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sua definizione. Che cos’ questo Fantomas, scritto, o meglio,
assemblato, bricolato da CortÆzar?
Non possiamo che affidarci scandalosamente alla categoria di
«testo», dando piø che mai risalto alla portata tessile della sua
etimologia, che rende a pieno l’intreccio intertestuale dei
materiali significanti.
Oltre al fascino della ricchezza e dalla complessit formale del
testo ci sono altre ragioni che ci hanno spinto a lavorare su
quest’opera. Anzi, a dire il vero, quelle piø importanti non sono
propriamente «ragioni», in quanto pertengono piuttosto alla sfera
degli incontri, dei giochi, della seduzione. Su di esse non ci
sembra il caso di soffermarci troppo. Baster dire che abbiamo
partecipato, e partecipiamo, all’avventura esistenziale che molti
dei lettori di Julio CortÆzar intraprendono definitivamente; e che
per questo il gioco del mondo ci ha condotto necessariamente ad
esplorare i territori abitati da Fantomas e dai vampiri
multinazionali. Si trattava, insomma, di rispondere ad un preciso
richiamo.
Un altro fattore che ha pesato nella scelta di questo testo
stato senz’altro il fascino di poter eserc itare l’avventura semiotica
in un territorio testuale che, nonostante fosse di illustre nascita
data l’universale e patafisica autorevolezza di CortÆzar ,
risultava quasi inesplorato, sorprendentemente scampato, come
dicevamo, alla vivisezione analitica della critica cortazariana.
D’altronde il Fantomas si presentava anche come un testo
sconosciuto alla maggioranza dei lettori, a causa della sua
scarsissima diffusione. Su questo aspetto bisogner spendere
alcune parole, tanto piø se consideriamo che CortÆzar un autore
universalmente riconosciuto come un maestro della letteratura in
lingua spagnola del Novecento.
In generale, la conoscenza e la frequentazione delle opere di
CortÆzar varia molto a seconda dei paesi. Mentre in America
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Latina, in Spagna (e in misura minore anche in Francia1) la
notoriet di Julio Cort za r pari a quella di Gabriel Garc a-
M rquez, e non c’ ventenne amante della letteratura che non lo
ammiri, in Italia, dopo lo slancio iniziale dell’Einaudi (dovuto
alla professionalit di Italo Calvino e alla sua personale amicizia
con il cronopio argentino), l’opera di Co rt za r ha subito per
alcuni decenni l’indifferenza del mondo editoriale.
Fortunatamente, negli ultimi anni questo lungo silenzio italiano
su Cort za r si in parte diradato: alcune raccolte di racconti sono
state riproposte e, soprattutto, stata pubblicata la nuova
edizione italiana di Rayuela2, il romanzo che nel 1963 lo impose
all’attenzione del mondo. Ci ononostante, molte altre opere
dell’autore argentino rimangono tutt’ora inedite nella nostra
lingua. A tutt’oggi, mentre in vari p aesi americani ed europei si
sono da poco concluse le iniziative per celebrare il 2004 come
«Anno internazionale di Julio Cort zar», non esiste ancora
un’edizione italiana di Fantomas contra los vampiros
multinacionales.
Stando a quanto ci risulta in base a varie ricerche effettuate, ci
siamo avvalsi per il nostro lavoro dell’unico esemplare della
prima edizione dell’opera esistente nell’intera rete delle
biblioteche italiane. E il caso ha voluto che questa perla rara
riposasse indisturbata e in perfetto stato di conservazione proprio
nei sotterranei della Facolt di Lingue dell’Universit di
Bologna. Quando ce ne siamo resi conto il richiamo del lado de
allÆ si fatto ancora pi p ersistente e ineludibile.
Per quanto riguarda l’assenza di un’edizione italiana del
Fantomas, questa volta non si tratta di un’eccezione dell’editoria
1
Dal 1951 fino alla morte, avvenuta il 12 febbraio del 1984, Cort za r risiedØ a Parigi, citt
nella quale ambient numerosi racconti e romanzi. Nel 1981 il presidente Mitterrand gli
concesse la nazionalit francese.
