7
- Il terzo e il quarto capitolo sono dedicati alla misurazione e al monitoraggio delle
componenti “invisibili” aziendali, attraverso svariati metodi di misurazione:
a. nel terzo capitolo, in un’indagine preliminare, vengono considerati due differenti
approcci, cioè quello economico-finanziario (Market-to-Book Value, L’indice Q
di Tobin, Calculated Intangible Value, Economic Value Added) e quello diretto
(The Value Explorer™, Technology Broker) evidenziandone caratteristiche e
limiti. Mentre i secondi puntano sulla connotazione qualitativa del Capitale
Intellettuale e sono volti ad individuarne le componenti fondamentali e il loro
impatto nei diversi ambiti dell’organizzazione attraverso dei questionari; i primi ne
offrono una valutazione quantitativa, di carattere monetario, attribuendo un valore
totale all’azienda inteso come somma del valore degli assets tangibili e intangibili;
b. nel quarto capitolo, invece vengono esaminati i metodi multidimensionali, che
combinano le caratteristiche dei due metodi precedenti, attraverso una valutazione
multidimensionale (di carattere economico- finanziario e non) del Capitale
Intellettuale che rende potenzialmente più agevole il loro processo di gestione. Il
Capitale Intellettuale viene, quindi, scomposto nelle sue componenti principali
(capitale umano, relazionale e strutturale) individuando una serie di indicatori
significativi, utili a misurare le performance dell’intangibile, riservando anche una
sezione specifica alla rappresentazione dei valori economico- finanziari aziendali.
Rientrano in questa categoria la Balanced scorecard, l’Intangible asset monitor, lo
Skandia Navigator™;
- Il quinto ed ultimo capitolo sottolinea l’importanza del Report dell’intangibile in
grado di fornire informazioni immediate e dettagliate, mediante l’analisi di specifici
indicatori, sia sulle componenti determinanti del Capitale Intellettuale e sia sulla
8
situazione economico- finanziaria dell’impresa, ai soggetti interni ed esterni
interessati, in modi diversi, alle sorti dell’azienda. Un caso aziendale, la Borsci
Industria Liquori S.p.A, viene preso in esame, per comprendere, attraverso la
compilazione di un questionario, l’importanza degli intangibles presso la suddetta
azienda, l’attenzione da essa riposta verso le determinanti del Capitale Intellettuale e
i vantaggi derivanti da un possibile loro monitoraggio all'interno di un Report
dell'intangibile.
9
CAPITOLO I
LE RISORSE AZIENDALI
SOMMARIO: I.1 L’ECONOMIA DELL’AZIENDA I.2 L’AZIENDA COME SISTEMA I.3 LE RISORSE
AZIENDALI I.3.1 PERSONE- I.3.1.1 Il soggetto giuridico e il soggetto economico- I.3.1.2 L’imprenditore- I.3.1.3 Il
personale dipendente I.3.2 MEZZI- I .3.2.1 L’aspetto quantitativo del capitale- I.3.2.2 L’aspetto qualitativo del capitale
I.3.3 ORGANIZZAZIONE I.4 CONCLUSIONI
I.1 L’ECONOMIA DELL’AZIENDA
Le persone, per soddisfare i loro bisogni e le loro aspirazioni, si aggregano dando luogo
ad istituzioni di varia natura e dimensione.
L’ordine strettamente economico di un istituto, identifica l’azienda cioè
un’organizzazione di mezzi e persone che agisce in un ambiente complesso e mutevole
al fine di produrre nuova ricchezza1.
In relazione alle finalità che i sogge tti promotori assegnano all’azienda, distinguiamo
l’azienda di produzione o impresa, dall’azienda di erogazione o consumo; la prima con
lo scopo di conseguire, prevalentemente, un lucro; la seconda con lo scopo di soddisfare
direttamente i bisogni umani delle persone che hanno proceduto alla sua costituzione, o
di persone esterne alla medesima.
1
Il concetto di azienda è stato variamente definito nel tempo da vari autori.
