Forme di verità nel discorso giudiziale
La sentenza come “verità pratica”
La logica dell’esistenza giuridica è quindi una logica della verità ontica: in altri termini una norma valida è onticamente vera. In questo senso “la verità della sentenza è creata dalla stessa sentenza[…], è la verità di un’azione che crea il mondo”. Ecco perché siamo nella pragmatica.
Ma è davvero possibile una praxeologia della sentenza? In altri termini, è possibile immaginare le condizioni a priori di validità della sentenza? Il discorso è su un piano astratto (metafisico), ma le risultanze sono concrete. Travando le condizioni di validità praxeologica della sentenza si potrebbe finalmente affermare il perché essa sia accettabile come prodotto di verità e non di arbitrio.
La risposta, d’altro canto, non è agevole. La sentenza non è un atto qualsiasi; la sua validità prevede che si compiano certe azioni e non altre. Una delle azioni più importanti, e anche più evidenti, della sentenza è la motivazione.
A tal riguardo si recupera interamente il pensiero di Antonio Incampo: “paralare di verità del processo, visto che le norme non sono vere o false, non può significare altro che sostenere la motivazione come un dato fondamentale della validità giuridica. L’idea è questa: se dalla verità non si giunge alla validità, forse da questa si può giungere alla verità. La verità come conseguenza del modo in cui si produce la sentenza. La sentenza chiede di essere motivata; il diritto chiede di essere motivato”.
La motivazione sostiene la verità della sentenza. Ora è anche possibile dar conto di quella intuizione da cui parte tutto il presente discorso, cioè se vi sia razionalità nel discorso giudiziale: la ricerca di razionalità sottintende la ricerca della verità. Con altre parole, non si cercava la razionalità della decisione del giudice, ma la sua verità – il suo modo di essere vera. E se ci si chiede perché si cercasse (inconsapevolmente) la verità si può subito rispondere che “la verità rappresenta l’unificazione dei significati che mette d’accordo i soggetti nel mondo. Attraverso essi nasce una legge, un nomos della terra”.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Forme di verità nel discorso giudiziale
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Informazioni tesi
Autore: | Giuseppe Susca |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Bari |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Antonio Incampo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 78 |
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