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sviluppo del progetto. Si inseriscono in questo contesto quindi una
prima fase di analisi della linea ed un corso di formazione sul
funzionamento delle pistole ad idrogeno usate nell’impianto di
spruzzatura, tenuto da un ingegnere commerciale e da un
responsabile industriale della SNMI, società fornitrice di Saint-
Gobain.
Il secondo capitolo è invece dedicato alla descrizione della
pianificazione degli strumenti adottati. Sono presentate le
caratteristiche più significative del Controllo Statistico di Processo
(S.P.C.) e del Design Of Experiment (D.O.E.), sia sotto il profilo
teorico che sotto quello applicativo. Viene qui definita e descritta nel
dettaglio la metodologia statistica di analisi adottata: si darà inoltre
una spiegazione delle ragioni che ci hanno portato a privilegiare
queste scelte tra le varie alternative possibili; di tali tecniche si darà
un'illustrazione sottolineando lo scopo e le ipotesi alla base della loro
applicazione
Nel terzo capitolo, suddiviso in cinque paragrafi, trova spazio la
presentazione della prima esperienza applicativa maturata nel reparto
di avvolgitura della linea produttiva. Partendo da una inquadratura
della situazione iniziale relativa alla lavorazione, e del sistema di
raccolta dati, ci si è soffermati sulle caratteristiche di quest’ultimo
dandone una valutazione anche in funzione della significatività delle
variabili riportate. Tale stima ha tenuto conto sia della loro
indicatività rispetto alle caratteristiche del prodotto, sia della verifica
delle ipotesi di distribuzione che stanno alla base di una indagine
statistica.
L'aspetto più importante che preme segnalare in questo capitolo
è la realizzazione di un software per l'elaborazione S.P.C. dei dati di
produzione. Nel nostro caso ci trovavamo infatti nella necessità di
avere a disposizione uno strumento di controllo statistico il più
possibile indipendente dalla natura dei dati, in grado cioè di
conservare la sua utilità indipendentemente dalle fase di lavorazione
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indagata o dal particolare articolo oggetto di lavorazione. Partendo
allora da una descrizione più dettagliata delle nostre esigenze, verrà
qui descritto come si è arrivati alla soluzione cercata presentando nel
dettaglio le caratteristiche del file e le possibili implementazioni
future.
Un paragrafo è dedicato infine alla descrizione della fase pilota
che ha rappresentato la prima applicazione pratica su dati reali e che
ci ha permesso di raccogliere un volume consistente di informazioni
confermando la sostanziale validità del lavoro impostato e
consentendo una prima serie di correzione di cui viene data ampia
descrizione.
Attualmente il programma viene impiegato in Produzione per il
monitoraggio del processo. In particolare viene attuata una verifica
settimanale dei due size ritenuti più rappresentativi per mezzo della
analisi dei grafici relativi alla Curve di distribuzione, alla Carta X-R
sull'andamento del valor medio e della variabilità, e della Carta P-
PN sullo scarto. Tali grafici vengono tenuti esposti in reparto
permettendo in tal modo un coinvolgimento corale al progetto.
L’appendice C riporta il manuale distribuito ai tecnici dell’Azienda
in cui vengono esposte finalità e modalità d’uso del file;
nell’appendice D sono invece riportate le schermate principali del
medesimo file.
Il quarto capitolo tratta la sperimentazione condotta
sull'impianto di spruzzatura termica. Dopo una analisi attenta della
situazione specifica si è optato per realizzare una sperimentazione
con l'obiettivo di individuare una configurazione dei settaggi più
performante sia sotto il profilo della variabilità del prodotto in uscita
dalla lavorazione, sia in termini produttivi. Lo strumento ritenuto più
idoneo per realizzare i nostri obiettivi è stato individuato nel D.O.E..
Due paragrafi sono dedicati a descrivere rispettivamente
altrettante esperienze funzionali alla sperimentazione originale. Sono
lavori sotto questo aspetto accessori ma comunque importanti e che
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per questo hanno meritato di essere citati. Partendo da una analisi
delle correlazioni evidenziatesi in occasione di una sessione
preliminare di prove, sono stati elaborati due file che sulla base di
delle leggi di variazione per le grandezze di nostro interesse ne
hanno attuato una linearizzazione. Questa ha permesso la costruzione
di un modello matematico per uno studio analitico delle regolazioni
di settaggio utile nella scelta dei livelli dei fattori di controllo nella
applicazione del D.O.E.. Le appendici A e B riportano appunto le
schermate di questi due file. Parallelamente è stato elaborato un
studio di fattibilità della misura di temperatura del materiale di
spruzzatura depositato sulla superficie di impatto.
Al termine di queste fasi preliminari, in occasione di una
riverifica della risposta dell'impianto si sono tuttavia verificati dei
problemi di stabilità nel comportamento, non tali da pregiudicare la
normale produzione ma sufficienti a suggerire un rinvio del nostro
test conclusivo, anche in considerazione della severità della prova.
