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complementare ad essa e a coadiuvarla colmando le sue
lacune: è la sponsorizzazione di eventi. Questa prevede che lo
sponsor, affiancando l’evento con il proprio brand, si leghi
all’esperienza che esso offre al pubblico e faccia di tale
esperienza un’arma per differenziarsi dai concorrenti, in modo
da rispondere ai dettami espressi dai teorici del marketing
dell’ultima generazione, il cosiddetto marketing esperienziale.
All’interno della sponsorizzazione degli eventi, una
particolare attenzione merita quella degli eventi musicali. Dal
1998 infatti, primo anno dell’Heineken Jammin’ Festival che
può essere considerato il capostipite di questa particolare
forma di sponsorizzazione, le estati dei giovani italiani hanno
visto la partecipazione a sempre più festival o concerti
sponsorizzati dalle più svariate marche. Il Cornetto Algida (con
il Cornetto Free Music Festival), la Coca Cola (con il Coca Cola
Live), la Tim (con il Tim Tour), sono solo alcuni degli esempi
delle marche che hanno scelto la sponsorizzazione di un evento
musicale quale mezzo di comunicare con il proprio pubblico.
Appurata la crescente diffusione della sponsorizzazione
degli eventi musicali come mezzo di comunicazione
commerciale, resta da verificarne l’efficacia. Ed è proprio da
questo intento che sono nate le parole custodite dalle pagine
seguenti.
Ho ritenuto, prima di tutto di approfondire i tratti generali
della sponsorizzazione evidenziando le caratteristiche che
rendono questo strumento così differente dagli altri strumenti
che un’azienda può utilizzare per comunicare.
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Da tale approfondimento è risultato, in primo luogo, che
la sponsorizzazione, trasformando in fatti ciò che la pubblicità
spiega a parole, risulta un mezzo di comunicazione
commerciale più sottile che permette di aggirare gran parte
delle barriere percettive che il pubblico tendenzialmente tende
ad erigere di fronte alla pubblicità. Allo stesso tempo è emerso
che la natura più emozionale che informativa del messaggio
della sponsorizzazione ne ostacola l’utilizzo da parte delle
aziende poco note o che offrono prodotti particolarmente
innovativi e ciò la rende uno strumento complementare e non
alternativo agli altri strumenti di comunicazione aziendale che
hanno una valenza più informativa. Affinché, quindi, una
sponsorizzazione possa essere giudicata realmente di successo
deve essere obbligatoriamente accompagnata da un buon
piano di comunicazione a supporto capace di amplificarne gli
effetti.
Dalle caratteristiche generali della sponsorizzazione il
passaggio logico immediatamente successivo mi ha portato ad
esaminare gli obiettivi che un’azienda potrebbe riuscire a
raggiungere grazie ad una sponsorizzazione. E’ emerso, in
primo luogo, che la sponsorizzazione genera gratitudine del
pubblico verso lo sponsor perché è percepita come vantaggiosa
inizialmente per la comunità, poi per la categoria sostenuta e
infine per la singola attività sponsorizzata. E’ emerso altresì,
che questa permette di lavorare sulla brand image dello
sponsor che verrà arricchita agli occhi del pubblico dei valori
trasferitele dall’immagine dell’oggetto. Ultimo obiettivo
individuato è quello dell’accrescimento della notorietà di marca
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e di prodotto. Il raggiungimento di ognuno di questi obiettivi
avrà, nel lungo periodo, degli effetti positivi sulla brand equity.
E’ stato poi esaminato il lato oscuro della medaglia,
ponendo in evidenza i rischi che un’azienda deve valutare
prima di intraprendere un’operazione di sponsorizzazione;
rischi legati alla difficoltà di misurazione degli effetti finali ed
alla scelta dell’oggetto. L’efficacia della sponsorizzazione è
risultata dipendere, infatti, sia dall’andamento finale
dell’oggetto sponsorizzato, sia da quanto esso riesce a
coinvolgere il suo pubblico ed è proprio il grado di involvement
del pubblico verso l’attività sponsorizzata che è risultato essere
il rischio che maggiormente potrebbe influenzare il successo
della sponsorizzazione, dato che impatta su ognuno dei suoi tre
obiettivi. Altre variabili che impattano sull’efficacia della
sponsorizzazione sono risultate essere la forza del legame che il
pubblico percepisce che sussista tra lo sponsor e l’oggetto, il
piano di comunicazione a supporto e la categoria sponsorizzata.
