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introduzione
Casa Romei: analisi di dissesti e proposte di intervento
INTRODUZIONE
L oggetto della presente tesi Ł un edificio monumentale del 1400 di Ferrara, Casa Romei.
Questo edificio viene costruito a partire dal 1440 per essere abitazione cittadina di
rappresentanza di Giovanni Romei, un ricco commerciante e uomo di spicco dell alta
borghesia ferrarese, vicino alla famiglia d Este; in seguito la casa viene donata a una
comunit di suore di clausura, ed annessa all adiacente complesso conventuale delle
Clarisse..
Lasciata in stato di semi abbandono e di mancanza di manutenzione, utilizzata come
ricovero per le famiglie disagiate, l abitazione versa in uno stato di crescente degrado
fino alla met del 1900, quando diventa di propriet dell odierna Soprintendenza ai
Beni Ambientali ed Architettonici.
Da allora la Soprintendenza si Ł occupata del recupero dell edificio, nelle sue parti
strutturali e in quelle di pregio artistico; oggi la casa si presenta quasi totalmente re-
staurata, Ł aperta al pubblico e sede di un museo, ed Ł considerata uno degli esempi
piø importanti di abitazione signorile rinascimentale, per il valore delle decorazioni
pittoriche in essa contenute e per la singolarit e la ricchezza dell impostazione
architettonica dell edificio.
In un fabbricato adiacente a Casa Romei e ad essa collegato ha sede il Centro Opera-
tivo della Soprintendenza per Ferrara facente capo all arch. Carla Di Francesco, do-
cente di Restauro Architettonico alla facolt di Architettura di Ferrara e relatore di que-
sta tesi assieme al prof. Claudio Alessandri. Il suddetto Centro Operativo si occupa di
tutte le questioni che riguardano gli edifici di valore storico e monumentale di Ferrara,
quindi anche della gestione di Casa Romei, nella quale Ł costantemente in atto il con-
trollo dello stato conservativo delle parti strutturali e di quelle decorative e la
predisposizione dei necessari interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. La
Soprintendenza inoltre, appoggiata dall universit , promuove la ricerca, gli studi e gli
approfondimenti in tutti gli ambiti relativi a questo edificio, con grande attenzione al-
l aspetto conoscitivo e di lettura del monumento.
Inquadrata in questo continuo progetto di conservazione legato ad un costante studio
ed approfondimento, la presente tesi di laurea si occupa principalmente di:
1- Analisi storica. Raccolta di materiale e documentazione cartacea e fotografica
utile a ricostruire la storia dell edificio e gli interventi di manutenzione in esso
effettuati, con particolare attenzione all aspetto strutturale del manufatto
architettonico.
2- Rilievo. Viene effettuato un rilievo accurato ed esatto dell edificio mediante
teodolite, apparecchiatura di precisione che misura le distanze attraverso il cal-
colo del tempo di riflessione di un raggio infrarosso emesso da un apposito
strumento.
Il sistema fornisce una nuvola di punti che possono essere restituiti in un pro-
gramma di disegno CAD in modo da ottenere un modello tridimensionale esatto
dell edificio; viene posta particolare attenzione ai fenomeni deformativi che inte-
ressano buona parte delle strutture murarie, in modo da avere dei sicuri termini
con cui confrontare i risultati ottenuti dall analisi strutturale descritta al punto suc-
cessivo.
3- Calcolo strutturale. Viene costruito un modello digitale tridimensionale semplifi-
cato dell edificio, sul quale viene effettuato il calcolo con il metodo degli ele-
menti finiti. Questo metodo Ł un calcolo numerico effettuato all elaboratore elet-
tronico con apposito software (MARC). Il programma permette di definire una
mesh, cioŁ di discretizzare il continuo materiale in elementi (detti appunto finiti)
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introduzione
Casa Romei: analisi di dissesti e proposte di intervento
piani o solidi definiti dai nodi che li delimitano. Mediante funzioni interpolanti e la
risoluzione di calcoli matriciali questo metodo permette di determinare lo stato
tensionale e deformativo in ogni punto dell edificio, assegnati i carichi agenti, le
caratteristiche geometriche e meccaniche dei materiali e le loro leggi costitutive,
le condizioni al contorno, le funzioni di carico, ecc.
Attraverso questo modello si intende verificare l attendibilit delle ipotesi avan-
zate sulle cause che hanno determinato nei secoli le lesioni e deformazioni pre-
senti nella muratura, e verificare l efficacia di eventuali interventi di consolida-
mento delle strutture.
