Sviluppo di Risonatori TEM di superficie a 9.4 T

In tali magneti il campo magnetico statico è generato dal passaggio di una corrente attraverso un insieme di bobine assemblate tra loro (per questo motivo sono anche detti magneti resistivi). Attraverso opportune geometrie costruttive è possibile ottenere una buona omogeneità di campo all'interno della zona di interesse per l'imaging.
La resistività finita delle bobine rende necessario l'utilizzo di grosse potenze per poter produrre correnti sufficientemente intense da generare il campo magnetico desiderato. Tipicamente per un magnete da 0.15 T è necessaria una alimentazione di circa 50 kW. È chiaro quindi come lo svantaggio maggiore in tali magneti sia quello di dover dissipare la grossa quantità di calore, che in essi si genera per effetto Joule al passaggio della corrente nelle bobine che lo compongono.
Questo aspetto influenza fortemente anche le intensità di campo che si riescono a produrre; difatti la potenza da dissipare aumenta con il quadrato dell'intensità del campo magnetico prodotto. Questo comporta la necessità di sistemi molto efficienti di termoregolazione. Il massimo valore di campo che si riesce ad ottenere si aggira attorno a 0.7 T. Questi sistemi presentano inoltre elevati campi di dispersione.
Un vantaggio molto importante di tali magneti è quello di poterli spegnere quando sono inutilizzati, cosa non possibile nel caso dei magneti permanenti.