Analisi di bilancio come strumento di prevenzione della crisi economica. Caso di studio: Hermès Intl. e il settore moda

Le politiche finanziarie riguardano le scelte di fondo dell’impresa per assicurarsi il fabbisogno finanziario necessario al funzionamento e agli investimenti. Queste politiche possono riguardare fabbisogni di capitale circolante, finanziamento e autofinanziamento, gestione della liquidità.
Le politiche di capitale circolante riguardano l’orientamento dell’impresa sulla gestione del capitale circolante netto operativo costituito dalla sommatoria dei crediti commerciali e delle giacenze, al netto dei debiti di fornitura. Nell’azienda commerciale si riferiscono alle scorte d’esercizio e ai debiti commerciali.
In alcune situazioni l’impresa ricorre alla dilazione del credito come strumento di vendita. Si tratta, però, di importi poco significativi rispetto al volume d’affari. Il rischio relativo è tuttavia non trascurabile in quanto, spesso, l’esposizione si concentra su pochi clienti abituali sensibili a questa modalità promozionale e considerati sicuri.
Le politiche di merci sono legate sia alle politiche di acquisto, che influiscono sui livelli di giacenza e sulle esposizioni debitorie nei riguardi dei fornitori, sia alle politiche di vendita. Politiche di gestione del magazzino e di rigore nell’esigere e ottenere dilazioni di pagamento dai fornitori, condizionano, nel loro insieme, la politica che determina l’impiego e, conseguentemente, il fabbisogno di capitale circolante netto.
Solitamente la gestione di questi crediti è contabilmente destrutturata e questa scelta può impattare sulla gestione amministrativa appesantendola sensibilmente.
Le politiche di finanziamento riguardano i criteri con i quali far fronte ai bisogni finanziari dell’impresa di medio- lungo periodo.