Questo modello, che comprende tutto l edificio ed una porzione adeguata di
terreno sotto ad esso, viene affiancato da modelli parziali che hanno lo scopo di
verificare con maggiore precisione i fenomeni riscontrati localmente a livello di
singole parti (pareti, archi ) o di porzioni limitate dell edificio. La diminuzione
della grandezza del modello comporta naturalmente un risparmio in termini di
complessit di calcolo, che permette di definire una mesh piø fine , cioŁ compo-
sta da un maggiore numero di elementi. Uno dei problemi fondamentali di un
calcolo agli elementi finiti esteso a un intero edificio Ł infatti quello dell enorme
onere computazionale a cui vengono sottoposti gli elaboratori, che vengono por-
tati al limite delle loro possibilit .
E importante sottolineare che il presente modello agli elementi finiti costituisce
una base sempre valida per ulteriori studi che potranno essere svolti in futuro,
magari quando saranno disponibili elaboratori ancora piø potenti di quelli pre-
senti al laboratorio di analisi strutturale della facolt di Architettura.
4- Progetto. Il progetto studiato nella presente tesi Ł composto di due parti princi-
pali: una consiste in un progetto di consolidamento delle strutture murarie mi-
rato a bloccare l evoluzione dei dissesti in atto, sia di carattere globale (cedimenti
di fondazione che interessano ampie parti dell edificio) sia di carattere locale
(ad esempio il risarcimento delle fessurazioni esistenti), e di un progetto di inter-
venti a carattere manutentivo su intonaci, affreschi, materiali e tutte le parti che
necessitano di regolare manutenzione. Vengono anche fatte alcune considera-
zioni retrospettive sugli interventi effettuati in passato, in particolare riguardo a
quelli che hanno interessato le parti strutturali dell edificio, grazie ai risultati otte-
nuti dal modello agli elementi finiti.
La seconda parte progettuale, forse di carattere meno convenzionale, riguarda
le modalit di visualizzazione e di gestione del materiale raccolto e prodotto.
Particolare attenzione viene infatti posta al problema della raccolta dei dati, della
loro catalogazione e della conservazione della maggior parte delle informazioni
inerenti al fabbricato secondo modalit che ne permettano una semplice, com-
pleta e agevole reperibilit .
Risolvere tale problema e soddisfare i suddetti requisiti ha comportato il compi-
mento di un vero e proprio processo progettuale; per permettere la trasportabilit
dei dati e la loro agevole gestione si Ł pensato di tradurre tutte le informazioni in
via digitale, in modo da costruire una banca dati del monumento composta da
piø CD-ROM interattivi che raccolgano in modo organico ed ordinato le informa-
zioni storiche, le fotografie, i documenti di archivio, i disegni, i progetti, gli inter-
venti di manutenzione ordinaria e straordinaria, gli studi effettuati e quant altro si
ritenga utile ed importante per conoscere a fondo il monumento.
Naturalmente la presente tesi non ha la pretesa di esaurire la raccolta delle infor-
mazioni esistenti, ma potrebbe essere il punto di partenza di un processo di
studio ed archiviazione che porti ad avere un completo ed organico riferimento
15
introduzione
Casa Romei: analisi di dissesti e proposte di intervento
per tutti coloro che abbiano la necessit o la volont di svolgere ulteriori appro-
fondimenti, studi o progetti su Casa Romei.
Tale lavoro di raccolta delle informazioni ricalca un po quello che si sta intrapren-
dendo a Roma per merito di un decreto legge che ha disposto che venga costi-
tuito per gli edifici a carattere residenziale un fascicolo del fabbricato , che tenu-
to sempre aggiornato sia di ausilio per chiunque debba intervenire su di esso e
limiti il fattore di rischio per gli abitanti, visti i crolli verificatisi negli ultimi anni per
incuria o mancati controllo e manutenzione.
La tesi viene completata da uno studio sulle lesioni presenti nelle murature, che sono
state indispensabili per la comprensione dei cedimenti in atto, e da un capitolo dedica-
to alle indagini geotecniche; si riportano i risultati della sperimentazione fatta nel ter-
reno del secondo cortile dell edificio relativamente a un metodo di indagine, la tomografia
elettrica, ancora in via di sviluppo e perfezionamento, ma che ha fornito una prima serie
di dati sulle caratteristiche del terreno sottostante Casa Romei.
1- analisi storica
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capitolo1- analisi storica
Casa Romei: analisi di dissesti e proposte di intervento
«...ci troviamo dinanzi un cortile composto di due loggiati l uno sovrastante l altro, che
al primo aspetto impressiona, essendochØ il nudo mattone vi domina come la nota
fondamentale dell edificio, dando cos a tutte le parti di questo un austera eleganza, ed
una severit claustrale...»