Si è poi proceduto alla descrizione dei vari oggetti
sponsorizzabili e, dopo aver velocemente illustrato la
sponsorizzazione di persone o gruppi di persone e quella di enti
o organizzazioni, si è entrati nel vivo della questione
affrontando nel dettaglio la sponsorizzazione di eventi con le
sue più importanti caratteristiche, quali quella inerente il lato
esperienziale degli eventi, e le sue possibili categorie. Da ciò è
emerso che la sponsorizzazione degli eventi, legandosi ad un
fattore tanto importante come l’esperienza e sfruttando il
trasferimento di valori dall’immagine dell’evento a quella dello
sponsor (di cui sono state prese in esame tutte le variabili da
cui ritengo che questo dipenda), permette di accrescere in
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modo significativo l’universo valoriale intorno al brand. Ciò,
coerentemente con la sempre più rilevante ricerca di simboli
dei consumatori, sarebbe per l’azienda garanzia di
differenziazione rispetto alle aziende concorrenti.
Si è affrontata poi la specifica realtà della
sponsorizzazione di eventi musicali. Dall’analisi delle
caratteristiche del target è risultato che la musica (e di
conseguenza gli eventi musicali) ha come pubblico i giovani
nella loro globalità (l’età è risultata l’unica variabile realmente
in grado di discriminare chi ascolta musica con vivo interesse
da chi, invece, non lo fa) e, ritenendo che fossero le funzioni
psicologiche e sociologiche che i giovani attribuiscono alla
musica nella loro vita a rendere gli eventi musicali degli oggetti
di sponsorizzazione così radicalmente differenti dagli altri, ho
proceduto all’esame di tali funzioni. Ho quindi rielaborato le
funzioni che riveste la musica per il target assumendo questa
volta il punto di vista dello sponsor e applicandogli le
caratteristiche generali della sponsorizzazione. Da queste
considerazioni è emersa che la grande importanza che il
pubblico della sponsorizzazione attribuisce alla musica, il senso
di appartenenza ad un mondo particolare che dà l’ascolto della
musica e le sue funzioni psicologiche, superando largamente il
rischio che l’oggetto sponsorizzato non riesca a coinvolgere il
pubblico, garantiscono il successo di tale operazione.
Infine si è voluto ricercare un riscontro empirico che
potesse definitivamente sancire l’efficacia di tale genere di
sponsorizzazione. Sono state svolte delle indagini sul campo
dell’Heineken Jammin’ Festival (Imola, 19/7/2004) e del
Cornetto Free Music Festival (Milano, 30/5/2004), tramite la
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somministrazione di un questionario ai partecipanti, per
indagare sia le caratteristiche del pubblico che gli effetti finali
della sponsorizzazione.
Questa ricerca ha confermato che sponsorizzare un
evento musicale, grazie all’universalità del linguaggio musicale,
è un mezzo che garantisce di arrivare con efficacia ai giovani
nella loro globalità. Ciò ne rende particolarmente adatto
l’utilizzo da parte di quelle aziende che trovano nel loro
portafoglio dei prodotti di largo consumo rivolti ai giovani.
Inoltre la ricerca, quantificando le ore che gli intervistati
dedicavano settimanalmente alla musica, ha fornito una prova
che la musica come oggetto sponsorizzato riesce a generare
nel suo pubblico un elevato grado di involvement (che trova le
sue basi proprio nelle funzioni psicologiche e sociologiche che la
musica riveste nella vita dei giovani). Ciò scatena nel pubblico
un’inconscia gratitudine e permette all’azienda di lavorare
efficacemente sulla sua immagine.
E’ emerso infine che, grazie alle forti capacità
comunicative della musica, tale genere di sponsorizzazione ha
permesso ai due sponsor di vestire la loro immagine di
significativi valori, primo tra tutti il valore di gioventù e tutti
quelli ad esso collegato. Ciò ha consentito di accrescere
l’universo immateriale della brand image e quindi, rispondendo
alle ultime tendenze del marketing, di differenziare le marche
da quelle concorrenti.