2
Julio Cort za r, Rayuela, Buenos Aires, Editorial Sudamericana, 1963; tr. it.: Il gioco del
mondo, Torino, Einaudi, ; nuova ed. it.: Il gioco del mondo, Torino, Einaudi, 2002.
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italiana ma di un oblio generalizzato. Infatti, dopo la prima
edizione messicana del 1975 il Fantomas non viene pi
ristampato per lunghi anni. Solo nel 1991 compare la prima e
unica traduzione dell’opera, in fran cese, a cura di UgnØ Karvelis,
la seconda compagna dell’autore 3. Bisogna aspettare invece
addirittura il novembre del 2002 per la seconda edizione in lingua
spagnola4 (per altro scadente), a distanza di quasi trent’anni dalla
prima5.
Tornando alla valenza politica del testo di Cort za r, possiamo
dire che il nostro lavoro stato scritto per cercare di capire come
faceva un testo estetico a farsi prodotto culturale di massa e a
comunicare il proprio sapere politico. Si trattato insomma di
placare una curiosit morbosa: quella di squarciare la pancia di
un cavallo di Troia letterario e guardare com’era fatto dentro. E
dopo aver guardato e rovistato, capire come funzionava – se
davvero funzionava –, giocherellare coi suoi meccanismi
discorsivi, farli girare, compiacersi della loro lucentezza, delle
astuzie, della viscerale ironia. Ma anche, al contrario, scovare i
difetti – se ce n’erano –, le cilecche testuali , trappole inceppate
da cui lettori scaltri s’erano salvati per un pelo. E di qui scoprire
magari che la trappola non era per il lettore ma per qualcun altro,
che il lettore lo si voleva complice e alleato, che in ogni caso
3
Julio Cort za r, Fantomas contre les vampires des multinationales, Paris, La DiffØrence,
1991.
4
Julio Cort za r, Fantomas contra los vampiros multinacionales, Barcelona, Ediciones
Destino, 2002. Purtroppo in questa nuova edizione spagnola, le strisce originali del fumetto
sono state sostituite con delle vignette completamente nuove, dal tratto moderno. Inoltre
sono state apportate numerose modifiche grafiche e di impaginazione che alterano
pesantemente il testo.
5
Da vario tempo, inoltre, possibile reperire il testo, con o senza immagini, su alcuni siti
internet:
www.literatura.org/Cortazar/Fantomas/
www.literaberinto.com/CORTAZAR/fantomas.htm
http://ccgb.umn.edu/~ernesto/Cortazar/Fantomas/f1.html
www.geocities.com/SoHo/Cafe/9980/fantomas/sc-fantomas00.htm
Si tratta in realt di testi molto diversi dall’originale, in quanto l’apparato figurativo,
quando presente, riprodotto in modo alterato, impoverito e parziale; spesso manca del
tutto. Lo stesso dicasi per l’appendice contenente la sentenza del Tribunale Ru ssell II.
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dipendeva da lui (da noi) scegliere da che parte stare, e
soprattutto fare la sua (la nostra) parte. Volevamo capire come
faceva un testo estetico a diventare per il lettore occasione di
riscatto, presa di coscienza, ribellione. Il che non precisamente
lo stesso di far fare allo spettatore-consumatore quattro salti in
padella.
E in realt la questione dell’efficacia estetica e poli tica di un
testo narrativo di massa non ha mai smesso di essere attuale,
soprattutto (ma non solo) in America Latina. Basti pensare ai
fumetti cileni realizzati dal governo di Salvador Allende, di cui si
occupato anche Eco6, e al recentissimo successo internazionale
del volume messicano: Storia della globalizzazione a fumetti7.
In definitiva, Fantomas contra los vampiros multinacionales si
presentava come un territorio vergine, di difficile definizione,
pieno di materiale eterogeneo, politicamente impegnato e attuale;
in altre parole, si trattava di una sfida semiotica senz’altro
avvincente.
