Il Kurdistan Iracheno: esempio di democrazia o di frammentazione del Medio Oriente?

Altro motivo di contrasto tra arabi e curdi riguarda l’esclusione di alcuni territori dall’area curda. Infatti il Governo Regionale curdo comprende solo le tre provincie di Dahuk, Erbil e Sulaymaniyya mentre il popolo di origine indeuropea rivendica anche il governatorato di Ninive a nord-ovest e quello, ormai famoso, di Kirkuk, oltre ad altri territori abitati parzialmente da curdi, come il “caldo” governatorato di Diyala e quello di Salahuddin. Tanto è vero che comunemente per riferirsi a quest’ultime due provincie si usa la locuzione “Kurdistan del sud”. Infine vale la pena ricordare che la decisone, da parte di Baghdad, di mantenere il controllo su Kirkuk fu uno dei principali motivi d’insuccesso dello Statuto di Autonomia per il Kurdistan nel 1974. Approfondiamo ora i molteplici problemi della provincia di Kirkuk che è, da sempre, il centro di tutte le negoziazioni e discussioni tra i vari leader curdi e il governo centrale.79 Di grande importanza strategica, cerniera tra est e ovest d’oriente, contesa tra l’Impero Ottomano e quello Persiano, ha acquistato ancor più valore strategico nel 1927, quando gli inglesi trovarono nel suo sottosuolo il petrolio. All’epoca la popolazione era composta per la maggioranza da curdi,ma erano presenti anche turkmeni, arabi, ebrei, caldei. Tuttavia l’arabizzazione effettuata dai vari regimi di Baghdad ne modificò totalmente l’aspetto demografico, deportando migliaia di persone o meglio forza lavoro, non curda, per impiegarla nelle aziende petrolifere. Oggi Kirkuk è sovrappopolata e nonostante molti arabi “importati” se ne siano tornati al loro paese di origine, la provincia, ma in particolar modo la città che da il nome all’intero governatorato, è incapace di accogliere e dare alloggio a così tante persone finendo per farle vivere in condizioni misere e disumane. Attualmente la giunta è eletta liberamente e il governatore, eletto a grande maggioranza, è un curdo.