Fondamento Democratico della Commissione Europea

Il voto di approvazione della Commissione, da parte del Parlamento europeo è preceduto da audizioni dei candidati alla carica di Commissario all’interno del Parlamento, di norma davanti alla Commissione responsabile del settore di eventuale competenza del Commissario; tali audizioni sono prese molto sul serio dal Parlamento e un eventuale esito insoddisfacente di esse può portare alla decadenza della candidatura del Commissario e alla sua sostituzione. L’eventuale esito negativo delle audizioni può indurre il Parlamento Europeo addirittura a negare il voto di approvazione all’intera Commissione delineando in tal modo una crisi politica. Nel 2004 si realizzò una situazione simile, infatti l’approvazione dell’intera Commissione Barroso fu messa in discussione a seguito dell’iniziativa del Presidente portoghese di includere nelle liste di nomine per la Commissione Europea l’esponente politico italiano Rocco Buttiglione con il portafoglio per le competenze relative alla giustizia, libertà e sicurezza. La vicenda ebbe inizio con le dichiarazioni di Buttiglione circa l’omosessualità che secondo lui era da considerarsi un “indice di disordine morale” delineando in tal modo una sorta di discriminazione nei confronti degli omosessuali. Nella prima delle audizioni preliminari avanti la Commissione per le Libertà, Giustizia e Affari Interni l’europarlamentare olandese Buitenweg (PSE) lo accusò di sostenere posizioni opposte a quelle della Commissione Europea, in particolar modo il parlamentare olandese affermò che definire l’omosessualità un “indice di disordine morale”, equivaleva a discriminarla come peccato. Le convinzioni di Buttiglione contrastavano con uno dei diritti sanciti dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea che in particolar modo all’art. 21 vieta qualsiasi forma di discriminazione in particolare quelle relative al sesso, razza, colore della pelle, lingua, religioni, opinioni politiche, nonché l’eventuale tendenza sessuale. Altra critica venne dal Presidente (cattolico) della Commissione Libertà Civili, Giustizia ed Affari Interni del Parlamento Europeo Jean-Louis Bourlanges, secondo il quale il principale rimprovero che poteva essere fatto a Buttiglione non era tanto il fatto che egli considerasse l’omosessualità un peccato, ma che facesse di questa sua opinione un elemento di un suo discorso politico pubblico; Bourlanges dichiarò infine che anche se lui era di sensibilità cattolica le discriminazioni contro gli omosessuali erano da denunciare e combattere. Inoltre la vicenda Buttiglione fu utilizzata come pretesto per avanzare critiche nei confronti dell’Italia stessa, a tal proposito l’europarlamentare spagnola Rosa Dìez-Gonzàlez affermò che Buttiglione era il ministro per l’attuazione delle politiche comunitarie del paese più inadempiente d’Europa, specificando che l’Italia non aveva attuato sul suo territorio alcuni provvedimenti importanti relativi al mandato di cattura europeo, misure anti-riciclaggio, razzismo e terrorismo. Infine la parlamentare europea sottolineò che l’aspirante commissario italiano, per la sua storia nonché convinzioni personali era incompatibile con le impostazioni liberali che da sempre avevano contraddistinto la Commissione Europea. Quindi dalle audizioni parlamentari si delineò chiaramente una situazione in cui era palese che il Parlamento Europeo non avrebbe mai approvato la candidatura del ministro italiano per le Politiche Comunitarie.