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Parte I
Il piano di marketing
Una parte importante dell’attività manageriale delle imprese,
soprattutto se di grandi dimensioni, riguarda la messa a punto di
piani e il controllo della loro realizzazione. Il marketing
rappresenta un aspetto molto importante della strategia di impresa
e contiene molti aspetti che abbracciano tutto l’ambito aziendale;
per questa ragione alcuni punti del piano di marketing si
confondono con il piano generale dell’impresa; anzi per molte
imprese, in particolare quelle sempre più orientate al mercato, la
pianificazione di marketing è la componente più importante e il
punto di partenza.
La pianificazione, tutto ciò che precede l’azione, è un processo
decisionale che deve svolgersi in modo organico e ordinato;
necessita di una serie di informazioni (tipo di business e grado di
turbolenza, dimensione, numerosità dei concorrenti ecc…). Non
esiste una procedura standard di pianificazione valida per tutte le
situazioni. Ciononostante viene prodotto sempre come output una
serie di documenti, il piano di marketing, che rappresenta le linee
guida per l’azione dell’impresa. Esso si costituisce di tre parti:
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- analisi
- strategia
- marketing mix
Il piano di marketing parte quindi dall’analisi del mercato di
riferimento dove l’azienda opera o intende operare. Analizzando
questi dati si passa quindi ad elaborare una strategia che sfrutti le
opportunità del mercato e i punti forti dell’azienda. Attraverso
questa fase si arriva al marketing mix, ovvero alla decisione di
come strutturare concretamente gli elementi fondamentali
dell’offerta.
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1. L’analisi
Tipicamente per mettere a punto un documento di pianificazione
del marketing si parte con l’analisi. Il management del marketing
per determinare quale sia la soluzione strategica più adatta
all’impresa, ha come base di partenza molti elementi che è
possibile osservare nell’impresa e nel macro-ambiente che la
circonda.
Come è possibile osservare nell’elenco successivo sono molteplici
fattori che in questa fase devono essere tenuti in considerazione
per operare una buona analisi. Sono elencati qui di seguito tali
fattori:
- ambiente esterno
- domanda
- sistema di mercato
- modello di acquisto
- segmentazione
- concorrenti
Analizzando tali fattori si identificano i problemi e le opportunità
di marketing, sia presenti all’interno dell’organizzazione, sia che
dipendono da elementi esterni e causati da cambiamenti nelle
condizioni economiche, nella concorrenza e nelle aspettative dei
clienti, nelle leggi statali, nei rapporti industriali.
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Tali dati sono sintetizzati nell’analisi SWOT, che determina per
l’azienda punti di forza, punti di debolezza, opportunità e
minacce. Il quadro si competa con una serie di ipotesi sulle
condizioni future e una previsione della domanda di mercato
durante il periodo coperto dal piano di marketing. Sulla base di
queste ipotesi si determinano gli obiettivi di marketing e si
stabilisce la strategia.
Passiamo ora ad analizzare meglio ciascun punto della fase di
analisi.
L’ambiente esterno
Per ambiente esterno si intende tutto ciò che circonda l’impresa e
da essa ne viene influenzata in misura più o meno rilevante. Fanno
parte dell’ambiente esterno i fornitori, i finanziatori, gli azionisti,
il mondo politico, l’opinione pubblica. Dall’ambiente esterno
provengono le risorse che entrano nell’impresa per generare i
prodotti e/o servizi: capitali, materie prime e componenti, uomini,
impianti ed energia, come pure i vincoli che ne limitano
parzialmente lo spettro d’azione (vincoli legislativi, vincoli
determinati dalla opinione pubblica).
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La domanda
Una parte fondamentale della fase di analisi riguarda
l’osservazione dei dati relativi alla domanda del mercato in
questione. La sua importanza è determinante per la valutazione
dell’attrattività di un segmento nel quale si deve decidere se
entrare o meno. La stima della domanda è anche un elemento
determinante nella pianificazione del marketing operativo e per la
fissazione di obiettivi alla forza di vendita. Inoltre eventuali errori
nella previsione della domanda possono portare a ripercussioni
gravi per la gestione degli stock, per gli acquisti e la finanza. Per
tali motivi è importante effettuare previsioni della domanda
accurate in modo da evitare tali errori e conseguentemente una
perdita di denaro. Per affrontare e risolvere tale problema si
ricorre a strumenti di indagine noti come “ricerche di mercato”.
