una sostenibilità sociale, economica ed
ambientale e verso una maggior integrazione scuola-territorio, senza prescindere - ci
teniamo ad evidenziarlo - dai suoi principali protagonisti: gli allievi
4
.
4.2.1 Le caratteristiche di Agenda 21 a scuola
Una caratteristica principale che definisce tutto la metodologia è sicuramente la
flessibilità, perché per realizzare le azioni bisogna giocoforza, pena l’inefficacia delle
iniziative, adeguare i contenuti, le azioni, gli obiettivi... in primo luogo all’età degli
allievi e alle loro competenze, nonché al contesto locale che può presentare bisogni,
motivazioni, risorse umane, risorse economiche anche molto dissimili. Il processo di
Agenda 21 a scuola che presentiamo qui (rappresentato in fig. 9) fornisce quindi un
percorso-guida, un modello, non contenuti predeterminati, che ogni realtà scolastica
deve saper adattare alle sue specifiche condizioni scolastiche, senza sottovalutare il
ruolo che può giocare anche il contesto sociale (ente locale, attori sociali e cittadini).
4
Presenteremo la metodologia basandoci in larga misura sul modello teorico generale proposto
nel CD-Rom A scuola di Agenda 21: percorsi, strumenti, esperienze per partecipare allo
sviluppo sostenibile, sviluppato dalla Regione Emilia-Romagna, dall’INFEA dell’Emilia-
Romagna e da Focus Lab, 2
a
edizione 2003. Esso rappresenta, secondo noi, il miglior lavoro
prodotto attualmente (forse uno dei pochi) mirato a presentare metodologie, metodi, tecniche,
concetti dell’Agenda 21 relativamente allo specifico contesto scolastico.
83
Gruppo di coordinamento
Agenda 21 scuola
Principi e concetti di
sostenibilità condivisi
Gruppi di lavoro
tematici
Forum
Agenda 21 Scuola
Analisi -Audit
Piano d’Azione
Agenda 21 scuola
Programmi operativi
Attuazione
Monitoraggio e verifica
Facilitazione
Partecipazione
Risorse a disposizione
Programmazione progetto
Formazione
Coinvolgimento studenti e
insegnanti , attor i social i
Comunicazione
Fig. 9 - Elementi e fasi caratterizzanti Agenda 21 a scuola
L’approccio
Agenda 21 nella scuola deve configurarsi come un lavoro capillare di democrazia di
base centrato sull’ascolto, in cui i ragazzi sono i protagonisti delle scelte; invita a
praticare metodiche di tipo argomentativo e negoziale; mira a sollecitare il senso di
appartenenza e di responsabilità degli allievi nei confronti del proprio ambiente sia
scolastico che extrascolastico; mira a stimolare un impegno congiunto per indirizzare
l’istituzione scolastica verso una sostenibilità interna (Agenda 21 scolastica) e anche
verso una sostenibilità dell’intera comunità locale (Agenda 21 Locale a scuola). Agenda
21 riconosce il valore del fare, dell’operare presieduto da un pensiero metariflessivo e
finalizzato ad appropriarsi, conoscere, capire, apprezzare ed amare il proprio ambiente:
la scuola, la città, il cortile, il prato, le persone.
84
Gli obiettivi
Potremmo proporre 3 macro-aree di obiettivi principali, in coerenza con i piani
coinvolti dall’Agenda 21:
ξ educativi: educare alle qualità dinamiche, alla cittadinanza attiva, alla
responsabilità sociale ed ambientale, alla capacità di agire con un
orientamento al cambiamento; formare competenze sociali ed ambientali;
ξ ambientali: migliorare la qualità della vita nella scuola e nel territorio;
ξ sociali: partecipazione e interazione della scuola con i poteri locali, gli altri
soggetti istituzionali, i cittadini, il territorio locale in generale; attivazione di
progetti partecipati e condivisi.
Gli attori coinvolti
Agenda 21 nella scuola può coinvolgere una molteplicità di soggetti (v. fig. 10), nello
specifico tutti gli attori presenti nella scuola e gli attori sociali sul territorio che si
dimostrano motivati - o vengono motivati con il tempo dalla scuola - a collaborare nei
progetti scolatici, nella promozione dello sviluppo locale sostenibile e in altre iniziative
analoghe.
Attori dell’istituzione scolastica
Allievi
Docenti
Genitori e famiglie degli allievi
Dirigente
Personale non docente
Attori sociali in genere
Centri di EA
Ente locale (assessori, sindaco,...)
Provveditorato agli studi
Cittadini
Circoli culturali e giovanili
Anziani
Associazioni di volontariato
Enti di controllo (USL, ARPA,...)
Aziende per i servizi sul territorio (rifiuti,
acqua, energia, gas)
Altre scuole (anche di diverso livello)
Aziende di trasporto
Media locali
Fig. 10 - Attori sociali di Agenda 21 a scuola
85
Il ruolo dei vari attori
Ogni attore contribuisce alla realizzazione di Agenda 21 in base alle sue competenze,
pertanto si avranno soggetti che rivestiranno un ruolo prevalentemente orientato
all’educativo, altri all’aspetto tecnico, infine di promozione della partecipazione, di
gestione della concertazione e della negoziazione nei processi decisionali, di diffusione
di dati, notizie, informazioni.