Si può quindi, concludere che tramite questa tesi è stata
fornita la prova dell’efficacia della sponsorizzazione degli eventi
musicali come mezzo di comunicazione commerciale. Questa
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forma di comunicazione infatti, se implementata da una marca
che fornisce una discreta condizione di notorietà iniziale e se
combinata da un preciso piano di comunicazione adatto ad
amplificarne gli effetti e a supplirne le lacune legate al basso
contenuto informativo del suo messaggio, riesce a raggiungere
il mondo dei giovani nella sua universalità. Essa, legandosi a
qualcosa di particolarmente caro ai giovani ed emblema stesso
della gioventù come può essere la musica live, non solo riesce
a generare in loro un senso di gratitudine ed una conseguente
predisposizione positiva verso la marca, ma dipinge la stessa
personalità della marca con alcuni valori legati alla gioventù
che le consentono di accedere di diritto a quel mondo.
Sponsorizzare un evento musicale permette ad
un’azienda quindi di apportare dei significativi tratti emotivi alla
propria immagine, per riuscire non ad entrare nel semplice
ricordo dei giovani, né tanto meno nella loro razionalità, ma per
conquistare la cosa per loro più importante: la fantasia.
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Primo capitolo:
Le caratteristiche generali delle sponsorizzazioni
1. Lo sviluppo del mercato delle sponsorizzazioni
“La sponsorizzazione può essere definita come un
investimento in denaro o in natura su un evento, squadra o
persona per assicurarsi l’accesso al potenziale commerciale
associato” (Meenaghan 1994) o “come un’attività di
comunicazione (e di promozione) attraverso la quale
un’azienda fornisce un supporto (finanziario e/o in natura) a un
individuo, un gruppo o un’organizzazione, al fine di permettere
a questi di svolgere le loro attività e allo stesso tempo di
ottenere un beneficio – tramite l’associazione dell’attività, della
manifestazione o dell’evento sponsorizzato al proprio nome e/o
la propria marca – in termini di notorietà e di immagine
complessiva presso i diversi pubblici aziendali (Nelli, 2000)”.
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Sebbene molti degli aspetti di ciò che si intende oggi per
sponsorizzazione possano essere fatti risalire alle antiche civiltà
greche e romane (Mecenate usando gli artisti per sponsorizzare
l’impero di Cesare Ottaviano Augusto anticipa le più moderne
concezioni di sponsorship), la sponsorizzazione intesa in senso
moderno e cioè guidata da intenti commerciali è un fenomeno
molto più recente. Con l’avvento delle radio commerciali nella
prima parte del secolo scorso si può ravvisare una qualche
attività di sponsorizzazione, ma la sponsorizzazione
commerciale è un fenomeno che vede la sua nascita nella metà
degli anni ‘60. Da lì in avanti essa ha rappresentato e tuttora
rappresenta uno dei settori con più alti tassi di crescita rispetto
a tutti quelli riguardanti la comunicazione di marketing.
La scala della crescita può essere evidenziata
dall’incremento della spesa in sponsorizzazioni che oggi
rappresenta il 7% della spesa generale (rispetto al 2,5% del
1987) che le aziende investono per comunicare, spesa che, nel
mondo intero, è passata dai 2 miliardi di dollari del 1984 ai
23,16 miliardi del 1999 (con una crescita pari circa al 1100%,
Sponsorship Research International 2000) con un tasso di
crescita del 14% annuo, di gran lunga superiore a quello
dell’advertising (10%) e a quello delle sales promotion (6%).
Ciò ha suscitato e suscita grande interesse nella letteratura
economica con conseguente crescita delle pubblicazioni di
articoli a riguardo nelle più importanti riviste accademiche di
marketing (come ad esempio Psicology and Marketing e The
european journal of marketing, in cui hanno pubblicato autori
come Amis, Bennett, Meeanghan, Shipley, Nicholls, ecc.).
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Ancora più elevata è l’importanza delle sponsorizzazioni
nel mercato della comunicazione aziendale italiano, di cui
rappresentano il 13,2% della spesa globale.
