File sharing e pirateria audiovisiva. Le pratiche di download, le contro-offensive legali, la retorica del furto e le reazioni degli utenti.
L’auto-rappresentazione dei programmatori di software per il peer-to-peer
La diffusione di Internet ha dunque portato a nuove minacce al concetto di diritto d’autore, e, come abbiamo visto, sono i programmi per il file sharing gli oggetti di maggior contesa. Programmi per il favoreggiamento della violazione del diritto d’autore o utili servizi di condivisione a disposizione degli utenti onesti; da chiudere oppure da mantenere in vita? Il dibattito è aperto, e una decisione netta è molto difficile da prendere, per una categoria di programmi abituata a vivere ai margini della legalità. Di sicuro essi sono da sempre nel mirino delle major e a continuo rischio di chiusura: basta un passo falso per perdere tutto, Napster insegna. E ha insegnato, visto che dai suoi errori sono nati nuovi programmi per il file sharing più consapevoli dei problemi legali, delle relative implicazioni e dei possibili cavilli. E sono proprio i cavilli, le piccolezze, che fanno la differenza nella sottile linea di confine lungo la quale vivono i programmi di peer-to-peer, in bilico tra legalità e illegalità. Quando si cammina lungo un confine, una frontiera, basta un piccolo dettaglio per sconvolgere l’ordine preesistente, per decidere della propria sopravvivenza o della propria fine. Un semplice dettaglio può fare crollare il debole equilibrio raggiunto, perché punti di frontiera sono strutturalmente instabili: sulla frontiera, un piccolo movimento può causare una grande perturbazione nell’intero sistema (Paolucci, 2008).
I programmi per il file sharing in questo senso sono punti di frontiera, per la precisione sulla frontiera della legalità. Essi non si trovano più completamente e pacificamente allineati nella sfera del legale e del lecito, ma al contempo non sono ancora chiaramente collocati in quella dell’illegale e del reato; e ciò li pone in una posizione di margine che crea uno stato di tensione permanente, tra cause vinte e altre perse, tra programmi e siti che sono costretti a chiudere e altri, in tutto e per tutto simili, che riescono invece a sopravvivere e a continuare a lavorare. E spesso, a sbilanciarli da una parte o dall’altra della frontiera può essere semplicemente il loro modo di comunicare e di presentarsi.
Questo brano è tratto dalla tesi:
File sharing e pirateria audiovisiva. Le pratiche di download, le contro-offensive legali, la retorica del furto e le reazioni degli utenti.
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Informazioni tesi
Autore: | Luca Bortolotti |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Discipline Semiotiche |
Relatore: | Giovanna Cosenza |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 364 |
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