VII
per gli agricoltori e i consumatori; d) e all’aspetto giuridico della
loro brevettabilità.
Le normative sul rilascio ambientale degli OGM, le
regolamentazioni sui brevetti e le protezioni commerciali giocano
un ruolo essenziale nel definire le prospettive future
dell’innovazione biotecnologica, determinandone il possibile
scenario futuro e gli effetti sulla realtà socioeconomica mondiale.
L’intento finale è quello di fornire una completa
regolamentazione ed analisi giuridica tali da inquadrare il
fenomeno biotecnologico, visto che nel momento in cui si scrive
è stata portata una significativa modifica in materia di
coltivazione ed etichettatura degli OGM,
Un’attenta analisi sarà rivolta alla considerazione del
principio di precauzione, alla commercializzazione degli OGM,
all’etichettatura e alla loro coltivazione. L’analisi dell’impatto
sanitario degli OGM sarà trascurato o trattato al minimo
informativo, in quanto allo stato attuale non esistono strumenti
per una tale verifica: infatti, non è possibile definire, con le
conoscenze attuali, gli effetti che tali organismi potranno avere
sulla salute umana e sull’ecosistema in generale.
Il testo è stato strutturato in cinque capitoli, ognuno dei
quali dedicato ad un particolare aspetto giuridico, all’interno dei
quali vi sono continui richiami legislativi in materia.
Il primo capitolo è di tipo introduttivo ed è rivolto alla
descrizione delle biotecnologie transgeniche attraverso
definizioni e spiegazioni scientifiche, ponendo attenzione ai temi
VIII
più rilevanti di ordine sociale, biologico, giuridico ed ambientale.
Il capitolo è orientato alla descrizione delle biotecnologie come
innovazione, descrivendone le peculiarità essenziali, fornendo
argomentazioni sulle caratteristiche tecniche dell’innovazione e
sulle applicazioni concrete di impatto tecnologico e sociale:
affrontando, altresì, temi quali la fame nel mondo e la
biodiversità. La parte conclusiva del capitolo fornisce delle prime
valutazioni circa i vantaggi e benefici per gli agricoltori e per i
consumatori.
Il capitolo secondo è dedicato interamente alla descrizione
del profilo storico normativo sull’applicazione degli OGM in
Europa, alle fonti normative nel panorama internazionale, al
principio di precauzione (secondo il quale prima di poter essere
immesso sul mercato dell’UE ogni prodotto od organismo
geneticamente modificato è sottoposto a una procedura di
autorizzazione nel corso della quale è accuratamente valutata la
sua sicurezza per l’uomo, gli animali e l’ambiente), e alla loro
brevettabilità. Nella parte finale viene esaminata, nelle sue
quattro parti principali, la Direttiva 2001/18/CE la quale però
verrà ripresa nel capitolo terzo per una maggiore e completa
trattazione.
Il capitolo terzo, che insieme al quarto costituisce il nucleo
principale del lavoro, tratta tutto l’aspetto normativo sulla
commercializzazione e l’etichettatura degli OGM. L’analisi di
questi argomenti, in tutte le sue parti, costituiscono il punto
principale del nostro lavoro visto che tutt’oggi ci sono tante
IX
norme sugli OGM ma non c’è una raccolta ufficiale che ne dia
una discrezione completa e coincisa.
Il capitolo quarto analizza in dettaglio la coesistenza tra le
colture transgeniche, convenzionali e biologiche. Qui viene data
anche una descrizione completa: sui controlli e sanzioni per la
violazione della normativa sull’etichettatura. Parte del capitolo è
dedicata alla descrizione della normativa nazionale sugli OGM e
sulla responsabilità penale per la violazione della stessa.
Nel capitolo conclusivo si formula una sintesi dei risultati
ottenuti in quelli precedenti: sintesi che vuol essere una completa
trattazione e valutazione della situazione normativa che oggi
regolamenta la materia OGM.
