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- INTRODUZIONE -
“ CINA:informazioni generali ”
9 Fuso orario (rispetto all’Italia): +7, (+6 con l’ora legale). Quando in Italia è mezzogiorno in
Cina sono le 19) e 6 ore di differenza con l'ora legale.
9 Superficie: 9.600.000 kmq.
9 Popolazione: Il 6 gennaio è nato il bambino che ha portato la popolazione cinese a
raggiungere la cifra record di 1 miliardo e 300milioni di abitanti. Tanti sono i cinesi su una
superficie di poco superiore a quella degli Usa che conta una popolazione di soli 300milioni di
abitanti. Una persona su 5 nel mondo è cinese.
-Distribuzione per fasce d'età :
0-14 anni:22,5% (2001); 33.6% (1982)
15-64 anni: 70,4% (2001); 61,5% (1982)
65 anni: 7,1% (2001); 4,9% (1982)
-Distribuzione per sesso (2001) Maschi: 51,46%; Femmine: 48,54%
-Distribuzione per residenza (1999) Urbana: 37,66%; Rurale:62,34%
-Distribuzione per settore lavorativo (1999)
Popolazione attiva: 705.860.000 (210.140.000in città e 495.720.000 in campagna)
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Occupata nel settore primario: 353.640.000
Occupata nel settore secondario: 162.350.000
Occupata nel settore terziario: 189.870.000
Disoccupati: 5.750.000
Tasso di disoccupazione: 3,1%
Popolazione pensionata: 36.900.000
-Celibato, matrimonio, divorzio (sopra i 15 anni) (1999)
Celibi: 18,8%
Primo matrimonio: 72,4%
Risposati: 1,8%
Vedovi: 6%
Divorziati: 0,9%
-Condizioni delle famiglie urbane (2000) Da un campione di 42.220 nuclei familiari:
Composizione media: 3,13 persone
Numero medio di persone occupate: 1,68
Percentuale di occupazione: 53,67
Struttura delle famiglie rurali (1999) Da un campione di 67.430 nuclei familiari:
Composizione media: 4,25 persone
9 Gruppi etnici: l’etnia principale e’ quella Han (93%della popolazione); il restante 7% è
invece rappresentata da 55 minoranze etniche ufficialmente riconosciute dallo stato, tra le
quali le piu’ importanti sono: Zhuang(1,4%), Manchi(1%),Hui, Miao, Uygur(0,6%), Tujia, Yi,
Mongoli, Tibetani(0,4%), Bouyei,Dong, Yao, Coreani, Bai, Hani, Kazak, Li, Dai…
9 Capitale: Pechino(Beijing) 13.820.000 abitanti.
9 Città principali: Chongqing (30.979.100 ab.), Shanghai (16.740.000 ab.), Chengdu
(10.199.000), Haerbin (9.411.000 ab.), Tianjin (10.010.000 ab.), Shijiazhuang (8.959.400 ab.),
Canton (7.126.000 ab.).
9 Confini: Mongolia, Russia (Nord), Corea del Nord (Nord Est), Vietnam, Laos, Birmania
(Sud), Buthan, Nepal, India (SudOvest), Pakistan, Afganistan, Tagikistan (Ovest),
Kirghizistan e Kazakistan (Nord Ovest). Si affaccia sul Mar Giallo, Mar Cinese Orientale e
Mar Cinese Meridionale.
9 Fiumi principali: Yangzi (Chang Jiang, 5800km), Mekong, Fiume Giallo (HuangHe), Hai
He, Huai He, Min Jiang, Wu Jiang,
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9 Lingua: quella ufficiale è il Cinese Mandarino. Inoltre sono presenti e parlati vari dialetti
locali e varie lingue delle minoranze etniche (coreano, dialetti tibetani, kazaco, mongolo,
figuro...):Cinese mandarino (lingua ufficiale, 867.200.000), wu (77.175.000), yue (cantonese,
52.000.000), jinyu (45.000.000), xiang (36.015.000), hakka (25.725.000), gan (20.580.000),
minbei (10.290.000), minnan (25.725.000) e altri.
9 Religioni principali: La Cina è ufficialmente atea. Le più diffuse sono quella Confuciana,
Buddista, Taoista, Mussulmana. Sono presenti anche piccole comunità di religione cristiana
cattolica e cristiana protestante. Il 63,9% dei cinesi è stimato ateo o non religioso, mentre il
20,1% si riconosce nelle religioni popolari cinesi (soprattutto nelle campagne). 8,5% sono i
buddisti, cristiani il 6%, musulmani (tra cui gli Uiguri) l’1,4%.