Le condizioni di contesto
Le condizioni di contesto sono fondamentali per la realizzazione ed il successo di
Agenda 21 a scuola. Esse possono essere identificate nei seguenti elementi principali:
- contesto geografico in cui si colloca la scuola;
- risorse ambientali, sociali ed economiche presenti sul territorio;
- modalità didattiche prevalenti della scuola e ruolo attribuito
all’innovazione e alla sperimentazione;
- quantità e qualità dei progetti realizzati;
- punti di criticità e di eccellenza riconosciuti;
- relazioni della scuola con altri soggetti formali o informali.
Le risorse necessarie
Per avviare, progettare e realizzare un articolato ed efficace progetto sono necessari
principalmente i seguenti elementi:
- un budget finanziario che, a seguito di un’attenta progettazione partecipata (v.
più avanti), dovrebbe essere sostenuto da tutti gli attori partecipanti
all’Agenda 21; è possibile, inoltre, promuovere iniziative atte a raccogliere
fondi, nonché ricercare sponsorizzazioni. Principalmente i progetti richiedono
di investire per la formazione degli insegnanti, per la realizzazione di attività
educative, per la promozione di campagne di comunicazione, informazione,
sensibilizzazione, per gli interventi strutturali di miglioramento della qualità
ambientale, per il sostegno da parte di educatori, consulenti, tecnici. La scuola
può ottenere dei cofinanziamenti partecipando ai Bandi per l’Educazione
Ambientale o l’Agenda 21 promossi dalla Regione.
86
- risorse umane qualificate: anche se i docenti si trovano spesso impreparati
di fronte alla complessità dei progetti promossi nell’ambito di Agenda 21,
essi possono cogliere l’occasione per impadronirsi - tramite percorsi
formativi - di nuove competenze (facilitazione della comunicazione e dei
lavori di gruppo, metodologie didattiche e di ricerca, ecc.). Per la
realizzazione del progetto possono rivelarsi necessari anche tecnici,
consulenti, educatori, formatori.
Inoltre, risulta importante che la scuola, in partnership con gli altri soggetti, possa
usufruire di risorse tecniche, attrezzature, spazi adeguati, ecc.
I tempi di realizzazione
I tempi di realizzazione dipendono in larga misura dalla complessità del progetto. Nel
caso in cui la scuola decida di aderire all’Agenda 21 l’impegno consiste nel condurre in
modo continuativo politiche sociali, educative ed ambientali orientate alla sostenibilità.
4.2.2 La metodologia di Agenda 21 a scuola e le sue fasi
Agenda 21 a scuola è un progetto che deve essere elaborato in un’ottica complessa
(fondata soprattutto su processi democratici, competenze e concretezza) e deve
prevedere le seguenti, essenziali fasi:
ξ fase di “ascolto” e di preparazione;
ξ fase di ideazione;
ξ fase di progettazione e di preparazione all’implementazione: gruppo
di progettazione e di coordinamento, Forum e gruppi tematici,
analisi/audit del territorio ed elaborazione del Piano d’azione;
ξ fase di implementazione-realizzazione: elaborazione e attuazione dei
programmi operativi;
ξ fase di verifica e valutazione.
Il processo ha un andamento tendenzialmente lineare, ma ricorsivo: verificati i
risultati raggiunti, si procede alla ridefinizione del problema e alla progettazione di
nuove azioni che saranno a loro volta valutate. La durata dell’intero percorso dipende in
larga misura dalla complessità delle azioni che si vuole concretizzare, ma anche dalle
87
modalità con cui viene svolto: esso può essere infatti più o meno democratico e
partecipato
5
, più o meno agevolato da conduttori, facilitatori, educatori competenti, e
così via. Proviamo a descrivere le varie fasi.
L’ASCOLTO E LA PREPARAZIONE
La scuola ricerca contatti, si informa, cerca di capire i bisogni degli allievi ma anche
della società, degli attori locali, ecc. Deve mirare a ricercare partenariati con enti,
associazioni, organizzazioni sul territorio con l’intenzione di creare intenti comuni. La
scuola dovrebbe creare con gli attori sociali del territorio un rapporto non di mero
utilizzo delle risorse da essi offerti, né di sudditanza; dovrebbe quindi mirare ad
instaurare una rete di rapporti paritari e collaborativi, nell’ottica dei sistemi a legame
debole: i soggetti della rete sono cioè autonomi, mantengono la loro identità, aderiscono
volontariamente e sono tendenzialmente coscienti dell’utilità di lavorare insieme con
precise progettualità
6
.
