La dittatura del Pil
Gli indicatori alternativi del PIL
Prendiamo ora in considerazione degli indicatori sintetici che si basano su questioni di sviluppo umano e di progresso sociale.
Uno dei primi e più noti è l’Hdi (Human Development Index), calcolato dall’Undp (United Nations Development Programme) fin dal 1990, nel rapporto annuale sullo sviluppo umano a livello mondiale. Concepito inizialmente per i Paesi in via di sviluppo, si elabora facendo la media di tre diversi indicatori in una scala da 0 a 1: il Pil pro capite (espresso a parità di potere d’acquisto), la speranza di vita alla nascita e il livello d’istruzione.
Il Pil viene calcolato sulla base del Pil pro capite corretto da una funzione logaritmica. Questa correzione si basa sull’idea che non sia necessario un reddito illimitato per raggiungere un livello di sviluppo umano accettabile, ma anzi credendo che oltre un certo livello di ricchezza, lo sviluppo umano aumenti sempre meno a parità di crescita economica. Nel calcolo il limite inferiore è fissato in 100 $ all’anno e quello superiore in 40.000 $. La sua formula è: [log (Pil pro capite) - log (100)] / [log (40.000) - log (100)].
La speranza di vita alla nascita (E) si esprime in anni e si converte con la formula (E - 25) / (85 - 25), dove 25 è una cifra nettamente inferiore a quelle dei Paesi con elevata mortalità ed 85 è una cifra massima che nessun Paese raggiunge.
Il livello d’istruzione si misura considerando l’alfabetizzazione degli adulti (con un indice compreso tra 0 e 1) e la scolarizzazione nei tre cicli di insegnamento; con una media ponderata in cui l’alfabetizzazione abbia un peso di 2/3 e la scolarizzazione di 1/3 si ottiene poi l’indice del livello d’istruzione.
Altri indicatori pubblicati dall’Undp sono il Gdi (Gender-Related Development Index) che valuta le differenze tra uomini e donne, il Gem (Gender Empowerment Measure), simile al precedente, e l’Hpi (Human Poverty Index), calcolato con variante 1 per i Paesi in via di sviluppo e con variante 2 per i Paesi sviluppati. La variante 2 considera quattro criteri di ugual peso: probabilità di morire prima dei 60 anni, analfabetismo, percentuale di persone al di sotto della soglia di povertà e percentuale di disoccupati di lunga data. Tali indicatori, ritenuti validi per tutti i Paesi del mondo ma creati specificatamente per i Paesi in via di sviluppo, dimostrano tuttavia di avere dei limiti di affidabilità quando si vogliono classificare i Paesi sviluppati; bisogna allora orientarsi su altre procedure che, non avendo un obiettivo così vasto come il panorama mondiale, possono addentrarsi in valutazioni sui singoli Stati.
Questo brano è tratto dalla tesi:
La dittatura del Pil
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Informazioni tesi
Autore: | Mirko Capantini |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università per stranieri di Perugia |
Facoltà: | Lingua e Cultura Italiana |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Giorgia Ballarani |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 54 |
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