9 Ordinamento dello Stato: La Repubblica popolare cinese è stata proclamata nel 1949, dopo
il conflitto interno tra i nazionalisti di Chiang Kai-shek ed i comunisti di Mao Zedong, con la
vittoria dei secondi. Essa è uno stato socialista, in cui il PCC (partito comunista cinese) ha
piena supremazia. Nelle ultime revisioni della costituzione (1993; 1999) sono stati introdotti i
concetti di economia socialista di mercato ed i diritti di proprietà privata e di svolgimento
pubblico dei processi.
Organo supremo e legislativo è l’ANP (Assemblea Nazionale Popolare), che si riunisce una
volta l’anno, avendo il potere di eleggere il Presidente della Repubblica, il Premier ed il
Consiglio di Stato (su cui opera un supremo controllo).
Il governo cinese al 2004:
Presidente: Hu Jintao
Vice Presidente: Zeng Qinghong
Commissione Permanente del Decimo Congresso Nazionale del Popolo:
Presidente: Wu Bangguo
CPPCC Leadership (Chinese People's Political Consultative Conference):
Presidente: Jia Qinglin
Premier: Wen Jiabao
Vice Premier: Huang Ju, Wu Yi, Zeng Peiyan, Hui Liangyu
Consiglieri di Stato: Zhou Yongkang, Cao Gangchuan, Tang Jiaxuan, Hua
Jianmin, Chen Zhili
Presidente della Corte Suprema del Popolo: Xiao Yang
Procuratore Generale del Procuratorato Supremo del Popolo: Jia Chunwang
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Capo delle Forze Armate: Hu Jintao
Principali Ministri:
Ministro degli Esteri: Li Zhaoxing
Ministro della Difesa: Cao Gangchuan
Ministro dello Sviluppo e della Commissione delle Riforme: Ma Kai
Ministro dell'Educazione: Zhou Ji
Ministro delle Scienza e della Tecnologia: Xu Guanhua
Ministro della Commissione per le Scienze, la Tecnologia e l'Industria per la
Difesa Nazionale: Zhang Yunchuan
Ministro della Pubblica Sicurezza: Zhou Yongkang
Ministro alla Sicurezza Nazionale: Xu Yongyue
Ministro della Giustizia: Zhang Fusen
Ministro delle Finanze: Jin Renqing
Ministro delle Comunicazioni: Zhang Chunxia
9 Suddivisione amministrativa: la Repubblica Popolare Cinese e’ suddivisa in 31 unità
amministrative, distinte in province (22), regioni amministrative speciali (5) e
municipalita’(4).
9 La Giustizia: La Giustizia in Cina è in mano alla Suprema Corte Popolare; sotto ci sono
tribunali speciali (militari, marittimi e per i trasporti) e quelli locali popolari. E’ vigente la
pena di morte, per vari reati, anche di minore rilevanza. In Cina si conta una media di 1
poliziotto ogni 360 abitanti.
9 Sanità:
Aspettativa di vita alla nascita: 71 anni (uomini 69 anni, donne 74 anni)
Tasso di natalità (per mille)
-Nazionale 13,38 (2001) - 15,23 (1999);
-città: 13,18 (1999); campagna: 16,13 (1999)
Tasso di mortalità (per mille)
-Nazionale: 6,43 (2001) - 6,46 (1999)
-città: 5,51 (1999); in campagna: 6,88 (1999)
Mortalità infantile 30,0
Tasso di crescita naturale
-Nazionale: 6,95 (2001) - 8,77 (1999)
-città: 7,67 (1999); in campagna: 9,25 (1999)
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Posti letto ospedali: 2,39 ogni 1000 abitanti (1 ogni 418 abitanti) (1999)
Medici 1 ogni 1690 abitanti (2001)
9 L’indice di povertà umana:(l’IPU-1, che misura le privazioni secondo la media ponderata tra
longevità, istruzione e standard di vita) è del 15,1%, al ventiquattresimo posto mondiale.
