4
risparmio in termini di consumo d’energia elettrica che comporta
l’utilizzo di un trasponder per ottenere un’area d’irradiazione pari,
ad esempio, all’area europea rispetto alle migliaia di trasmettitori e
ripetitori radiotelevisivi, oltretutto con una qualità audio-video non
paragonabile allo standard normale della trasmissione via etere.
A distanza di circa 40 anni, l’intuizione e il concetto di televisione
satellitare mantengono tuttora la stessa valenza, ma sono cambiati,
col passare degli anni, gli obiettivi e la tecnologia a supporto delle
sue applicazioni. Soprattutto nell’ultima decade le innovazioni nel
campo dell’elettronica hanno costituito e costituiscono tuttora gli
elementi che hanno permesso di trasformare l’utilizzo dei canali
televisivi satellitari: si è passati da una visione “statalista” dei
satelliti, conseguenza della politica di collocamento di satelliti
nazionali, e quindi strumento per aumentare il prestigio tecnologico
del proprio paese, fino ad arrivare all’ipotesi di interattività del
singolo telespettatore,dotato di un set-top-box con il quale effettuare
richieste per vedere il film preferito o utilizzare servizi avanzati.
Così come l’utilizzo delle televisioni satellitari è stato diverso nel
corso degli anni, anche le esperienze dei vari paesi si sono
susseguite e forgiate in base alle caratteristiche dei vari paesi: a
livello mondiale le tendenze che si sono alternate nel mondo
5
occidentale hanno visto la contrapposizione, o meglio la diversa
scelta, messa in campo dagli Stati Uniti e dalla Comunità Europea di
utilizzare uno strumento differente per lo sviluppo delle
telecomunicazioni televisive. In questo modo laddove erano già stati
stesi migliaia di chilometri di cavi per la televisione e dove le
famiglie si erano già abituati al concetto di “tv via cavo” si continuò
nel seno di questa tradizione, lasciando al satellite uno sviluppo
tardivo. Se da un lato gli Stati Uniti seguirono questa via, in Europa
le differenti entità statali scelsero diverse strade per lo sviluppo
dell’emittenza televisiva.
Basta pensare, per esempio, all’esperienza della Gran Bretagna
che, consapevole di un mercato interno già competitivo, reputò
opportuno operare una regolamentazione delle trasmissioni
televisive, regolando di fatto i campi di azione dei settori pubblici e
privati, ottenendo in questo modo un terreno solido per lo sviluppo
di un nuovo modo di fare televisione. Era stato creato quindi
l’humus ideale nel quale far crescere i nuovi canali televisivi con
programmazione tematica che avrebbero potuto sfruttare i nuovi
mezzi, cavo e satellite, creando di fatto una situazione appetibile per
l’ingresso di soggetti economici attratti dalla prospettiva di
realizzare forti investimenti altamente remunerativi.
6
È questo il caso del magnate australiano Rupert Murdoch che
entrato prepotentemente nel mercato inglese ha saputo portare una
visione e una gestione innovativa nel campo delle televisioni
tematiche. Potremmo continuare a raccontare le diverse esperienze
europee dei grandi gruppi imprenditoriali, Kirch in Germania,
Canal+ in Francia o Stream e Tele+ in Italia, per constatare che
comunque la strada perseguita dai colossi delle telecomunicazioni è
quella di una convergenza tra i settori tecnologici, per realizzare una
vera e propria integrazione dei servizi.
È questa quindi quella che sembra essere la nuova frontiera delle
telecomunicazioni, realizzando una commistione tra la rete
satellitare e quella informatica di Internet, creare quindi uno
scenario in cui i diversi veicoli di trasmissione dati non avranno più
un ruolo esclusivo e centrale ma saranno affiancati, coordinati,
capaci di sostenere i flussi d’uscita delle informazioni e livellare lo
scambio bidirezionale tra emittente e destinatario. Le prime strategie
per realizzare l’integrazione tra Internet satellite e televisione
tradizionale sono quelle che stanno spingendo molte imprese a
studiare servizi e contenuti per portare la rete sul televisore e la
televisione su computer, garantendo velocità nel trasferimento dei
dati, alta qualità video, facilità di accesso per l’utenza ai servizi.