- Fabio Besta ha definito l’azienda come la somma dei fenomeni, negozi, o rapporti da amministrare,
considerandola in modo dinamico come un complesso di operazioni economiche;
- Gino Zappa nel 1926 l’ha definita come una coordinazione economica in atto, istituita e retta per il
soddisfacimento dei bisogni umani;
- Successivamente si è affermata una visone strutturale che, con Alberto Ceccherelli, considera l’azienda
soprattutto come un organismo elementare del sistema economico;
- Per Aldo Amaduzzi l’azienda è un sistema di forze economiche che sviluppa, nell’ambiente in cui è
parte complementare, un processo di produzione e/o di consumo, a favore del soggetto economico e altresì
degli individui che vi cooperano.
10
In prima approssimazione possiamo, quindi, definire l’azienda come qualsiasi
organismo che svolge un’attività di produzione o di consumo.2
L’azienda è, un sistema di fattori produttivi eterogenei (risorse materiali, immateriali,
umane e finanziarie), soggetti ad evoluzione nel corso dell'attività economica, che
consentono la produzione di utilità maggiori rispetto a quelle ottenibili dai singoli beni
isolatamente considerati3.
L’istituto aziendale assume, quindi, forte rilievo sul piano economico, acquistando
valore maggiore rispetto alla somma dei valori dei singoli beni di cui è costituito
(goodwill).
L’obiettivo dell’attività economico-aziendale è quello di riuscire a soddisfare
efficacemente bisogni tendenzialmente illimitati con risorse tendenzialmente scarse
attraverso un uso efficiente ed efficace dei fattori produttivi.
Per efficienza si intende una relazione mezzi- risultati caratterizzata dalla capacità di
ottenere un livello adeguato di risultati in funzione dei mezzi impiegati.
Per efficacia invece si intende una relazione obiettivi- risultati tale da permettere il
conseguimento di risultati adeguati agli obiettivi prefissati.
La regola essenziale per il funzionamento e lo sviluppo di un’azienda è il rispetto del
principio dell’economicità, strettamente legato ai concetti sopra descritti.
Un’azienda opera in economicità quando produce durevolmente ricchezza in quantità
adeguata ai fattori produttivi impiegati (efficienza) e la distribuisce secondo equità tra
2
“Lezioni di Economia aziendale”, Di cagno N., Adamo S., Giaccari F. 2003
3
“Economia d’azienda”, Onida P., UTET 1995
11
coloro che, a vario titolo, hanno concorso alla sua realizzazione nel rispetto
dell’equilibrio economico, finanziario e patrimoniale aziendale.4
In questo senso il concetto di attività economica trova tut ta la sua valenza. Economica,
non soltanto perché occorre utilizzare le risorse scarse in modo da ottenere il massimo
risultato, che è un metodo per agire secondo efficienza, ma soprattutto nel senso più
pieno di realizzazione di beni che abbiano un valore.5
L’azienda si distingue nettamente dalle altre istituzioni per la fondamentale regola del
gioco cui deve sottostare: la creazione di valore.
Infatti un’azienda ha successo se il valore dei beni e dei servizi scambiati sul mercato è
maggiore del valore delle risorse utilizzate per produrli o adattarli.
La teoria della creazione di valore ha come fondamento il principio secondo cui
4
L’azienda presenta un equilibrio patrimoniale quando esistono:
- rapporti corretti tra impieghi e fonti di finanziamento in cui le passività consolidate (debiti a
medio/lungo termine) devono essere inferiori alle immobilizzazioni; e le passività correnti (debiti a
breve termine) inferiori all’attivo circolante;
- rapporti ottimali tra capitale proprio e capitali di terzi in cui l’indebitamento non deve superare
l’importo del patrimonio netto (azienda capitalizzata);
- rapporti opportuni tra attivo immobilizzato e attivo circolante in cui le immobilizzazioni non devono
superare l’attivo circolante (azienda elastica e flessibile).