9 Istruzione:
Alfabetizzazione:
-Popolazione con istruzione superiore: 2,9%
-Popolazione con istruzione secondaria (o professionale): 41,8%
-Popolazione con istruzione primaria: 35,7%
-Popolazione senza istruzione: 12,4%
Rapporto studenti/insegnanti (2001) A livello universitario: 13,5 (7,5 nel 1996)
-Scuola secondaria: 18,5 (16,4 nel 1996)
-Scuola primaria: 21,6 (23,7 nel 1996)
Scuola Obbligatoria dai 7 ai 17 anni
9 Formalità doganali e documenti di viaggio: per l’ingresso nella Repubblica Popolare Cinese
e’ necessario possedere un passaporto valido e un permesso di soggiorno che viene rilasciato
dall’Ambasciata o dal Consolato cinese.
9 Corrente elettrica: 220 V, 50 Hz. E' consigliabile munirsi di un adattatore per le prese.
9 Giorni lavorativi ed orari : gli uffici pubblici e amministrativi generalmente sono aperti 5
giorni alla settimana, gli stabilimenti di produzione lavorano a ciclo continuo e il riposo del
lavoratore subordinato viene determinato a turno. I negozi e i ristoranti sono aperti
generalmente tutti i giorni della settimana.
9 Festività dell’anno: 1° gennaio; Capodanno lunare in gennaio-febbraio; 1° maggio; 1°
ottobre.
9 Media: Quotidiani online: www.asiabiz.com/news.html; Asia Wall Street Journal
(www.awsj.com); www.pathfinder.com/Asiaweek ; www.feer.com ; www.chinadaily.com ;
www.scmp.com/news ; www.xinhua.org
9 Riviste: Beijing Review, China Foreign Trade, China Briefing, China International Business.
9 TV: CCTV (China Central Television), BTV (Beijing Television), Shanghai Star TV.
9 Radio: China Central Radio Station; Radio Cina International.
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9 Assistenza medica: per gli stranieri l’assistenza sanitaria e’a pagamento, per cui e’ bene
munirsi di una apposita assicurazione prima di intraprendere il viaggio. Nelle maggiori città
sono presenti ospedali in grado di offrire un’assistenza di tipo occidentale ai degenti.
9 Mezzi di trasporto: collegamenti aerei internazionali: oltre 130 rotte internazionali. La Cina
risulta collegata con tutte le principali città internazionali. Trasporto da e per l’aeroporto: gli
aeroporti sono agevolmente collegati alle città, attraverso bus, servizi di metropolitana e taxi.
Collegamenti fra le principali città interne:le principali città interne sono collegate da oltre
1000 rotte aeree nazionali e da collegamenti ferroviari. I trasporti ed i viaggi in Cina
avvengono prevalentemente per via ferroviaria o d’acqua (ben il 45% del movimento delle
merci). I più ragguardevoli assi ferroviari sono: Pechino / Canton; Pechino / Lanzhou /
Urumqi; Tientsin / Shanghai; Canton / Shenzhen; la Transmanciuriana.
Il sistema per la viabilità stradale è sviluppato per lo più nelle regioni costiere occidentali, in
cui le principali città sono messe in comunicazione da autostrade.
In Cina, si sa, molto è usata la bicicletta (stimate attorno a 300 milioni di unità): a Shanghai ci
sono oltre 90 km di piste ciclabili.
9 Vaccinazioni: non viene richiesta alcuna vaccinazione. L'Organizzazione Mondiale della
Sanità consiglia la profilassi antimalarica nel caso di permanenze nella zona di
Xishuangbanna (Yunnan meridionale, al confine con Laos e Birmania).
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- CAPITOLO I -
“ LA GUERRA E LA SFIDA AL CAPITALISMO:
LA CINA A LEZIONI DI LIBERALISMO ”
1.1 - I giovani,la tradizione e…Bill Gates.
La gioventù cinese sta cambiando! Dopo gli anni castigati e il pudore imposto, quando era proibito
moralmente e non solo, la dimostrazione di semplici gesti di affetto tra coppie di fidanzati o sposati,
quali per esempio quello di andare mano nella mano in giro per la città,figuriamoci baciarsi,oppure il
semplice camminare uno fianco a l’altro di una coppia sposata (la moglie per tradizione doveva
camminare dietro il marito!),ora i giovani s’incontrano nelle discoteche, si abbracciano e si baciano in
pubblico, bevono, fumano, sentono il rock, il metal, la pop music, comprano t-shirts,.compact disc,
telefonini, ecc.
E’ sempre più sfacciatamente evidente come la sobria e asessuata società del maoismo sia ormai
distrutta, calpestata da una società capitalista, consumistica e più libera(all’apparenza come si vedrà…).