7
Una conseguenza diretta di questa futura integrazione sarà la
necessità di avere una fascia di utenti esperti,capaci di utilizzare una
interfaccia complessa come un telecomando che avrà le funzioni di
una tastiera, un pubblico abituato ad utilizzare il computer per poter
vedere il programma preferito in tv.
Telespazio, leader italiano indiscusso dei servizi satellitari, grazie
alle proprie competenze tecnologiche, propone da circa quattro anni
un prodotto esclusivo per le grandi imprese che hanno bisogno di
apportare maggiore efficienza alla propria comunicazione interna.
Grazie ai sistemi satellitari, i messaggi dell’alta dirigenza o le
circolari interne arrivano sicuramente al destinatario, visualizzate
attraverso un’interfaccia grafica di facile utilizzazione. Di
conseguenza, la BusinessTV risulta applicabile a diverse utilizzi,
dalla comunicazione aziendale al semplice intrattenimento e alla
produzione di contenuti mirati come corsi di formazione interni.
L’azienda non necessita una rete capillare distribuita sul territorio
per la diffusione dei contenuti, in quanto la struttura stessa della
Business TV è quella di una rete point-to-multipoint cosicché anche
l’investimento iniziale è facilmente sopportabile da qualsiasi entità
che provi ad affacciarsi al mondo delle reti business.
8
La televisione ha da poco compiuto il mezzo secolo di vita ed ha
seguito il progresso tecnologico che le ha conferito nuove qualità,
nuovi servizi, maggiori applicazioni. Ha portato nelle case gli eventi
che hanno segnato la storia ed ha avvicinato le diverse culture
dell’uomo grazie a strumenti, come il satellite, che hanno diminuito
le distanze e facilitato la vita quotidiana. Una delle ultime evoluzioni
dello strumento televisivo sembra essere proprio la televisione
dedicata per le aziende, fatto questo supportato dall’aumento delle
aziende che si affidano a questo nuovo strumento comunicativo.
9
CAPITOLO 1
ANALISI DI MERCATO
1. IL MERCATO DELLE TLC
Il mercato europeo delle telecomunicazioni ha inevitabilmente
risentito della crisi iniziata alla fine del 2001, considerando che le
speranze d’avvio della ripresa sono andate in parte disattese dai fatti,
portandoci a parlare di una ripresa rinviata. I mercati di riferimento
internazionali, Stati Uniti e Giappone, stanno fornendo segnali
credibili di una ripresa economica, a differenza dell’Europa, dove
sembrerebbe prolungarsi la stagnazione.
I fattori di freno alla ripresa del mercato sono distinti, rintracciabili
sia nella diffusa incertezza della domanda sia nello scarso clima di
fiducia delle imprese ad effettuare investimenti, per cui una delle
dirette conseguenze è diventata la maggior selettività degli stessi,
fortemente condizionati dalle prospettive di ritorni a breve termine.
In generale gli operatori TLC si trovano ad operare in uno stato
d’indebitamento, sempre dovuto all’incertezza, che inevitabilmente,
rallenta l’innovazione che potrebbe essere uno degli stimoli alla
10
ripresa. Senza dubbio le strade che dovrebbero essere intraprese per
ridare stimolo al settore sono varie, tra queste spingere ulteriormente
la diffusione della banda larga, sotto forma di DSL, WiFi, GPRS,
cavo, satellite, TV digitale, aumentare la penetrazione di Internet,
diffondere l’e-learning, insomma puntare sui servizi che possano
fornire un valore aggiunto. D'altronde in Europa si era registrato un
trend crescente per il comparto ICT, crescita che ha subito una
brusca frenata in correlazione con la crisi già menzionata.
-2
0
2
4
6
8
10
12
14
16
1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004
CRESCITA % DEL MERCATO ICT IN EUROPA
OCCIDENTALE (1994-2004)
IT TLC
Figura 1
Fonte dati: EITO 2003
11
La situazione in Europa si presenta tendenzialmente simile: le
previsioni per il 2004 forniscono un andamento crescente per tutti i
paesi europei, registrando per esempio un importante aumento per la
Francia e per la Spagna.
