Aiuti di Stato a finalità regionale tra concorrenza e coesione
Sovranità dello Stato e governance europea
Lo Stato è senza dubbio la chiave di volta del sistema europeo, il suo ruolo supera tuttavia qualsiasi visione tradizionale della sovranità statuale. Infatti, nonostante le aspirazioni iniziali dei federalisti europei (come Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, autori del Manifesto di Ventotene nel 1941) fossero quelle di creare gli Stati Uniti d’Europa, vale a dire un vero e proprio Super Stato Europeo, nel corso di questa esemplare forma di integrazione regionale, a partire dal 1951 con la costituzione della CECA fino ad oggi con il processo di costituzionalizzazione, numerosi passi sono stati fatti e si può ben dire che l’Unione è oggi una delle forme più evolute e più vitali di integrazione.
Ma definire l’Unione Europea come semplice integrazione di Stati appare alquanto riduttivo, in quanto essa si presenta sin dall’inizio come un unicum, una forma di integrazione sui generis, un caso talmente complesso e particolare da non poter essere ricompreso nei modelli di integrazione esistenti. L’originalità del progetto europeo ed il fatto che esso si allontani dal modello classico della sovranità fu evidente sin dagli albori, quando la dichiarazione Schuman, pietra miliare del nascente Trattato CECA, stabilì che la produzione del carbone e dell’acciaio, degli Stati che avessero aderito, sarebbe stata sottoposta al controllo di un’autorità sopranazionale. Nonostante siano passati più di cinquant’anni, riemerge puntualmente il dibattito sulla governance europea, e nel definire il sistema europeo non si può non concordare che esso è un sistema sopranazionale; «la Comunità europea è una comunità di diritto fondata su competenze di attribuzione», vale a dire che gli Stati hanno ceduto quote sempre più ampie di sovranità alle istituzioni comunitarie, nella prospettiva che tali istituzioni centralizzate avrebbero al meglio gestito gli interessi della comunità e il processo del policy-making. Una cessione di sovranità che va ben oltre il semplice principio di sussidiarietà, pur contemplato nei trattati, perché la maggior parte delle competenze cedute alle istituzioni sono irrevocabili, sono divenute parte propria dell’ente sopranazionale. E’ chiaro, quindi, che il sistema comunitario non può essere confuso con l’ordinamento di un’organizzazione internazionale classica, che riconosce la piena sovranità dello Stato membro, perché con essa condivide il solo momento costitutivo: il trattato.
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Aiuti di Stato a finalità regionale tra concorrenza e coesione
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Informazioni tesi
Autore: | Teresa Costa |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi della Calabria |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze della politica |
Relatore: | Giampaolo Gerbasi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 269 |
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