Credito al consumo: analisi della situazione italiana in confronto a quella europea

In questo capitolo parlerò dei finanziamenti che il membro dell’ultimo governo Prodi, Giovanna Melandri ha applicato per aiutare i giovani nell’accesso al credito.
Prima di iniziare vorrei ricordare le parole dell’ex onorevole in occasione del convegno sul credito alle famiglie il 30 ottobre 2007 tenutosi a Roma, nel quale afferma che è un dovere morale di ogni amministrazione pubblica continuare a chiedersi cosa concretamente può fare per venire incontro a una generazione nelle cui mani è consegnata la sfida dell’innovazione e della modernizzazione dell’Italia, una generazione che si trova però in una congiuntura complessa ed ha bisogno di strumenti per liberare il proprio talento, la propria creatività, la propria capacità di iniziativa imprenditoriale e le proprie potenzialità produttive.
Per permettere questo è stato istituito, per la prima volta nella storia, un dicastero per le politiche giovanili guidato dalla Melandri che, con la preziosa collaborazione dell’Associazione che rappresenta il sistema bancario italiano l’ABI, ha creato una serie di misure, concrete e diverse, che hanno un obbiettivo preciso: garantire ai giovani italiani l’accesso al proprio futuro.
Ciò accade perché le persone in età giovanile sono in difficoltà ed hanno bisogno di sentire su di sé la reale volontà di investire da parte delle forze politiche ed economiche del Paese.
Secondo i dati ISTAT, 4 milioni e mezzo di ragazzi compresi tra i 18 e i 35 anni vive ancora in casa con i genitori ma la metà di questi vorrebbe rendersi autonomo ma non ne ha la possibilità economica. I giovani non riescono a comprare una casa e nemmeno ad affrontare un affitto a prezzi troppo alti, inoltre hanno lavori a tempo determinato e non possono dare garanzie certe per un finanziamento.