La tutela dei clienti nel mercato bancario: dalla disciplina della trasparenza nelle condizioni contrattuali, ai metodi alternativi di risoluzione delle controversie
La forma e il contenuto dei contratti e l’obbligo di consegna di un esemplare del contratto stesso al cliente
Il Testo Unico Bancario per mezzo dell’articolo 117 sottopone a disciplina i contratti delle banche e degli intermediari finanziari, sia sotto il profilo della loro forma che sotto il profilo del contenuto. Secondo il primo comma :” I contratti sono redatti per iscritto e un esemplare è consegnato ai clienti ”, anche se si prevede nel secondo comma che: “Il CICR può prevedere che, per motivate ragioni tecniche, particolari contratti possano essere stipulati in altra forma.”
Le informazioni riguardanti il contratto, vengono consegnate al singolo cliente della banca attraverso la forma scritta del contratto stesso. La forma, dunque, si pone come il veicolo per la trasmissione delle informazioni concernenti l’operazione contrattuale. A tal fine il Legislatore prende in considerazione la forma scritta, ma non esclude che per particolari operazioni contrattuali possa risultare preferibile il ricorso ad altra forma, alternativa a quella scritta. In questo caso è il CICR il soggetto competente a rendere le valutazioni del caso, nonché ad emanare le eventuali norme applicative.
L’inosservanza di questi obblighi formali viene sanzionata con la nullità del contratto così come previsto dal terzo comma dell’articolo 117 TUB: “Nel caso di inosservanza della forma prescritta il contratto è nullo.” La forma scritta dovrà essere adottata per la massima parte dei contratti e la stessa viene richiesta ad substantiam e quindi a pena di nullità. Il Testo Unico risolve così un dubbio che aveva sollecitato l’analoga disposizione della legge 154 del 1992, dove all’articolo 3 veniva imposto per i contratti bancari la forma scritta, ma senza precisare quale fosse la conseguenza del mancato rispetto della stessa.
È bene comunque tenere presente che anche questa nullità, come tutte quelle previste dalla disciplina della trasparenza e del credito al consumo, può essere fatta valere esclusivamente dal cliente. Si tratta quindi di una nullità relativa, e tale relatività è giustificata dal fatto che la nullità è posta a tutela di una sola delle parti del contratto. L’obbligo di trasparenza in sede di stipulazione del contratto non si limita alle prescrizioni di forma, ma si estende anche ad alcuni aspetti che investono il contenuto del contratto.
In primo luogo, il legislatore stabilisce che il contratto deve indicare tutte le condizioni economiche praticate nel rapporto; vedi comma 4 articolo 117 TUB secondo il quale:” I contratti indicano il tasso d'interesse e ogni altro prezzo e condizione praticati, inclusi, per i contratti di credito, gli eventuali maggiori oneri in caso di mora.” Non è quindi sufficiente che tali informazioni siano state pubblicizzate prima, ma è necessario che siano riprodotte nel singolo contratto consegnato al cliente.
Prendendo in esame i commi 5 e 6 dell’articolo 117 del TUB secondo cui: “La possibilità di variare in senso sfavorevole al cliente il tasso d'interesse e ogni altro prezzo e condizione deve essere espressamente indicata nel contratto con clausola approvata specificamente dal cliente.
Sono nulle e si considerano non apposte le clausole contrattuali di rinvio agli usi per la determinazione dei tassi di interesse e di ogni altro prezzo e condizione praticati nonché quelle che prevedono tassi, prezzi e condizioni più sfavorevoli per i clienti di quelli pubblicizzati” ,viene poi ribadito il divieto di rinviare agli usi per la determinazione delle condizioni economiche, e tale divieto viene sanzionato con la nullità della clausola così formulata. Parimenti nulla è la clausola che nel contratto richiami condizioni diverse e più sfavorevoli per il cliente, rispetto a quelle pubblicizzate ai sensi dell’articolo 116 del TUB.
Questo brano è tratto dalla tesi:
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Informazioni tesi
Autore: | Sara Lobosco |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia e Professione |
Relatore: | Maria Alessandra Stefanelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 135 |
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