Il capitolo conclusivo fornisce informazioni anche sulla
situazione economica e politica che ruotano attorno al fenomeno
degli OGM, evidenziando alcune caratteristiche normative e
legislative attuali che pongono perplessità sulla gestione del
fenomeno transgenico, poiché se da un lato le
prospettive tecnologiche ed economiche future appaiono
interessanti, dall’altro la gestione e gli orientamenti metodologici
di ricerca, attuali e futuri, sembrano non essere in grado di fornire
un effettivo miglioramento (desiderato e sostenibile), a vantaggio
principalmente delle produzioni, degli operatori e delle attività
produttive agricole in generale, intese come prodotti,
modificazioni genetiche attuate e tutela ambientale nell’ottica
dell’attuazione del Principio di Precauzione.
GLI ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI
1
Capitolo Primo
IL PROGRESSO TECNOLOGICO E L’AVVENTO
DELLE BIOTECNOLOGIE.
I.1. La tecnologia come motore per lo sviluppo produttivo e
socioeconomico.
La realtà in cui viviamo è il frutto di un’evoluzione che si è
protratta nel corso dei secoli. Il progresso tecnologico è stato
senz'altro uno dei fattori che maggiormente ha influenzato il
corso della storia e la vita degli esseri umani: le scoperte e le
invenzioni hanno, nel corso del tempo, influenzato la vita
quotidiana sia dal punto di vista sociale che economico. La
continua ricerca dell'innovazione tecnologica può essere
comunemente considerata come la ricerca di soluzioni ai
problemi che si pongono quotidianamente di fronte alle persone,
in campo sia sociale sia produttivo.
L’importanza che viene attribuita al progresso tecnologico
nello sviluppo socioeconomico può certamente essere messa in
discussione da un punto di vista quantitativo, ma non è possibile
ignorare quali benefici abbia apportato la scienza e la tecnologia
al vivere quotidiano. Grazie al progresso della tecnica si è potuta
migliorare la vita degli uomini abbassando nel giro di pochi
GLI ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI
2
decenni la mortalità, arrivando ad un traguardo biologico prima
d'ora inimmaginabile.
Lo sviluppo delle scienze è semplicemente la risposta alle
domande e alle richieste che la società nel suo insieme formula,
anche se nella storia il progresso spesso è stato visto come un
nemico, come un qualcosa che avrebbe potuto metter fine
all'esistenza dell'uomo stesso. Queste paure mostrano come gli
uomini, di fronte alla soluzione dei problemi del loro vivere
quotidiano, dimentichino che sono stati essi stessi a formulare le
domande, anche se in modo indiretto. Nei confronti della scienza
e delle innovazioni la società si è sempre divisa in due opposte
fazioni, senza considerare l'esistenza di una zona intermedia che
si pone in modo critico, e spesso più produttivo rispetto a
posizioni troppo estremistiche di chi è aprioristicamente pro o
contro un'innovazione. Nella storia si è sempre assistiti a scontri
tra posizioni a favore e altre che spesso hanno il sapore di accuse
"torquemadaiche" per una paura di cui non si conosce neanche la
ragion d'essere.
La scienza e il progresso nel corso dei secoli hanno sempre
costretto gli uomini a cambiamenti negli stili di vita che, di fatto,
nella maggior parte dei casi, hanno contribuito ad un aumento del
benessere: gli sviluppi della tecnologia, della medicina, dei
processi produttivi agricoli, industriali e dell'informazione, hanno
permesso all'uomo di meglio soddisfare i propri bisogni fisici e
sociali
1
.
1
Cfr. GAETANI G. La tecnologia come la nuova linea dello sviluppo.
GLI ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI
3
Nel corso del XX Secolo si è assistiti ad uno sviluppo
economico e sociale mai prima verificatosi, e gli studi, per
comprendere come ciò sia stato realizzabile, mostrano come
esistano all'interno dei sistemi produttivi stimoli ad innovazioni
radicali ed incrementali, seguendo un percorso che a volte ha un
carattere di discontinuità ed altre di continuità rispetto alla
situazione precedente.
