Il Gruppo di Parola: una risorsa a sostegno dei legami tra figli e genitori in situazioni di rottura

Quando la relazione coniugale si interrompe, in alcune situazioni la mediazione familiare può rivelarsi come una preziosa risorsa alla quale fare ricorso.
Quando un legame coniugale non viene rinnovato nel tempo, si presenta una grande difficoltà per i genitori separati che è quella di riuscire a mantenere un rapporto che sia educativo e contrassegnato dalla minore conflittualità possibile per i propri figli.
Può essere allora utile ricorrere a nuove forme di sostegno e d’accompagnamento a favore di quegli adulti che si trovano in una situazione di difficoltà, affinché riescano a non perdere di vista il valore della genitorialità, nonostante si sia concluso il rapporto coniugale.
E’ in questo ambito che la mediazione familiare si può proporre come uno strumento che consenta di tutelare e garantire l’interesse dei figli a mantenere un rapporto con ambedue le figure genitoriali, al di là dell’avvenuta separazione. Si tratta sicuramente di un percorso molto complesso e che richiede un grande impegno teso a trasformare, quello che era l’impegno coniugale, nella realizzazione di un diverso accordo, avente lo scopo di mantenere una comune e condivisa responsabilità genitoriale, il sentirsi ancora genitori nonostante la conflittualità abbia messo in secondo piano questo aspetto rendendolo difficile da gestire quando non rischiando, addirittura, di arrivare a negarlo.
La mediazione familiare può diventare allora un’opportunità per promuovere le risorse delle persone, tentando di contenere le innumerevoli tensioni, a favore della restituzione di un’immagine che promuova la scelta, la responsabilità e il valore di una genitorialità che non cessa conseguentemente alla rottura del patto matrimoniale, ma che continui ad essere realmente e il più possibile condivisa.