2
Sono molti i presupposti necessari per cui un insieme di imprese possano
essere definite settore, a partire dal fatto che queste debbono esser in
concorrenza tra loro, quando invece nel sistema di offerta turistica
partecipano soggetti che svolgono un’attività che non li pone tutti in
concorrenza diretta; inoltre il fatto che un settore è solitamente isolato
dagli altri, mentre nel nostro caso il turismo risulta influenzato da vari
fattori che lo rendono un settore atipico, formato da molti settori che si
influenzano a vicenda, ecc.
In definitiva, per dimostrare quanto sia complesso dare una precisa
definizione del settore turistico, basta pensare che alla realizzazione di
un prodotto turistico partecipano anche molti soggetti in maniera
inconsapevole, ad esempio: oltre alla comunità locale, partecipano attori
che sono già inclusi in un loro preciso settore (ristorazione) e che con la
loro attività soddisfano i bisogni, sì, dei turisti, ma anche di soggetti che
non rientrano in tale ambito, infine anche la giurisdizione si è più volte
corretta nel definire l’impresa turistica.
L’apporto globale fornito dal turismo all’economia nazionale risulta di
non semplice determinazione, soprattutto a causa della struttura
composita del fenomeno: esso, infatti, si presenta come una serie di
servizi, di attività produttive e di atti di consumo che avvengono in tempi
e in settori economici differenti e che presentano un alto coefficiente
d’integrazione con la restante struttura economica.
Tutto questo per dimostrare che, nonostante il turismo sia un settore
trainante dell’economia nazionale e mondiale, non è di chiara
definizione, anche se ciò è fondamentale, sia in ambito statistico che di
contabilizzazione nazionale. Perciò prenderemo in considerazione il
turismo, non visto come “settore” o “filiera”, punti di vista classici
3
dell’economia per analizzare una certa industria, ma bensì tratteremo tale
argomento prendendolo in considerazione come “sistema”.
1.2 LE TIPOLOGIE DI TURISMO
Il turismo è un fenomeno, come detto, complesso; sono considerati
turisti tutti coloro che trascorrono almeno una notte in un luogo diverso
dalla propria dimora abituale per varie motivazioni, mentre sono definiti
escursionisti, coloro che visitano un luogo senza pernottarvi.
I turisti e gli escursionisti sono spinti a visitare vari luoghi da diverse
attrattive: infatti possiamo evidenziare, all’interno del fenomeno
turistico, varie tipologie:
BALNEARE: certamente, in Italia, il turismo balneare ha una
notevole importanza. Sono molte le regioni fortemente attrattive
per il soddisfacimento di bisogni legati al mare, ad un clima caldo,
allo svago, al relax, ecc… La bellezza, la varietà, la particolarità
delle coste italiane sono certamente tra le più apprezzate di tutto il
mondo.
E' importante sottolineare, però, che le regioni attrattive dal punto
di vista balneare presentano il problema di una stagionalità del
turismo fortemente accentuata. Essa è in gran parte dovuta al fatto
che la forte incidenza della domanda di turismo balneare non è
ancora pienamente bilanciata da una domanda turistica
differenziata in altre tipologie, e anche per il fatto che non esiste
una efficiente sinergia tra le zone interne e quelle costiere.
MONTANO: alternativo al turismo balneare in estate, anche se
con consistenza molto inferiore e una vera e propria fonte di
richiamo eccezionale di turisti nel periodo invernale.
4
È proprio questo, a livello geomorfologico, il maggiore vantaggio
che ha l’Italia nei confronti di molti altri competitors
internazionali, ovvero racchiudere all’interno della stessa nazione
splendide zone marine e montane.
Soprattutto la catena alpina, ma anche quella appenninica ,in
qualche caso, sono da prendere ad esempio per la capacità di
arricchire sempre più la propria offerta già unica, sia dal punto di
vista sciistico che escursionistico, con occasione di incontro con la
cultura locale e ultimamente cercando ancora nuovi target
offrendo anche cure termali e beauty farm.
