Evoluzione della teoria della guerra giusta e guerre illegittime dell'era post-bipolare

Come hanno influito la definizione della guerra di aggressione come crimine internazionale e la nascita della giustizia penale internazionale sull'ordinamento internazionale? Ne è scaturito un sistema coerente che riesca a limitare effettivamente la potenza distruttiva bellica? O ancora una volta siamo nelle mani di una sorta di qualche giustizia del vincitore? Questi gli interrogativi cui cerco di rispondere. Innanzitutto, parallelamente alla pace come fine da perseguire, nella Carta delle Nazioni Unite viene vietato l'impiego dell'uso della forza nelle relazioni tra gli Stati, ed è la prima volta che accade, in quanto la Società delle Nazioni prevedeva solo l'obbligo di effettuare procedure precise in caso di impiego del militare (per esempio, per essere legittima la guerra doveva essere preceduta dal deferimento della controversia al Consiglio della Società). Gli stati erano tenuti a rispettare le regole dettate dal Covenant, ma non erano obbligati, nel senso che non veniva presa nessuna misura nei loro confronti qualora non rispettassero le procedure, dando inizio ad una guerra di aggressione. Come la storia ci dice, l'organizzazione fallì: furono infatti numerose le violazioni fatte dagli stati che agivano incuranti delle sanzioni poste dalla Società (ad esempio quelle fatte all'Italia per l'aggressione all'Etiopia del 1936) e determinando l'insuccesso di questo primo tentativo di perseguire la pace tramite azioni collettive prese da un' istituzione universale.