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La nascita dell’Impressionismo Russo.
L’Impressionismo russo, come già era avvenuto per quello francese, non faceva
riferimento ad un programma teorico stabilito. Entrambi i movimenti condividevano,
inoltre, sia la ricerca di un linguaggio rivoluzionario, sia la consapevolezza di creare
un’arte in contrapposizione ai dettami accademici.
Le radici di questi due movimenti, così rivoluzionari da creare una cesura con il
passato per dar avvio all’età moderna, sono rintracciabili nel loro passato artistico.
Per l’Impressionismo francese sono state individuate nel Romanticismo, nel
Realismo di Courbet, nella sperimentazione en plein air dei paesaggi della Scuola di
Barbizon e nella pittura antiaccademica di Manet.
Nella realtà russa le tappe decisive furono quattro.
La prima tappa è costituita dal Realìzm (Realismo), un movimento artistico la cui
importanza più che risiedere nelle considerazioni di stile e tecnica, è da rintracciarsi
nell’utilizzo dei suoi principi. Divenne, infatti, il modulo base per istituire un
6
rapporto critico con la società. Rapporto critico che trova codificazione teorica nel
testo I rapporti estetici dell’arte con la realtà di Nicolay Cernysevskij
1
L’autore
considerando l’arte uno strumento di lettura e d’interpretazione della realtà, ritiene
che questa debba porre la propria attenzione più sul contenuto che sulla forma.
La seconda tappa prende avvio nel 1863 quando tredici studenti dell’ Impérskaja
Akadémija Sankt Pitersburga (Accademia Imperiale delle Arti di San
Pietroburgo), riuniti intorno ad Ivan Kramskoj
2
si rifiutarono di partecipare al
concorso conclusivo dei loro studi, che prevedeva l’esecuzione di un dipinto
mitologico. Si organizzarono nell’Artel, una corporazione artigianale, la cui
esperienza si concluse in pochi anni, sia per la mancanza di committenze regolari sia
per divergenze interne.
La terza fase ha inizio a Mosca nel 1870 con la creazione dei Peredvizniki (Itineranti
o Ambulanti), in cui, nel 1875, confluiranno gli artisti dell’Artel. Movimento che, in
sintonia con il clima democratico e populista
3
si prefigge, tramite mostre itineranti, di
portare l’arte fuori Mosca e San Pietroburgo. Sostegno critico fu dato loro da Vasily
1
Nicolay Gavrilovic Cernysevskij (1828-1889). Pensatore e scrittore russo, dedicò a questo tema, nel 1853, l’opera I
rapporti estetici dell’arte con la realtà, ed. Rinascita, Roma, 1954.
2
Ivan Nikolajevich Kramskoj (1837-1887). Pittore ed incisore russo, fu, anche, un eminente teorico e critico d’arte. Tra
i fondatori del gruppo degli Itineranti, di cui organizzò le mostre annuali. E’ considerato uno dei maestri del ritratto
realistico, tra i ritratti possono essere ricordati: il Ritratto di Lev Tolstoj (1873), il Ritratto dello scultore Mark
Antokolsky (1869) e il Ritratto di Dmitry Mendeleyev (1869).
3
Il Populismo è un movimento politico e culturale russo, sviluppatosi nell’ultimo quarto del secolo XIX e durato fino
alla rivoluzione. Movimento che, diviso in varie correnti, da quella liberale a quella vicina al marxismo, aspira ad un
socialismo di tipo rurale.
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Stasov
4
il quale riteneva che l’arte realistica dovesse essere democratica- impegnata,
atta a formare e educare l’opinione pubblica.
Sempre in questi anni è doveroso ricordare Savva Mamontov
5
protettore delle nuove
correnti, che ad Abramcevo, presso Mosca, organizzò laboratori ove furono attivi, tra
gli altri, Valentin Serov (1865 – 1911), Costantin Korovin (1861 – 1939), Victor
Vasnetsov
6
(1848 – 1929);
autori delle prime opere impressionistiche. Lo stesso
promosse la nascita della rivista d’arte illustrata Mir Iskusstva (Mondo dell’Arte)
ideata e diretta da Sergej Djaghilev, che ne organizzò anche le mostre. Mostre che
conseguirono il successo del pubblico ma non quello della critica. Da queste mostre
prenderà spunto il Simbolismo russo i cui esponenti maggiori furono: Mikhail
Vrubel
7
e Victor Vasnecov con i loro paesaggi popolati da esseri fantastici;
Aleksander Benois con le loro maschere e personaggi abbigliati in modo antiquario;
Lev Bakst
8
pseudonimo di Lev Samojilovic Rosenberg, con i suoi oggetti privi di
plasticità ed il contorno dalle linee sinuose; ed infine Victor Borisov
9
con i suoi
colori evanescenti e la negazione della tridimensionalità.