CULTURALE: rispetto alle molteplici motivazioni che inducono
le persone a visitare luoghi più o meno conosciuti, il prodotto
turistico culturale trova la sua motivazione nella scoperta di un
territorio e del suo patrimonio.
Il patrimonio, oggetto di questo tipo di turismo, è materiale ed
immateriale. Nel primo caso si intendono i siti consacrati alla
cultura, realizzati dalla mano dell'uomo (ad es. musei, parchi
archeologici, monumenti, città e centri d’arte); nel secondo, le
feste, le manifestazioni, le tradizioni, dove si fondono passato e
presente.
Questa forma di turismo, originariamente d'elite, si è sempre più
evoluta e diversificata coinvolgendo un pubblico nuovo, i cui
interessi sposano sempre più la geografia e la storia, l'antico e il
contemporaneo. "Si evidenzia, infatti, un progressivo
allontanamento da itinerari dì vacanza consueti fatti di "sole e
mare " verso un crescente interesse dei siti a vocazione culturale” .
In relazione a questo tipo di turismo, quindi, le città diventano veri
e propri musei all’aria aperta.
5
RELIGIOSO: il turismo religioso è un fenomeno difficilmente
quantificabile, ma in continua evoluzione.
Complice l’atteggiamento dei pellegrini italiani, che generalmente
visitano i luoghi sacri in una sola giornata, esso sfugge alle leggi
della statistica anche se, indubbiamente, l’ansia di spiritualità si è
diffusa notevolmente.
E’ importante sottolineare la tendenza, da parte di questi turisti, ad
abbinare l’esperienza religiosa a quella culturale: si sta cercando,
cioè, negli ultimi anni di sviluppare il turismo culturale attraverso
un migliore sfruttamento di quello religioso. La possibilità di
abbinare la domanda di turismo religioso alle altre tipologie,
soprattutto di tipo culturale è un grande potenziale del turismo
religioso.
D’AFFARI: solitamente il turismo è sinonimo di “ferie” e tempo
libero o viaggi di solo piacere, a contraddizione di tale assunto è il
turismo d’affari, tipologia sempre più importante soprattutto per le
grandi città.
Il viaggio rappresenta una componente importante anche nel
mondo del lavoro . Incontri d'affari, Congressi, fiere, incentive
travels , corsi di aggiornamento sono solo alcune delle motivazioni
che spingono i managers, professionisti, rappresentanti e molte
altre figure professionali a spostarsi dalla loro abituale sede
operativa.
Data la complessità della realtà urbana, le città si presentano come
dei contenitori congressuali, non solo perché offrono la ricettività
necessaria per accogliere questo tipo di manifestazioni, ma anche
perché rappresentano un insieme di luoghi, infrastrutture di
collegamento e strutture coordinate ed interconnesse, quali
6
appunto sale per riunioni, alberghi, monumenti, servizi, centri per
il divertimento. L'Italia gode di un punto di forza unico e reale,
non sufficientemente valorizzato.
ENO-GASTRONOMICO: questa tipologia possiamo definirla
come tra le più in voga del momento, capace di generare un
movimento in continua crescita, anche grazie al fatto di essere
esplosa negli ultimi anni. Caratterizzata da un’offerta territoriale,
che va oltre alla singola impresa turistica o il singolo prodotto
turistico, offre un “territorio” con tutto ciò che questo annette, dal
punto di vista geografico a quello delle tradizioni e le produzioni
tipiche ecc.
Infatti un viaggio eno-gastronomico oltre a far gustare i prodotti
tipici, deve far conoscere anche le fasi della nascita e la storia del
prodotto. Non sono rare le lezioni di cucina ai turisti, le visite nelle
cantine vinicole per la degustazione e per apprendere le fasi della
lavorazione, come anche le visite nei frantoi per assistere alla
spremitura delle olive. Un itinerario turistico che include anche
solo alcune di queste attività, si può definire eno-gastronomico.