Nel contesto odierno, caratterizzato dalla competitività
globale, i processi innovativi seguono due direttrici di processi
concorrenziali nei quali il concetto di innovazione ha ricoperto
un ruolo ben definito e molto importante. Nella prima direttrice il
processo competitivo può essere caratterizzato dalla ricerca di un
brevetto, dove solamente chi arriva per primo guadagna profitti
tramite un potere monopolistico e temporaneo allo stesso tempo,
affinché nei casi in cui le economie di scala nel processo di
ricerca sono ridotte ed il brevetto ha una scadenza, nuovi
innovatori possano entrare in competizione con i primi e generare
un rimescolamento continuo nella leadership nell'industria;
mentre nella seconda rientra il caso in cui l'innovazione assume
la forma di accumulazione creatrice, ovvero l'innovazione nasce
da un processo cumulativo di apprendimento fornendo
all'innovatore la possibilità di continuare a migliorare nel tempo,
creandosi all'interno dell'industria una competenza specifica di
difficile competizione.
GLI ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI
4
Nel secondo caso, l'industria nello specifico settore sarà
caratterizzato da un oligopolio, in cui pochi grandi innovatori
mantengono la loro leadership fino quando non vi si ponga
contro un nuovo soggetto con una nuova innovazione radicale.
Ciò che è stato illustrato precedentemente mostra da un
lato l'importanza dell’innovazione e del processo tecnologico
nello sviluppo socioeconomico e, dall'altro, come il processo
innovatore può, secondo le proprie caratteristiche originarie,
generare effetti diversi sul mercato.
GLI ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI
5
I.2. Le biotecnologie e l’ingegneria genetica come fonte
d’innovazione.
Nel contesto precedentemente descritto ben s’inserisce
l’attuale sviluppo delle biotecnologie e l’applicazione
dell’ingegneria genetica per la risoluzione di molteplici problemi.
Le biotecnologie possono essere comunemente accettate come
un’innovazione di primaria importanza per lo sviluppo
socioeconomico mondiale. L'attribuzione dell'aggettivo primario
all’innovazione biotecnologica è riferita non solo al grado
d’importanza, ma si riferisce ad un contesto più ampio: il
significato dell’aggettivo primario risiede nella constatazione che
le biotecnologie non sono un’innovazione a sé stante, marginale,
ma al loro interno hanno la capacità di generare forze che fanno
sentire i propri effetti in molti ambiti scientifici, forze che creano
le cosiddette innovazioni “secondarie” o incrementali che aprono
le frontiere ad un nuovo modo di comprendere e dominare la
natura e gli eventi che ci circondano
2
.
L’ingegneria genetica costituisce un’alternativa
all’incrocio tradizionale e potrebbe effettivamente essere molto
utile per risolvere alcuni gravi problemi che affliggono l’umanità,
in quanto permette di ottenere organismi viventi dotati di
caratteristiche “su misura” per le nostre esigenze. Qui stiamo
considerando la capacità dell’uomo di prelevare singoli geni da
2
Le biotecnologie: sono delle tecnologie che consistono nell’uso di organismi viventi allo
scopo di produrre, senza rischio per l’ambiente, piante resistenti ai parassiti e agli erbicidi,
frutti meno deperibili e alimenti più ricchi.
GLI ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI
6
un organismo e di inserirli in un altro con il quale il primo non
avrebbe mai potuto incrociarsi per vie naturali.
Per il momento le maggiori applicazioni dell’ingegneria
genetica nel mondo riguardano il settore agroalimentare
3
.
L’umanità sta affrontando la necessità di sfamare miliardi
di persone cercando di sfruttare al meglio la terra che ha a
disposizione, tuttavia questo sfruttamento rischia di impoverire le
fertilità del suolo e anche così non è detto che si riesca a ottenere
quantità sufficiente di cibo.
Un contributo notevole dell’ingegneria genetica a quella
che si definisce <<sostenibilità ambientale>> può avvenire in due
modi: sia aumentando la quantità totale di cibo disponibile senza
che sia necessario aumentare la superficie arabile, sia impiegando
sistemi colturali che arrechino il minor danno possibile
all’ambiente, per esempio quella che si definisce non-lavorazione
del terreno. In questo senso le tecniche di modifica genetica
potrebbero fornire soluzioni adatte a soddisfare entrambi i
requisiti, in quanto si propongono di aumentare i raccolti
riducendo le perdite dovute a parassiti e infestanti senza che sia
necessario usare prodotti chimici tossici di sintesi.