4
Vasily Stasov (1769-1848). Architetto russo progettò numerosi palazzi, tra cui il Palazzo delle Scuderie Imperiali,
l’Arco di Trionfo di Nicola I e le Cattedrali della Trasfigurazione e della Trinità.
5
Savva Ivanovich Mamontov (1841- 1918). Uno dei più grandi mecenate d’arte. Tra il 1870 e il 1890 la sua proprietà
ad Abramtsevo, vicino Mosca, divenne il centro della vita artistica russa e la base per il rinnovamento artistico.
6
Victor Mikhailovich Vasnetsov (1848-1926). Pittore russo, membro della Colonia di Abramtsevo. Tra la fine del XIX
sec. e l’inizio del XX sec., realizzò un gran numero di disegni architettonici, tra i quali bisogna ricordare i disegni per la
decorazione del Kremlino. La sua pittura influenzò fortemente lo sviluppo del Modernismo e del Simbolismo russo.
7
Mikhail Aleksandrovic Vrubel (1856-1910). Pittore russo considerato uno tra i maggiori del secolo XIX, le cui opere
sono ammirate, in particolare, per l’armonia dei colori.
8
Lev Samojlovic Rosengerg, Bask (1866-1921). Pittore e scenografo russo. Studiò all’Accademia delle Belle Arti di
Mosca e di Parigi. Lavorò con Sergej Djaghilev dal 1909 al 1921. Notissimi i costumi e le scenografie , di ispirazione
orientale, ideate per il Balletto Sheherazade del 1910.
9
Victor Borisov Musatov (1870-1905). Pittore russo, uno tra i maggiori protagonisti del Simbolismo russo.
8
Il nome di Sergej Djaghilev è legato, soprattutto, alla creazione della Compagnia del
Russkij Balét (Balletto Russo)
10
che segnò una svolta radicale nella concezione e
nell’organizzazione del balletto.
I Peredvizniki (Itineranti), aiutati dal collezionista e mecenate Pavel Tretyakov,
11
organizzarono nel 1871 la prima esposizione. Nella tecnica e nei soggetti si riscontra
l’uso di un linguaggio semplice; l’adozione di soggetti sociali nella riproduzione della
vita sofferta dei contadini e dei lavoratori più umili, di soggetti politici con le attività
clandestine dei rivoluzionari, di soggetti di costume inerenti alle condizioni delle
donne. Tra le tematiche figuravano, anche, quella religiosa., per esempio con
Nikolaj Kramskoj, e il paesaggio e il ritratto. Tra i maggiori protagonisti del
gruppo devono essere annoverati Il’ya Repin (1844 – 1930); Kostantin Savickij
(1847 – 1903); Vasily Perov
(1834 – 1882)
12
, Grigorij Mjasoedov (1835 – 1911)
13
.
Le mostre dei Peredvizniki (Itineranti) caratterizzarono tutta la fine del secolo. Le
polemiche con l’Accademia si attenuarono con la progressiva affermazione, nonché
successo, di tale movimento nella cultura ufficiale.
Intorno agli anni ‘90 si registra un cambiamento radicale all’interno del gruppo. I
giovani non sono più interessati alla pittura sociale che aveva caratterizzato la
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Il Balletto Russo ideato, nel 1909, da Sergej Djaghilev, si affermò rapidamente. La sua importanza risiede nel fatto
che in esso l’azione coreografica non serve a guidare la musica, ma è la musica a suggerire l’azione mimica. Dopo la
morte di Sergej Djaghilev, i maggiori esponenti del Balletto Russo si sono sparsi in tutto il mondo.
11
Pavel Mikhailovich Tretyakov (1832-1898): Uomo d’affari, mecenate e collezionista russo. La sua collezione,
presentata a Mosca nel 1892, divenne la base della Galleria Tretyakov, una fra le maggiori gallerie di pittura russa.
12
Vasily Grigoryevich Perov (1834-1882). Pittore russo, considerato fra i protagonisti della pittura russa del secondo
ottocento. Il suo nome resta legato alla serie di ritratti degli uomini di cultura iniziata nel 1870. Tra i quali i più noti
sono: il Ritratto di Feodor Dostojevskij e il Ritratto diMikhail Pogodin.
13
Grigory Grigoryevich Myasoyedov (1834-1911). Pittore russo. Fu tra i fondatori dei Peredvizhniki.
9
produzione precedente e si avvicinano ai nuovi temi. Si possono ricordare, fra gli
altri, per il ritratto Nikolaj Jarostnko (1846 – 1898); e Valentin Siou (1805 –
1911), artista sia del naturalismo “ambulante” sia del post – impressionismo; per il
quadro di storia Il’ya Repin e Vasily Surikov
14
artisti che riuscirono a rendere nel
passato nazionale rappresentato lo spirito dell’uomo russo.