In questa breve illustrazione delle diverse tipologie di turismo abbiamo
elencato solo le più importanti, o comunque quelle che generano i
maggiori flussi turistici, ma sarebbero da considerarne ancora altre.
Durante la svolgimento di questo lavoro faremo particolare riferimento
al turismo eno-gastronomico e alla possibilità di creare un prodotto
turistico valido e di richiamo per questa tipologia di turisti.
7
1.3 LA DOMANDA E L’OFFERTA NEL SETTORE
TURISTICO.
Come in tutti i mercati, anche quello turistico ha una propria e
caratteristica domanda ed offerta.
La domanda turistica è generata da tutti i bisogni che nascono in quei
soggetti (turisti o escursionisti) che per vari motivi: di svago, lavoro ecc.
si allontanano dalla propria residenza abituale, pernottando o meno nel
luogo di destinazione.
La diversità di tali bisogni originano una domanda molto articolata, che
può riguardare vari aspetti: ricettivi, di ristorazione, di trasporto, di
pacchetti turistici, di intermediazione, di servizi di accesso, di servizi
sportivi ricreativi e culturali, di beni e servizi di consumo.
Anche da tale elencazione delle varie caratteristiche che compongono la
domanda, si può dedurre quanto particolare sia il fenomeno turistico e
quanti diversi attori vi partecipino, dimostrando la difficoltà di
determinazione dei confini settoriali del turismo.
2
Detto ciò è comprensibile che analizzare nel dettaglio la domanda
turistica è fondamentale in quanto un turismo di affari sarà oggetto di
una determinata offerta, mentre uno di svago di altre, in quanto i bisogni
espressi dalle due tipologie di turista sono molto diversi.
Analizziamo perciò in maniera analitica le possibili caratteristiche della
domanda turistica:
1. Destinazione:
3
Città di storico e artistico .
Località montane
2
Cfr: par.1.1, pag. 1
3
Tratto da Flavio Sangalli (2002) con piccoli personali adattamenti
8
Località marine
Località termali
Località lacuali
Località collinari e di interesse vario
Città capoluogo (sia di regione che di provincia)
2. “Motivazioni” all’acquisto:
Business (turismo d’affari)
o Aziendale
o Congressuale
o Residenziale
o Fieristico/workshop
o Inventive
Leisure (tempo libero)
o Relax
o Cultura
o Studio
o Evasione
o Divertimento
o Avventura
o Visita a parenti e amici
o Salute, benessere e sport
o Ambiente
o Religioso
3) Dimensionamento del numero di soggetti
Clientela individuale
Gruppo
9
4) Provenienza del turista
Italiano/straniero
Diretto/intermediato
Breve o lungo raggio
Analizzando questa elencazione, è possibile combinare le diverse
variabili e su queste stabilire che tipo di turista abbiamo di fronte e
quindi ipotizzare la miglior offerta possibile per il soddisfacimento dei
suoi bisogni.
Per quanto riguarda l’offerta turistica, questa deve essere
necessariamente complessa, soprattutto una volta viste le particolarità
della domanda.
Innanzi tutto nel determinare l’offerta dobbiamo fare riferimento a un
contesto particolare, ovvero al Sistema Turistico Locale.
4
Sarebbe
improprio analizzare l’offerta dal solo punto di vista di singola impresa,
ovvero come quella che ogni singolo attore è capace di sviluppare
attraverso la sua attività, sia essa ricettiva, di ristorazione, di trasporto,
ecc. Infatti, come rilevato precedentemente, la domanda è caratterizzata
da un insieme di tutti questi fattori che sarebbe impreciso studiare un
sistema d’offerta senza prendere in considerazione tutte le interrelazioni
che si generano necessariamente all’interno di un contesto di analisi
allargato come è appunto il Sistema Turistico Locale (STL).