A differenza di quanto si possa pensare, la Cina è una Paese che presenta un’alta percentuale di
giovani sotto i 25 anni. Già nel 2002 rappresentavano il 50 % della popolazione cinese,cioè 630 milioni
di individui,pari a quasi tutta la popolazione europea in quell’anno.
I giovani per le imprese,soprattutto le multinazionali tipo Coca-Cola, Mc Donald’s, sono il cliente
target sia per quanto riguarda la vendita attuale dei propri prodotti,sia per una programmazione
futura,in base all’evolversi dei loro gusti, delle loro necessità, idee. Non solo il capitalismo della Cina
moderna sfrutta i giovani per poter coltivare i propri interessi. Anche ai tempi di Mao i giovani erano
usati per spostare l’ago della bilancia,in quel caso politica,cercando di stimolarli il più possibile a
diventare i costruttori della Nuova Cina attraverso il Grande Balzo in Avanti del ’58,scatenando quella
Rivoluzione Culturale che servirà al Governo come arma politica per rafforzare la sua dittatura
personale a scapito dei loro oppositori. Oggi diverse compagnie per pubblicizzare i propri prodotti,
scelgono immagini e situazioni della rivoluzione Culturale ma disegnandole in modo ironico e
sbeffeggiante: per esempio, parrucchieri che promettono un look nuovo contro il taglio mesto e
24
standardizzato del tempo del Mao; attori vestiti da Guardie Rosse che tengono a mani levate una
bottiglia di vino cinese anziché il Libretto di Mao,ecc.
Resta ben conservata nelle famiglie cinesi soprattutto lontane dalle città,ancora la tradizione
familiare con i suoi riti,le sue abitudini,le sue simbologie. I figli, soprattutto maschi, sono considerati
un elemento prezioso del contesto familiare: essi saranno coloro che dovranno proseguire la tradizione
di quella famiglia,pertanto a loro per esempio è concesso uno dei gesti rituali di fondamentale
importanza come quello di accendere l’incenso davanti all’altare degli antenati. Naturalmente la loro
forza fisica sarà messa a disposizione della famiglia per poter accrescere il rendimento del lavoro sui
campi,e in futuro per poter garantire benessere e cure ai propri genitori nella vecchiaia.
Il programma di controllo sulla popolazione (che costringe le famiglie a non avere più di uno,due
figli;argomento che verrà comunque definito meglio dopo) è evidente come va ad aumentare il peso
specifico dei figli maschi all’interno del nucleo familiare,con particolare riferimento a quelli meno
agiati,rimandando il discorso a quelli che sono gli effetti deleteri sulla gioventù cinese di queste realtà.
Un aumento di valore che si riflette sia su una maggior responsabilità ed un maggior carico di doveri
sul giovane,sia nell’aumento di attenzioni, affetto nei suoi confronti da parte del restante nucleo
familiare. Le speranze di una famiglia vengono riposte in lui. Tutto questo inserito nella parte della
Cina ancora umile e sobria, porta i giovani a dare il massimo delle loro capacità per poter dare a loro ed
alla famiglia un futuro migliore e sicuro. Se il giovane occidentale passa il più delle volte il suo tempo
libero a fare quello che a lui piace di più, il giovane cinese ritorna a studiare,a fare corsi supplementari
di grammatica,matematica, alla ricerca continua ed esasperata di una perfezione nello svolgimento dei
suoi compiti, e nella costruzione di un futuro solido per sè stesso e per i suoi cari.
In meno di 20 anni sappiamo però come la Cina abbia assunto una progressione paurosa nella corsa
allo sviluppo, ripercuotendo questa sua velocità anche sul sociale,compresi i giovani,ai quali oltre alle
responsabilità,doveri,ecc. è richiesto anche una maggior velocità nel riuscire a raggiungere i propri
obiettivi,provocando un aumento di competizione tra essi e quindi diminuendo le vie di successo per
ognuno di loro.
Probabilmente questo aumento di tensione, pressione, in condizioni non sempre ottimali anzi a volte
molto difficili, è la causa principale dei problemi di salute psicologica sempre più frequentemente
riscontrati negli adolescenti cinesi. Dati del 2002 sono allarmanti: 3 bambini su 10 che vanno alle
elementari e medie e 2 su 10 ragazzi che vanno ai licei ed alle università presentano seri e certificati
problemi psicologici. Quelli con problematiche molto serie sono 30 milioni!A questo si collega
25
l’enorme numero di suicidi anche in età adolescenziale o di numerose uccisioni dei propri genitori da
parte dei figli. Il 19% dei giovani suicidi ha un’età compresa tra i 15 e i 34 anni.