La quarta tappa ha avvio nel 1896 con l’esposizione a Nizniy Novgorod
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in cui fu
palese lo sperimentalismo russo. In tale occasione furono rifiutate le opere di
Mikhail Vrubel poiché ispirate al folclore popolare e realizzate con elementi
simbolici e colori non naturalistici.
14
Vasily Ivanovich Surikov (1848-1916). Pittore russo, considerato uno fra i più importanti pittori di storia, autore, fra
l’altro del quadro Boyarynia Morozova.
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La mostra a Nizny Novgorod fu organizzata per mettere in mostra i risultati di tutti i settori produttivi nazionali. In
questa occasione si registrò l’esistenza di ricerche figurative nuove.
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Figura 1 C. Korovin, Copertina della rivista Mir Iskusstva (Mondo dell'Arte) per il 1899.
11
Figura 2 V. Serov, Ritratto di Sergej Djaghilev (1904). Olio su tela, non terminato. Museo Russo, San Pietroburgo
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2 Francia e Russia
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Francia e Russia: due realta’ a confronto.
Nella cultura Russa la ricezione delle novità tecnico formali introdotte
dall’Impressionismo francese non fu immediata. Una ricezione che per ogni artista si
attuò con caratteristiche, tempi e modalità differenti. Differenze che però possono
essere ricondotte fondamentalmente a due orientamenti: coloro che sublimarono la
vivacità, l’improvvisazione e il vigore impressionista nell’antico realismo socialista;
e coloro che s’immerso completamente nell’Impressionismo usando stesso sistema e
tecnica.
Fatta tale precisazione è doveroso farne un’altra inerente alla terminologia. Il
movimento, oggi conosciuto come Impressionismo russo, fu identificato, nel corso
del tempo, in vario modo: da principio come Klassicìzm (Classicismo) o Romantìzn
(Romanticismo); poi come Avangàrd (Avanguardia); infine come Rùsskij
Impressionìzm (Impressionismo russo), definizione che, tuttora, non trova
l’unanimità presso i critici d’arte.
14
Ora, l’influenza della cultura francese su quella russa è certa ma non sempre di
semplice decifrazione. Decifrazione resa complessa dal fatto che, la Russia, nella sua
volontà di aprirsi una finestra sull’Europa, guarda da principio alla Germania, poi
all’Olanda ed infine alla Francia. La Germania fu assunta come modello per
l’educazione della nobiltà di San Pietroburgo e la lingua tedesca divenne lingua delle
scienze russe. All’Olanda si avvicinò per una mentalità chiusa che più appariva
vicina alla propria.
Nel 1798 la Russia è ormai culturalmente vicina alla Francia. Un avvicinamento che
trova nell’imperatrice Caterina II (il cui regno si protrae dal 1762 al 1796), la sua
massima promotrice. La zarina si dimostrò attenta alle arti, autoprocamandosi
promotrice in Russia del Classicismo accademico. Ideò una collezione d’arte francese
all’interno della Collezione d’Arte Imperiale. Al sistema impressionistico gli artisti
russi rimproveravano l’aspetto non finito e l’assenza di una grande idea, elementi
che erano considerati peccati capitali. Forte era ancora il prestigio decretato in Russia
all’arte italiana ed in particolar modo a quella romana.
In quest’analisi sull’interazione tra cultura russa e francese è importante sottolineare
che la cultura russa è gelosa della libertà che la Francia possiede o che sta
acquisendo: libertà di sperimentazione; libertà d’espressione; libertà morale e sociale.
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Alla data del 1860, Francia e Russia appaiono accomunate dalla presenza d’artisti
sovversivi, artisti che si sono ormai allontanati dai temi mitologici e storici per
avvicinarsi alla realtà delle persone. Cambiamento che però si attua in situazioni
radicalmente diverse: la Francia che propende verso la libertà e la Russia in cui ogni
cosa, persino la creatività artistica, è sottoposta al controllo del potere.
Tappe fondamentali sono in questo periodo per la Russia sia la creazione, nel 1863,
dell’ Sojùz Chudòznikov (Associazione degli artisti) sia, nel 1870, dei Peredvizniki
(Itineranti), mentre per la Francia il Salon des Refusés nel 1863. In entrambe le
realtà, gli artisti ricercano una nuova plasticità, un modo nuovo e differente di
affrontare e realizzare i soggetti.
In ambito letterario la Russia trova negli scrittori Alexsandr Puskin
1
, Mikhail
Lermontov
2
, Fedor Dostojevskij
3
e Lev Tolstoj
4
i suoi maggiori rappresentanti; la
Francia li trova in Charles Baudelaire
5
,Emile Zola
6
, Gustave Flaubert
7
, Guy de
Maupassant
8
.