4
Legge quadro sul turismo n°135, 29 marzo 2001, art.5: “Si definiscono sistemi turistici locali i
contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a regioni
diverse, caratterizzati dall'offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche,
compresi i prodotti tipici dell'agricoltura e dell'artigianato locale, o dalla presenza diffusa di imprese
turistiche singole o associate”.
10
Quindi l’offerta al turista è generata da tutte le attività locali: da quelle
ricettive (alberghiera o extralberghiere) a quelle ristorative (bar,
ristoranti…); dai produttori di servizi (trasporto, accessibilità…) al più
piccolo venditore di “souvenir” ed a tutte le altre attività che possiamo
definire complementari, ma senza le quali non sarebbe possibile offrire
un prodotto turistico capace di soddisfare le svariate esigenze del turista
moderno.
1.4 L’ANDAMENTO TURISTICO NEGLI ULTIMI
ANNI.
5
Lo scopo di questo breve paragrafo è di presentare in maniera sintetica il
quadro della situazione riguardo l’andamento turistico, andando ad
analizzare prevalentemente ciò che è stato riscontrato nel corso del 2004.
Innanzitutto il 2004 ha fatto annotare un andamento tutto sommato
positivo, registrando un totale di 82 milioni e 968 mila arrivi, per 336
milioni e 843 mila presenze.
In relazione al precedente anno si è verificato un aumento degli arrivi
pari allo 0,3%, ma contemporaneamente si è evidenziato un calo delle
presenze del 2,2% (Tabella 1).
6
Per ciò che riguarda l’aspetto qualitativo degli arrivi turistici, questi in
Italia sono ancora prevalentemente legati ad un turismo “leisure” con
84,6 punti percentuali contro i 15,4 del turismo di tipo “business”
7
.
5
Tutti i dati statistici riportati nel corso della trattazione del seguente paragrafo sono tratti da
fonte: Istat, Rilevazione sul movimento dei clienti negli esercizi ricettivi.
6
Secondo le definizioni dell’Istat in ambito turistico con il termine arrivi si considerano il numero di
clienti, italiani e stranieri, ospitati negli esercizi ricettivi (alberghieri o complementari). Col termine
presenze, invece, il numero delle notti trascorse dai clienti negli esercizi ricettivi. Dal rapporto tra le
presenze e gli arrivi (notti trascorse/clienti ospitati) si ottiene la permanenza media negli esercizi
ricettivi.
7
Cfr. Par. 1.3, p. 7
11
Il turismo italiano, caratterizzato perciò dalla turismo “leisure”, risente
ancora di un’alta stagionalità della domanda turistica, infatti i dati
riguardanti tutto l’anno 2004 hanno evidenziato una
Tabella 1 – Arrivi e presenze di italiani e stranieri negli esercizi ricettivi.
Anni 2003-2004 (valori in migliaia e variazioni percentuali)
2003 2004
Numero Variazione % Numero Variazione %
rispetto 2002 rispetto 2003
Arrivi 47.719 4,5 47.498 -0,5
ITALIANI Presenze 204.760 2,5 199.618 -2,5
Perman. media 4,29 -1,8 4,2 -2,1
Arrivi 35.006 -3,7 35.470 1,3
STRANIERI Presenze 139.653 -4,1 137.225 -1,7
Perman. media 3,99 -0,3 3,87 -3
Arrivi 82.725 0,8 82.968 0,3
TOTALE Presenze 344.413 -0,2 336.843 -2,2
Perman. media 4,16 -1,2 4,06 -2,4
MOVIMENTO CLIENTI
Fonte: Istat, Rivelazione sul movimento dei clienti negli esercizi ricettivi - Dati 2004
concentrazione dei viaggi nel trimestre luglio-settembre con il 41,2% sul
totale annuo, e di questi, solo il 7,8% ha avuto luogo per motivi di
lavoro, mentre per motivi di vacanza il 92,2% (Grafico 1).