1
1.1- Vita di Giovanni Romei
2
Giovanni Romei nasce nel
1402 a Ferrara da un agiata
famiglia di mercanti, probabil-
mente originaria della Spagna
ed installatasi in Italia in epo-
ca remota, dapprima a Firen-
ze e in un secondo tempo,
sembra nel 1302, passata a
Ferrara in seguito a motivi po-
litici. Giovanni Romei era il fra-
tello di Laodomia, decapitata
nel 1422 per avere favorito la
relazione sentimentale fra Ugo
Estense e Parisina Malatesta.
La sua famiglia aveva acquisi-
to le sue notevoli ricchezze
mediante le attivit commercia-
li di vario tipo che il padre Pietro Romei aveva condotto con perizia, fra le quali occupa
un posto di particolare importanza il commercio di tessuti di lana.
Giovanni rimase orfano in et giovanissima, e della sua crescita ed educazione si occu-
parono lo zio Marco e il notaio Matteo Mercante, gli stessi che riuscirono a fargli contrar-
re matrimonio con Lavinia, figlia di Giovanni Baroni che era l uomo di fiducia del marche-
se Niccol III. Con questa mossa la famiglia Romei inizia un processo di inserimento
nella cerchia delle famiglie piø importanti di Ferrara, intento che Giovanni Romei perse-
guir per tutta la sua vita e in cui riuscir pienamente grazie alle sue non comuni compe-
tenze negli affari economici e nelle questioni diplomatiche nonchØ, come si Ł visto e si
vedr di nuovo in seguito, grazie ad una mirata politica matrimoniale.
La sua grande abilit nelle attivit economiche Ł evidente nel modo in cui riesce in breve
tempo ad accrescere in modo considerevole il patrimonio ereditato dal padre grazie al
commercio del grano, della canapa e delle mercerie. In seguito invest parte delle ric-
chezze cos ottenute nell acquisto di terreni situati nella campagna ferrarese, precisa-
mente a Cassana, a Bariano, a Mizzana, a Melara ed in altri luoghi. Lo sfruttamento di
queste terre gli permise di accrescere ulteriormente la propria ricchezza, con la riscos-
sione delle decime e con attivit di coltivazione ed allevamento. Egli infatti si prodig per
rendere coltivabili le terre incolte, e divent presto produttore di cereali e uva e allevatore
di bestiame.
Ebbe una fiorente attivit anche nella contrada di San Romano, nella quale aveva vissu-
to i primi venticinque anni della sua vita finchØ era stato sotto la tutela dello zio, dove
aveva una farmacia, una «speciaria», che vendeva medicinali ed aveva avuto grande
fortuna durante la pestilenza del 1436.
La prosperante ricchezza di Giovanni Romei lo fece diventare uno dei personaggi piø
importanti della Ferrara del tempo, sia per quanto riguarda la vita economica della citt
che quella politica.
Figura 1.1.1 - Vista del cortile principale da nord ovest.
18
capitolo1- analisi storica
Casa Romei: analisi di dissesti e proposte di intervento
Attorno al 1430 fa costruire nei suoi terreni al Bergantino una dimora estiva, una deli-
zia , dove trovare riparo durante i mesi piø caldi.
Attorno al 1440 acquista delle aree e dei fabbricati in una zona appena esterna alle
anguste vie del centro cittadino, la «contrada Sancti Salvatoris ubi dicitur Belvedere»,
secondo l usanza delle famiglie piø importanti del tempo che costruivano le proprie
prestigiose dimore lungo l asse di espansione della citt . E qui che inizia la costruzio-
ne della propria abitazione cittadina, quella che attraverso le diverse vicende che si
cercheranno di illustrare Ł giunta ad essere un pregevole monumento della Ferrara
odierna, testimonianza veridica dell architettura civile del XV secolo, in quanto pratica-
mente immutata nei suoi caratteri fondamentali.
Alla fine degli anni quaranta del quattrocento, Giovanni Romei divent un potente
banchiere; nel 1458 venne nominato fattore generale del Duca, una carica che gli
permise di ottenere notevoli privilegi e l esenzione da alcune imposte.
Era un uomo irrequieto e ci si riscontra anche nel campo della vita sentimentale: ebbe
numerose relazioni, fra le quali si ricordano quelle con Maria, Bianca, e con Angela,
che diede alla luce i suoi figli Borso, il prediletto e suo erede principale, la cui nascita
fu legittimata nel 1475 dal Duca Ercole D Este, Lucrezia, la cui nascita fu legittimata
nel 1469, e Pietro. I tre figli rimasero accanto a lui fino alla sua morte.