In particolare è importante sottolineare le relazioni che devono esistere tra impieghi e fonti di
finanziamento, in cui l’attivo immobilizzato deve essere finanziato dal capitale proprio e dalle passività
consolidate e l’attivo circolante dal capitale proprio e dalle passività correnti.
Un altro aspetto non trascurabile del patrimonio aziendale è quello finanziario. L’azienda, infatti, utilizza
gli strumenti finanziari a sua disposizione per svolgere la propria gestione in modo che i flussi delle
entrate e delle uscite siano sempre tra loro coordinati per scadenza.
L’azienda deve essere sempre in grado di far fronte con le proprie entrate agli obblighi di pagamento
assunti in precedenza e alle esigenze di investimento che si manifestano giornalmente (equilibrio
finanziario).
È un obiettivo a breve termine che si realizza quando risulta verificata giorno per giorno tale relazione:
Disponibilità liquide + Entrate da riscuotere > Uscite da pagare
L’equilibrio economico invece, si verifica quando, all’interno dell’azienda, i ricavi coprono i costi
consentendo un’adeguata remunerazione di tutti i fattori produttivi che hanno concorso alla sua
realizzazione. Per tale ragione può essere valutato solo nel medio/lungo periodo.
Del resto, lo scopo dell’azienda è quello di ottenere una redditività di lungo periodo, fornendo prodotti e
servizi capaci di soddisfare le esigenze della clientela.
5
“Lezioni di Economia aziendale”, Di cagno N., Adamo S., Giaccari F. 2003
12
l’azienda, in condizioni di libera economia, perdura e si sviluppa solo generando nuovo
valore: perciò, l’autogenerazione di valore è la ragione essenziale della sopravvivenza
dell’azienda nel lungo termine, al fine di mantenere le condizioni di equilibrio e di
garantire la sopravvivenza e lo sviluppo della stessa.
Il soggetto aziendale deve, quindi, esser capace di interpretare al meglio i bisogni della
collettività per trasformarli in domanda potenziale per l’impresa riuscendo, nello stesso
tempo, a combinare e convertire i fattori produttivi acquisibili sul mercato in assets
specifici, difficilmente replicabili dai concorrenti e capaci di produrre ricchezza, al fine
di creare quel “surplus” di valore essenziale per la vita aziendale.
Nella creazione di valore è possibile dunque, identificare il vero fine economico
“naturale” dell’azienda6.
6
“Problemi di assiologia aziendale”, Gilberto Mazza 1997
13
I.2 L’AZIENDA COME “SISTEMA”
L’azienda esiste in quanto organismo nato in virtù della volontà creatrice del soggetto
aziendale, che la considera strumento per il soddisfacimento dei propri interessi ed opera
svolgendo attività che risultano funzionali ad interessi di altri soggetti.
Quale organismo, creato in forza di una manifestazione di volontà di uno o più soggetti,
intenzionati a ottenerne uno strumento idoneo a generare risultati economici e a
soddisfare determinati scopi e aspettative, l’azienda rappresenta un’organizzazione
capace di conquistare un ruolo attivo nel processo di interazione con il proprio ambiente
di riferimento, non solo nella sua dimensione economica, ma anche in quella sociale,
naturale, tecnologica e culturale. (FIGURA 1)
FIGURA 1 : il sistema azienda-ambiente
Ambiente
- economico
- sociale
- tecnologico
- culturale
- naturale
Le interelazioni fra detta organizzazione e l’ambiente esterno, si manifestano, in larga
misura, in rapporti di scambio e rappresentano un fenomeno naturale senza il quale
l’impresa non esisterebbe.
Il concetto di azienda è di difficile definizione soprattutto perché rappresenta una realtà
estremamente complessa. Tale complessità deve essere intesa tanto nel senso
dell’estrema numerosità di elementi e di relazioni che entrano in gioco, quanto nella
AZIENDA
14
varietà e nella variabilità di forme attraverso cui l’attività di impresa può avere concreta
manifestazione.
