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Il Programma MAB (Man and the Biosphere) patrocinato
dall’UNESCO è uno dei programmi che tutelano l’equilibrio tra
uomo e ambiente.
Il MAB, nato nel 1974, è un programma interdisciplinare di
ricerca e di educazione che nasce con l’obiettivo di conciliare la
conservazione della biodiversità e delle risorse biologiche con la
loro utilizzazione durevole.
Il programma MAB esalta non solo la pura conservazione
del territorio, bensì svolge un ruolo più dinamico, volto a
considerare il territorio come modello di sperimentazione di uno
sviluppo sostenibile finalizzato a migliorare il rapporto uomo-
natura.
La Riserva della Biosfera UNESCO costituisce pertanto
un’ area di studio e di dimostrazione della possibilità di produrre
benessere in una zona, grazie allo sviluppo sostenibile privilegiando
qualità dell’ambiente, qualità di vita e innovazione occupazionale
( E. Aloj 1998).
L’aspetto più importante di tale programma è la creazione di
cooperazione internazionale per la coordinazione di iniziative che
possono aiutare e migliorare la gestione della natura e delle sue
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risorse; inoltre il programma prevede la diffusione di attività
educative che abbiano più sbocchi occupazionali: tutto questo
attraverso un network internazionale per un totale di 411 riserve in
tutto il mondo.
L’applicazione di tale Progetto porta automaticamente
all’attuazione di una politica di rafforzamento e perfezionamento
del modello di gestione, finalizzato alla conservazione delle risorse
naturali e allo sviluppo compatibile delle risorse economiche e
culturali delle popolazioni residenti.
La tutela di un ecosistema riveste enorme importanza sia a
livello locale che internazionale; la “difesa” di un territorio può
rappresentare il punto di partenza per l’attuazione di un Progetto
MAB.
L’Italia è stata tra i primi Paesi ad attuare il Programma
Internazionale MAB-UNESCO, istituendo fin dalla seconda metà
degli anni ’70 le sue prime cinque riserve.
CAPITOLO 1 - L’UNESCO e le azione di tutela ambientale.
Le Riserve Internazionali della Biosfera dell’UNESCO. Progetto M.A.B.
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L’UNESCO e le azioni di tutela ambientale
CAPITOLO 1
1.1 L’organizzazione dell’UNESCO - 1.2 Le azioni di
tutela ambientale.
Sommario
CAPITOLO 1 - L’UNESCO e le azione di tutela ambientale.
Le Riserve Internazionali della Biosfera dell’UNESCO. Progetto M.A.B.
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1.1 L’organizzazione dell’UNESCO
L’organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la
Scienza e la Cultura (UNESCO) è un ente specializzato dotato di
propria personalità giuridica internazionale; l’UNESCO fu
fondato a Londra nel 1945 con il fine di:
ξ Agevolare la mutua comprensione tra i popoli
attraverso la trasmissione delle idee e delle notizie;
ξ Sviluppare l’educazione di base e diffondere la
cultura;
ξ Tutelare il patrimonio artistico, naturale, scientifico e
culturale;
ξ Incrementare la cooperazione reciproca fra gli stati in
tutti i settori della ricerca e di ogni attività
intellettuale.
L' Italia ha aderito all' UNESCO nel 1947, dopo due anni
dalla fondazione. Attuale Direttore Generale dell' UNESCO è il
giapponese Koichiro Matsuura, eletto nel 1999 per sei anni.
L’UNESCO si avvale di tre organi principali:
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Le Riserve Internazionali della Biosfera dell’UNESCO. Progetto M.A.B.
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ξ la Conferenza Generale: i membri, attualmente sono 58 e
sono eletti dall'Organo supremo dell'UNESCO;
ξ il Consiglio Esecutivo: si riunisce ogni due anni. L'Italia è
stata rappresentata nel Consiglio Esecutivo negli anni 1948-
1952, 1962-1970, 1972-1997, 1999-2000.
