Eticità e Valore: una sfida per la Finanza del XXI secolo

La finanza etica rende possibile e praticabile l’intermediazione finanziaria, nei confronti di individui considerati non bancabili, attraverso l’adozione di metodologie e strumenti che permettono di superare, almeno parzialmente, i problemi di asimmetria informativa tra le istituzioni finanziarie ed i proprio clienti, risolvendo, in parte, il razionamento del credito ed il problema dei requisiti minimi di accesso.
Essa si rivolge ad attività di promozione umana, sociale ed ambientale, valutando i progetti secondo la vitalità economica e l’utilità sociale; si inserisce nel tessuto sociale tramite la personalizzazione del rapporto clienti ed opera con quei soggetti che vengono esclusi dal mercato del credito per l’indisponibilità di un certo capitale di rischio da portare come garanzia reale.
La finanza etica opera sul mercato tramite strumenti di raccolta o di investimento; i primi vengono utilizzati per finanziare le imprese sociali e/o il terzo settore, i secondi servono a selezionare gli investimenti che fanno riferimento esclusivamente o prevalentemente ad un codice etico.
Dal punto di vista contrattuale tali strumenti non si differenziano dai normali rapporti di mercato, in quanto chi investe accetta di concludere le operazioni finanziarie a condizioni “particolari”, rinunciando a richiedere una remunerazione del capitale equivalente a quella di mercato. In particolare il contratto viene integrato da un parziale atto di liberalità in favore del soggetto finanziato, rinunciando al maggior rendimento ottenibile con soluzioni finanziarie alternative a favore di una utilità sociale92. Tale approccio alla finanza opera tramite il microcredito, i fondi etici e le banche etiche.