Come si Ł detto, i rapporti politici e diplomatici che seppe intrattenere tanto abilmente
apportarono sempre dei benefici alla sua carriera ed alla sua posizione economica; fra
questi di notevole rilievo furono i contatti con la casa d Este e con i colti umanisti del
tempo, in particolare con Enea Silvio Piccolomini, che divenne Pontefice nel 1458 con
il nome di Pio II e lo nomin conte di Bergantino e del Sacro Palazzo Lateranense.
Giovanni Romei fu il suo ambasciatore nel 1462, e lo sostenne a partire dal 1464
mentre organizzava una crociata, fornendogli grandi somme di denaro ed inviando in
suo appoggio Pirro Maroncelli, il marito della figlia Lucrezia.
Intorno al 1470 attravers un periodo di notevole crisi, per una serie di circostanze
economiche sfavorevoli, ma soprattutto per la morte del Duca Borso. Un secondo ma-
trimonio, era rimasto vedovo della prima moglie Lavinia, riusc a risollevare le sorti dei
Romei; Giovanni spos infatti Polissena d Este, figlia di Meliaduse d Este, celebre per
la sua giovane et e per la sua tranquillit e virtø. Queste nozze conferirono nuovo
lustro alla famiglia Romei e garantirono il protrarsi dei buoni rapporti con il potente
casato estense; Giovanni ebbe infatti nel 1474 l onore di accompagnare al fonte batte-
simale la figlia primogenita del Duca Ercole d Este e di Eleonora d Aragona, nel 1475
ospit nella sua residenza estiva di Bergantino il fratello della Duchessa, Federico,
figlio del re di Napoli, e nel 1476 gli fu conferita la carica di consigliere segreto ducale.
Nel 1483, sulla data c Ł incertezza fra il 9 e il 2 ottobre, all et di 81 anni Giovanni
Romei muore, lasciando agli eredi un ingente patrimonio, compreso il palazzo nel-
l odierna via Savonarola oggetto di questo studio.
19
capitolo1- analisi storica
Casa Romei: analisi di dissesti e proposte di intervento
1.2- Casa Romei, dalla costruzione al 1550.
La costruzione dell abitazione cittadina di Giovanni Romei inizia nel 1440, in un area
appena all esterno del centro di Ferrara, sull asse principale della nuova urbanizzazione,
l odierna via Savonarola; in questa zona stavano sorgendo le dimore dei facoltosi del
tempo, che cercavano aree dotate di maggiore spazio rispetto agli angusti vicoli del
nucleo della citt .
I terreni acquistati da Gio-
vanni Romei per costruir-
vi il proprio palazzo, non
erano liberi da fabbricati,
per cui l edificio si Ł svi-
luppato sull esistente me-
diante una serie di adat-
tamenti, demolizioni e ri-
costruzioni; la casa deri-
va infatti dall unione di tre
abitazioni.
I lavori si protrassero per
una quindicina di anni,
durante i quali numerosi
furono i cambiamenti ed i
ripensamenti. Si pu per
dire che prima del 1460 il
palazzo aveva gi acquisito buona parte delle forme che ancora oggi si possono ammi-
rare. In questi anni e nei successivi la casa conobbe continui sviluppi ed accrescimenti:
furono aggiunte logge e vari ambienti sia aperti di tipo claustrale sia chiusi, a volte per
soddisfare necessit pratiche, a volte per accrescere la funzione celebrativa degli spazi
di propriet di uno degli uomini piø facoltosi ed influenti del tempo.
Il riferimento architettonico piø probabile per la costruzione della casa era l abitazione di
Bartolomeo Pendaglia, fattore generale del Duca d Este, che fu fonte di ispirazione per
molte delle nuove ricche abitazioni del tempo, in quanto considerato il palazzo piø son-
tuoso e bello della Ferrara della met del Quattrocento.
Pur avendo subito numerosi interventi e modifiche nel tempo, la struttura architettonica
originaria Ł visibile ancora oggi, e il visitatore pu apprezzare il pregevole effetto spaziale
che domina i due chiostri e le sale di Casa Romei, e le singolari soluzioni strutturali
ottenute con un inconsueto uso dell arco.
In un primo tempo il disegno dell impianto architettonico venne attribuito a Benvenuto
degli Ordini, ma in un secondo tempo la sua impostazione si ascrisse all opera dell archi-
tetto Pietrobono Brasavola, per la somiglianza delle caratteristiche architettoniche del
palazzo con alcuni suoi edifici quali Palazzo Pendaglia del 1434, palazzo Contrari e il
chiostro della Certosa del 1452-61.