Questo inconveniente sarà superato a breve anche se purtroppo non
in tempo utile per essere oggetto di attenzione in questa tesi.
L'ultimo capitolo, seguendo il percorso produttivo visto,
riguarda l'S.P.C. condotto nella fase di taglio. L'introduzione , come
negli altri capitoli, è dedicata ad una rapida descrizione delle
principali necessità che si dovevano affrontare. Una attenzione
particolare è stata posta ai legami che intercorrono tra questa fase e
quelle che la precedono. I paragrafi successivi sono invece riservati
alla descrizione di come si sia pervenuti anche in questo caso ad un
file di elaborazione dati, partendo proprio da quello descritto nel
terzo capitolo. Le modifiche apportate hanno sostanzialmente
riguardato accorgimenti di visualizzazione dando in tal modo una
dimostrazione pratica di validità anche sotto il profilo della
versatilità. Concentrandoci poi sulle indicazione ottenute sul
processo, abbiamo viste suffragate tutte quelle ipotesi che
rientravano nelle nostre previsioni. Anche in considerazione della
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attendibilità dei dati ottenuti in risposta relativamente al processo, si
è confermata l’opportunità di condurre una analisi comparativa dei
dati relativi al medesimo lotto ma in fasi differenti.
E' allo studio inoltre la possibilità di adottare il file di
elaborazione S.P.C. creato in questa occasione anche in altri reparti
ed in altri stabilimenti della azienda.
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CAPITOLO I
L’AZIENDA, IL PRODOTTO ED IL SUO PROCESSO
PRODUTTIVO
1.1 L'azienda
Arcotronics Italia S.p.A. nasce nel 1962 con il nome Arco
S.p.A. con sede a Sasso Marconi ed è ora tra le più importanti realtà
industriali nel settore della componentistica ed automazioni
elettronica con un totale di circa 1500 dipendenti, con diverse unità
produttive in Italia, in Germania, in Gran Bretagna ed in Bulgaria e
con una rete distributiva operante su scala mondiale ed avente propri
uffici commerciali anche in Francia, USA e Taiwan.
Arcotronics Italia S.p.A. risulta essere ora uno dei maggiori
produttori mondiali di condensatori in film plastico per applicazioni
nel campo elettrico ed elettronico ed è in grado di offrire una delle
più complete gamme disponibili sul mercato, rispondendo così alle
necessità dei più svariati settori applicativi come ad esempio delle
telecomunicazioni, dell' illuminazione, dell'elettronica di consumo,
dell'elettronica di potenza, del controllo di motori, del rifasamento,
ma anche nel campo aerospaziale ed ora massicciamente in quello
automobilistico.
La realtà produttiva dell'Arcotronics S.p.A. si completa poi
nella opera di progettazione e realizzazione dell’intero apparato di
processo, costituito da linee automatiche di assemblaggio per la
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produzione ed il confezionamento dei componenti, settore questo
curato dalla Divisione Meccanica.
Nel 1990 il gruppo è stato acquisito da NISSEI ELECTRIC
Co.Ltd, azienda giapponese tra le più rappresentative nel medesimo
settore. Questo ha permesso di unire le esperienze reciproche e, per
quanto riguarda la società bolognese, ha consentito l’opportunità di
una finestra privilegiata sulla diretta concorrenza nipponica in
particolare e, più in generale, in area di sempre maggiore interesse
quale quella dell'Estremo Oriente.
Questa sinergia aziendale ha contribuito a rispondere alle
crescenti esigenze in termini di volume produttivo, unitamente
all’affidabilità e al livello qualitativo del prodotto offerto.
Il Sistema di Qualità di Arcotronics Italia S.p.A. è certificato
secondo le norme ISO 9001 e QS9000 standard di origine americana
del settore automotive, frutto della collaborazione congiunta dei tre
colossi americani dell'industria automobilistica Ford, Chrysler e
General Motors.
Figura 1. La sede direzionale di Sasso Marconi (Bo)
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1.2 Il prodotto
1.2.1 Proprietà del condensatore
Per condensatore si intende un qualsiasi sistema costituito da
una coppia di conduttori isolati fra di loro. Le superfici dei due
conduttori si dicono armature mentre il materiale isolante che si
interpone prende il nome di dielettrico.
La caratteristica che contraddistingue questo bipolo è quella di
immagazzinare sulle superfici di interfaccia delle armature una
quantità di carica in proporzione diretta rispetto alla estensione che
queste offrono, alla capacità che il materiale isolante ha di
immagazzinare le cariche elettriche, ed in proporzione inversa alla
distanza che le separa.
Sinteticamente, la formula che descrive questo fenomeno è:
=
d
SC *e (1.1)
dove:
ε = costante dielettrica del materiale isolante (dielettrico);
S = superficie delle armature del condensatore;
d = distanza che separa le armature.