Grafico 1- Viaggi per tipologia e trimestre – Anno 2004 (composizioni
percentuali)
80,1
19,9
19,3
82,2
17,8
23,3
92,2
7,8
41,2
74
26
16,25
84,6
15,4
100
0 204060 10
1° Trim.
2° Trim.
3° Trim.
4° Trim.
Tot. 2004
Leisure Business Incidenza degli arrivi trimestrali sul totale annuo
Fonte: Istat, Rivelazione sul movimento dei clienti negli esercizi ricettivi - Dati 2004
Sempre in questo periodo si constata la concentrazione del maggior
numero di vacanze di lunga durata (quelle composte da un
12
pernottamento di almeno 4 notti) pari al 67,3% del totale dei viaggi per
tempo libero. Proprio i dati sulle presenze rendono ancora più evidente la
stagionalità turistica, facendo registrare il 63,5%, del totale annuo, nel
trimestre estivo, di cui il 96,4 per motivi “leisure” come si può
riscontrare dal Grafico 2.
Grafico 2 - Presenze per tipologia di viaggio e trimestre – Anno 2004 (valori
percentuali)
86,8
13,2
12,2
85,3
14,7
14,7
96,4
3,6
63,5
76,5
23,5
9,6
91,7
8,3 100
0 20 40 60 80 100
1° Trim.
2° Trim.
3° Trim.
4° Trim.
Tot. 2004
Leisure Business Incidenza de lle presenze trimestrali sul totale annuo
Fonte: Istat, Rivelazione sul movimento dei clienti negli esercizi ricettivi - Dati 2004
Andando ad analizzare nello specifico il turismo di tipo leisure, che
come abbiamo visto è il prevalente in Italia (Grafico 1), possiamo notare
che la maggior parte di questo viene effettuato per motivi di divertimento
e relax 72,7%, mentre il 24,8% è per visita a parenti ed amici ed il
restante 2,5% è diviso tra viaggi religiosi e di salute e benessere (Grafico
3).
13
Grafico 3 - Viaggi Leisure per motivo prevalente - Anno 2004
72,7
24,8
1,3 1,2
0
20
40
60
80
100
Vacanza di t ipo "Le isure"
Divertimento/Relax
Visita a parenti e amici
Motivi religiosi
Salute/Benessere
Fonte: Istat, indagine trimestrale “Viaggi e vacanze” 2004
Di questi dati presentati riguardo le tipologie di turismo, è da evidenziare
che, in particolare, per i turisti italiani, l’83,8% dei viaggi effettuati nel
2004 ha avuto come destinazione mete nazionali, mentre solo il 16,2%
località estere.
Grafico 4 - Vacanze per divertimento relax, per tipologia - Anno
2004
Viaggi di tpo Leisure per relax e divertimento
47,1%
17,2%
6,2%
8,7%
14,3%
6,5%
Mare /Crocie ra
Montagna
Lago/Collina/Agriturismo
Città e località d'arte
Tour turistico
Altro
Fonte: Istat, indagine trimestrale “Viaggi e vacanze” 2004
Tra le località italiane, per i soggetti che viaggiano per motivo di relax e
divertimento, la meta preferita è il mare, con il 47,1% sul totale del
turismo leisure, al secondo posto tra le scelte troviamo la montagna con
il 17,2% poi di seguito si attestano i tour, che consistono in viaggi senza
14
metà stabile, dove il turista nel corso del viaggio va a visitare e
soggiornare in diverse località (Grafico 4).
In conclusione possiamo determinare, da questa breve analisi
dell’andamento turistico 2004, che l’Italia è sicuramente legata al flusso
turistico marino e quindi da una forte stagionalità. L’obiettivo futuro per
il turismo dovrebbe essere innanzitutto quello di destagionalizzare gli
arrivi e le presenze ed anche di “fare sistema” e quindi di sfruttare il
grande afflusso legato alla costa, per sviluppare il turismo verso
l’entroterra, che rappresenta una potenzialità non valorizzata in molte
regioni.