Pietrobono Brasavola aveva lavorato per la corte estense anche come urbanista e inge-
gnere militare, spesso a fianco del Nigrisolo; appartenente ad un insigne famiglia ferra-
rese disegna un architettura che evidenzia il passaggio dall influenza del gotico venezia-
no al senso della misura e dell ordine tipicamente rinascimentali.
Alla morte di Giovanni Romei, nell ottobre del 1483, la casa, parte dei beni lasciati in
eredit , non venne lasciata interamente ai figli, perchØ una parte di essa fu donata al-
l adiacente Convento del Corpus Domini. Sembra che il lascito fosse stato voluto da
Giovanni Romei per espiare i peccati dovuti alla pratica del prestito a usura.
Figura 1.2.1 - Prospetto su via Savonarola.
20
capitolo1- analisi storica
Casa Romei: analisi di dissesti e proposte di intervento
Met della casa fu lasciata in uso alla moglie ed ai figli, ai quali doveva essere corri-
sposto il pagamento in quattro rate di duemila ducati annui.
Casa Romei venne in seguito interamente annessa al Convento del Corpus Domini
quando, nel 1491, la duchessa Eleonora di Toledo riscatt il palazzo pagando il figlio
di Giovanni Borso Romei e lo don alle monache clarisse.
Molto importante per il destino di Casa Romei fu la frequentazione del suddetto con-
vento da parte del Cardinale Ippolito d Este (1509-1572), fratello del duca Alfonso II, e
di alcuni componenti della sua famiglia, fra i quali la sorella Eleonora e la nipote Lucrezia,
figlia del Papa Alessandro VI e moglie di Alfonso I.
Attorno al 1550 il cardinale Ippolito d Este promosse una serie di interventi volti all ab-
bellimento di alcuni locali del piano nobile; le decorazioni fatte in quell occasione, ri-
spondenti ai canoni estetici del Rinascimento maturo, e gli stemmi del cardinale, sono
ancora oggi in parte visibili, e si annoverano fra le testimonianze pittoriche di maggior
pregio non solo di Casa Romei, ma di tutta Ferrara.
Figura 1.2.2 - vista del cortile principale da sud est.
21
capitolo1- analisi storica
Casa Romei: analisi di dissesti e proposte di intervento
1.3- Le descrizioni di Casa Romei.
Dopo la morte di Giovanni Romei, il suo
palazzo fu utilizzato dapprima come con-
vento e poi come abitazione per le fami-
glie disagiate, funzioni che poco valoriz-
zarono le sue doti di armonia architettonica
e di pregio artistico. Solo alla fine dell Ot-
tocento, con una serie di trattative che por-
tarono all acquisizione nel 1897 della casa
da parte dell allora Ufficio Regionale per
la Conservazione dei Monumenti (e che
verranno illustrate nello specifico in uno
dei paragrafi successivi), si riscopr il va-
lore di questo edificio, ormai ridotto in sta-
to fatiscente nelle strutture e nelle deco-
razioni pittoriche. Risalgono quindi alla fine
del XIX secolo le prime testimonianze
scritte che descrivono gli ambienti della
suddetta dimora. Si riportano tre testi: il
primo Ł una descrizione trovata in allega-
to all atto di cessione in affitto al Comune
del 30 settembre 1885; il secondo Ł un
articolo apparso sulla «Gazzetta Ferrare-
se» nel 1891, l ultimo Ł tratto da un
volumetto pubblicato nel 1989 a cura del-
la Soprintendenza.
Tali descrizioni, oltre a fornire un utile stru-
mento di conoscenza sulla disposizione
degli ambienti, testimoniano lo stato di de-
grado e di incuria in cui questi versavano.
Dalla prima descrizione si nota, oltre al-
l avanzato stato di degrado degli intonaci,
dei pavimenti, delle strutture e dei solai, in
buona parte bisognosi di puntelli, il fatto
che al tempo non si considerassero come facenti parte di Casa Romei tutti gli ambienti a est
del cortile principale ed il secondo cortile, che restavano annessi all adiacente complesso
conventuale.
