L'arte della vita. Aspetti della filosofia di Pierre Hadot.
I giochi linguistici come forme di vita
Alla fine degli anni cinquanta Hadot, leggendo il Tractatus logicophilosophicus e le Ricerche filosofiche di Wittgenstein, ebbe quella felice intuizione che avrebbe poi rivoluzionato il suo modo di leggere e interpretare la filosofia antica, come lui stesso confessa nella prefazione del suo Wittgenstein e i limiti del linguaggio.
Ciò che maggiormente condizionò il pensiero hadotiano fu la nozione di gioco linguistico che, lungi dall’avere un’accezione ludica, sottolineava in Wittgenstein sia il carattere socioculturale dell’agire linguistico, sia il fatto che esso è soggetto a regole che costituiscono uno schema di riferimento. Dei giochi linguistici Wittgenstein ha dato per la prima volta una definizione esplicita nel Libro blu ’33-’34:
“I giochi di linguaggio sono modi di usare i segni, modi più semplici di quelli nei quali noi usiamo i segni nel nostro complicatissimo linguaggio quotidiano (…). Quando noi consideriamo tali forme di linguaggio semplici, si dissolve la nebbia mentale che sembra avvolgere il nostro uso comune del linguaggio”.
Hadot notò che, in queste parole, del Wittgenstein del Tractatus - nel quale il linguaggio era lo specchio immobile della realtà e la forma logica era la struttura che li accomunava - era di fatto rimasto ben poco; anzi, il filosofo viennese rinnegava adesso con forza la sua vecchia posizione sostenendo che vi era un nesso indissolubile tra parlare e agire. Non si trattava di un caso se, insieme all’espressione “gioco linguistico”, nel § 23 delle Ricerche filosofiche, venisse usata la nozione di “forma di vita” (Lebensform).
Era cioè evidente che l’analisi di Wittgenstein non era a questo punto tanto volta ad analizzare gli aspetti logico-formali del linguaggio, quanto piuttosto le concrete situazioni del suo uso. Della proposta wittgensteiniana Hadot colse, dunque, la nozione di gioco linguistico inteso come modello, come strumento in grado di aiutare l’individuo a stabilire confronti tra contesti diversi, tra situazioni di dialogo differenti.
Essi potevano essere assunti come strumenti creativi in grado di far conoscere, esplorare, quasi come in una specie di esperimento mentale, altri orizzonti di senso rispetto a precise problematiche. Wittgenstein esortava, dunque, ad abbandonare l’idea che il linguaggio funzionasse soltanto in un modo e avesse come unico scopo quello di tradurre pensieri; bisognava iniziare a considerare il linguaggio come un’attitudine o, meglio, come una forma di vita.
I pensieri dei filosofi per esser compresi adeguatamente dovevano esser ricondotti alla situazione concreta che li aveva generati e alla forma di vita personale o sociale del loro autore; dovevano essere, insomma, ricollocati nel loro gioco linguistico. È evidente come queste considerazioni abbiano potuto influire nel 1959 su Hadot che, già da molti anni, si chiedeva come spiegare le incoerenze e le contraddizioni che molti storici moderni riscontravano con stupore nei testi filosofici antichi.
Il passo che portò Hadot a considerare la filosofia antica come un’attività concreta fu immediato; i testi divennero giochi linguistici da riscoprire, forme di vita in cui calarsi per cogliere il vero significato delle parole.
Questo brano è tratto dalla tesi:
L'arte della vita. Aspetti della filosofia di Pierre Hadot.
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Irene Mazzarrini |
Tipo: | Diploma di Laurea |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Filosofia |
Relatore: | Gianluca Garelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 57 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi