L’analisi statistica a supporto della creazione del Sistema Turistico Locale: ''I Borghi del Sannio lungo le vie della fede, della storia e delle tradizioni”

Il 15 settembre del 2008, giorno del fallimento della banca d'affari Lehman Brothers, costituisce un momento di cesura nei comportamenti degli operatori economici internazionali.
Gli effetti di tale fallimento vanno ben oltre l'impatto derivante dalle ramificazioni dell'attività della pur importante banca d'affari, e si traducono in un generalizzato riposizionamento verso l'alto del premio al rischio su tutte le classi di attività, e in tutti i paesi. Improvvisamente, i mercati scontano con maggiore prudenza le prospettive economiche di famiglie, imprese, stati.
Quella che sino a pochi giorni prima pareva una crisi destinata a protrarsi con gradualità, si traduce in un vero e proprio tracollo del sistema. Nel corso del 2008, l'aggravarsi della crisi finanziaria negli USA ha ampliato i propri effetti sull'economia mondiale, incidendo prima sui mercati finanziari, quindi sull'economia reale. Dopo un inizio d'anno a ritmi ancora sostenuti, col passare dei mesi il commercio mondiale ha subìto un rapido rallentamento: i flussi in quantità hanno fatto registrare un rallentamento sensibile (intorno al +4,5%, il tasso di incremento più basso dal 2002), anche più marcato rispetto ai valori monetari. Alla base di tale ripiegamento è la brusca frenata della domanda proveniente dai mercati dalle economie avanzate, che si è contrapposto al contributo ancora significativo della domanda espressa dai Paesi emergenti, capaci di mantenere spunti di crescita autonomi. Il sempre maggiore grado di integrazione economica e commerciale di questi ultimi li ha resi, nel tempo, meno dipendenti dalla domanda dei mercati maturi (in primo luogo quelli della North American Free Trade Area), tanto da risultare oggi relativamente più al riparo dai rischi di un'eventuale trasmissione del deterioramento del ciclo economico dei Paesi avanzati [Unioncamere, 2009].
Il forte aumento del prezzo del petrolio e delle materie prime, le spinte inflattive e la crisi finanziaria mondiale hanno avuto pesanti conseguenze anche per il settore turistico. La responsabilità per il ridimensionamento dei flussi di turismo internazionale non può essere attribuita unicamente alla crisi finanziaria, che ha piuttosto rappresentato il momento culminante di un anno difficile, bensì dall'eccessivo entusiasmo nei confronti dei mercati finanziari, dal rapido deterioramento dell'economia mondiale e dalla pericolosa convergenza recessiva dei più importanti blocchi economici mondiali.