Figura 2
Fonte dati: EITO 2003
A livello mondiale, è importante segnalare la flessione subita dal
mercato giapponese rispetto ai valori del 2002 e quelli successivi del
2003; Europa e Stati Uniti hanno subito una forte diminuzione nel
volume di crescita nel 2002, interpretabile come la più diretta
0
1
2
3
4
5
Germania Francia Gran
Bretagna
Italia Spagna Benelux Paesi
Nordici
Europa
Occidentale
CRESCITA % DEL MERCATO TELECOM IN EUROPA
OCCIDENTALE PER PAESE 2003-2004
2003 2004
12
conseguenza della crisi mondiale ma la tendenza è quella di una
ripresa lenta ma costante.
0
2
4
6
8
10
12
Europa
Occidentale
USA Giappone Resto del
mondo
Pianeta
CRESCITA % ANNUALE DEL MERCATO MONDIALE DELLE TLC
(2002-2004)
2002 2003 2004
Figura 3
Fonte dati: EITO 2003
Analizzando nello specifico i diversi segmenti del mercato ICT, le
perdite più consistenti sono state quelle subite dai comparti
d’installazione della capacità contributiva, vale a dire hardware e
componenti per le telecomunicazioni, settori che hanno subito una
diminuzione percentuale nel 2002 pari al 6,9% e 7,5%
rispettivamente.
13
-6,9
-1,6
2,3
0,9
2,6
4,4
-7,5
0,5
3,9
4,8
4,5
4,7
-8
-6
-4
-2
0
2
4
6
Computer Hardware Software e Servizi
IT
Apparecchiature per
Telecomunicazioni
Servizi di Carrier
CRESCITA % DEL MERCATO ICT IN EUROPA
OCCIDENTALE PER SEGMENTO (2002-2004)
2002 2003 2004
Figura 4
Fonte dati: EITO 2003
Al contrario, i settori riguardanti la fornitura di servizi hanno
mantenuto costante la crescita durante gli anni successivi alla crisi,
elemento importante che può rappresentare la base per la ripresa del
settore.
La situazione italiana del mercato dell’ICT dall’inizio del millennio
ha avuto sostanzialmente un andamento positivo e costante, sia per
il settore dell’IT che per quello delle TLC; i tassi di crescita di
entrambi i settori sono positivi per il periodo 2000-2001, e secondo
14
le stime della Federcomin, anche per il 2004 i risultati seguiranno
questo andamento.
20660
37912
22153
41136
23133
42281
24752
43828
27544
46225
0
20000
40000
60000
80000
2000 2001 2002 2003 2004
Totale mercato ICT Italia, 2000-2004 (milioni di Euro)
Totale IT Totale TLC
Figura 5
Fonte dati: ANFoV
Tassi di crescita del mercato ITC in Italia a confronto nel periodo 2000/2004
Tabella 1
2000/2001 2001/2002 2002/2003 2003/2004
ICT 8% 3,3% 4,8% 7,5%
IT 7,2% 4,4% 6,9% 11,2%
TLC 8,5% 2,7% 3,6% 5,4%
Fonte dati: ANFoV
Ciò che risalta da quest’analisi è, come già sottolineato in
precedenza, che il 2001 ha costituito un momento di stallo per lo
sviluppo dell’economia sotto ogni suo aspetto, andando ad intaccare
necessariamente il comparto delle telecomunicazioni: in Italia il
15
settore delle TLC aveva registrato negli anni precedenti ottime
performance, testimoniate da tassi di crescita positivi che
necessariamente sono stati ridimensionati dagli eventi e a quasi tre
anni dalla crisi, non sono ritornati su quei livelli di crescita.