L’IDEAZIONE
In questa fase la scuola dovrebbe essere riuscita ad intessere una serie di rapporti
istituzionali con alcuni attori del territorio. L’ideazione consiste nel rilevamento di un
problema - riconosciuto e/o condiviso da tutti gli attori - nell’ambiente, nel territorio o
nella comunità; si pensa quindi ad un agire collettivo finalizzato a promuoverne sviluppi
migliorativi, a contrastare, ridurre, eliminare tendenze negative in atto.
In questa fase viene disegnata la visione futura, viene descritto il risultato atteso in
termini di comportamenti auspicabili, miglioramenti da raggiungere, benessere da
acquisire e anche in termini di “prodotti” e servizi da erogare. L’aspetto più importante
di questa fase è determinato dalla necessità di pervenire ad un accordo condiviso, ad un
consenso sugli obiettivi da raggiungere.
5
I processi decisionali partecipativi possono infatti essere più lenti e meno sbrigativi di quelli
dipendenti da singole persone, ma hanno la potenzialità di creare senso di identità, coesione,
responsabilità, nonché di radicare il consenso.
6
Cfr. G. BORGARELLO, La rete al lavoro: modalità organizzative, comunicative, formative,
valutative, relazione relativa al progetto integrato “Una scuola per l’ambiente. Reti per la
sostenibilità” promosso da FSE, Regione Emilia-Romagna e Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali.
88
LA PROGETTAZIONE PARTECIPATA, LA PIANIFICAZIONE E IL
COORDINAMENTO
Una progettazione e una pianificazione appropriate possono costituire un buon avvio
dell’intero percorso e dovrebbero coinvolgere tutti gli attori rilevanti del progetto,
costituendo un gruppo di coordinamento formato da studenti, docenti e altri soggetti per
negoziare gli obiettivi specifici e le strategie per raggiungerli. Già in questa fase si
rivela di indubbia utilità una gestione dei processi comunicativi e decisionali da parte di
uno o più facilitatori.
La progettazione, essenzialmente, traduce in una struttura organizzata la fase
dell’ideazione e prevede quindi una preliminare analisi delle risorse disponibili
all’interno dell’istituzione scolastica (persone, attrezzature, competenze, denaro...), ma
anche all’esterno (gli altri attori possono disporre di competenze specifiche, di spazi...)
per fronteggiare un problema. Vengono individuati allora gli spazi (contesto), gli attori
(sistema delle responsabilità), i tempi e definiti gli obiettivi specifici che si intende
perseguire; infine, le modalità con cui si intende valutare l’andamento del processo e
verificare i risultati concreti raggiunti.
Finalità della progettazione partecipata è quindi di comunicare, mettere cioè in
comune intenti, interessi anche dissimili, risorse e costruire - attraverso un processo di
negoziazione - un patto, un’alleanza per affrontare insieme problemi locali, per
promuovere lo sviluppo locale, per contribuire alla formazione di persone dinamiche,
attive, responsabili che, domani, siano in grado, in qualità di cittadini, di contribuire a
migliorare la qualità di vita della collettività.
Progettare in modo partecipato richiede da parte degli attori coinvolti una grande
disponibilità e motivazione; elevate capacità di ascolto, confronto, negoziazione;
richiede anche la presa di coscienza che lavorare insieme può condurre ad elaborare
strategie e soluzioni di elevata qualità e rilevanza sociale.
89
IL FORUM DI AGENDA 21 A SCUOLA
Momento di importanza strategica per la motivazione, il coinvolgimento e la
partecipazione effettiva di tutti gli attori coinvolti è sicuramente l’istituzione del Forum
in cui - in analogia con quanto avviene nell’Agenda 21 Locale (v. infra § 2.1) - tutti i
partecipanti al processo (gli allievi, gli insegnanti, il dirigente, i genitori, il personale
non docente, le associazioni, ecc.) si incontrano per individuare problemi, discutere,
dibattere, proporre progetti di miglioramento della scuola e del territorio circostante per
quanto riguarda, ad esempio, l’ambiente scolastico (qualità delle infrastrutture, dello
spazio per la ricreazione, della mobilità, degli spazi per gli allievi, ecc.), l’ambiente
extrascolastico (ricerca di soluzioni ai problemi locali), la didattica (ricerca di
metodologie che incentivino la creatività, la responsabilità, l’intraprendenza e la
curiosità degli allievi, per esempio attraverso la ricerca-insieme e la ricerca attiva), il
clima comunicativo-relazionale (ricerca di relazioni fondate sull’autorevolezza, il
rispetto, la stima tra allievi, tra insegnanti e tra allievi ed insegnanti).
Il Forum si ritrova periodicamente con una funzione di monitoraggio partecipato sulle
azioni in corso, sui risultati raggiunti, convalida in modo condiviso il Piano d’azione di
Agenda 21 della scuola (v. più avanti), e discute sulla sua efficacia e le eventuali
modifiche necessarie. Per i lavori è necessario suddividere il Forum in gruppi di lavoro,
suddivisi per temi e presieduti da facilitatori (gli stessi allievi, se preliminarmente
formati); qui di seguito presentiamo un elenco dei principali temi che potrebbero essere
affrontati nei gruppi di lavoro tematici.
[continua...]