Tra i tanti fattori che hanno determinato un incremento
così notevole della diffusione della sponsorizzazione possiamo
individuare:
8 le politiche governative restrittive riguardanti
l’advertising di merci quali ad esempio il tabacco e
l’alcol. Settori questi in cui le sponsorizzazioni si sono
maggiormente sviluppate. Si pensi che nel 1998
Anheuser Busch e Philip Morris spendevano ciascuna
circa 135 milioni di dollari l’una in sponsorizzazioni;
8 la crescita vorticosa dei prezzi della pubblicità;
8 le nuove opportunità offerte dai nuovi modi di
impiegare il tempo libero;
8 il sempre maggiore spazio dedicato dai media agli
eventi sponsorizzati e la conseguente copertura sul
pubblico di massa;
8 le inefficienze dei media tradizionali, a seguito
dell’affollamento, della frammentazione o
dell’inesorabile continua omogeneizzazione dei
messaggi. Dai dati raccolti da Nielsen nel 2003
emerge che il consumatore medio ogni anno è colpito
da un letterale bombardamento pubblicitario fatto da
quasi un milione di spot in televisione ed altrettanti in
radio, da 150 mila annunci sui periodici e da circa 250
mila sui quotidiani. Una potenza di fuoco che genera
nell’uomo della strada (adulti con 15 anni e più)
pressioni pubblicitarie di oltre 2 milioni e 100 grp sul
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mezzo tv, 450 mila sulla radio e presumibilmente
quasi altrettanti su periodici e quotidiani;
8 la necessità di trovare un media alternativo alla
pubblicità, capace di superare le difficoltà incontrate
da essa a guadagnare l’attenzione e l’interesse di
intere fette di pubblico che potrebbero essere poco
coinvolti dall’advertising classico;
8 la possibilità offerta da alcuni contratti di
sponsorizzazione di usufruire di un diritto di
esclusività, spesso non offerto dagli altri mezzi di
comunicazione (Amis et al. 1999); questo diritto deve
ovviamente essere accompagnato da una durata del
contratto di medio e lungo termine, altrimenti
rischierebbe di risultare inutile e non ottenere così la
desiderata percezione di un legame forte tra lo
sponsor e l’oggetto sponsorizzato presso il pubblico di
riferimento;
8 la possibilità, offerta dalla sponsorizzazione degli
eventi di una risonanza planetaria, di diffondere un
messaggio standardizzato nel mercato globale; questo
acquista una crescente importanza con l’evolversi dei
mercati verso una sempre maggiore globalizzazione e
a causa della difficoltà di creare delle copy strategy
universalmente efficaci per tutti i target obiettivo di
tutte le parti del mondo;
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2. Le principali caratteristiche delle
sponsorizzazioni
Francesco Moneta, durante il suo intervento alla “III
Giornata degli innovatori” tenuto a Roma il 7 Maggio del 2003,
affermava che ”Comunicare attraverso la sponsorizzazione
significa comunicare direttamente a un pubblico, associando
l’immagine del Prodotto, dell’Azienda o dell’Ente ai valori dello
Sport, dello Spettacolo, della Cultura, dell’Entertainment, di
Good Causes o di altro progetto o realtà di forte comunicabilità,
e nel contempo ricercando una audience più ampia, attraverso
il sistema dei media.”
Sempre Moneta in un’intervista pubblicata nel Settembre
2002 nel periodico “ADV. L’utente di pubblicità.” affermava
che: “le sponsorizzazioni consentono di associare la propria
immagine a miti, valori, emozioni nel grande e sempre più
efficace territorio del tempo libero; gli eventi rendono
spettacolo ed esperienza il concept del prodotto, l’identità di
un’azienda…”.
Insomma lo sponsorizzare, in genere, vuol dire “prendere
a prestito” un’immagine esterna all’azienda, che sia quella di
una squadra sportiva, di una mostra d’arte o, come nel nostro
caso, di un concerto musicale.
Tramite la sponsorizzazione la marca si cambia d’abito e
cerca di assumere un’apparenza differente appropriandosi dei
significati di cui è ricco ciò che è sponsorizzato.
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Del resto, il senso ultimo delle operazioni di sponsoring è
proprio quello di trasmettere al brand un valore aggiunto, dato
proprio dal sistema valoriale dell’oggetto sponsorizzato.