Poi vi sono i giovani più sfortunati rimasti nelle campagne che, per sostituire i padri e fratelli più
grandi recatisi nelle città a trovare lavoro nelle fabbriche,vanno a lavorare nei campi anche a 10 anni
(nel 2002 secondo l’Ufficio Internazionale del lavoro
1
,erano ben 13,3 milioni di bambini) sottraendo
quel tempo necessario per andare a scuola, creando un 15% di analfabetismo(dato del 2000).
Numerose poi sono le morti di giovani per sovraffaticamento da lavoro. Una ribellione a quello stato
di umiliazione,oppressione,pressione,sfruttamento,impotenza che il giovane risponde o con suicidi o
con moti sul lavoro o ultimamente con la violenza. Nel solo 2000 il 35% delle sentenze penali in Cina
riguardava giovani sotto i 26 anni. Se per il Governo cinese, internet ed i simboli dell’occidentalismo
rappresentano i colpevoli di questo malessere, per il resto dell’opinione pubblica sono stati e
rappresentano tuttora invece il modo che ha permesso al mondo di scoprire tali malesseri e abusi, e per
molti giovani possono essere anzi una salvezza per la propria vita.
Un motivo di questo malessere sta forse nel tipo di educazione che anche oggi viene applicato, sia a
scuola che nella famiglia. La comunicazione è quasi sempre unidirezionale,a senso unico: dal maestro
al discepolo, dal genitore al figlio. Sino a pochi anni fa in molte scuole, chiedere dei chiarimenti ad un
professore era interpretato come un’accusa all’insegnante di non essere stato sufficientemente chiaro.
La tradizione confuciana ,che ancora resta ben salda all’interno della famiglia cinese, stabilisce che
sino all’età di 7 anni circa, i bambini vengono per quanto possibile,vezzeggiati e coccolati dai rispettivi
genitori, poi spetta a loro l’ingresso nella società fatta di regole e strutture da rispettare e a cui
adeguarsi senza fiatare. Di qui si riallaccia quel discorso sulla pressione,soprattutto per i primogeniti.
Tuttavia sembra che nemmeno lo Stato non veda, sarebbe meglio dire non voglia considerare,tali
problematiche, investendo sempre meno, in confronto agli altri settori,nella scuola e nell’educazione
giovanile. Se per il Pentagono(quindi dati ufficiosi ma che abbiamo visto in Cina essere spesso più
vicini alla realtà delle cose,di quanto lo siano quelli ufficiali per noti motivi) la spesa per la difesa nel
2001 era di 65 miliardi di euro( il 55,3 % del PNL contro il 2,1% dichiarato dal governo cinese!), per
l’educazione il bilancio prevedeva una fetta di 2,7 miliardi di euro (pari al solo 2,3% del PNL). Gli
stipendi degli insegnanti vengono sempre più tagliati, e l’aumento delle tasse universitarie ha portato ad
una progressiva diminuizione di studenti universitari (solo un po’ più dell’1% della popolazione) ed un
aumento di disincentivo per coloro che intendono intraprendere la professione dell’insegnante.
1
ILO.
26
L’istruzione obbligatoria si suddivide in due cicli: il primo di sei anni, ed il secondo diviso in due
corsi di 2-3 anni. L’istruzione superiore conta molti istituti ad indirizzo tecnico scientifico e linguistici.
In Cina studiare è un vero lusso. Il costo per mandare un figlio all’università può arrivare sino a 800
euro all’anno. Il Governo ha tagliato gli aiuti agli studenti e molti genitori sono costretti ad indebitarsi.
Eppure nonostante lo sfondo poco rassicurante da una parte e molto promettente dall’altra, sembra
prevalere quest’ultima nei giovani più fortunati, quelli che si possono permettere un’educazione
universitaria. Infatti la stragrande maggioranza degli studenti universitari intervistati in una recente
ricerca, punta a restare in Cina e a farla crescere e migliorare. Per loro Mao Zedong ha liberato la Cina
e Den Xiaoping ha dato loro la ricchezza. Interviste che vanno invece contro una ricerca di mercato
fatta nel 2000, dove si chiedeva agli stessi giovani i loro modelli di vita. Fra i primi 10 modelli dei
giovani cinesi vi sono: Bill Gates e Einstein,Mao,Den,ecc.