Per quanto riguarda il metodo, ci siamo attenuti soprattutto
all’insegnamento della professoressa Pozzato quando diceva che
«la semiotica non la macchinetta per fare le tagliatelle»,
intendendo dire che non si tratta di una procedura standard da
calare sui testi, ma, al contrario, di una pratica analitica che di
volta in volta adegua e riconfigura i propri attrezzi in base
all’oggetto che ha di fronte. Da qu esto punto di vista, fare
semiotica c ome fare il carbone. Alessandro Fani, l’ultimo
carbonaio tra la Tuscia e la Maremma8, ci ha raccontato che
6
Nella prefazione a I fumetti di "Unidad Popular". Uno strumento di informazione popolare
nel Cile di Allende, Milano, CELUC, 1974.
7
Rafael Barajas Duran, Storia della globalizzazione a fumetti / El Fisgon; traduzione di
Thomas Fazi, Roma, Arcana, 2005.
8
Si pu chiedere di lui ad Acquapendente (Viterbo) o alla riserva naturale di Monte
Rufeno. Si pu anche leggere la sua autobiografia: Il buon diavolo. Autobiografia di un
carbonaio, Roma, Stampa Alternativa, 2003.
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quando andava a vivere e a lavorare nei boschi, per mesi, prima
di poter fare il carbone doveva ambientarsi, osservare, e
soprattutto costruirsi gli attrezzi con quello che il bosco gli
offriva. Lui arrivava l solo con il «pennato», una specie di
grande roncola che si era fabbricato da solo, un fratello maggiore
e pi robusto dell’Opinel, che gli serviva a tagliare i rami e a
lavorarli, non solo per farsi gli attrezzi, ma anche per costruirsi la
capanna dove vivere, per montare «la castellina» e la carbonaia.
¨ cos che lui metteva ordine nel bosco; un ordine che era di
Alessandro, che derivava dal suo saper fare, ma anche dal suo
saper cogliere il bosco.
Il semiotico praticante , come il carbonaio, un bricoleur. E lo
stato anche qui, cercando dapprima di ambientarsi, di capire
quali fossero le caratteristiche del testo che pi si prestavano ad
un’interazione fruttuosa con le categorie della semiotica, e
ricavandosi a volte degli strumenti locali; senza per forza dover
riempire le pagine di quadrati semiotici, senza per forza dover
compilare tutte le caselle del Percorso Generativo.
Ecco perch in questi esercizi fantomatici ci siamo soffermati
pi sulla superficie del testo e sulle sue tensioni, piuttosto che
sulla sua struttura profonda. Abbiamo ritenuto infatti che nel
Fantomas fosse pi importante, pi significativo, pi p ertinente
dar conto delle dinamiche enunciazionali che andare alla ricerca
dei significati ultimi del testo. E anche se alcuni di questi, alla
fine del lavoro, emergeranno, riteniamo comunque che in un
testo apertamente politico sia pi interessante andare a vedere in
che modo comunica e se lo fa efficacemente, piuttosto che andare
alla ricerca delle sue verit nascoste.
Inoltre, questo testo strettamente legato alla situazione
sociale, storica e geografica in cui stato prodotto. Di solito la
semiotica dei testi letterari si guarda bene dal prendere in
considerazione questi aspetti perch deve attenersi solo a ci che
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presente sulla pagina. E di fatti, se questa volta invece abbiamo
tenuto conto di tali fattori, ci a vvenuto, come spiegheremo
meglio all’inizio del terzo capitolo, proprio perch siamo stati,
non soltanto autorizzati, ma anche obbligati a farlo dal testo
stesso, dalla presenza incisa nel testo delle marche della
situazione storica di enunciazione.
Per lo stesso motivo abbiamo anteposto all’analisi vera e
propria una parte propedeutica, composta dal primo capitolo,
dedicato alla genesi e ad altre caratteristiche del testo, e dal
secondo capitolo in cui gettiamo le basi per ricercare i rapporti
tra il testo e il quadro di riferimento culturale, ovvero il
postmodernismo letterario. Si tratta, come si sa, di una categoria
complessa e contraddittoria, nei confronti della quale ci parso
di rilevare una certa reticenza da parte della semiotica; la quale
analizza da sempre testi postmoderni ma lo fa evitando
accuratamente di riferirsi in modo esplicito sia alla postmodernit
sia al postmodernismo.
