L'infermiere di famiglia come risorsa sulla quale incentrare l'assistenza sanitaria di base
Storia dell'esperienza torinese di assistenza domiciliare
Nato negli anni '70 prevalentemente come progetto riservato agli anziani e progressivamente esteso a diversificate tipologie di utente, il servizio di cure domiciliari nella città di Torino, ha dimostrato di essere in continua evoluzione; la mia esperienza di assistenza domiciliare mi ha portata a lavorare a stretto contatto con gli infermieri dell'attuale distretto 1, ASL 4 di Torino, tra i quali l'infermiera professionale Siria Tomasicchio che è stata tra i primi professionisti inizialmente coinvolti nel progetto di avvio del servizio domiciliare torinese e che mi ha parlato del suo personale ricordo di tale evoluzione: dal colloquio è emerso che all'inizio, il progetto di assistenza a domicilio venne realizzato sperimentalmente dal comune, attivando infermieri generici, colf, assistenti sociali, psicologi e personale comunale; in particolare gli infermieri avevano lo scopo di erogare nei giorni feriali e solo al mattino, spostandosi con i mezzi propri e retribuiti con compenso comunale a "gettone", cure infermieristiche relative all'assistenza di base come la mobilizzazione, la cura e l'igiene della persona, oltre che medicazioni, terapie iniettive e gestione dei cateteri vescicali a permanenza; nei giorni festivi l’utenza doveva organizzarsi in modo da contattare a sue spese un professionista privato che garantisse la continuità delle cure assistenziali, ed in seguito poteva richiedere al comune il rimborso di tale prestazione.
Per gli infermieri che partecipavano a questo progetto non era previsto un coordinamento, nè gli operatori possedevano particolari risorse telematiche e l'assistenza veniva erogata in prevalenza sulla base delle segnalazioni fornite dagli operatori comunali: la stessa sede operativa era ospitata presso i locali del comune finché nel 1978, con la nascita del SSN introdotto con la legge n°833, si venne a creare una situazione di transizione dove fu necessario ricollocare la sede logistica delle cure domiciliari all'interno del contesto sanitario e ripensare l'integrazione fra le cure sociali e ospedaliere alla luce del nuovo Sistema Sanitario Nazionale.
Fu così che seguì un periodo di riorganizzazione e assestamento a fasi alterne del servizio di cure domiciliari torinese, attraverso la nascita delle USL, la loro trasformazione in ASL e l'instaurazione, il diversificarsi, e l’accrescersi delle varie sedi di assistenza domiciliare relative ad ogni ASL, fino all’individuazione per esempio degli attuali due distretti dell’ASL 4, presso uno dei quali (il distretto 1), l’infermiera che ho potuto intervistare lavora attualmente.
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L'infermiere di famiglia come risorsa sulla quale incentrare l'assistenza sanitaria di base
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Informazioni tesi
Autore: | Monia Sasso |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2004-05 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Medicina e Chirurgia |
Corso: | Infermieristica |
Relatore: | Silvana Viviani |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 130 |
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