Comunicazione politica: influenza del testo e del volto

Secondo la psicologia ingenua la comunicazione non verbale è ritenuta più spontanea della comunicazione verbale, quindi meno soggetta a forme di controllo volontarie, per questo motivo sarebbe maggiormente annunciatrice degli stati d'animo; inoltre secondo questa prospettiva sarebbe universale in quanto ereditata dal mondo animale e di conseguenza andrebbe oltre le barriere linguistiche. [...]
Ovviamente non esiste un solo tipo di comunicazione non verbale quindi ne esistono diverse classificazioni in base agli scopi delle diverse discipline, in questo contesto proponiamo la classificazione di Ekman e Friesen (1969) nella quale gli elementi della comunicazione non verbale sono disposti secondo una scala che procede dai segnali più manifesti a quelli meno evidenti:

Aspetto esteriore: fornisce importanti informazioni sulle persone, influenza la formazione dell'impressione e provvede all'autorappresentazione; riguarda la conformazione fisica la quale aiuta a capire il genere, l'età, l'appartenenza etnica ecc. tuttavia queste informazioni possono essere manipolate dall'individuo (attraverso il make-up, attività fisica…).[...]

Comportamento spaziale: è influenzato da fattori culturali e socioemozionali e dalla struttura fisica dell'ambiente. [...]

Comportamento cinesico: riguarda i movimenti del busto e delle gambe e i gesti delle mani, questi ultimi sono quelli maggiormente legati al linguaggio parlato, una loro proprietà è la loro differenziazione culturale, infatti essendo così legati al parlato seguirebbero le regole culturali proprie della lingua di riferimento.

Volto: lo sguardo ed il contatto visivo fanno parte dei movimenti del volto, lo sguardo rappresenta uno dei più importanti segnali comunicativi non verbali, infatti è attraverso lo sguardo che il parlante comprende il modo in cui gli altri lo giudicano e di conseguenza gli permette di regolare il proprio comportamento.