Ragionando a parità di risultato, è quindi equivalente aumentare
la superficie attiva, diminuire la distanza che separa le due armature
o frapporre un materiale isolante caratterizzato da un valore più
elevato della costante dielettrica ε. Nulla vieta poi di procedere
contemporaneamente sulle tre strade indicate. In figura 2 sono
riportati uno schema sintetico delle geometrie descritte ed il simbolo.
Il materiale isolante usato nella produzione che sarà oggetto di
tesi è tipicamente il polietilene naftalato (PEN) sotto forma di film
plastico, scelto, oltre che per le elevate caratteristiche di resistenza di
isolamento e costante dielettrica, anche per la stabilità alle
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sollecitazioni elettriche e ambientali cui è normalmente soggetto
questo tipo di componentistica.
Figura 2. Simbolo e schema del condensatore
1.2.2 Grandezze significative
Per individuare la qualità di un condensatore, si vanno a
misurare delle caratteristiche strettamente correlate alle necessità di
impiego più comuni dello stesso.
Abbiamo già definito nella relazione (1.1) la capacità che
rappresenta l’attitudine ad immagazzinare la quantità di cariche
elettriche che potranno accumularsi a parità di tensione applicata ai
suoi terminali. L’unità di misura della capacità è il Farad [F], ma
poiché 1 Farad rappresenta un valore molto grande, nella pratica si
usano i suoi sottomultipli.
La tensione è allora un’altra grandezza che segnala le
prestazioni del condensatore. La massima tensione cui questo può
essere utilizzato indefinitamente nel tempo viene detta tensione
nominale [Vn]. Si definiscono quindi in questo caso dei limiti di
impiego oltre i quali il componente non può essere utilizzato senza
un rischio di danneggiamento. La grandezza in questione dipende
essenzialmente dallo spessore [d] del dielettrico definito in sede di
progettazione, tenendo conto della rigidità dielettrica del materiale
che si impiega, ovvero della sua attitudine a resistere come isolante
alla tensione elettrica, senza lasciarsi perforare. Eventuali difettosità
imputabili alla lavorazione o impurità dei materiali impiegati
contribuiscono ad abbassare tale valore.
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La resistenza di isolamento [R i] misura invece l’attitudine del
condensatore a conservare la carica iniziale se scollegato dal circuito.
Idealmente in tale condizioni non si dovrebbero avere vie che
consentano la circolazione di cariche e quindi di corrente. Nella
realtà non esistono isolanti perfetti, si verificano piuttosto occlusioni
di impurità o locali microcontatti fra le due armature che
contribuiscono ad abbassare il valore teorico della resistenza tra i due
reofori. Minori sono i danneggiamenti al film plastico provocati
durante il ciclo di lavorazione, meglio si manterrà questa
caratteristica del condensatore. Nella pratica tanto più è elevato il
valore della resistenza di isolamento tanto migliori sono le
caratteristiche del condensatore. Si misura in milioni di Ohm [MÙ].
Sempre in relazione alle normali condizioni di impiego del
componente, definiamo in ultimo una grandezza legata alla
dissipazione che si verifica ogni qualvolta il condensatore si carica
e/o si scarica, con conseguente passaggio di corrente nelle armature.
In questo loro movimento le cariche incontrano degli ostacoli dati
dalle serie di resistenze dovute alle diverse interfacce oltre che alla
resistenza intrinseca dei materiali. Il circuito reale può essere
schematizzato quindi con una serie di resistenze [Rs] su ciascuna
della quali si dissipa una quota di energia per effetto Joule. Tanto
migliore è il contatto tra film, spruzzatura e stagnatura, tanto minore
sarà la resistenza al passaggio della corrente. Un’altra quota della
dissipazione è da attribuirsi invece al dielettrico, dovuta agli ostacoli
che incontrano le cariche ad orientarsi nel fenomeno della
polarizzazione. In entrambi i casi sopra descritti le perdite sono
direttamente proporzionali alla frequenza della tensione presente ai
capi del condensatore. Ci sono dielettrici che dissipano poca energia
come il polipropilene, altri che ne dissipano di più. Tanto minore è
l’energia dissipata, tanto migliore è il condensatore. La grandezza
che misura queste perdite di energia si chiama tangendelta [tg δ],
definita dalla relazione:
18
s
RCtg **wd =
dove:
ω = (2pif) pulsazione della tensione ai capi del condensatore;
f = frequenza della tensione alternata a cui è sottoposto il
condensatore;
C = capacità del condensatore;
Rs = resistenza serie del condensatore.
Figura 3. Schema elettrico completo del condensatore
1.3 Il processo produttivo
Le fasi di produzione di un condensatore Arcotronics sono
molteplici e si differenziano a loro volta per le diverse tipologie di
prodotti e per le differenti tecnologie di fabbricazione.
Ai fini della analisi statistica che si andrà ad effettuare,
concentreremo la nostra attenzione al solo processo produttivo della
gamma del Chip, della famiglia SMD (Surface Mounting Device).
Rserie
Lserie
Risolamento
Cteorica