Analisi sperimentale di un ciclomotore ibrido elettrico-fuel cell alimentato ad idrogeno
Veicoli puramente elettrici
Il veicolo elettrico è una valida soluzione al problema dell'inquinamento dell'aria e delle emissioni di gas serra legate al settore dei trasporti.
Veicoli di questo tipo, infatti, presentano emissioni del tutto nulle durante il loro funzionamento, poiché non sfruttano la combustione di combustibili fossili per la trazione.
La struttura più semplice di un veicolo a trazione elettrica presenta un motore elettrico di trazione, un sistema di accumulo dell'energia elettrica per l'alimentazione del motore, l'inverter necessario per il controllo del motore, un organo di trasmissione e un differenziale per ripartire la potenza meccanica alle ruote.
I veicoli a trazione elettrica non hanno origini recenti. Essi furono tra le prime automobili ad essere inventate, sperimentate e commercializzate.
Il primo veicolo a batteria fu brevettato dall'americano Thomas Davenport nel 1837; due anni più tardi lo scozzese Robert Davidson ne costruì un primo esemplare, mettendo subito in evidenza la loro ridotta autonomia a causa delle batterie.
Il miglioramento di quest'ultime, dovuto ai francesi Gaston Plante nel 1865 e Camille Faure nel 1881, consentì una reale diffusione dei primi veicoli elettrici; Francia e Gran Bretagna furono, inoltre, le prime nazioni testimoni dello sviluppo del mercato delle auto elettriche.
Con l'avvento poi dei primi motori a combustione interna, intorno al 1910, che non presentavano problemi di autonomia ridotta (tipici dei veicoli a batteria), lo studio e lo sviluppo delle auto elettriche venne quasi del tutto abbandonato.
Tuttora i problemi maggiori di questi autoveicoli sono comunque rappresentati dai sistemi di accumulo dell'energia a bordo, che ne limitano fortemente l'autonomia. A tal proposito la ricerca è volta alla sperimentazione di sistemi di accumulo con prestazioni migliori in termini di energia specifica accumulabile e di minor peso a parità di energia accumulata.
Lo sviluppo di sistemi di accumulo più efficienti, unitamente all'avvento di azionamenti elettrici con dinamiche più veloci, dimensioni contenute e costi minori rispetto al passato, contribuiranno a superare quei limiti tecnologici che fino ad ora avevano impedito l'affermazione sul mercato di questa tecnologia.
Un altro grande limite da superare per far si che questa tecnologia prenda definitivamente il largo è rappresentato dallo sviluppo di infrastrutture per la ricarica dei veicoli e la relativa standardizzazione dei sistemi di alimentazione, senza i quali una diffusione capillare di questa tecnologia non sarebbe possibile.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Analisi sperimentale di un ciclomotore ibrido elettrico-fuel cell alimentato ad idrogeno
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Informazioni tesi
Autore: | Ciro Marino |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Napoli - Federico II |
Facoltà: | Ingegneria |
Corso: | Ingegneria elettrica |
Relatore: | Luigi Piegari |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 133 |
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