La complessità dell’azienda discende dunque, prima di tutto, dal fatto che risulta esser
un “sistema”, cioè un “insieme di parti” che interagiscono fra loro, dando vita ad una
struttura di valore maggiore alla semplice somma delle parti di cui è costituita.7
L’azienda è, dunque, un sistema:
- aperto: riceve in entrata energie ed informazioni e restituisce in uscita all’ambiente
in cui è inserita, prodotti e servizi;
- funzionale: è costituita da elementi che svolgono nel suo interno differenti funzioni;
- socio-tecnico: è caratterizzato da decisioni umane e da operazioni tecniche in una
sorta di sistema uomo-macchina;
- cibernetico: è dotato delle capacità di autoregolazione e retroazione, cioè la sua
attitudine alla sopravvivenza la spinge a trarre, dagli effetti delle decisioni prese, le
informazioni per correggere e guidare la propria condotta.
I concetti di “sistema” e di “insieme”, non sono sinonimi: un insieme rappresenta
semplicemente una raccolta di elementi distinti, individuabile secondo la numerosità e le
caratteristiche di questi; un sistema è invece caratterizzato anche dall’esistenza di
relazioni, sia tra gli elementi che lo compongono, sia tra il sistema e l’ambiente esterno.
Si può, dunque, affermare che l’azienda è un “sistema” composto da un insieme di parti
(sotto-sistemi) che operano interagendo fra loro, e che essa non potrebbe esistere senza
mettere in atto una serie di relazioni con una pluralità di altri “sistemi” posti al suo
esterno e che operano quindi nel cosiddetto ambiente di cui l’azienda fa parte.
7
“Lezioni di Economia aziendale”, Di cagno N., Adamo S., Giaccari F. 2003
15
Le relazioni poste in essere sono volte essenzialmente, da un lato,
all’approvvigionamento di fattori produttivi (risorse materiali, conoscenze tecniche,
informazioni, risorse finanziarie, ecc.) e dall’altro, a cedere il risultato della produzione
di beni e/o servizi in cambio di moneta o di altri beni e/o servizi.
In considerazione dell’apertura all’interscambio con gli altri sistemi che fanno parte
dell’ambiente (fornitori, clienti, concorrenti, banche, pubblica amministrazione, ecc.),
l’azienda può essere definita come un sistema aperto e fortemente dinamico, cioè
continuamente mutevole nei propri caratteri.8 (FIGURA 2)
FIGURA 2 : Il sistema aperto-dinamico aziendale
APPROVIGIONAMENTO
DI RISORSE
COLLOCAMENTO DEGLI
OUTPUT
Bisogna altresì considerare che il rapporto tra l’azienda e l’ambiente non è a senso
unico: le aziende non sempre sono costrette ad inseguire i cambiamenti che hanno luogo
nell’ambiente, a volte infatti possono essere esse stesse il motore del cambiamento.
8
“Von Bertalanffy L., General Systems Theory. Essays on its Foundations and Development,
Braziller”,New York, 1968
AMBIENTE
- Fornitori
- Clienti
- Concorrenti
- Banche
- Pubblica Amm.
- …
AZIENDA
16
I.3 LE RISORSE AZIENDALI
I fattori produttivi di cui è costituita l’azienda sono assets acquisibili sul mercato in
termini disaggregati.
Spetta all’imprenditore organizzare e combinare tali fattori trasformandoli in “risorse”,
cioè in asset specifici difficilmente imitabili, al fine di contraddistinguere la propria
azienda rispetto alle altre acquisendo un vantaggio competitivo sulla concorrenza.
Insomma le risorse aziendali sono il mezzo attraverso il quale il soggetto aziendale
produce ricchezza volta alla creazione di “nuovo” valore.
Le risorse possono essere sinteticamente suddivise in risorse tangibili e risorse
intangibili. Le risorse tangibili (attività fisiche ed attività finanziarie) sono quelle che
possono essere individuate e valutate più facilmente e in genere sono beni identificabili
nelle rappresentazioni contabili dell’impresa, ovvero nello “stato patrimoniale”.