ξ il Segretariato: con sede in ogni paese membro, svolge
attività esterna come divulgazione e promozione.
Sin dal suo ingresso nell'Organizzazione, l'Italia ha inoltre
assicurato una partecipazione costante ai numerosi Programmi
intergovernativi gestiti da Comitati - o Consigli - nei quali i diversi
Paesi sono rappresentati a seguito di un'elezione che tiene conto di
un'equa ripartizione geografica.
L’UNESCO collabora con gli Organi competenti non-governativi
(NGOs) per l’esecuzione delle decisioni prese alla Conferenza
Generale dell’Organizzazione. Inoltre:
ξ finanzia le scuole per la formazione culturale e
professionale di nuove generazioni;
ξ produce documenti concernenti le materie che rientrano
nel suo ambito di competenze e contribuisce, anche con
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Le Riserve Internazionali della Biosfera dell’UNESCO. Progetto M.A.B.
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varie pubblicazioni, a diffondere informazioni e
documentazioni su principi, obiettivi ed attività
dell’UNESCO:
ξ rende accessibile al pubblico ogni tipo di informazione,
mediante un servizio di biblioteca che comprende oltre
10.000 testi, costituiti prevalentemente di pubblicazioni e
documenti dell’UNESCO;
ξ diffonde soprattutto tra i giovani gli ideali
dell’UNESCO, sostenendo le attività del Sistema delle
Scuole Associate, dei Club e dei Centri UNESCO,
fornendo la necessaria assistenza per l’accesso a stages e
concedendo borse di studio;
ξ promuove riunioni, convegni, corsi e altre attività di
studio nelle materie di competenza dell’Organizzazione;
si adopera per associare attivamente al lavoro
dell’UNESCO persone ed Enti che svolgono attività nel
campo educativo, culturale e scientifico; favorisce, anche
presso le istituzioni competenti, la raccolta di dati e di
informazioni richieste dall’UNESCO stesso;
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Le Riserve Internazionali della Biosfera dell’UNESCO. Progetto M.A.B.
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ξ favorisce l’accesso delle istituzioni più qualificate alle
attività promozionali che l’UNESCO svolge attraverso la
concessione del Patrocinio e di contributi sull’apposito
"Programma di Partecipazione".
A livello mondiale esistono molti squilibri inerenti la
protezione di importantissimi beni culturali e ambientali. Per
evitare che testimonianze storiche e/o di particolare singolarità
naturalistica possano essere abbandonate all’incuria - che ne
causerebbero il degrado - o siano ”inquinate” da interventi non
opportuni, l’UNESCO ha istituito la Convenzione Internazionale
del Patrimonio Mondiale del 23 novembre 1972 (Convenzione di
Parigi).
La Convenzione del 1972 considera patrimonio culturale:
ξ i monumenti: opere architettoniche, sculture o pitture
monumentali, elementi o strutture di carattere
archeologico, iscrizioni, caverne e insiemi di elementi
che abbiano un valore universale eccezionale dal
punto di vista storico-artistico e scientifico;
ξ gli insiemi: gruppi di costruzioni isolate o riunite, la
cui architettura, unità e integrazione nel paesaggio dia
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un valore eccezionale dal punto di vista storico,
artistico o scientifico;
ξ i luoghi: opere dell’uomo o opere congiunte dell’uomo
e della natura, inclusi i luoghi archeologici, che
abbiano un valore universale eccezionale sotto il punto
di vista storico, estetico, etnologico ed antropologico..
Sono invece considerati come patrimonio naturale:
ξ i monumenti naturali, consistenti in formazioni
fisiche o biologiche o in gruppi di dette formazioni
che abbiano un valore universale eccezionale sotto il
punto di vista estetico o scientifico;
ξ le formazioni geologiche o fisiologiche e le zone
strettamente delimitate che abbiano un valore
universale eccezionale dal punto di vista scientifico e
della conservazione;
ξ i luoghi naturali o le zone strettamente delimitate che
abbiano un valore universale eccezionale dal punto di
vista della scienza, della conservazione o della
bellezza naturale.