Perciò le biotecnologie e l’ingegneria genetica sono utili
perché possono consentire di ottenere organismi geneticamente
modificati
4
più adatti per le esigenze in agricoltura.
3
L’ingegneria genetica: è l’insieme delle tecniche che consentono di modificare le
caratteristiche genetiche degli organismi.
4
Gli organismi geneticamente modificati: sono organismi viventi il cui patrimonio genetico
è stato modificato stabilmente mediante l’inserzione dei geni (porzione di DNA)
provenienti da altri organismi.
GLI ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI
7
Le ricerche in questa direzione sono centinaia, ma le
opinioni sui risultati ottenuti fino ad oggi sono contrastanti
5
.
Di fondo, l‘ingegneria genetica provoca allarme per il fatto
che le piante vengono usate per l’alimentazione degli uomini e
degli animali domestici e sono coltivate all’aperto in contatto con
altre specie, sicché nascono preoccupazioni per le eventuali
conseguenze dell’ingestione di OGM sulla salute e per gli effetti
sull’ambiente che posso derivare dalla coltivazione delle piante
transgeniche.
Oltre ad avere avuto l’appoggio di oltre 3.000 scienziati e
medici del mondo, l’uso di biotecnologie è stato approvato da
molte organizzazioni internazionali, comprese le Nazioni Unite,
FAO (Food and Agricultural Organization) l’Organizzazione per
la cooperazione e lo sviluppo economico, l’Accademia nazionale
delle scienze di America, Brasile, Cina, India, Messico e quella
del Terzo Mondo.
Nonostante questi pareri illustri sono in molti, noti
scienziati, organizzazioni scientifiche, gente comune, a opporsi
strenuamente e rifiutare di nutrirsi di questi nuovi alimenti
6
. È
evidente che posizioni così estreme devono avere motivazioni
forti, che possono essere discutibili per alcuni, ma che senza
dubbio meritano rispetto, così come deve essere rispettata
5
Harlem Brundtland, direttore dell’Organizzazione mondiale per la salute (WHO), ha
affermato che l’uso di una tecnologia più precisa ed esami più minuziosi probabilmente
rendono gli alimenti biotech perfino più sicuri di quelli convenzionali.
6
Fa davvero riflettere, tra le tante notizie diffuse, l’articolo pubblicato sul Corriere della
Sera del 4 ottobre 2002, che così titolava: <<Il grano transgenico? Meglio morire di fame.
Lo Zambia allo stremo rifiuta gli aiuti ONU>>.
GLI ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI
8
l’opinione dei molti consumatori che, anche senza essere ridotti
in condizioni di così grave indigenza, rifiutano gli alimenti
geneticamente modificati.
Quanto detto finora sull'innovazione e le sue
caratteristiche, pone le basi alle argomentazioni successive che
riguarderanno gli organismi geneticamente modificati (OGM) e
la loro applicazione in agricoltura, intese come un'innovazione
primaria, sotto un’ottica essenzialmente giuridico-ambientale,
lasciando agli aspetti biologici, medico, religioso, etico
solamente una trattazione definitoria e marginale, al fine di
ottenere uno studio che metta in risalto in maniera pragmatica le
caratteristiche giuridiche dell'applicazione delle moderne
biotecnologie in agricoltura.
GLI ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI
9
I.3. Gli Organismi Geneticamente Modificati.
Prima di poter dare una definizione essenziale ed esaustiva
degli OGM è prioritario specificare il significato e la differenza
tra biotecnologia e Organismo Geneticamente Modificato:
quest’ultimo è figlio della biotecnologia, ovvero dell'applicazione
di tecniche biologiche, come l'incrocio o la selezione delle
specie, atte a modificare le caratteristiche degli organismi
viventi, piante, batteri, animali; dunque gli OGM appartengono
ad una particolare branca della biotecnologia che sfrutta le
conoscenze dell'ingegneria genetica per intervenire direttamente
sul patrimonio genetico degli organismi e non più solamente sul
fenotipo
7
, attraverso il tradizionale incrocio vegetale-vegetale.
Dalla sua origine, l'uomo ha sempre cercato di intervenire
sugli animali e sulle piante, attraverso incroci e selezioni, al fine
ottenere caratteristiche fisiche e nutrizionali migliori, creando in
questo modo quell’immensa varietà di specie che a tutt’oggi
conosciamo e che viene definita biodiversità
8
.