Il secondo testo, l articolo, evidenzia invece la singolarit dell uso delle strutture ad arco («...ogni
lato del cortile ha un apertura d arco di diverso diametro e diversa forma...ci che sorprende
appunto Ł il vedere un arco troncarsi contro un lato e sparire in parte nel corpo di un altra parte
dell edifizio...»), la variet stilistica dei quattro lati del loggiato inferiore, l eleganza delle trava-
ture a cantinelle su mensole decorate ad imitazione dell intarsio, il pregio delle pitture murali
delle logge al piano terra. Definisce inoltre «di fattura piuttosto ingenua» le decorazioni in cotto
a tondi presenti sulla parete in fronte a chi entra nel cortile principale, e considera gli affreschi
delle logge superiori di valore storico ma non di particolare pregio artistico, mentre sottolinea
la bellezza delle decorazioni in cotto degli archi superiori e quella delle sale interne, di cui
evidenzia le volte e la cornice che le regge, e i dipinti che ornano le pareti e le volte stesse.
Il terzo ed ultimo testo in seguito riportato Ł il piø recente, risale al 1989; esso pone
particolare attenzione alla descrizione delle decorazioni e delle pitture parietali, e pu
considerarsi tuttora attuale.
Figura 1.3.1 - Foto di archivio . Puntelli
sorreggono le arcate del loggiato superiore del
primo cortile.
Figura 1.3.2 - Foto di archivio. Lavori alla
parete sud del primo cortile.
22
capitolo1- analisi storica
Casa Romei: analisi di dissesti e proposte di intervento
1.3.1 - Descrizione di Casa Romei dal contratto di cessione in affitto al Comune di
Ferrara del 30 settembre 1885.
Nell umanitaria e lodevole mira di provvedere di sane abitazioni famiglie povere ed
indigenti di questa citt , l onorevole municipio del luogo ha ridotto domanda all Amm.ne
del Fondo Culto per la temporanea occupazione di parte del monastero del Corpus
Domini in questa stessa citt ...
...il piano terra Ł costituito da sei ambienti ed un cortile.
Il cortile Ł fiancheggiato nei lati di settentrione, ponente e mezzod da un loggiato con
solaio formato da travi, travetti e tavole, appuntellato per assicurarne la stabilit con
filagne verticali e trasversali rinforzato da bracci a foggia di mensole. Il pavimento
assai deteriorato Ł formato in parte di quadri in parte di pietre in piano. Le arcate esse
pure in parte appuntellate sono sor-
rette da colonne in cotto con basi e
capitelli di marmo nei lati di setten-
trione e di ponente e da colonne tut-
te di marmo ad eccezione delle la-
terali nel lato di mezzod . Le fronti
delle arcate sono di cotto con cor-
doncini e listelli pure di cotto; in detto
cortile avvi un pozzo il cui delta Ł a
forma di vaso ed in marmo con base
pure di marmo ed in vari pezzi. ¨
coperto da una piccola tettoia sor-
retta da due pilastri in muratura e
coperta di coppi comuni.
Gli ambienti del piano terra si trova-
no quattro nel lato di ponente del fab-
bricato e due in quello di mezzod .
Ambienti nel lato di ponente del fabbricato:
1 una grande stanza assolarata
con travi e travetti e tavole, e con
due finestre munite di ferriate pro-
spicienti nella via Praisolo. Il pavi-
mento Ł di pietra in piano rotto nel-
la massima parte. Vi sono due pilo-
ni che sorreggono quattro arcate
portanti il solaio assicurato anche
con un puntello in legno. I muri in
parte senza intonaco sono in uno
stato deplorevole. La porta di acces-
so Ł di abete nuova, senza vernice
e trovasi sotto al loggiato.
2 Piccolo corridoio assolarato con
pavimento di quadri in cotto dete-
riorati, ha una finestra che guarda il
loggiato con serranda a vetri si det-
ti occhi di bue.
Figura 1.3.3 - Pianta del piano terra.
Figura 1.3.4 - Le sale del lapidario, nella zona
ovest del primo cortile a piano terra, durante i
lavori in corso di svolgimento nella primavera del
2000.
23
capitolo1- analisi storica
Casa Romei: analisi di dissesti e proposte di intervento
3 stanza a soffitto con orditura. Avvi camino e fornello; pavimento di quadrelli in cotto;
il soffitto in parte caduto, i muri quasi tutti senza intonaco. Avvi una finestra con ser-
randa a piccoli vetri prospiciente il loggiato. La porta che da questo d accesso alla
stanza Ł di abete ed in cattivo stato.
4 Da questa stanza si entra per una porta Ł nuova d abete non verniciata, in una altra
pavimentata essa pure con quadri in cotto deteriorati; Ł coperta di una volta a botte
con quattro tiranti in ferro, l intonaco dai muri in parte crollato. Questa stanza ha una
finestra sopra il loggiato con serranda a vetri cos detti occhio di bue ed in istato me-
diocre.