La seconda parte della tesi c ostituita interamente dal terzo
capitolo e rappresenta il cuore stesso del lavoro, ovvero l’analisi
semiotica del testo di Cort za r.
Il quarto capitolo quello in cui traiamo le conclusioni
generali sul Fantomas, alla luce dell’analisi e della riflessione sul
postmodernismo.
Nota per la versione digitale della tesi
Nella versione cartacea di questa tesi presente anche
un’appendice con la riproduzione fotostatica a colori della prima
edizione Fantomas contra los vampiros multinacionales. Poich
non stato possibile riprodurre tale appendice in formato
digitale, per consultare il testo si rimanda alle versioni disponibili
on-line cui si fa riferimento, con le dovute avvertenze, alla nota 5
di questa Introduzione.
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Prima di proseguire, desidero ringraziare tutte le persone che
mi hanno aiutato.
Il primo pensiero a questo riguardo va a Chiara perch mi
sempre stata accanto e perch so che posso contare su di lei per
tutto. Mi ha aiutato in talmente tanti modi che dovrei chiedere il
suo aiuto per ricordarmeli tutti.
Ringrazio il Biancia per essersi ricordato al momento giusto
delle chiacchierate su Cort za r (che io mi ero dimenticato).
Ringrazio la prof.ssa Monica Dall’Asta per avermi telefonato
quando mi trovavo immerso nella paludi codigoresi e aver dato
cos inizio alla mia fantomatica avventura.
Non ringrazier mai abbastanza l’ignoto benefattore o l’ignota
benefattrice che trent’anni fa fece acquisire il Fantomas
all’Universit di Bologna, per la prec isione all’allora biblio teca
dell’Istituto di Lingue Straniere della Facolt di Magist ero, oggi
biblioteca del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere
Moderne.
Un ringraziamento speciale anche a Randall W. Scott, il
fantastico bibliotecario della Michigan State University, addetto
alla sezione Popular Culture, Radicalism and Comic Art, che mi
ha fornito con entusiasmo il fumetto originale della Editorial
Novaro e ha anche avuto la bont di annoverarmi nei suoi indici.
Ringrazio molto sentitamente la prof.ssa Linda Hutcheon
(University of Toronto), la prof.ssa Lois Parkinson Zamora
(University of Houston), il prof. Genaro P rez (Texas Tech
University), la prof.ssa Ellen McCracken (University of
California, Santa Barbara), il prof. Dan Russek (University of
Victoria, British Columbia, Canada) per la cortesia, sollecitudine
e affabilit c on cui mi hanno inviato i loro materiali e i loro
consigli.
Ringrazio il prof. Giovanni Marchetti del Dipartimento di
Lingue e Letterature Straniere Moderne dell’Universit di
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Bologna, per avermi condotto nelle segrete della Facolt , e
avermi messo in mano volumi introvabili.
Ringrazio Alessandra, Enza, Lisa e Valentina per avermi
sempre accolto col sorriso (e perch so che lo faranno ancora);
Irene, Patrizia e Luca per essersi improvvisati postini e postine di
Fantomas e del suo paredro; Silvia, Sonia e In s, per il sostegno
morale, alimentare ed economico; Claudio per la sua stupenda
generosit ; i miei genitori per la pazienza; Alma ed Enrico per
non aver dato seguito alla promessa di spedirmi su una bananiera.
Ora lo possono fare.
Ringrazio infine la prof.ssa Maria Pia Pozzato per la fiducia,
per gli incoraggiamenti e per avermi aiutato a superare la
sindrome dell’ eterno laureando ; e ringrazio Daniela Panosetti
per la disponibilit , la simpatia e la professionalit c on cui mi ha
sempre dato una mano ogni volta che gliel’ho chiesta.