La Crisi del 2007: Le strategie di politica monetaria di BCE e Fed in un contesto Finanziario innovativo
La bolla immobiliare e finanziaria
Una fra le cause degli squilibri macroeconomici deriva dall’emergere di una vera e propria “economia del debito”, caratteristica degli Stati Uniti. Negli anni '80 i saldi finanziari statunitensi registravano sia un risparmio privato positivo che un crescente indebitamento del settore pubblico.
Dagli anni 90 il settore privato comincia a ridurre il tasso di risparmio, fino ad arrivare a tassi negativi, sotto la spinta del boom degli investimenti e dei consumi della new economy. Dal 2000, sia il settore privato che quello pubblico evidenziano risparmi negativi, a cui inoltre si associa anche il deficit commerciale.
Il forte indebitamento privato è il risultato di deregolamentazione e innovazione finanziaria, sotto forma di aumento degli strumenti finanziari di debito e dell’aumento delle disuguaglianze interne, con aumento della domanda di debito.
Negli Stati Uniti nel 2006 esistevano 1,5 miliardi di carte di credito che con 173 milioni di detentori si arriva a poco più di 8 carte di credito a testa. Il debito totale a fine 2008 ammontava a 972 miliardi di dollari, circa 8300 dollari pro-capite.
Dati allarmanti hanno confermato che nel 2008, secondo le stime (dati Nilson Report), il laureato medio ha un debito di 22700 dollari e l’86% degli studenti ha almeno una carta di credito con un debito medio di 1645 dollari.
In una economia del debito come quella americana, dove le famiglie sono indebitate per circa il 150% del loro reddito, si potrebbe affermare che una crisi come quella che stiamo vivendo ora potrebbe essere propedeutica sotto questo profilo; di fatti si spera che la situazione attuale possa far invertire la strategia delle famiglie, spingendo maggiormente verso il risparmio.
Il problema alla radice di questa economia è che la crescita del settore finanziario sostiene i consumi, grazie alla crescita degli asset, attraverso l’indebitamento; concetto che sarebbe corretto se quest’ultimo non fosse così spropositato rispetto alla ricchezza posseduta.
Cercheremo ora di capire con alcune analisi empiriche, come il susseguirsi dei fatti, hanno aiutato a generare una crisi mondiale. Prima di tutto bisogna partire dalla politica monetaria adottata dalla Fed negli ultimi 10 anni circa.
In questo periodo sono individuabili entrambe le politiche monetarie, sia quella espansiva che quella restrittiva, più precisamente, la prima ha inizio a giugno 2000 e termina a marzo 2004 mentre la seconda intercorre il periodo compreso fra giugno 2004 e giugno 2007.
Questo brano è tratto dalla tesi:
La Crisi del 2007: Le strategie di politica monetaria di BCE e Fed in un contesto Finanziario innovativo
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Informazioni tesi
Autore: | Giulio Reggio |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università Carlo Cattaneo - LIUC |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Finanza |
Relatore: | Massimiliano Serati |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 161 |
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