Si osserva che non vi era nessun politico attuale, nè cinese nè straniero e questo si contrapponeva
all’idolatria che esisteva nei confronti dei capi di partito e del Governo di qualche anno fa.
La presenza di Bill Gates dimostrava il desiderio di successo, di ricchezza e la voglia di fuggire dal
proprio Paese da parte dei giovani cinesi. Questa voglia di fuga,di cercare nuovi stimoli all’estero, non
risiedeva evidentemente solo nella disperazione di quei poveri immigrati che talvolta si scoprono stipati
come animali nel sottofondo di qualche camion, ma anche in professionisti, intellettuali, studenti. Una
volontà di fuga che per la Cina rappresentava una preoccupante e grave perdita di know-how da una
parte e di forza lavoro di alto livello dall’altra. Evidentemente i continui e costanti progressi sia in
ambito economico che in quello sociale stanno provocando un sempre più diffuso benessere nel popolo
cinese, che comunque si poggia ancora oggi su una realtà di fondo che presenta i soliti gravissimi e
profondi malesseri e contraddizioni; una realtà che il capitalismo cinese occidentalizzato potrà coprire
(questo sarebbe l’errore più grande) o risolvere (questo sarebbe il grande obiettivo per fare della nuova
Cina la vera leader e il nuovo punto di riferimento per la comunità internazionale non solo in materia
economica ma anche sociale).
27
1.2 – I resti del confucianesimo.
Il richiamo alla tradizione viene visto come uno dei tanti prodotti da vendere e da servire per i nuovi
imperatori del commercio. Tipici sono quei ristoranti a Shanghai e Canton dove è possibile gustare
ricette dell’epoca Ming, con carni,pesci e zuppe mescolati a polvere d’oro e di giada.
Mettere sé ed i propri desideri al centro degli interessi è un modo di essere totalmente nuovo e
rivoluzionario per la Cina. Fino a pochi anni fa, dai tempi di Mao Zedong, il Governo lanciava
periodicamente la campagna “Imitiamo Lei Feng”. Lei Feng era un giovane ventenne elettricista.
Morto fulminato da una scarica elettrica mentre aggiustava i fili su un palo della luce, rappresentava un
vero e proprio martire ed il simbolo del sacrificio della giovinezza per il comunismo , per la Cina.
L’auto-immolazione di Lei Feng trae le sue origini dalla tradizione confuciana della famiglia, dove
ogni individuo deve sacrificarsi per il bene ed il nome del clan. Per alcuni addirittura Lei Feng non è
nemmeno esistito ma rappresenta un mito creato dalla propaganda maoista per raccogliere forze e
dedizione alla causa comunista. Oggi, il solo pronunciare “Lei Feng” fa sorridere i giovani cinesi, anzi
due dei settimanali più importanti cinesi (“Il mio look” per le donne e “Piacere” per gli uomini)
ridicolizzano il mito Lei Feng disegnando in alcune delle loro pagine l’immagine dell’uccisione del
santo cinese da parte dei suoi fratellini, vestiti con abiti sportivi, cellulare in tasca, che possiedono il cd
portatile. E’ la sconfitta del sacrificio per il piacere di esaudire i propri desideri indulgendo alla cura ed
alla soddisfazione di sé. In un Paese che ha il salario medio di 1000 dollari, i fratricidi di Lei Feng
spendono dal 30% all’80% di quella cifra solo per la loro immagine(dato Oreal).
Si nota come nella cultura confuciana cinese, vi sia sempre un punto di riferimento per l’individuo,
una sorta di guida, degli obiettivi da perseguire, delle direttive e delle indicazioni da apprendere e foce
dei propri doveri, della propria applicazione, rettitudine.
Nella storia cinese e a seconda della prospettiva, questo centro è stato identificato nell’autorità
paterna, in quella di Mao, in quella di Deng, per arrivare alla ricchezza della famiglia ed infine oggi
nell’azienda. Questo è il principale motivo della grande capacità di dedizione e sacrificio da parte del
lavoratore cinese nei confronti dei loro superiori,come spiega anche la fragilità in tali rapporti quando
si guarda il collega con gelosia perché magari ad esso è stato fatto un complimento od una lode. Nelle
interviste ai dipendenti di ogni impresa sentirete sempre commenti positivi, quasi a sconfinare in una
sorta di idolatria ed infinito ringraziamento verso quella figura del loro datore di lavoro, che spesso
viene accostata ad una vera e propria figura patriarcale.