5 Si accede in una stanza per mezzo di una porta posta sotto il loggiato. Trovasi nello
stato dei descritti ambienti. Ha una finestra con serranda a vetri prospiciente il loggia-
to.
6 Piccola stanza con porta senza finestra.
Piano superiore
Per mezzo di una scala i cui gradini sono di cotto coperti da quadri deteriorati si acce-
de al piano superiore che consta di n.7 ambienti. Nei lati nord, est ed ovest del fabbri-
cato vi Ł un loggiato con parapetto in muratura ed arcate sorrette da colonnette di
marmo. Il pavimento Ł di tavelle deteriorate.
Ambienti nel lato di ponente del fabbricato:
7 stanza con caminetto,
assolarata e pavimentata con
tavelle deteriorate. E munita
di tre finestre due prospicienti
la via Praisolo ed una prospi-
ciente il loggiato con serran-
de a piccoli vetri. La serran-
da sulla finestra che guarda
il loggiato Ł a vetri cos detti
ad occhi di bue. La porta d ac-
cesso a detta stanza trovasi
sotto il loggiato ed ha due ser-
rande d abete, una nuova ed
interna, l altra deteriorata ed
esterna.
8 da una porta sotto il loggiato si accede ad un altra stanza assolarata con pavimento
di quadrelle in cotto in istato mediocre, i muri sono deteriorati anzi intonacati. E provve-
duta di camino e di finestra con serranda a piccoli vetri prospiciente la via Praisolo e
munita ante in istato di deperimento, La porta di accesso Ł di abete nuova e senza
vernice.
9 piccola stanza coperta da volta con pavimento di quadri deteriorato ed una finestra
sopra la porta con serranda a vetri cos detti ad occhi di bue. La porta Ł d abete in
discreto stato.
Figura 1.3.5 - Sala di Davide.
24
capitolo1- analisi storica
Casa Romei: analisi di dissesti e proposte di intervento
10 Stanza coperta da una volta decorata con fregi; nel mezzo della volta avvi un
dipinto: il pavimento Ł di quadrelli in cotto in buono stato. Ha due finestre che guarda-
no la via Praisolo con ferriate, serrande a vetri in buono stato e scuri in stato di depe-
rimento; Ł munita di un camino in cotto con decorazioni. Si accede a questa stanza per
una porta sopra il loggiato, la cui serranda trovasi in istato mediocre. I muri sono bene
intonacati.
11 Da questa stanza si accede ad un piccolo stanzino coperto da volta bene intonaca-
ta come pure lo sono i muri. Il pavimento Ł formato da quadrelli in marmo (bianchi e
giallastri) in buonissimo stato.
Ha una finestra verso via Praisolo munita di ferriata e serranda a vetri in buono stato.
12 Stanza coperta da volta. Intonaco discreto. In mezzo alla volta avvi un dipinto. Il
pavimento Ł in tavelle in istato mediocre. E munita di due finestre con serrande a vetri
ed una con ferriata. La porta d accesso Ł situata sotto il loggiato e la serranda Ł d abe-
te nuova senza vernice.
Ambiente nel lato di mezzod
13 Una gran sala assolarata con dipinti all interno, camino ed intonaco sui muri. Il
pavimento Ł di quadrelli in cotto in discreto stato; Ł munita di due finestre che guarda-
no il cortile con serrande a vetri cos detti occhi di bue ed in istato di deperimento.
L ambiente Ł diviso in due parti quasi uguali da una tramezza di tavole in buono stato.
25
capitolo1- analisi storica
Casa Romei: analisi di dissesti e proposte di intervento
1.3.2 - Descrizione di Casa Romei tratta da «Gli avanzi di Palazzo Romei», a cura di
Luigi Fiorentini e Giuseppe Fei, in «Gazzetta Ferrarese», 3 ottobre 1891.
Anticamente era ivi un palazzo patrizio, delle cui finestre a sesto acuto, murate, vedonsi
distintamente le tracce nel muraglione che abbiamo accennato.
Entrando per la porticina, che d attualmente accesso al fabbricato, e che non corri-
sponde all antico ingresso, di cui vedonsi chiaramente le vestigia, tanto all esterno,
che all interno dell edifizio, ci troviamo dinanzi un cortile composto di due loggiati l uno
sovrastante l altro, che al primo aspetto impressiona, essendochØ il nudo mattone vi
domina come la nota fondamentale dell edificio, dando cos a tutte le parti di questo
un austera eleganza, ed una severit claustrale.
