Determinismo e incertezza nelle scienze fisiche e sociali

Con l’introduzione della teoria dei giochi la visione dell’economia assomiglia sempre di più alla fisica dinamica, di cui mutua sempre più spesso il formalismo matematico.
Un’annotazione interessante è come uno scambio di concetti sempre più intenso tra fisica ed economia abbia portato uno degli economisti più sensibili dell’ultima generazione , Fukuyama, a riproporre il pensiero di filosofi idealisti Hegel e Nietzsche.
E’ un po’ la storia che si ripete , quasi a indicare che la circolarità del mito greco sia un dato costante del pensiero occidentale che nella sua evoluzione non può fare a meno di pagare dazio alle sue radici.
Così come Jevons, anche Walras paragona la teoria dell’equilibrio generale del mercato alla teoria gravitazionale dell’universo.
Le analogie sempre più strette fra fisica e economia, che finiscono per basarsi sugli stessi formalismi, fanno pensare ad un superamento con Pareto e Arrow della teoria neo-classica così come Marx aveva smentito Smith basandosi sulla teoria del valore di Ricardo.
Pareto unisce una difesa ideologica delle idee liberali con l’accettazione delle tecniche statistiche; ciò che lo differenzia da Jevons e Walras è la percezione che si sia molto sviluppata la parte statica dell’economia e debba evolversi allo stesso modo una parte dinamica, ad esempio chiedendosi come si evolvono i prezzi medi.