28
2
“Il nostro datore di lavoro ci sta molto vicino anche in momenti di difficoltà. Per esempio quando
c’è stato il tifone.” “Guadagno 200 euro al mese. Lavoro 8 ore al giorno tranne sabato a e domenica.
Abbiamo anche i contributi per la pensione ed un’assicurazione.” “Mi sveglio alle 6 del mattino. In
fabbrica inizio alle 7.30.La sera vado a dormire alle 9.30.”
3
“Per me è come la nostra mamma.” “Ci viene spesso a trovare. Non si arrabbia mai. Aiuta
sempre.” “Ascolta le nostre proposte per migliorare il prodotto.” “Ci aumenta lo stipendio se le cose
vanno bene. Non lavoriamo solo per il guadagno.”
1.3 – Il programma di controllo della popolazione: la Cina è una dittatura?
4
Da una ventina di anni il programma di controllo della popolazione viene utilizzato dal Governo
come strumento per controllare il numero dei suoi abitanti. Esso prevede semplicemente la nascita di
un solo figlio per famiglia, al massimo due per membri di minoranze etniche o per contadini che hanno
una figlia.
Chi viola queste regole viene punito con multe salatissime (i cosiddetti “risarcimenti sociali”in base
al reddito della famiglia colpevole:multe che vanno da 25 mila a 100 mila euro!) o peggio ancora con
aborti forzati,infanticidi,distruzione della casa o requisizione dei beni.
Questo spiega dell’importanza del figlio maschio soprattutto (visto che la femmina seguirà una volta
sposata la nuova famiglia creata insieme al marito). Ora che il Governo non concede più pensioni e
sanità, il figlio diventa un punto di riferimento importante e sicuro per la vecchiaia dei genitori.
Un’altra drammatica conseguenza di questa legge è il continuo ricorso all’aborto per i feti femminili
(per chi se lo può permettere) e la scomparsa e l’abbandono di milioni di bambine per gli altri (si
calcola che dall’ ‘80 al ‘97 secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono sparite 50 milioni di
bambine) e la prevalenza di uomini. Questa carenza di donne costringe spesso gli uomini a vivere
sempre con la famiglia non sposandosi, oppure altra drammatica conseguenza è l’aumento di
violenza,sfruttamento e abusi sulle donne.
Il principale impatto economico sociale causato dalla politica del figlio unico è l’invecchiamento
velocissimo della popolazione. Si calcola che nel 2030, 100 adulti (i bambini di adesso) dovranno
2
Feiyue (azienda cinese)
3
Long Sho Knitting (azienda cinese)
4
“Missione Cina”Viaggio nell’Impero tra mercato e repressione(Bernardo Cervelliera-Casa editrice Ancora ott 2003)
29
lavorare per 40 anziani e 30 bambini. Questo sarà un onere insostenibile per le famiglie ma anche per
lo Stato che si vede costretto a diminuire sempre più il welfare. Riguardo all’eutanasia statale sembra
che il Governo si stia convincendo nell’applicarla. Mentre è dal 1995 che è stata varata la legge per la
“protezione della madre e del bambino”, che apparentemente sembra conservare dei fini e dei valori
umani sin qui ancora poco considerati, invece dietro vi nasconde una pratica eugenetica: si chiede di
abortire i feti handicappati e si proibisce di far sposare handicappati tra loro per “salvaguardare la
purezza della razza”.
Insomma è evidente come l’errore alla base del Governo cinese sia quello di non dare alle famiglie la
responsabilità di plasmare la loro vita in libertà, potenziando l’educazione della popolazione, vero
strumento di controllo (liberamente scelto) delle nascite ma preferendo un intervento dall’alto
coercitivo,soffocando i propri cittadini con leggi lesive dei nascituri e degli anziani,per salvare che
cosa? Non certo il popolo cinese!
1.4 – Giappone e Taiwan: fratelli e fratellastri.
La tradizione comunque fondamentalmente viene vissuta dal cinese in maniera gelosa e protettiva.
Non solo quella religiosa,ma anche quella storica ha una sua importanza per il cittadino.