Il processo di selezione, nel tempo, è sempre avvenuto in
modo pressoché naturale attraverso la riproduzione sessuale o
l'incrocio tra piante, mentre oggi le scoperte sul DNA e le
ricerche effettuate sulla “codifica” dei geni permettono all'uomo
7
Si definisce fenotipo il complesso delle caratteristiche esteriori di ogni organismo, che
dipende dal suo particolare corredo genetico.
8
La biodiversità: è l’insieme di tutte le possibili combinazioni di geni che si trovano nelle
specie animali e vegetali, e rappresenta un indispensabile “serbatoio genetico” che consente
il mantenimento della vita sulla terra.
GLI ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI
10
di intervenire alla base degli esseri viventi, ovvero sul
"patrimonio genetico".
Da quanto detto in precedenza è possibile distinguere il
significato di biotecnologia, intesa in senso generale, e OGM,
intesa come caso particolare di biotecnologia.
Le tecniche di modifica di un genoma
9
sono nate negli anni
settanta ad opera di due scienziati, Watson e Crick, che per primi
hanno descritto con precisione la struttura del DNA, aprendo le
frontiere alla ricerca su come possa essere modificata la "vita".
Volendo fare un esempio, per meglio rendere comprensibile
l'entità della scoperta, è possibile paragonarla alla scoperta della
Stele di Rosetta che ha permesso agli archeologi di comprendere
e tradurre gli antichi geroglifici egiziani: infatti, la scoperta di
questi due scienziati ha posto le basi alla ricerca sulla
comprensione del "funzionamento degli esseri viventi".
La sigla OGM racchiude in sé il suo significato, modifica
di un organismo attraverso la manipolazione genetica. Le
tecniche del DNA ricombinante sono state possibili grazie alla
scoperta degli enzimi di restrizione
10
che hanno permesso un
moderno “taglia ed incolla” a livello molecolare al fine di
aggiungere o eliminare caratteristiche agli esseri viventi per
diversi motivi che possono essere sia medici, sia produttivi (si
9
Si definisce genoma il corredo genetico di un organismo vivente, ovvero il DNA nel suo
complesso.
10
Un enzima è una proteina che interviene in una reazione chimica accelerandola rispetto
al normale, o contribuendo a trasformare un composto di partenza in uno finale. Gli enzimi
di restrizione sono particolari proteine che identificano una sequenza bersaglio sul DNA e
si legano a loro per tagliare in due la doppia elica che forma il DNA.
GLI ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI
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pensi al miglioramento nutrizionale o alla resistenza alle malattie
sia nell'uomo sia negli altri esseri).
L’applicazione dell'ingegneria genetica agli esseri viventi,
siano essi batteri, vegetali o animali, ha permesso di identificare
sequenze del DNA con date proprietà, al fine di “tagliarle” per
eliminarle dal corredo genetico o per aggiungerle ad un altro
organismo per cui si richieda una tale proprietà.
Una volta isolata una “caratteristica” da un organismo è
possibile, attraverso le tecniche di ingegneria genetica, inserirla
in un vettore molecolare, il plasmide, che può, secondo le
caratteristiche della ricerca e della volontà del ricercatore, o
clonarla, e cioè moltiplicare il DNA inserito, o esprimerla,
quando permettono la sintesi di proteine, a partire dai geni
presenti nel vettore. Tra i vettori molecolari più importanti è bene
ricordare l’Agrobacterium tumefaciens, ovvero il plasmide
utilizzato per clonare e trasferire geni alle cellule vegetali.
Gli studi d’ingegneria genetica condotti negli ultimi
vent’anni sono stati indirizzati verso la codifica dei genomi degli
organismi viventi per comprendere quali fossero i geni portatori
di certi “difetti ereditari” e creare, a partire da quelli esistenti in
natura, nuovi genotipi “migliorati artificialmente”: a titolo di
esempio si riporta il caso della pecora Dolly che rappresenta
l’estrema realtà raggiungibile attualmente dalla scienza, ovvero
la moltiplicazione (clonazione) in laboratorio di animali a partire
da un esemplare unico.