Interessa e stupisce la bizzarra variet della costruzione e decorazione del loggiato
inferiore, che nei suoi quattro lati varia di linea e di dettaglio, e cioŁ quello di sinistra
che ricorda il lombardo, e decisamente si pu ritenere il particolare piø antico dell edi-
ficio. Quello di fronte con colonne e capitelli a fogliame, portanti alternati due stemmi;
quello col cane rampante, arma gentilizia dei Romei, e l altro con croce episcopale e
sigla , che non possiamo con sicurezza accennare a chi appartenesse, essendo riu-
scite infruttuose le ricerche da noi fatte in proposito. Per la loro forma questi capitelli
sentono tutto il carattere del quattrocento veneziano.
Il lato a ponente come l altro che Ł di fronte, hanno invece il capitello semplicissimo, e
la colonna di mattone.
¨ giusto ricordare le travature a cantinelle del loggiato inferiore, elegantissime; aven-
do specialmente queste ultime una elegantissima decorazione in bianco e nero, da
imitare l intarsio. Tutte le travi hanno benissimo conservato le mensole, e sono degne
di nota le travi a ponente che si presentano rastremate, particolare molto interessante.
Le pareti del loggiato inferiore conservano pallide tracce di pitture murali, come lo
attestano certe aureole graffitte che fanno supporre che esistessero o trittici, o compo-
sizioni a fresco.
Il muro esterno
soprastante al loggiato
di fronte a chi entra,
nello spazio tra le due
finestre che illuminano
il salone, contiene una
decorazione in cotto
composta di un tondo
grande col nome Gesø
di fattura piuttosto in-
genua, sia pei cordoni
architettonici, come per
le figure dei serafini.
Questo Ł attorniato da
altri sei tondi piø picco-
li. Quello piø in basso
contiene lo stemma de-
gli Estensi in rilievo al-
l epoca medioevale, gli
altri, tracce di pittura a
fresco.
Figura 1.3.6 - Vista della parete sud del primo
cortile - Sala di Davide.
26
capitolo1- analisi storica
Casa Romei: analisi di dissesti e proposte di intervento
Una nota curiosa Ł quella che precisamen-
te ogni lato del cortile ha un apertura d ar-
co di diverso diametro e diversa forma.
Quello a sinistra di chi entra Ł un segmen-
to d arco che nell imposta appoggia sopra
una specie di pilone a mensola, la quale
ultima poi termina con un pilastrino. Gli al-
tri tre lati hanno pressappoco il mezzo arco
rotondo piø o meno schiacciato; ma ci che
sorprende appunto Ł il vedere un arco tron-
carsi contro un lato e sparire in parte nel
corpo di un altra parte dell edifizio.
Il loggiato superiore si presenta regolare e
d uno stesso carattere, sebbene i capitelli
a ponente siano di una forma piø stilizzata
e d una fattura piø secca. La decorazione
in cotto degli archivolti esterni dei due
loggiati Ł assai bella e ben conservata
Decorate di affreschi erano in antico le pa-
reti delle logge superiori. Battendo legger-
mente il muro, e facendo cadere l intona-
co, o lo strato di bianco, si vedono appari-
re le pitture che gi formavano ornamento
a queste logge. Nel quale proposito note-
remo che da quanto apparisce, non si pu ad esse attribuire importanza artistica, ma
soltanto un valore notevole per la storia dell arte. Il fregio attuale della parete di queste
logge non Ł che un imitazione dell antico condotta da mano inesperta. Sulla porticina
segnata dal numero 6 scorgesi un avanzo di dipinto chiaro - scuro e pochissime tinte,
d epoca assai remota, rappresentante un serafino con una fettuccia la mano col motto,
che a stento leggesi:
Initium sapientiae est timor Domini.
Dal loggiato superiore si accede al salone in cui si osservano le finestre di stile del
secolo XIV, o XV, modificate sull impronta del secolo XVI, il soffitto di legno a cantinelle
in forma romboidale e il fregio ad esso sottostante con lo stemma gentilizio degli Estensi
e il motto decorativo:
Ab insomni non custodita dracone.
Degne di nota sono le adiacenti stanze, di entrambe le quali la volta, stupenda per
altezza e fattura, Ł ornata di pitture di stile raffaellesco, che, certo non appartengono
alla Scuola dei Dossi, come furono giudicate, ma che sono in ogni modo pregevoli. Lo
stesso dicasi delle figure del centro della volta, una delle quali rappresenta Tobia aiu-
tato dall angelo, e l altra Davide che uccide Golia.
Considerevole pure ci sembra il cornicione reggente le grandi curve della volta, in cui
il chiaro - scuro architettonico Ł trattato in modo ammirabile...
Figura 1.3.7 - Vista dell angolo sud est del
cortile principale.