Il Quadro Di Riferimento Della Televisione Digitale
Gli anni immediatamente successivi all’inizio del millennio saranno
ricordati, non solo in Italia, come gli anni della crisi e del
consolidamento. Infatti, una volta terminati gli entusiasmi acritici
sulle sorti progressive del digitale, il mercato europeo delle
televisioni si è dovuto confrontare da una parte con i fallimenti, le
chiusure e le proposte di fusione tra operatori, dall’altra con il lancio
di nuove piattaforme, con lo sviluppo del pluralismo e della
concorrenza quale diretta “naturale” conseguenza della
moltiplicazione dei canali e del passaggio dall’analogico al digitale,
che avevano caratterizzato la prima fase di lancio e implementazione
del quinquennio precedente. In generale, l’idea che grazie alla
conversione al digitale il settore televisivo potesse continuare a
registrare i tassi di crescita sperimentati in passato, ha finito per
generare attese molto forti da parte degli operatori, fondate
16
soprattutto sulla rapidità del processo di transizione. Il positivo
andamento del mercato europeo nei primi cinque anni, soprattutto se
paragonato al resto dei paesi industrializzati, dove la DTV fa
maggiore fatica ad affermarsi, ha infatti contribuito a rafforzare
l’equivoco di un ciclo espansivo che potesse coincidere con l’intera
durata del processo di transizione (2006-2010).
L'ANDAMENTO DEL MERCATO DTV IN EUROPA
0
2
5
10
16
24
27
0
1
3
7
11
16
18
0
5
10
15
20
25
30
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002
m
i
l
i
o
n
i
%
Abitazioni DTV Penetrazione
Figura 6
Fonte dati: ANFoV/Italmedia Consultino
La realtà dei fatti ha sostanzialmente smentito la sostenibilità di tale
ipotesi, che verteva sulla competizione diretta sull’unica effettiva
modalità distributiva (satellite), come emerge anche dai recenti
drammatici eventi che hanno coinvolto alcune delle maggiori pay-
TV continentali: nel Regno Unito va infatti registrata la chiusura di
ITV Digital, in Spagna quella di Quiero, in Germania il fallimento
17
del gruppo Kirch. Si sono inoltre succedute proposte di fusione tra i
grandi operatori, in Italia per esempio quella tra Stream e Telepiù
avvenuta solo nel luglio 2003 o in Spagna quella annunciata ma mai
portata a termine tra Canal Satélite e Vìa Digital, viste come l’unica
via di uscita dalla situazione congetturale: nei casi considerati,
fattore scatenante dei fallimenti e delle chiusure registrati negli
ultimi tempi è stata l’impossibilità di controllare la componente
legata ai costi di acquisizione dei contenuti a determinare il difficile
equilibrio economico dell’impresa di TV digitale e la “strutturale”
debolezza del suo modello di business basato sull’offerta a
pagamento.
Inevitabilmente il mercato ha segnato la fine di una prima fase
(1996-2001), insieme ideologica e pionieristica, che ha portato ad
una stagnazione del mercato e all’arretramento delle posizioni, e allo
stesso tempo ha dato il via ad una fase nuova, più matura,
caratterizzata dalla convinzione che dove c’è vera concorrenza in
termini di sistema complessivo (Tv analogica e digitale, Tv digitale
e servizi a larga banda) vi siano maggiori opportunità di
superamento della crisi e dunque di ripresa e sviluppo del mercato.
Le conseguenze delle cause analizzate in precedenza hanno
comportato dunque una sostanziale stagnazione del mercato, che ha
18
registrato una crescita inferiore al 2% su base annua. È il più basso
incremento degli ultimi anni, ma di fatto tutte le stime ottimistiche
precedenti sono state anche in prospettiva ridimensionate: a titolo
indicativo basti considerare come per il 2008 le stime di Informa
Media prevedono una penetrazione del digitale nei principali paesi
europei del 45% e del 28% in Italia, quando proprio in Italia il
passaggio definitivo dall’analogico al digitale dovrebbe essere
previsto per legge al 2006; ci si rende conto di quanto la crisi degli
ultimi tempi abbia ricondotto a valutazioni più realistiche gli
operatori del settore e reso meno plausibili i modelli dirigistici di
approccio al mercato.
Tabella 2
Cavo Satellite DSL:video DTT TOT
Penetrazione
%
FRA
4381000 4541000 1375000 681000 10977000 48
GER
4662000 1611000 1500000 1401000 9174000 26
ITA
156000 3597000 1500000 803000 6057000 28
SPA
1669000 2779000 223000 556000 5227000 43
UK
4660000 8072000 756000 2269000 15757000 63
TOT
15528000 20600000 5354000 5710000 47192000 45
Fonte dati: ANFoV