Appropriarsi, dunque, degli altrui significati, per fomentare una
passione e meglio rispondere alle esigenze dei consumatori che
cercano simboli invece che prodotti. Proprio per questa
struttura basata sull’ “appropriarsi” di altrui significati che la
sponsorizzazione assume delle caratteristiche che sono anche
radicalmente differenti da quelle degli altri canali che
un’azienda può utilizzare per comunicare.
In particolare essa:
8 presenta un processo di comunicazione la cui
efficacia sarà inevitabilmente legata alla coerenza
percepita tra sponsor ed oggetto;
8 può raggiungere dei target-group specifici grazie
alla scelta di specifici oggetti come veicoli;
8 può avvalersi di altri media per amplificare la
diffusione del messaggio, da cui deriva la doppia
natura del pubblico della sponsorizzazione (diretta e
indiretta). Può avvalersi, in particolare della publicity
offerta dai mass media e godere, quindi, di
un’altissima copertura e frequenza in modo da
ottenere rapidamente un’ampia penetrazione del
messaggio e la possibilità di sfruttare una
comunicazione a livello internazionale. Questo aspetto
sottolinea la struttura del processo di comunicazione
che può essere posto sotto la classificazione di
comunicazione a due stadi;
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8 trasmette un messaggio il cui contenuto ha delle
caratteristiche strutturali del tutto peculiari. Esso
infatti presenta una limitata funzione informativa (può
essere solo il nome della marca o, al più, un piccolo
slogan), è poco analitico e più “astratto”, fa leva più
su aspetti di natura emotiva e irrazionale legati al
pacchetto valoriale dell’oggetto che su quelli razionali
legati all’aspetto funzionale del prodotto promosso. La
sponsorizzazione, inoltre, attua un tipo di
comunicazione differente dall’advertising classico, di
natura indiretta lavorando più sul background
psicologico degli individui che sulla loro percezione
dell’aspetto funzionale dei prodotti;
8 non distingue, a differenza della pubblicità classica,
il messaggio dal mezzo. Nell’advertising, infatti, il
messaggio è trasmesso grazie al mezzo ed il mezzo
evidentemente contribuisce all’effetto finale della
comunicazione, nella sponsorizzazione il messaggio è
il mezzo e viceversa;
8 gode della rimozione delle barriere percettive poste
dal pubblico, fortemente interessato all’oggetto
sponsorizzato;
8 presenta degli effetti inevitabilmente legati
all’impatto dell’oggetto sponsorizzato e al suo esito
finale.
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2.1. Audience e immagine dell’oggetto
sponsorizzato
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: un esame di coerenza
Poiché la sponsorizzazione sfrutta l’oggetto per
trasmettere il messaggio dello sponsor, è inevitabile che la
scelta dell’oggetto risulti essenziale per assicurarsi un buon fine
del processo. Per spiegare meglio questo concetto è bene
introdurre una teoria sostenuta da Donald Roy e Bettina
Cornwell sugli effetti della sponsorizzazione sui propri utenti e
sulla loro risposta.
Essa si basa sull’esame dei processi cognitivi dei
destinatari della comunicazione e sui loro schemi mentali.
L’ipotesi fondamentale è che quando i consumatori vengono
esposti ad una sponsorizzazione, essa fornisce tramite
l’abbinamento dell’immagine dello sponsor con quella
dell’oggetto, delle informazioni aggiuntive a quelle che,
originariamente nella mente degli individui, riguardavano lo
sponsor e l’oggetto sponsorizzato nella loro individualità.
Queste informazioni originarie svolgeranno il ruolo di schemi
mentali che, paragonati alle nuove informazioni derivanti dalla
sponsorizzazione, saranno usati per creare i giudizi
sull’appropriatezza o meno che quel determinato prodotto e
quell’oggetto sponsorizzato siano presentati insieme.
La congruenza tra immagine percepita dello sponsor e
dell’oggetto risulta essenziale perché, secondo gli autori,
determina un’alta identificazione dello sponsor con l’evento,
una favorevole attitudine verso lo sponsor e un più forte
trasferimento di immagine dall’uno verso l’altro.
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Ogni oggetto sponsorizzato, sia esso un evento o un personaggio famoso, avrà un gruppo di persone che, essendo
maggiormente interessate ad esso, rappresenterà il suo pubblico.