L'evoluzione del'architettura di business nel settore discografico
Nuovi modelli di distribuzione della musica digitale
A questo punto resta da chiedersi come facciano le imprese a creare, catturare e proteggere valore in questo nuovo mercato.
I players che tentano di competere in questo mercato, hanno realizzato negli anni, una differente varietà di modelli di business per la distribuzione della musica in formato digitale.
Al primo posto per importanza troviamo, come già ricordato più volte nel corso del lavoro, il modello di iTunes and the iPod.
Nonostante la rivoluzione della musica digitale abbia allargato la competizione ad un numero sempre crescente di imprese e di servizi, iTunes gode tuttora di una condizione di predominio assoluto, raggiungendo solo nel mercato americano una percentuale di circa il 70% dei download.
Al secondo posto, i servizi di abbonamento per sottoscrizione. Questo particolare modello di distribuzione comprende servizi come eMusic, Rhapsody and Yahoo! Music.
Attualmente raggiunge approssimativamente quattro milioni di consumatori in tutto il mondo, con una crescita di circa il 25% annuale ed una maggioranza di sottoscrittori situati in America.
Nonostante questi numeri possano sembrare impressionanti, essi sono molto piccoli paragonati con le centinaia di milioni di download realizzati mediante la piattaforma iTunes.
I servizi di abbonamento raggiungono infatti una quota di appena il 5-10% del totale dei ricavi della distribuzione di musica in formato digitale.
Al terzo posto c’è il modello basato sulla pubblicità AD-supported model.
Spiralfrog ha iniziato nel 2007 questo servizio, offrendo qualcosa come 700 mila canzoni sul web, supportando il business con gli introiti pubblicitari derivanti dai banner.
In questo modo, in base al numero degli utenti e alla visibilità del servizio, l’offerta aumentò sempre di più e così il numero di mp3 liberamente scaricabili dal web.
In seguito si inserì Qtrax, un’altra iniziativa di distribuzione ad-supported, che a differenza della prima entrò nel mercato grazie al supporto delle quattro major discografiche. Segue a questo modello, quello incentrato sul direct-to-consumer.
Le case discografiche hanno distribuito i video e la musica da loro prodotta sul web, direttamente verso i consumatori e attraverso servizi di streaming.
Sony BMG ha annunciato il servizio Musicbox Video, il quale contiene contenuti liberi derivanti dai roster dei suoi vari artisti. I visitatori possono così avere una visione completa di tutto il video, condividere il contenuto con amici, o pubblicarlo sul loro sito personale.
Universal, attraverso la piattaforma video WWEBNET, ha lanciato MusicVidz, un network che contiene video in broadcast che provengono da molti artisti della Universal.
Ancora a seguire si trova il modello only-digital, ovvero un processo distributivo utilizzato dalle labels che s’incentra unicamente sul formato digitale, abbandonando completamente la distribuzione fisica del prodotto.
Questo permette alle case discografiche di risparmiare molto sia in termini di costi di produzione diretti che in termini di costi di transazione con i distributori.
Questo modello di business è cresciuto notevolmente, contribuendo ad una più larga condivisione in tutto il mercato.
Questo brano è tratto dalla tesi:
L'evoluzione del'architettura di business nel settore discografico
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Informazioni tesi
Autore: | Alessandro Valentino |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano |
Facoltà: | Scienze Economiche e Aziendali |
Corso: | Scienze economico-aziendali |
Relatore: | Stefano Brusoni |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 56 |
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