Privacy e professione infermieristica: il ruolo dell'infermiere nel trattamento dei dati personali del paziente

Una delle definizioni di privacy maggiormente condivise è quella di Brandeis, ossia il diritto di essere lasciati soli. Ricostruire una storia della privacy significa quindi, necessariamente, ripercorrere la solitudine dell’uomo, dalle origini ai giorni nostri.
La storia dell’umanità può essere considerata un contenitore entro il quale sono possibili analisi di innumerevoli aspetti dello stesso oggetto di ricerca, l’uomo.
Si può confermare che nella storia esterna relativa all’uomo sia contenuta una storia interna relativa alla privacy o al diritto di essere lasciati soli.
L’affermazione della privacy in campo giuridico (il diritto di privacy) risale ai tempi recenti. Si può, invece, datare al Medioevo la comparsa di una “necessità all’isolamento” da parte dell’uomo, dovuta alla maturazione di una serie di condizioni, principalmente nel contesto socioeconomico, che hanno poi consentito ai giorni nostri l’affermarsi della privacy come esigenza bisognosa di autonoma e rilevante tutela.
Lo storico Lewis Mumford ha osservato che il primo mutamento radicale destinato ad infrangere la forma della casa d’abitazione medievale è stato proprio lo sviluppo del senso d’intimità. Questo, infatti, ha significato la possibilità di appartarsi quando lo si desideri dalla vita e delle occupazioni in comune con i propri associati: intimità durante il sonno, intimità durante i pasti, intimità nel rituale religioso e sociale; finalmente, intimità di pensiero. Il desiderio di intimità ha segnato l’inizio di quel nuovo schieramento di classi che era destinato a produrre la lotta senza quartiere e le rivendicazioni individualistiche di un periodo posteriore.