Lo dimostrano i recenti fatti di cronaca di Pechino. La Cina ha espresso “il proprio rincrescimento”
per le violenze verificatesi contro l'ambasciata giapponese durante le manifestazioni anti-nipponiche a
Pechino e si è impegnata ad impedire che si ripetano simili incidenti. “Il Governo cinese non può
permettere questo tipo di incidenti.” Ha detto, scusandosi, il vice-ministro degli Esteri cinese, Qiao
Zonghuai, all'ambasciatore giapponese Koreshige Anami.
La protesta è stata messa in moto dall'approvazione, da parte delle autorità nipponiche, di un testo
scolastico che minimizza l'imperialismo e l'espansionismo del Sol Levante in Asia nel XX secolo (e in
particolare l'occupazione in Cina dal 1931 al 1945), ed acuita dall'aspirazione del Giappone ad
occupare un seggio permanente nel Consiglio di sicurezza dell'Onu.
Così qualche settimana fa “alcune persone a Pechino - ha detto un portavoce del ministero degli
Esteri Qin Gang - hanno organizzato una dimostrazione di protesta contro l'atteggiamento e la pratica
sbagliata che il Giappone ha adottato di recente sulla questione della sua storia di aggressione”. Ma i
problemi sono venuti quando i manifestanti hanno assaltato l'ambasciata giapponese, dove ci sono stati
30
scontri tra il corteo e la polizia. In precedenza i manifestanti avevano lanciato contro un ristorante
giapponese sassi, bottiglie e tegole da loro stessi levate dal tetto, rompendo diversi vetri, prima che la
polizia li fermasse. Più era stato attaccato nello stesso modo un secondo ristorante giapponese, con le
cameriere in kimono che fuggivano terrorizzate. I dimostranti se la sono presa anche con una filiale
della Banca di Tokyo-Mitsubishi, anche qui mandando in frantumi i vetri.
Violenze che hanno provocato una protesta ufficiale da parte di Tokyo, e le altrettanto ufficiali scuse
(anche se molto blande) da parte delle autorità cinesi. “I dipartimenti governativi interessati hanno
fatto molto e mobilitato un'enorme forza di polizia per mantenere l'ordine e impedire alla situazione di
aggravarsi, al fine di garantire la sicurezza delle organizzazioni e cittadini giapponesi in Cina”, ha
dichiarato il portavoce.
Le manifestazioni di protesta però non si fermano: davanti al consolato giapponese a Canton, nel Sud
della Cina, i dimostranti sono 10 mila, mentre altrettanti stanno manifestando davanti ad un
supermercato di una catena giapponese a Shenzhen. E’ evidente che ai cinesi(quelli che evidentemente
se lo possono permettere) piace sempre più questo capitalismo,ma in quanto a cessioni su ciò che
concerne la sua religiosità, identità nazionale, la posizione sembra ancora molto conservatrice e decisa.
La protesta di Pechino comunque ha aperto un braccio di ferro diplomatico tra Cina e Giappone
nonostante si vedrà nella parte economica, il Paese del Sol Levante rappresenti per la Cina uno Stato
chiave per la sua bilancia commerciale e non solo. Lo scontro tra i due giganti risulta essere talmente
serio, da sensibilizzare perfino i mercati finanziari. In particolare, la Borsa di Tokyo il giorno dopo le
dichiarazioni dei rappresentanti dei rispettivi Stati ai fatti di Pechino ha lasciato sul campo il 3,8%, vale
a dire la peggiore performance da un anno a questa parte, facendo ruzzolare l'indice Nikkei al minimo
degli ultimi quattro mesi.
Che lo scivolone del Kabutocho sia tutta colpa delle relazioni in caduta libera tra i due Paesi asiatici
è però tutto da dimostrare per molti operatori economici.
Secondo gli analisti nipponici, il pesante tonfo del listino è più da attribuire al deterioramento della
fiducia degli investitori sul quadro economico globale, che ad ipotetici scenari di guerra. “La vera
domanda da porsi oggi è perché il Dow Jones sia prossimo a rompere il pavimento dei 10 mila punti”,
osserva Nagayuki Yamagishi, strategista di Ufj Tsubasa Securities. Insomma, a spingere la gente a
vendere a mani basse sul Nikkei non sono state le uova lanciate dagli studenti cinesi contro i consolati
giapponesi, ma il timore che l'economia americana possa rallentare mettendo in crisi tutto il Made in
Japan d'esportazione.