Trattasi di differenti metodologie di indagine, come sondaggi,
interviste, questionari, che strutturate accuratamente permettono
ai destinatari di esprimere le loro considerazioni e la loro
soddisfazione su prodotti, servizi e marchi. Utilizzando tecniche
di rilevamento e di campionamento statistico si giunge ad una
previsione attendibile, anche se mai certa, della domanda futura. A
questo punto analizzando tali dati il management può decidere con
maggiore consapevolezza la strategia di marketing da seguire.
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Il sistema di mercato
In questa fase si approfondiscono e si schematizzano le relazioni
che intervengono tra i vari attori del mercato. Questa è una fase
importante poiché le aziende devono porre attenzione a non
commettere errori di gestione della propria rete di vendita o errori
di valutazione nel migliore metodo con il quale relazionarsi con il
cliente finale. Errori in tale fase possono provocare ripercussioni
gravi a livello di immagine e conseguentemente di vendite.
Il modello di acquisto
Nel mercato B2B, che viene analizzato in questo lavoro, per
modello di acquisto si intende quel complesso delle relazioni che
porta un cliente ad acquistare un prodotto. In questo processo
intervengono moltissimi fattori umani e psicologici oltre
naturalmente ad elementi funzionali e caratteristiche tecniche
specifiche del prodotto. Nell’analisi di tale modello applicata per
il caso Mungo bisogna soprattutto considerare la specificità del
mercato B2B e del settore industriale. In questo ambito riveste
fondamentale importanza l’analisi di una figura chiave quale
l’influenzatore. Inoltre il management deve tenere presente che
l’acquirente molto spesso non coincide con l’utilizzatore, così
come l’intervento di vari livelli di intermediari tra l’azienda
produttrice e il cliente finale.
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La segmentazione
Approccio macro
La segmentazione è quel processo di marketing attraverso il quale
l’impresa suddivide un ampio mercato in vari sottogruppi con
profili tra loro distinti, ma al proprio interno sufficientemente
omogenei, rispetto ai quali sviluppa specifici programmi di
marketing allo scopo di meglio soddisfare le esigenze.
Esistono diversi metodi per segmentare un mercato, valutando
caratteristiche differenti, non è detto tuttavia che tutte le
segmentazioni siano efficaci, affinché ciò avvenga è necessario
che le caratteristiche scelte siano rilevanti per la definizione di
una strategia di marketing. Solitamente un segmento è costituito
da un gruppo di clienti che hanno caratteristiche simili per cui è
possibile impostare un programma comune, tuttavia è tipico del
mercato B2B che un cliente sia così importante e differenziato da
essere considerato un unico segmento.
Si illustrano due principali metodi per a segmentazione: il metodo
bottom-up e il metodo top-down. Le aziende che seguono il primo
creano dei segmenti raggruppando tutti i clienti che hanno lo
stesso comportamento. Il secondo processo invece prevede il
processo inverso ovvero vengono individuati dall’alto dei
segmenti che corrispondono a degli stili di comportamento
differente a cui vengono successivamente associati i clienti.
Tipicamente un’azienda nuova che entra in un mercato attua una
politica top-down, poiché non conosce ancora i clienti, mentre
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un’azienda già presente nel mercato utilizza il processo bottom-
up.
Approccio micro
Dal punto di vista accademico i clienti sono suddivisi in tre
categorie: funzionale, emozionale e di occasione. Il cliente
funzionale è un cliente che bada esclusivamente alle
caratteristiche tecniche del prodotto. E’ un cliente generalmente
molto informato sulle ultime novità e di solito fa parte o dei
clienti “pionieri” o “innovatori”. E’ un cliente che resta fedele
finché l’azienda mantiene la posizione di leader di innovazione e
tecnologia del mercato. Il secondo tipo è il cliente che più
difficilmente fidelizzabile ma anche quello più fedele. E’ un
cliente che acquista per i valori che l’azienda rappresenta e per la
fiducia che ripone nell’affidabilità e nella qualità dei suoi
prodotti. Per questo motivo è detto emozionale. Il terzo tipo di
cliente va sempre alla ricerca dell’occasione, cercando di pagare
in ogni caso il meno possibile. Non è legato a nessun brand, ma
guarda solo l’occasione e il prezzo conveniente. E’ un cliente su
cui non conviene puntare, ma che può essere utile nel caso sia
necessario vendere qualche pezzo in più per esigenze di
magazzino. Ovviamente questi tre modelli esistono solo nella
teoria e nella pratica le persone comuni fanno sono una
combinazione con una parte più o meno accentuata di queste tre
tipi di riferimento.