Le risorse intangibili (la tecnologia, la reputazione, i marchi ed i brevetti, la cultura,
l’organizzazione, le competenze specialistiche e le conoscenze professionali dei
lavoratori) sono più difficili da valutare, spesso non figurano nello stato patrimoniale,
ma hanno un peso sempre maggiore nella valutazione delle imprese e nella creazione di
un vantaggio competitivo.
Tali risorse sono ovviamente soggette ad evoluzione e possono determinare un
vantaggio competitivo o una performance positiva se ben integrate e combinate tra loro.
Le forze che costituiscono il sistema aziendale possono esser comprese, secondo la nota
classificazione del Professore Paolo Emilio Cassandro9, in tre principali risorse o assets:
- Persone - Mezzi - Organizzazione
9
“Trattato di Ragioneria”, P.E. Cassandro, 1992
17
I.3.1 PERSONE
Le persone rappresentano l’elemento propulsore dell’azienda e sin dalla sua costituzione
sono le persone a conferire i mezzi necessari alla sua attuazione.
A seconda della presenza di una singola persona fisica o di un pluralità di persone, si dà
origine ad un’azienda individuale o collettiva/societaria.
Pertanto la dimensione aziendale è in relazione diretta con il soggetto aziendale, il quale
potrà apportare capitali minori o maggiori a seconda che sia una persona singola o un
gruppo di persone.
È importante distinguere la differenza sostanziale esistente tra il soggetto giuridico e il
soggetto economico, per poi delineare la figura dell’imprenditore e del suo personale
dipendente.
I.3.1.1 Il soggetto giuridico e il soggetto economico10
- Il soggetto giuridico :
L’attività svolta per il raggiungimento dei fini aziendali si manifesta in molteplici
operazioni, tra loro coordinate nel tempo e nello spazio.
Dal punto di vista giuridico, tali operazioni originano una complessa rete di rapporti e
transazioni che determinano diritti e obbligazioni. Ad esempio, l’acquisto di un bene con
pagamento dilazionato comparta da un lato il sorgere di un diritto di proprietà, e
dall’altro l’obbligo di pagare al creditore il prezzo pattuito alla scadenza convenuta.
Poiché le operazioni compiute sono molteplici, diritti e obblighi si intrecciano e si
10
“L’azienda”, Salvatore Sarcone 1997
18
sovrappongono, cosicché il soggetto aziendale diventa compratore e debitore per alcune
transazioni, venditore e creditore per altre.
Il soggetto a cui fanno capo tali diritti e obbligazioni derivanti dalle operazioni
compiute, è il soggetto giuridico dell’azienda che potrà esser una persona fisica, titolare
dell’azienda stessa, o una persona giuridica cioè un ente riconosciuto dallo stato come
soggetto di diritti e di obbligazioni (per es. le S.p.A.).
- Il soggetto economico :
Ogni azienda costituisce un centro articolato di interessi di più persone che possono
essere interessi istituzionali o interni riguardanti le persone che fanno parte dell’azienda;
o interessi non istituzionali o esterni riguardanti le persone esterne all’azienda che a
diverso titolo sono interessati alle sorti dell’azienda.
Il soggetto economico di un’azienda è l’insieme delle persone fisiche che esprime gli
interessi istituzionali o interni dell’azienda e a cui spetta il suo governo cioè il potere di
prendere decisioni inerenti all’attività aziendale.
Nell’ambito delle imprese , gli interessi istituzionali sono quelli che fanno capo al
proprietario o ai soci e a coloro che , a diverso titolo, prestano la loro attività di lavoro
dipendente.
Detti soggetti interni concorrono direttamente ai processi di acquisizione, produzione,
scambio e distribuzione di ricchezza anche se con attese diverse.
Infatti i proprietari hanno aspettative di redditività continua e soddisfacente dei capitali
impiegati nell’azienda e di accrescimento del valore degli investimenti effettuati; i
lavoratori puntano invece ad una remunerazione adeguata e alla stabilità
dell’occupazione.