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Con questa Convenzione, si è varato un accordo secondo il
quale i vari paesi aderenti si impegnano a proteggere sul loro
territorio i monumenti e i siti riconosciuti di valore culturale,
scientifico e naturalistico, la cui tutela interessa l’intera umanità.
La lista del Patrimonio Mondiale conta oggi 175 Stati e
comprende 730 siti, considerati di eccezionale ed universale
valore. Si va, per citarne alcuni dei più conosciuti, dalle isole
Galapagos in Ecuador, primo sito ad essere dichiarato nella lista
nel 1978, alla città di Machu Picchu in Perù, al campo di
concentramento di Auschwitz in Polonia, alla Grande Muraglia in
Cina, fino al Minareto di Djam in Afghanistan, l'ultima
acquisizione nella lista del Patrimonio dell' UNESCO.
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1.2 Le azioni di tutela ambientale
Fin dalla nascita l’UNESCO si è occupato di numerose
azioni per la protezione della natura, avviate a livello sia
internazionale sia comunitario da parte di organismi organizzativi
e non.
Senz’altro uno dei programmi più rappresentativi
dell’UNESCO è il M.A.B. (man end biosphere) nato dalla
riunione del comitato consultivo del 1974; esso prevede
l’individuazione di numerosi siti, parchi e riserve, con la
conseguente realizzazione di una prestigiosa rete delle Riserve
della Biosfera (411 riserve in 94 paesi tra cui 110 ubicate in
Europa).
Creare una rete mondiale secondo il Progetto MAB,
significa creare dei luoghi ideali dove, attraverso la conservazione
della biodiversità (biodiversità è un insieme di due parole: " bio"
dal greco “bios” vita, e "diversità", cioè differenza, varietà,
molteplicità di esseri viventi, ossia flora e fauna), la promozione
dello sviluppo economico compatibile e la salvaguardia dei valori
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culturali, si cerca di mantenere duraturo nel tempo l’equilibrio tra
“Uomo e Ambiente”.
All'interno del programma si è cercato di promuovere e
dimostrare una relazione dinamica ed equilibrata tra creature
umane e la biosfera (Convenzione di Siviglia – Risoluzione 28/C
2.4 ), introducendo il concetto della conservazione localizzata per
tutelare zone specifiche dette “ a macchia di leopardo” all’interno
di un area più ampia da salvaguardare.
Ogni Progetto MAB ha una Struttura Statutaria che persegue i
seguenti obiettivi:
ξ individuazione del sito, per le sue caratteristiche di
unicità;
ξ formazione di una riserva secondo i criteri imposti dal
Progetto MAB;
ξ funzione della riserva secondo l’articolo 3 della
Struttura Statutaria;
ξ assegnazione del sito, con l’impegno di rispettare
criteri imposti dal Comitato Consultivo della Rete
Mondiale delle Riserve della Biosfera;
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ξ pubblicità del sito, con attività compatibili e
incentivazione di progetti locali, per avviare una crescita
in maniera sostenibile;
ξ controllo del sito, per verificare se i responsabili del
sito rispettano i criteri e fare opportuni interventi per il
ripristino di eventuali carenze.
In particolare secondo l’articolo 3 della Struttura Statutaria,
ciascuna riserva della biosfera deve adempiere a tre funzioni
complementari:
ξ conservazione della diversità biologica, delle risorse
genetiche, delle specie, degli ecosistemi e dei paesaggi, della
diversità culturale;
ξ sviluppo, centrato principalmente sulle popolazioni locali,
secondo modelli di gestione “sostenibile” del territorio;
ξ logistica, per supportare progetti di dimostrazione,
informazione, educazione ambientale, ricerca e monitoraggio
collegati a bisogni di conservazione e sviluppo sostenibile
locale, nazionale e globale.