La tutela dei Diritti Umani in Turchia e le prospettive di accesso nell’Unione Europea

Dopo avere osservato da vicino i progressi politici della Turchia nella protezione dei diritti dei propri cittadini, cerchiamo di allargare leggermente la visuale. E’ stato affermato precedentemente che il cammino di riforme intrapreso dal governo di Ankara ha un obiettivo esplicito, ovvero quello di raggiungere gli standard democratici che l’Europa desidera.

Quello tra Turchia e i parametri europei è un gioco a rincorrersi senza certezza di soluzione, ma è importante chiedersi in che modo il Vecchio Continente stia osservando questo “inseguimento”, e quale sia la prospettiva adottata da Bruxelles nei confronti del percorso di accesso turco in generale.

Appare evidente, ormai, che la Turchia per entrare nell’Unione sta giocando le sue carte sul compimento delle richieste formulate nei Criteri di Copenhagen. Con infinite difficoltà, certo, e senza la certezza di una buona riuscita.

Ma con le idee abbastanza chiare su quali siano gli obiettivi da perseguire nell’immediato futuro. Esiste altrettanta chiarezza negli ambienti europei, riguardo alla Turchia? Non c’è dubbio sul fatto che l’ingresso della Repubblica di Atatürk segnerebbe un mutamento importante dell’Unione Europea, nella sua immagine e nelle sue istituzioni.

In che modo l’UE si sta preparando ad accogliere questo cambiamento di sé? In questi anni, l’Unione sta affrontando un momento cruciale che la pone di fronte a complicate sfide da superare. Per proporsi come attore nel mondo del XXI secolo, è fondamentale che raggiunga una forma ben definita e riconoscibile da tutti i suoi cittadini. Non basta più, ormai, un’Europa formata a tavolino, composta da individui che si sentono distanti da essa, ma è indispensabile costituire un “δήμος” (demos) di cittadini consapevoli e veramente partecipi delle decisioni prese. L’Europa, pertanto, è costretta a ridefinire se stessa e la propria identità.

Il modo in cui vorrà porsi nei confronti della Turchia fa certamente parte di questa ridefinizione: le scelte che verranno compiute nei confronti di Ankara permetteranno di stabilire la nuova attitudine europea, e faranno capire su quali basi l’entità comunitaria vorrà essere fondata. Esistono diversi tipi di obiezioni alla candidatura turca; compito di Bruxelles è naturalmente quello di stabilire quali tra queste obiezioni devono essere considerate le più attendibili, e dare credito solo ad esse.

D’altra parte, l’atteggiamento diffidente dell’Europa nei confronti della Turchia dura da molto tempo, e anche per questo motivo c’è uno scetticismo diffuso tra i turchi sulla possibilità di ottenere una piena membership, nonostante tre anni fa sia stata concessa l’apertura dei negoziati ufficiali. Ripercorriamo innanzitutto il percorso di avvicinamento verso la Comunità/Unione Europea della Repubblica turca, per poi centrare l’attenzione su come la scelta se ammettere la Turchia nel Club europeo e le condizioni che le sono dettate possano condizionare la formazione dell’identità della nuova UE.