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Montale e la Cina

Montale in Cina - La censura politica in Cina

Uno dei primi italianisti cinesi ad interessarsi alla poesia di Montale è stato Lü Tongliu nel 1974. Tuttavia, egli dovette aspettare la caduta della Banda dei Quattro (1976) prima di pensare di poter pubblicare qualche testo del poeta genovese. Soltanto nel 1978 infatti, comparvero le prime traduzioni di Montale sul primo numero della rivista (Waiguo wenyi) “Letteratura straniera”. Le cause di tale ritardo nella diffusione dei componimenti dell’autore del “male di vivere”, vanno ricercate in motivazioni prettamente politiche. Lo stesso Lü Tongliu, nel corso di un’intervista rilasciata alla professoressa Barbara Leonesi, ha confermato ciò, puntando il dito contro una vera e propria censura che avrebbe colpito l’autore degli Ossi di seppia. Questa censura avrebbe vietato per molto tempo la divulgazione di opere di autori non “correttamente schierati”. Dice Lü Tongliu:
Quando ho cominciato a tradurre Montale nell’anno 1974, correva la voce che fosse un poeta decadente e triste; lei ha visto, nel periodo fascista si occupò sempre della sorte ideale della vita interiore, ecc … Per i cinesi questo aspetto è decadente. Egli non descrisse la lotta fascista.
L’errore più grande commesso dal poeta è stato quello di non essersi schierato. Non si è trattato di un problema dovuto ad uno schieramento diverso o opposto rispetto alla linea del governo comunista cinese, solo ad un non?schieramento. Questa sua mancanza di una presa di posizione esplicita, questa sua scrittura non militante, hanno contribuito affinché la sua opera fosse sottoposta ad un rigida censura nel continente asiatico.
E’ solo con la caduta della Banda dei Quattro (1976) che numerosi autori stranieri prima “proibiti” vengono pubblicati in Cina, tra cui Montale: ma la critica rimane ancora ancorata ai preconcetti precedenti, continuando una linea di giudizio basata sulle non scelte politiche del poeta. Questa nuova possibilità di divulgazione dunque, non è stata accompagnata da una pari libertà di critica. Sempre nel corso dell’intervista realizzata dalla professoressa Barbara Leonesi, l’italianista Lü Tongliu dice:
Nella breve introduzione scritta per le traduzioni pubblicate nel 1978, quando Montale fu presentato per la prima volta in Cina, ho cercato di evitare questo tipo di pregiudizi, ma non ho potuto liberarmene totalmente …. È difficile cambiare un’opinione, molto difficile ….
[...]
Pur con l’alleggerimento della censura precedente, la presentazione di autori “particolari” come Montale, doveva rispettare determinate condizioni: ecco perché i traduttori si sono sforzati di mettere in luce alcuni elementi biografici che fossero in linea con i temi e i toni della letteratura comunista ortodossa. Per quello che riguarda Montale, gli italianisti hanno tentato di mettere in evidenza alcuni aspetti della vita del poeta che comprovassero la sua “militanza di sinistra”. Su una ventina di profili di Montale esaminati, scritti tra gli anni’70 e i giorni nostri, posso affermare che tutti fanno riferimento alla vita di soldato che il poeta andò ad abbracciare durante la Prima Guerra Mondiale, e al fatto che perse il suo incarico al Gabinetto Viesseux di Firenze nel 1938 per aver rifiutato la tessera fascista. Ora, questi fatti pur essendo storicamente innegabili, non costituiscono per il poeta genovese dei punti di svolta fondamentali. Tuttavia in Cina, questi due avvenimenti hanno contribuito a rivalutare l’immagine del poeta genovese all’interno del panorama orientale. Montale è stato dunque definito “militante antifascista schierato”. Nelle biografie più brevi oltre a questi dati, che servono a far considerare Montale come “intellettuale militante”, sono presenti soltanto la data di nascita, di morte e del conseguimento del premio Nobel.

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Montale e la Cina

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Informazioni tesi

  Autore: Fulvia Rozera
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Studi Orientali
  Corso: Lingue e civiltà orientali
  Relatore: Federico Masini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 56

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