1
Aleksandr Sergeevic Puskin (1799-1837). Poeta e prosatore russo. Tra i suoi maggiori scritti: Il cavaliere di bronzo
(1833) e La figlia del capitano (1886).
2
Michail Jurjevich Lermontov (1814-1841). Poeta e narratore russo fra i maggiori del Romanticismo. Suo capolavoro è
il poema Il Demoni (1835).
3
Fedor Michajlovic Dostojevskij . (1821-1881) Tra i maggiori scrittori russi. Tra i suoi capolavori: Delitto e castigo
(1866); Il giocatore (1866); I fratelli Karamazov (1879).
4
Lev Nikovaelic Tolstoj (1828-1910). Tra i maggiori scrittori russi. Tra i suoi capolavori: Guerra e pace (1864); Anna
Karenina (1887); Resurrezione (1889).
5
Charles Pierre Baudelaire ( 1821-1867) Poeta, letterato e critico d’arte francese. L’opera I fiori del male è considerata
il suo capolavoro massimo.
6
Emile Zola (1840-1902). Scrittore francese. Tra i suoi scritti ,maggiori: Nanà (1880); Assomoir (1887)
7
Gustave Flaubert (1821-1880). Romanziere francese. Madame Bovary (1856) e L’educazione sentimentale (1843-45)
sono i suoi capolavori
8
Guy de Maupassant (1850-1893). Scrittore francese. Il romanzo Bel Ami(1885) è la sua opera più nota.
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La correlazione in Russia, fra letteratura ed arte prese avvio solo successivamente
alla penetrazione del movimento impressionista e ai cambiamenti sociali. Prima i
temi venivano desunti non dalla letteratura ma dalla filosofia religiosa come ci è
attestato, per esempio, in Alexander Ivanov
9
– Nikolaj Kramskoj – Nikolaj Gay
10
.
Solo ora che la Russia ha compreso le possibilità offerte dalla letteratura, l’arte poté
essere portata fuori dagli schemi tradizionali.
A questo punto, prima di delineare le fasi dell’assimilazione della corrente
impressionista nell’arte russa, è doveroso analizzare i vari significati che il termine
Impressionismo racchiude in sé. L’Impressionismo, infatti, è:
ξ legato alla cultura contemporanea;
ξ riconducibile ad un modo specifico di interpretare la realtà;
ξ riferibile ad una realtà internazionale che dalla Francia si è estesa in tutta
Europa, e poi in America;
ξ riconducibile ad un modo spontaneo ed improvviso di vedere / palesare la
realtà;
ξ fondato sulla nuova cultura, una cultura che rompe con il passato
ξ è ricerca di libertà, creatività, di un nuovo modo di rendere la creazione
artistica.
9
Alexander Andreevich Ivanov (1806-1858). Pittore russo. L’Apparizione di Cristo al popolo (1837-1857), fu il lavoro
della sua vita.
10
Nikolaj Nikolayevich Gay (1831-1949) Pittore russo, realizzò opere in stile romantico, in completo accordo con i
dettami accademici.
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E’ noto come si è soliti considerare l’Impressionismo come fenomeno esclusivamente
figurativo e conseguentemente di non valutarne le implicazioni in altri ambiti. Tale
implicazione in letteratura può essere riscontrata, per esempio, in Curiosités
esthétique; L’art romantique et autres ouvres critique di Charles Baudelaire, nel
capitolo sui colori. Testo del quale ripropongo di seguito un contributo.
“Supposons un bel espace de nature où tout verdone, rougeoie, poudroie et chatoie
en pleine liberté, où toutes choses, diversament colorées suivant leur costitution
moléculaire, changées de seconde en seconde par le déplacement de l’ombre et de la
lumière, et agitées par le travail intérieur du calorique, se trouvent en perpétuelle
vibration, laquelle fait trembler les lignes et complète la loi du mouvement éternel et
universel.[…] les arbres, les rochers, bien granits se mirent dans les eaux et y
déposent leurs reflets ; tous les objets transparents accrochent au passage lumières
et couleurs voisines et lontaine […]”
11
.
Il brano viene definito da Mikhail Guerman, nel testo Russian Impressionism and
postimpressionism, come un chiaro esempio di poetica impressionista e non di poesia
impressionista. L’autore sottolinea come sia evidente che è solo in pittura che si può
palesare la simultaneità d’impressione che è alla base dell’Impressionismo.
12
11
Cfr. CHARLES BAUDELAIRE, Curiosités esthétique ; L’art romantique et autres ouvres critique, ed. Henry
Lemaitre, Paris, 1971, p.35
12
Cfr. NIKHAIL GUERMAN, Russian Impressionist and postimpressionism, ed. Parkstone, Bournamounth, 1998, P.
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